Uber e i conservatori violenti
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Uber e i conservatori violenti
Uber e i conservatori violenti
Chi detiene un privilegio, che in economia è una rendita di posizione o un monopolio, di solito fatica parecchio a trovare argomenti per giustificarlo. A Milano, quelli che non tollerano l’impatto di Uber sul trasporto urbano non hanno trovato di meglio che appendere uno striscione davanti a casa della responsabile italiana dell’azienda, Benedetta Arese Lucini. Contenuti del garbato messaggio: la manager è una “puttana” che “riceve a” – segue indirizzo di casa – e per Maran, cioè l’assessore comunale ai Trasporti, Pierfrancesco Maran, “è gratis”.
Il mittente è ignoto, sarebbe legittimo pensare che sia stato qualche tassista – gli unici nemici ufficiali di Uber –, ma facciamo lo sforzo di non attribuire colpe senza prove. La vicenda è comunque istruttiva. La colpa di Benedetta Arese Lucini sembra essere, su tutto, di essere donna. Per di più giovane, 30 anni, che nel modo di lavorare è un’americana alla conquista dell’Italia. Uber sta cambiando il settore del trasporto urbano più di qualunque liberalizzazione (tentata e fallita) negli ultimi anni: non offre servizi tangibili, si limita a far incontrare domanda e offerta. I clienti scaricano una app sul cellulare, quando devono spostarsi chiamano un’auto, sanno in anticipo il prezzo della corsa e pagano con carta di credito, tutto tracciato. Uber trattiene una commissione. Dall’altra parte c’è il conducente di un’auto a noleggio che, tra una corsa prenotata e l’altra, può aprire la app per vedere se qualcuno in zona ha bisogno di una corsa. In alcune città c’è anche Uber Pop: normali automobilisti si registrano come driver e possono, quando vogliono, offrire trasporti a pagamento sempre tramite app. Da un paio d’anni, non solo in Italia, si discute se Uber sia legale, se sia cioè compatibile con leggi pensate in un’altra epoca, in cui non c’erano i cellulari, figurarsi le app.
L’azienda di San Francisco è agguerrita, ha capito le regole e combatte (con successo) una battaglia che si vince prima con la comunicazione, diventando cool, e poi facendo lobbying in Parlamento. I tassisti fanno di tutto per dare argomenti ai loro detrattori e ai fan di Uber. A Roma raggiungere l’aeroporto di Fiumicino costa più di molti voli Ryanair per altri Paesi europei, i tassisti tendono a usare con parsimonia il navigatore satellitare ma si profondono in scuse quando sbagliano strada e arrivano alla chiamata con il tassametro che viaggia verso i 15 euro. E non si ha la percezione che la loro professionalità garantisca una sicurezza maggiore di quella offerta da altri conducenti. A Milano le battaglie importanti dei taxi sono queste: resistenza al numero unico per le chiamate (guai a offrire un servizio migliore!) e no al prezzo unico per arrivare a Rho, dove c’è Expo 2015.
Perché privarsi dell’occasione offerta da tanti turisti stranieri che non conoscono le distanze e spesso possono scaricare i prezzi delle corse in nota spese? Quando i conservatori arrivano a insultare non un’azienda ma una donna, colpevole in quanto donna e non in quanto manager, significa che hanno perso ogni altro argomento o presa sulla società. L’onda di solidarietà via Twitter a Benedetta Arese Lucini dimostra che lo stalking a cui è sottoposta da un anno sta ottenendo risultati opposti a quelli sperati.
il Fatto Quotidiano, 13 Febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... i/1425192/
da La Stampa:
Tassisti in rivolta, Uber Italia: “Non è un flash mob, ma un’intimidazione”
La general manager Benedetta Arese Lucini: porteremo avanti la nostra idea di innovazione
http://www.lastampa.it/2015/01/21/crona ... agina.html
Taxisti contro i ciechi: “Guai se usate Uber”
I disabili: “Ma spendiamo meno, è una necessità”
http://www.lastampa.it/2015/02/14/crona ... agina.html
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Cosa decidera' il governo e cosa dovrebbe invece decidere?
un salutone
Chi detiene un privilegio, che in economia è una rendita di posizione o un monopolio, di solito fatica parecchio a trovare argomenti per giustificarlo. A Milano, quelli che non tollerano l’impatto di Uber sul trasporto urbano non hanno trovato di meglio che appendere uno striscione davanti a casa della responsabile italiana dell’azienda, Benedetta Arese Lucini. Contenuti del garbato messaggio: la manager è una “puttana” che “riceve a” – segue indirizzo di casa – e per Maran, cioè l’assessore comunale ai Trasporti, Pierfrancesco Maran, “è gratis”.
Il mittente è ignoto, sarebbe legittimo pensare che sia stato qualche tassista – gli unici nemici ufficiali di Uber –, ma facciamo lo sforzo di non attribuire colpe senza prove. La vicenda è comunque istruttiva. La colpa di Benedetta Arese Lucini sembra essere, su tutto, di essere donna. Per di più giovane, 30 anni, che nel modo di lavorare è un’americana alla conquista dell’Italia. Uber sta cambiando il settore del trasporto urbano più di qualunque liberalizzazione (tentata e fallita) negli ultimi anni: non offre servizi tangibili, si limita a far incontrare domanda e offerta. I clienti scaricano una app sul cellulare, quando devono spostarsi chiamano un’auto, sanno in anticipo il prezzo della corsa e pagano con carta di credito, tutto tracciato. Uber trattiene una commissione. Dall’altra parte c’è il conducente di un’auto a noleggio che, tra una corsa prenotata e l’altra, può aprire la app per vedere se qualcuno in zona ha bisogno di una corsa. In alcune città c’è anche Uber Pop: normali automobilisti si registrano come driver e possono, quando vogliono, offrire trasporti a pagamento sempre tramite app. Da un paio d’anni, non solo in Italia, si discute se Uber sia legale, se sia cioè compatibile con leggi pensate in un’altra epoca, in cui non c’erano i cellulari, figurarsi le app.
L’azienda di San Francisco è agguerrita, ha capito le regole e combatte (con successo) una battaglia che si vince prima con la comunicazione, diventando cool, e poi facendo lobbying in Parlamento. I tassisti fanno di tutto per dare argomenti ai loro detrattori e ai fan di Uber. A Roma raggiungere l’aeroporto di Fiumicino costa più di molti voli Ryanair per altri Paesi europei, i tassisti tendono a usare con parsimonia il navigatore satellitare ma si profondono in scuse quando sbagliano strada e arrivano alla chiamata con il tassametro che viaggia verso i 15 euro. E non si ha la percezione che la loro professionalità garantisca una sicurezza maggiore di quella offerta da altri conducenti. A Milano le battaglie importanti dei taxi sono queste: resistenza al numero unico per le chiamate (guai a offrire un servizio migliore!) e no al prezzo unico per arrivare a Rho, dove c’è Expo 2015.
Perché privarsi dell’occasione offerta da tanti turisti stranieri che non conoscono le distanze e spesso possono scaricare i prezzi delle corse in nota spese? Quando i conservatori arrivano a insultare non un’azienda ma una donna, colpevole in quanto donna e non in quanto manager, significa che hanno perso ogni altro argomento o presa sulla società. L’onda di solidarietà via Twitter a Benedetta Arese Lucini dimostra che lo stalking a cui è sottoposta da un anno sta ottenendo risultati opposti a quelli sperati.
il Fatto Quotidiano, 13 Febbraio 2015
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/02 ... i/1425192/
da La Stampa:
Tassisti in rivolta, Uber Italia: “Non è un flash mob, ma un’intimidazione”
La general manager Benedetta Arese Lucini: porteremo avanti la nostra idea di innovazione
http://www.lastampa.it/2015/01/21/crona ... agina.html
Taxisti contro i ciechi: “Guai se usate Uber”
I disabili: “Ma spendiamo meno, è una necessità”
http://www.lastampa.it/2015/02/14/crona ... agina.html
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Cosa decidera' il governo e cosa dovrebbe invece decidere?
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Uber e i conservatori violenti
argomento molto complesso
si parte dalla P2
la P2 ha tradito lo stato italiano ?
perchè la lobby nominava i capi dell' esercito, i manager di molte aziende pubbliche e private.
se si questo è tradimento dello stato e come tradimento dello stato si apre la complessa questione della pena di morte. infatti la loggia propaganda 2 fu sciolta il 25 gennaio 1982.
in Italia era prevista la pena di morte per tradimento dello stato.
badoglio con regio decreto e poi il governo provvisorio aveva sciolto le corporazioni fasciste,
nelle piccole provincie ci sono ancora fenomeni di corporazioni tecnicamente fasciste gestite da pseudo professionisti.
e veniamo ai taxi .
i taxisti cosa sono ?
sono artigiani quindi sono lavoratori sono si lavoratori autonomi ma sono lavoratori manuali come sono lavoratori manuali gli operai.
e la manualità la concretezza del fare prodotto.
la sola differenza con gli operai e che gli operai sono lavorari subordinati mentre i taxisti sono lavoratori autonomi , lavoratori in quanto artigiani.
tralascio il fenomeno cooperative di taxisti che richiede approfondimenti di analisi.
uber cosa è ?
è una novità ?
esiste in russia e in ucraina da 20 anni !!!!
non viene utilizzato internet ma questa è un dettaglio sciocco.
in russia ti metti su una strada allunghi il braccio e aspetti , uno si ferma e chiede dove vai ?
contratta il prezzo e parti.
e giusto e sbagliato ?
e una follia , in quanto il lavoro qualificato la mansione lavorativa richiede un tempo e uno spazio, una cultura del lavoro, una organizzazione del lavoro.
in russia le donne non vengono mai aggredite in auto-trasportate.
il motivo è la solidarietà tra poveri, la donna che chiede un passaggio perchè non ha i soldi per il taxi e non vi sono traporti pubblici mentre l'uomo prende i soldi solo per pagarsi la costoso benzina .
ma a ney york una donna che chiede il passaggio che fine fa ?
se gli va bene puo perdere un braccio ma solo se gli va bene !!!
uber se è un sistema deve poter essere utilizzato SOLO da lavoratori , con una etica del lavoro
che abbiano un numero identificativo un colore auto identificativo e che siano conosciuti.
il lavoro marxianamente si basa sulla teoria valore lavoro e deve avere una giusta remunerazione.
i prezzi aeroporti centro citta sono scritti in grande sui taxi.
chi vuole e puo sale e paga che viaggia in low cost non ha motivo di prendere un taxi
ci sono treni e supereconomici pulman.
quanto agli insulti alla donna i taxisti milanesi farebbero bene a chiedere scusa.
le organizzazione artigiane devono farsi carico loro di risolvere il problema.
si parte dalla P2
la P2 ha tradito lo stato italiano ?
perchè la lobby nominava i capi dell' esercito, i manager di molte aziende pubbliche e private.
se si questo è tradimento dello stato e come tradimento dello stato si apre la complessa questione della pena di morte. infatti la loggia propaganda 2 fu sciolta il 25 gennaio 1982.
in Italia era prevista la pena di morte per tradimento dello stato.
badoglio con regio decreto e poi il governo provvisorio aveva sciolto le corporazioni fasciste,
nelle piccole provincie ci sono ancora fenomeni di corporazioni tecnicamente fasciste gestite da pseudo professionisti.
e veniamo ai taxi .
i taxisti cosa sono ?
sono artigiani quindi sono lavoratori sono si lavoratori autonomi ma sono lavoratori manuali come sono lavoratori manuali gli operai.
e la manualità la concretezza del fare prodotto.
la sola differenza con gli operai e che gli operai sono lavorari subordinati mentre i taxisti sono lavoratori autonomi , lavoratori in quanto artigiani.
tralascio il fenomeno cooperative di taxisti che richiede approfondimenti di analisi.
uber cosa è ?
è una novità ?
esiste in russia e in ucraina da 20 anni !!!!
non viene utilizzato internet ma questa è un dettaglio sciocco.
in russia ti metti su una strada allunghi il braccio e aspetti , uno si ferma e chiede dove vai ?
contratta il prezzo e parti.
e giusto e sbagliato ?
e una follia , in quanto il lavoro qualificato la mansione lavorativa richiede un tempo e uno spazio, una cultura del lavoro, una organizzazione del lavoro.
in russia le donne non vengono mai aggredite in auto-trasportate.
il motivo è la solidarietà tra poveri, la donna che chiede un passaggio perchè non ha i soldi per il taxi e non vi sono traporti pubblici mentre l'uomo prende i soldi solo per pagarsi la costoso benzina .
ma a ney york una donna che chiede il passaggio che fine fa ?
se gli va bene puo perdere un braccio ma solo se gli va bene !!!
uber se è un sistema deve poter essere utilizzato SOLO da lavoratori , con una etica del lavoro
che abbiano un numero identificativo un colore auto identificativo e che siano conosciuti.
il lavoro marxianamente si basa sulla teoria valore lavoro e deve avere una giusta remunerazione.
i prezzi aeroporti centro citta sono scritti in grande sui taxi.
chi vuole e puo sale e paga che viaggia in low cost non ha motivo di prendere un taxi
ci sono treni e supereconomici pulman.
quanto agli insulti alla donna i taxisti milanesi farebbero bene a chiedere scusa.
le organizzazione artigiane devono farsi carico loro di risolvere il problema.
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- Iscritto il: 21/02/2012, 19:25
Re: Uber e i conservatori violenti
Caro amico Antonio, se non ho capito male, quindi e' giusto che esistano entrambi. e quindi libere concorrenza ?
O forse ti ho frainteso?
un salutone
O forse ti ho frainteso?
un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Uber e i conservatori violenti
Io penso, molto brevemente, che due torti non facciano una ragione. Nemmeno la concorrenza si può esprimere in questo modo.
Da un lato i tassisti difendono una corporazione con le tariffe più alte d'Europa (mentre i trasporti pubblici da noi costano meno) e costituiscono una lobby piuttosto forte se, per esempio, a Milano con quattro linee di metropolitana e una in costruzione, non si è ancora arrivati ad avere un collegamento con l'aeroporto di Linate.
Dall'altra parte c'è una multinazionale che sulla carta fornisce un noleggio di automezzi con autista: è chiaro che è una forzatura estendere questo servizio alla chiamata diretta, in tempo reale, per brevi tragitti. Di fatto è un sotterfugio, anche se un tribunale ligure ha dato ragione ad Uber, ma in Italia le sentenze non costituiscono precedenti e se ci fossero altre denunce in altre regioni potremmo avere decine di pronunciamenti contraddittori della magistratura: qui sì, là no, eccetera.
In Germania, a Francoforte, Uber è stata bloccata dal tribunale: non hanno i permessi per "trasportare passeggeri". Uber è anche illegale in tutta la Francia a partire dall'anno in corso. Come in Spagna, Brasile ed Olanda.
Vedi: http://www.motorionline.com/2014/12/16/ ... naio-2015/
Da un lato i tassisti difendono una corporazione con le tariffe più alte d'Europa (mentre i trasporti pubblici da noi costano meno) e costituiscono una lobby piuttosto forte se, per esempio, a Milano con quattro linee di metropolitana e una in costruzione, non si è ancora arrivati ad avere un collegamento con l'aeroporto di Linate.
Dall'altra parte c'è una multinazionale che sulla carta fornisce un noleggio di automezzi con autista: è chiaro che è una forzatura estendere questo servizio alla chiamata diretta, in tempo reale, per brevi tragitti. Di fatto è un sotterfugio, anche se un tribunale ligure ha dato ragione ad Uber, ma in Italia le sentenze non costituiscono precedenti e se ci fossero altre denunce in altre regioni potremmo avere decine di pronunciamenti contraddittori della magistratura: qui sì, là no, eccetera.
In Germania, a Francoforte, Uber è stata bloccata dal tribunale: non hanno i permessi per "trasportare passeggeri". Uber è anche illegale in tutta la Francia a partire dall'anno in corso. Come in Spagna, Brasile ed Olanda.
Vedi: http://www.motorionline.com/2014/12/16/ ... naio-2015/
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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Re: Uber e i conservatori violenti
commandante Pancho hai frainteso.
una cosa sono le corporazioni che storicamente derivano dal fascismo e sono illegali
altra cosa sono le tutele dei lavoratori subordinati e autonomi .
i taxisti devono aprirsi ma solo su modelli matematici precisi .
insomma economia pianificata partecipativa.
una cosa sono le corporazioni che storicamente derivano dal fascismo e sono illegali
altra cosa sono le tutele dei lavoratori subordinati e autonomi .
i taxisti devono aprirsi ma solo su modelli matematici precisi .
insomma economia pianificata partecipativa.
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Re: Uber e i conservatori violenti
Molti fanno esempi che i traspori costano meno da noi.il canone TV costa meno di altri paesi ecc......Ma quando si dicono queste cose.Prima si è fratto un paragone con i nostri stipendi nei confronti di altre nazioni?
Ciao
Paolo11
Ciao
Paolo11
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Re: Uber e i conservatori violenti
Non sono, e non sono mai stato, un utente di taxi: se non uso la macchina mia, prendo l'autobus.
A Roma c'è una scarsa "cultura del taxi": in genere lo prendono i turisti e quelli che hanno il rimborso a pie' di lista, oltre alle squillo che fanno servizio in esterni.
Il noleggio con/senza autista è una delle forme di concorrenza sleale ai taxisti, da anni, ben prima che arrivasse la multinazionale americana.
Una concorrenza sleale che però i taxisti si meritano, date le tariffe troppo alte e la tendenza di molti di loro a imbrogliare i clienti.
D'altra parte una licenza di taxi costa qualche centinaio di migliaia di euro, il che implica non solo la necessità di un recupero dell'investimento, ma un numero chiuso delle licenze per non deprezzarle.
Questa è la situazione, che riguarda le grandi città. Per gli spostamenti in provincia immagino che sia anche più ingarbugliata.
Quindi, direi che limitarsi a condannare Uber sia una forma di ipocrisia: a Roma, Alemanno deve la propria elezione alla corporazione dei taxisti, in rivolta contro la giunta precedente che voleva liberalizzare le licenze - tanto per dare un'idea del concetto di corporazione.
Per regolamentare il settore in modo più equo e più rispondente all'utilità dei cittadini, basterebbe questo quadro.
Ma c'è un problema più generale, che riguarda la libertà d'impresa e il bene comune, e i criteri d'intervento dello stato.
La questione dei taxi somiglia molto alle concessioni per gli stabilimenti balneari.
Ricordo che, quando arrivai a Cagliari, da romano, rimasi piacevolmente meravigliato di fronte a quella bellissima spiaggia che si estende per chilometri, il Poetto, che non aveva barriere, né muretti, ed era raggiungibile semplicemente fermando la macchina a lato della strada e facnedo una decina di passi.
Meglio ancora, nelle altre località nei dintorni di Cagliari, piccole spiaggette isolate, lasciate alo stato naturale: arrivavi con la macchina fin dove cominciava la sabbia, scendevi ed eri arrivato, senza pagare pizzi a nessuno - certo, dovevi portarti acqua e panini da casa, ma su quelle spiaggette non c'erano ossa sbiancate dal sole, che denunciassero comitive morte di fame o di sete.
A Ostia Lido e più giù e più su, verso nord e sud, vicino Roma, c'è un litorale che sarebbe molto più esteso e altrettanto ampio rispetto a quello cagliaritano. Ma è separato dalla strada e dal libero accesso da chilometri e chilometri di muri e di recinzioni.
Arrivando ad Anzio e Nettuno, dove negli anni del liceo c'erano solo capanni di legno a palafitta a fornire servizi accessori, adesso è impossibile andare a bagnarsi i piedi nel mare, senza essere guardati come abusivi, interrogati e mltrattati dai gestori di stabilimenti che hanno recintato tutto quello che era possibile recintare.
Qualche mese fa ho deciso di andare a curiosare sulla strada che scavalca il parco dei monti Simbruini, al di là di Vallepietra, toccando l'Abruzzo. Dopo molti chilometri di strade tortuose tra le montagne, sono arrivato su un altopiano, posto sulla linea di spartiacque, preannunciato con grande anticipo da cartelli che indicavano un santuario (di cui non ricordo il nome).
Immaginavo di arrivare a una specie di èremo, circondato da boschetti silenti, dove sarei sceso e magari avrei fatto pipì, nell'aria frizzante.
Macché: il piazzale era pieno di bancarelle, circondate da un via vai di macchine, e sulla strada una vigilessa mi ferma e mi chiede cinque euro per parcheggiare.
La licenza. Licenza per guidare un taxi.
Non c'è bisogno di alcuna licenza, non c'è bisogno di niente, per aprire una scuola e mettere le mani sulla vita e sulla mente di ragazzi e ragazzini. Libertà? Ma che libertà: questa è roba vaticana, gli speculatori laici sono un danno collaterale.
Ma in compenso c'è bisogno di una tessera da giornalista per scrivere sui giornali, cioè per mettere le mani sulla mente degli adulti. Questa non è vaticana, è direttamente un retaggio fascista.
Quando si trova il modo di dare un prezzo a tutto, non si salvano nemmeno i beni comuni - anzi, sono una materia prima pregiata, perché non si pagano le royalties a nessuno.
Se qualcosa non si riesce a etichettare con il cartellino del prezzo, nessuno se ne cura, e il disinteresse si chiama "libertà".
Anche questo è "capitalismo", di quel genere che si sposa benissimo con lo statalismo.
A Roma c'è una scarsa "cultura del taxi": in genere lo prendono i turisti e quelli che hanno il rimborso a pie' di lista, oltre alle squillo che fanno servizio in esterni.
Il noleggio con/senza autista è una delle forme di concorrenza sleale ai taxisti, da anni, ben prima che arrivasse la multinazionale americana.
Una concorrenza sleale che però i taxisti si meritano, date le tariffe troppo alte e la tendenza di molti di loro a imbrogliare i clienti.
D'altra parte una licenza di taxi costa qualche centinaio di migliaia di euro, il che implica non solo la necessità di un recupero dell'investimento, ma un numero chiuso delle licenze per non deprezzarle.
Questa è la situazione, che riguarda le grandi città. Per gli spostamenti in provincia immagino che sia anche più ingarbugliata.
Quindi, direi che limitarsi a condannare Uber sia una forma di ipocrisia: a Roma, Alemanno deve la propria elezione alla corporazione dei taxisti, in rivolta contro la giunta precedente che voleva liberalizzare le licenze - tanto per dare un'idea del concetto di corporazione.
Per regolamentare il settore in modo più equo e più rispondente all'utilità dei cittadini, basterebbe questo quadro.
Ma c'è un problema più generale, che riguarda la libertà d'impresa e il bene comune, e i criteri d'intervento dello stato.
La questione dei taxi somiglia molto alle concessioni per gli stabilimenti balneari.
Ricordo che, quando arrivai a Cagliari, da romano, rimasi piacevolmente meravigliato di fronte a quella bellissima spiaggia che si estende per chilometri, il Poetto, che non aveva barriere, né muretti, ed era raggiungibile semplicemente fermando la macchina a lato della strada e facnedo una decina di passi.
Meglio ancora, nelle altre località nei dintorni di Cagliari, piccole spiaggette isolate, lasciate alo stato naturale: arrivavi con la macchina fin dove cominciava la sabbia, scendevi ed eri arrivato, senza pagare pizzi a nessuno - certo, dovevi portarti acqua e panini da casa, ma su quelle spiaggette non c'erano ossa sbiancate dal sole, che denunciassero comitive morte di fame o di sete.
A Ostia Lido e più giù e più su, verso nord e sud, vicino Roma, c'è un litorale che sarebbe molto più esteso e altrettanto ampio rispetto a quello cagliaritano. Ma è separato dalla strada e dal libero accesso da chilometri e chilometri di muri e di recinzioni.
Arrivando ad Anzio e Nettuno, dove negli anni del liceo c'erano solo capanni di legno a palafitta a fornire servizi accessori, adesso è impossibile andare a bagnarsi i piedi nel mare, senza essere guardati come abusivi, interrogati e mltrattati dai gestori di stabilimenti che hanno recintato tutto quello che era possibile recintare.
Qualche mese fa ho deciso di andare a curiosare sulla strada che scavalca il parco dei monti Simbruini, al di là di Vallepietra, toccando l'Abruzzo. Dopo molti chilometri di strade tortuose tra le montagne, sono arrivato su un altopiano, posto sulla linea di spartiacque, preannunciato con grande anticipo da cartelli che indicavano un santuario (di cui non ricordo il nome).
