Re: Diario della caduta di un regime.
Inviato: 11/06/2016, 16:20
AL CAPEZZALE Scontro finale L’operazione al cuore, i figli uniti (per la prima volta) e il cerchio magico
Berlusconi è senza eredi e si affida a Dio
» FABRIZIO D’ESPOSITO
Per un carisma, politico,
lungo più di vent’anni e
che ha ucciso e sventrato ogni
candidato alla successione
(Casini, Fini, Alfano, un
qualunque papa straniero),
c’è una sola certezza nel tremebondo
crepuscolo del San
Raffaele di Milano: la sua
creatura, Forza Italia, non gli
potrebbe mai sopravvivere.
Anche per questo, forse, Silvio
Berlusconi ha diramato
una nota in cui dice di essere
“sereno” e di affidarsi a Dio e
ai medici. Quanto al partito
“è perfettamente in grado di
operare in questi giorni di
mia forzata assenza”.
Molto probabilmente l’intervento
al cuore avverrà
martedì prossimo, al massimo
mercoledì, a pochissimi
giorni dal ballottaggio tra Sala
e Parisi a Milano. Chissà,
prima dell’operazione, l’ex
Cavaliere potrebbe finanche
fare un appello al voto dal letto
di ospedale (a Roma è successo
con Veltroni). Ieri, al
San Raffaele, c’è stato il solito
pellegrinaggio di familiari, amici
e affini (alias cerchio
magico) tra cui è spiccata la
donna forte di B.: la primogenita
Marina.
È LEI la protagonista
di queste ore,
in contrapposizione
alle altre
due donne che
hanno “g e s ti t o ”
la vita dell’ex
premier fino alla
crisi cardiaca di
domenica scorsa:
Francesca
Pascale, la fidanzata
napoletana,
e Mariarosaria
Rossi, la senatrice-
badante della provincia
di Caserta. Chi è vicino
alla famiglia racconta che
“per la prima volta tutti e cin-
que i figli sono uniti, senza divisioni
di primo o secondo
letto, per proteggere e tutelare
il padre nei prossimi mesi”.
E l’inedita unità viene rimarcata
anche a proposito del capitolo
principale del riassetto
complessivo dell’impero
berlusconiano: la vendita del
M i l a n . T u t t i ,
compresa Barbara,
ad rossonera,
sarebbero
d’accordo per la
cessione.
È questo, allora,
lo scontro vero
al capezzale
b e rl u s co n i an o .
Da una parte la
famiglia, con in
testa Marina,
supportata da
Fedele Confalonieri,
l’amico di
sempre. Dall’altra, il cerchio
magico, che, dicono sempre,
“non sarà facile liquidare
perché si tratta di due donne
strutturate, non sprovvedute”.
Ovviamente ogni decisione
è rinviata a dopo l’ope -
razione. L’ascendente di Marina
sul padre è sempre stato
forte ma alla fine sarà sempre
lui a fare le scelte definitive,
da Pascale a Rossi e via a scendere
giù per li rami.
TUTTO il resto è la fuffa grottesca
delle voci e dei retroscena
di alcuni quotidiani su un
improbabile direttorio per
Forza Italia definito “una
fantasia” da Deborah Bergamini,
portavoce berlusconiana.
Senza l’ex Cavaliere, da
qui a cent’anni, Forza Italia è
destinata a scomparire. Punto.
Non dimenticando che oggi
i gruppi parlamentari sono
di fatto dimezzati (tre scissioni:
Alfano, Fitto e Verdini)
per l’ostinazione di B. nel seguire
esclusivamente la linea
dei suoi interessi. Di che parliamo
allora? Miserie umane
e opportunismi personali sono
alla base di questo surreale
microgirotondo macabro. Il
regista delle manovre su improbabili
successioni, riferiscono
da Milano, sarebbe il
governatore ligure Giovanni
Toti, forte del suo asse con
Mariastella Gelmini e Paolo
Romani. È il partito del Nord,
filoleghista.
Toti scalpita e sarebbe lui
“lo sciacallo” additato dalla
corte di B.: addirittura si sarebbe
offerto, invano, per andare
alla chiusura della campagna
elettorale a Napoli a
sostegno di Gianni Lettieri, lo
sfidante azzurro di Luigi de
Magistris. Tutte manovre di
onanismo politico. Il berlusconismo
è stato ed è un fenomeno
politico carismatico.
