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Pdl shock, precipita sotto il 20% nei sondaggi. Berlusconi: “Serve un’idea”
Il Popolo delle Libertà è al capolinea, ''meglio cambiare nome e simbolo''. Casini e l'Udc ora fanno davvero paura
Scritto da Paolo Ribichini il 1 marzo 2012 in Politica
sondaggio pdl Pdl shock, precipita sotto il 20% nei sondaggi. Berlusconi: “Serve un’idea”Una caduta inarrestabile. Il Pdl sta lentamente scendendo sotto il 20%. Lo dicono i sondaggi interni. Così, a via dell’Umiltà l’aria sta diventando irrespirabile. Non sono sufficienti nemmeno i provvedimenti del governo Monti, che dovrebbero favorire il centro-destra, a ridare fiducia agli elettori. Ed in molti, nel partito, chiedono una svolta.
Con Monti per salvare l’unità del partito. La causa è in parte legata all’appoggio al governo del professore di Varese. Le tasse, le liberalizzazioni e la lotta all’evasione fiscale non è ben vista da una parte dell’elettorato del Pdl. Ma non c’è alternativa. E questo Berlusconi lo sa bene. La prima fiducia a Monti era dettata dalla necessità di arrestare le forze centrifughe nel partito. Trenta, forse quaranta parlamentari, erano pronti ad abbandonare il gruppo del Pdl per entrare nell’Udc. Oggi, tuttavia, la situazione interna del partito non è migliorata. Le “fronde” sono raddoppiate. Per questo Monti è l’unica strada per tenere uniti i due gruppi parlamentari.
Fiducia ai minimi storici. Così, mentre le varie anime del Popolo delle Libertà cercano una sintesi intorno al governo tecnico, la fiducia nel partito è ai minimi storici. Alle prossime elezioni amministrative il Pdl rischia di prendere meno del 20%. Ma qualcuno nel partito è convinto che il risultato finale sarà più vicino al 10% che al 20. Segno che il marchio, dopo l’uscita di scena di Berlusconi, non tira più. Allora bisogna cambiare: nome, facce, simbolo. Quando? Il giorno dopo del voto amministrativo del 6 e 7 maggio.
“C’è bisogno di un’idea”. Nel Pdl lo sanno: non si può perdere altro tempo. Bisogna anticipare Pierferdinando Casini, pronto a candidarsi come leader di una nuova casa dei moderati. Secondo fonti del Pdl, è altamente probabile che il leader cattolico annunci lo scioglimento dell’Udc a bocce ferme; nel momento in cui si avranno i risultati definitivi del voto amministrativo. Forte del sicuro debole risultato del Pdl, avrà la forza di chiamare a sé in questo nuovo progetto anche alcune fronde del Pdl.
Berlusconi corteggia il terzo polo, ma Casini non molla. Berlusconi sa bene che dovrà giocare in anticipo dando vita ad un nuovo progetto. Giocherà certamente una delle sue carte preferite: “Vinciamo solo quando sono in prima linea”. Sarà la giustificazione alla sicura débâcle elettorale. Tuttavia tutto questo potrebbe non bastare per conservare la leadership dell’area moderata. Il Cavaliere già da qualche settimana sta cercando di incamminarsi lungo la strada del disgelo con Gianfranco Fini, per limitare i danni almeno nella città di Palermo. Ma la ricorsa al Terzo polo non sta dando i frutti sperati. Berlusconi sarebbe disposto a lasciare Palazzo Chigi a Casini, in cambio della candidatura a Presidente della Repubblica. Ma il leader Udc sembra non essere disposto a scendere a questo compromesso: “L’unità dei moderati è un valore diverso da chi in questi anni ha coltivato il populismo e la demagogia”.
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