Immaginavo di arrivare a una specie di èremo, circondato da boschetti silenti, dove sarei sceso e magari avrei fatto pipì, nell'aria frizzante.
Macché: il piazzale era pieno di bancarelle, circondate da un via vai di macchine, e sulla strada una vigilessa mi ferma e mi chiede cinque euro per parcheggiare.
La licenza. Licenza per guidare un taxi.
Non c'è bisogno di alcuna licenza, non c'è bisogno di niente, per aprire una scuola e mettere le mani sulla vita e sulla mente di ragazzi e ragazzini. Libertà? Ma che libertà: questa è roba vaticana, gli speculatori laici sono un danno collaterale.
Ma in compenso c'è bisogno di una tessera da giornalista per scrivere sui giornali, cioè per mettere le mani sulla mente degli adulti. Questa non è vaticana, è direttamente un retaggio fascista.
Quando si trova il modo di dare un prezzo a tutto, non si salvano nemmeno i beni comuni - anzi, sono una materia prima pregiata, perché non si pagano le royalties a nessuno.
Se qualcosa non si riesce a etichettare con il cartellino del prezzo, nessuno se ne cura, e il disinteresse si chiama "libertà".
Anche questo è "capitalismo", di quel genere che si sposa benissimo con lo statalismo.
Eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati. Eravamo bandiere rosse. E avevamo ragione.
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Re: Uber e i conservatori violenti
in italia magari ci fosse lo statalismo la commissione anselmi che ha sciolto la P2 doveva passare i documenti ala tribunale militare di guerra che avrebbe applicato la pena di morte questo e statalismo.
invece siamo qui con pseudoprofessionisti di lobby che ormai aspettano solo la morte cadaveri deambulanti.
non e che tutti fanno quello che vogliono, io mi sono innamorato di Veronica hourse
gli ho mandato una mail mi ha risposto che preferisce i cavalli.
se tu ROM vuoi fare il presidente del consiglio lo puoi fare ma solo perche dopo pittibimbo nessuno lo vorrà fare.
se vuoi fare il presidente della Ferrari manda un curriculum a Melchiorre e scrivi che tutti possono fare i taxisti quindi tutti possono fare i presidenti della Ferrari.
vediamo cosa ti risponde.
la libertà e partecipazione , la liberta non il volo di un moscone...
invece siamo qui con pseudoprofessionisti di lobby che ormai aspettano solo la morte cadaveri deambulanti.
non e che tutti fanno quello che vogliono, io mi sono innamorato di Veronica hourse
gli ho mandato una mail mi ha risposto che preferisce i cavalli.
se tu ROM vuoi fare il presidente del consiglio lo puoi fare ma solo perche dopo pittibimbo nessuno lo vorrà fare.
se vuoi fare il presidente della Ferrari manda un curriculum a Melchiorre e scrivi che tutti possono fare i taxisti quindi tutti possono fare i presidenti della Ferrari.
vediamo cosa ti risponde.
la libertà e partecipazione , la liberta non il volo di un moscone...
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Re: Uber e i conservatori violenti
Non ho capito quello che volevi dire.aaaa42 ha scritto:in italia magari ci fosse lo statalismo ...
se vuoi fare il presidente della Ferrari manda un curriculum a Melchiorre e scrivi che tutti possono fare i taxisti quindi tutti possono fare i presidenti della Ferrari.
vediamo cosa ti risponde.
la libertà e partecipazione , la liberta non il volo di un moscone...
Con tutto il rispetto, il tassista è uno di quei mestieri che fa chi non sa fare altro, ma, col sistema delle "licenze", bisogna aggiungere: chi non sa fare altro, ma ha cento o duecentomila euro da investire.
Eravamo giovani, eravamo arroganti, eravamo ridicoli, eravamo eccessivi, eravamo avventati. Eravamo bandiere rosse. E avevamo ragione.
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Re: Uber e i conservatori violenti
Credo che per comprarsi la licenza accendano un mutuo che li vincolerà per quasi tutta la vita: per questo sono così incazzati quando si parla di liberalizzazioni...
Renzi elenca i successi del governo. “Sarò breve”.
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