L’unica soluzione che potrebbe
tenere insieme i cocci
forzisti è giocoforza dinastica,
ma Marina si è chiamata
fuori da mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Berlusconi è senza eredi e si affida a Dio
» FABRIZIO D’ESPOSITO
Per un carisma, politico,
lungo più di vent’anni e
che ha ucciso e sventrato ogni
candidato alla successione
(Casini, Fini, Alfano, un
qualunque papa straniero),
c’è una sola certezza nel tremebondo
crepuscolo del San
Raffaele di Milano: la sua
creatura, Forza Italia, non gli
potrebbe mai sopravvivere.
Anche per questo, forse, Silvio
Berlusconi ha diramato
una nota in cui dice di essere
“sereno” e di affidarsi a Dio e
ai medici. Quanto al partito
“è perfettamente in grado di
operare in questi giorni di
mia forzata assenza”.
Molto probabilmente l’intervento
al cuore avverrà
martedì prossimo, al massimo
mercoledì, a pochissimi
giorni dal ballottaggio tra Sala
e Parisi a Milano. Chissà,
prima dell’operazione, l’ex
Cavaliere potrebbe finanche
fare un appello al voto dal letto
di ospedale (a Roma è successo
con Veltroni). Ieri, al
San Raffaele, c’è stato il solito
pellegrinaggio di familiari, amici
e affini (alias cerchio
magico) tra cui è spiccata la
donna forte di B.: la primogenita
Marina.
È LEI la protagonista
di queste ore,
in contrapposizione
alle altre
due donne che
hanno “g e s ti t o ”
la vita dell’ex
premier fino alla
crisi cardiaca di
domenica scorsa:
Francesca
Pascale, la fidanzata
napoletana,
e Mariarosaria
Rossi, la senatrice-
badante della provincia
di Caserta. Chi è vicino
alla famiglia racconta che
“per la prima volta tutti e cin-
que i figli sono uniti, senza divisioni
di primo o secondo
letto, per proteggere e tutelare
il padre nei prossimi mesi”.
E l’inedita unità viene rimarcata
anche a proposito del capitolo
principale del riassetto
complessivo dell’impero
berlusconiano: la vendita del
M i l a n . T u t t i ,
compresa Barbara,
ad rossonera,
sarebbero
d’accordo per la
cessione.
È questo, allora,
lo scontro vero
al capezzale
b e rl u s co n i an o .
Da una parte la
famiglia, con in
testa Marina,
supportata da
Fedele Confalonieri,
l’amico di
sempre. Dall’altra, il cerchio
magico, che, dicono sempre,
“non sarà facile liquidare
perché si tratta di due donne
strutturate, non sprovvedute”.
Ovviamente ogni decisione
è rinviata a dopo l’ope -
razione. L’ascendente di Marina
sul padre è sempre stato
forte ma alla fine sarà sempre
lui a fare le scelte definitive,
da Pascale a Rossi e via a scendere
giù per li rami.
TUTTO il resto è la fuffa grottesca
delle voci e dei retroscena
di alcuni quotidiani su un
improbabile direttorio per
Forza Italia definito “una
fantasia” da Deborah Bergamini,
portavoce berlusconiana.
Senza l’ex Cavaliere, da
qui a cent’anni, Forza Italia è
destinata a scomparire. Punto.
Non dimenticando che oggi
i gruppi parlamentari sono
di fatto dimezzati (tre scissioni:
Alfano, Fitto e Verdini)
per l’ostinazione di B. nel seguire
esclusivamente la linea
dei suoi interessi. Di che parliamo
allora? Miserie umane
e opportunismi personali sono
alla base di questo surreale
microgirotondo macabro. Il
regista delle manovre su improbabili
successioni, riferiscono
da Milano, sarebbe il
governatore ligure Giovanni
Toti, forte del suo asse con
Mariastella Gelmini e Paolo
Romani. È il partito del Nord,
filoleghista.
Toti scalpita e sarebbe lui
“lo sciacallo” additato dalla
corte di B.: addirittura si sarebbe
offerto, invano, per andare
alla chiusura della campagna
elettorale a Napoli a
sostegno di Gianni Lettieri, lo
sfidante azzurro di Luigi de
Magistris. Tutte manovre di
onanismo politico. Il berlusconismo
è stato ed è un fenomeno
politico carismatico.
L’unica soluzione che potrebbe
tenere insieme i cocci
forzisti è giocoforza dinastica,
ma Marina si è chiamata
fuori da mesi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA