POLITICI:L'ARTE DI DOMINARE LE FOLLE
Inviato: 13/02/2015, 14:42
POLITICI:L'ARTE DI DOMINARE LE FOLLE
Nel sec.XIX Gustav Le Bon fu il primo studioso ad analizzare il comportamento delle masse ed a elaborare tecniche per guidarle e controllarle.
GUSTAV LE BON (1841-1931), Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") scriveva:
....Il moderno dittatore, sostiene Le Bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni.
Anche in questo caso l'illusione risulta essere più importante della realtà, perché ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di essere capace: "nella storia - aggiunge Le Bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà". Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti.
Le folle sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meraviglioso nelle cose.
Esse pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame.
L'immaginazione popolare é sempre stata la base della potenza degli uomini di Stato, dei trascinatori di folle, che il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione.
Questi sono poco chiaroveggenti, ma non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione.
Essi appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia.
Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro ferma convinzione (nella neuro-psichiatria essa prende il nome di "Pseudologia fantastica" - chi crede alle sue stesse bugie) .
Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia.
Perfino l'istinto di conservazione viene distrutto in essi, a tal punto che spesso, la sola ricompensa che essi ambiscono - immedesimandosi in un fervido apostolo delle fede - é la croce, il martirio, l'alone di santità (*); e ciò che lasciano con i loro scritti è il nuovo "vangelo", la nuova "dottrina".
....Quanto all'ignoranza delle folle, proprio Le Bon scrive:
"Per comprendere le idee, le credenze che oggi germinano nelle folle, per fiorire domani, bisogna sapere come è stato preparato il terreno. L'insegnamento dato alla gioventù d'un paese, permette di prevedere un po' il destino di quel paese.
L'educazione della generazione d'oggi giustifica le più tristi previsioni. L'anima delle folle, in parte, si migliora o si altera con l'istruzione. E' dunque necessario far vedere come l'ha foggiata (l'"imbonitore di turno") e come la massa degli indifferenti e dei neutrali é diventata progressivamente un immenso esercito di malcontenti, ("pericolosamente") pronto a seguire tutte le suggestioni degli utopisti e dei retori. La scuola, oggi, forma dei malcontenti e degli anarchici e prepara, per i popoli latini, dei periodi di decadenza".
http://cronologia.leonardo.it/storia/bi ... potere.htm
http://cronologia.leonardo.it/lebon/indice.htm
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.....Che tristezza queste folle, che ascoltano, che si eccitano (compresi certi colti vertici) che qualche volta perdono il lume della ragione, col cervello spento dal più sfrontato e becero fanatismo (o è becero opportunismo?).
Ha dunque ragione Le Bon ? si domanda Franco Livorsi!
A questo punto mi viene spontanea la domanda dalle 1000ghinee: saremo mai capaci ad uscire da queste logiche oppure siamo destinati perennemente a subirle?
un salutone
Nel sec.XIX Gustav Le Bon fu il primo studioso ad analizzare il comportamento delle masse ed a elaborare tecniche per guidarle e controllarle.
GUSTAV LE BON (1841-1931), Etnologo e psicologo (fu uno dei fondatori della "Psicologia sociale") scriveva:
....Il moderno dittatore, sostiene Le Bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni.
Anche in questo caso l'illusione risulta essere più importante della realtà, perché ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di essere capace: "nella storia - aggiunge Le Bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà". Le folle non si lasciano influenzare dai ragionamenti.
Le folle sono colpite soprattutto da ciò che vi é di meraviglioso nelle cose.
Esse pensano per immagini, e queste immagini si succedono senza alcun legame.
L'immaginazione popolare é sempre stata la base della potenza degli uomini di Stato, dei trascinatori di folle, che il più delle volte, non sono intellettuali, ma uomini d'azione.
Questi sono poco chiaroveggenti, ma non potrebbero esserlo, poiché la chiaroveggenza porta generalmente al dubbio e all'inazione.
Essi appartengono specialmente a quei nevrotici, a quegli eccitati, a quei semi-alienati che rasentano la pazzia.
Per quanto assurda sia l'idea che difendono o lo scopo che vogliono raggiungere, tutti i ragionamenti si smussano contro la loro ferma convinzione (nella neuro-psichiatria essa prende il nome di "Pseudologia fantastica" - chi crede alle sue stesse bugie) .
Il disprezzo e le persecuzioni non fanno che eccitarli maggiormente. Tutto é sacrificato, interesse personale e famiglia.
Perfino l'istinto di conservazione viene distrutto in essi, a tal punto che spesso, la sola ricompensa che essi ambiscono - immedesimandosi in un fervido apostolo delle fede - é la croce, il martirio, l'alone di santità (*); e ciò che lasciano con i loro scritti è il nuovo "vangelo", la nuova "dottrina".
....Quanto all'ignoranza delle folle, proprio Le Bon scrive:
"Per comprendere le idee, le credenze che oggi germinano nelle folle, per fiorire domani, bisogna sapere come è stato preparato il terreno. L'insegnamento dato alla gioventù d'un paese, permette di prevedere un po' il destino di quel paese.
L'educazione della generazione d'oggi giustifica le più tristi previsioni. L'anima delle folle, in parte, si migliora o si altera con l'istruzione. E' dunque necessario far vedere come l'ha foggiata (l'"imbonitore di turno") e come la massa degli indifferenti e dei neutrali é diventata progressivamente un immenso esercito di malcontenti, ("pericolosamente") pronto a seguire tutte le suggestioni degli utopisti e dei retori. La scuola, oggi, forma dei malcontenti e degli anarchici e prepara, per i popoli latini, dei periodi di decadenza".
http://cronologia.leonardo.it/storia/bi ... potere.htm
http://cronologia.leonardo.it/lebon/indice.htm
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.....Che tristezza queste folle, che ascoltano, che si eccitano (compresi certi colti vertici) che qualche volta perdono il lume della ragione, col cervello spento dal più sfrontato e becero fanatismo (o è becero opportunismo?).
Ha dunque ragione Le Bon ? si domanda Franco Livorsi!
A questo punto mi viene spontanea la domanda dalle 1000ghinee: saremo mai capaci ad uscire da queste logiche oppure siamo destinati perennemente a subirle?
un salutone