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Magistratura con mordacchia

Inviato: 28/02/2015, 14:59
da flaviomob
Magistratura, aperta la stagione di caccia al giudice
Giustizia & Impunità
di Gian Carlo Caselli | 28 febbraio 2015


Il problema della responsabilità civile dei giudici comporta scelte di vera e propria civiltà, essendo in gioco il rispetto della libertà dei magistrati contro le intimidazioni di questo o quel soggetto che voglia difendersi non tanto “nel” ma “dal” processo. Una volta funzionavano bene, al riguardo, le leggi ad personam. Oggi abbiamo la nuova disciplina della responsabilità, che apre praterie sconfinate alle azioni di disturbo o di rappresaglia di chi non accetta la giurisdizione. Ma in un modo o nell’altro sono sempre – appunto – questioni di civiltà. Che in quanto tali non si possono ridurre in pillole propagandistiche a colpi di slogan e tweet. Tanto più se abbondano frasi fatte o ipocrisia. Tipo: la giustizia sarà meno ingiusta; i cittadini saranno più tutelati; finalmente chi sbaglia paga.
Purtroppo, oggi come oggi la giustizia è già strutturalmente ingiusta. Una decina di anni fa, in epoca “non sospetta”, non ancora influenzata dalle polemiche sulla responsabilità, scrivevamo (Lettera ad un cittadino che non crede nella giustizia, Caselli-Pepino, Laterza 2005) che il nostro sistema penale si caratterizza ormai per la compresenza di due distinti codici. Uno per i “galantuomini”, le persone giudicate “per bene” comunque e a prescindere, in base al censo e alla condizione socio-politica: per loro vige di fatto un sistema pensato per misurare il tempo occorrente a che la prescrizione cancelli i processi, così da favorire la richiesta dei “potenti” di essere sciolti dalle regole. E un altro codice per cittadini “qualunque”, capace pur sempre – anche se con molte differenze – di segnare la vita e i corpi delle persone.
Ora, la nuova disciplina della responsabilità, nel momento in cui elimina ogni filtro dell’azione civile (invece di affinare e perfezionare quelli esistenti), offre ancor più opportunità di intorbidare le acque processuali alle parti economicamente forti, cioè proprio ai “galantuomini” che già godono di una situazione privilegiata. E sono opportunità non da poco, perché si consente l’azione sia per “violazione della legge” sia per “travisamento del fatto e delle prove”, che sono formule incerte (tali anche a fronte ad aggettivi come “macroscopico” o “evidente”, più che altro squilli di tromba che fanno rumore ma non sciolgono i nodi): formule sufficientemente equivoche perché soggetti processuali spregiudicati e senza scrupoli, assistiti da avvocati agguerriti e perciò costosi, scatenino un vero e proprio fuoco di sbarramento contro i giudici per loro “scomodi”. Tutto il contrario, in definitiva, di una giustizia meno ingiusta e di una maggior tutela per i cittadini. A guadagnarci , ancora una volta, saranno solo i “galantuomini”.
Se l’azione civile contro il giudice sarà la regola o comunque potrà essere massicciamente esercitata in maniera temeraria a scopo intimidatorio, non si sbaglia di certo ad ipotizzare che molti magistrati saranno portati a scegliere le iniziative e le opzioni interpretative meno rischiose, vale a dire che diverranno più insicuri e paurosi in generale e nei confronti dei soggetti processuali “forti” in particolare. Il che significa che privilegeranno una lettura burocratica del proprio ruolo, perché la nuova legge a questo li spinge se vogliono ripararsi dalla tempesta delle cause strumentali ormai senza argini. Col paradosso che si tratta di una direzione tutt’affatto contraria a quella indicata dal capo dello Stato nel suo discorso di martedì alla scuola di formazione dei magistrati, là dove (citando Calamandrei) ha detto che in democrazia il pericolo maggiore per i giudici “è quello dell’assuefazione, dell’indifferenza burocratica, dell’irresponsabilità anonima”.
E non è questo l’unico paradosso, se si pensa che i magistrati più incattiviti per la riforma (che avrebbero voluto scioperare subito per protesta) sono quelli che fanno capo alla “corrente” di fatto guidata da un magistrato prestato al governo come… sottosegretario alla Giustizia! Quanto allo slogan “chi sbaglia paga” va bene per uno spot, ma non regge a un’analisi seria. Il punto non è certamente se pagare o meno, ma “come” pagare e per “quali” sbagli. Cioè pagare sì, non ci piove, ma senza compromettere l’indipendenza dei magistrati, come invece inesorabilmente avverrà con la nuova legge. Posto infine che tale indipendenza non è un patrimonio della casta dei giudici (figuriamoci, altro slogan…), ma dei cittadini tutti, perché altrimenti non si potrebbe neppure sperare in una giustizia più giusta, almeno tendenzialmente uguale per tutti.
Il Fatto Quotidiano, 28 febbraio 2015

Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 01/03/2015, 22:31
da camillobenso
Rimane una caso unico ed isolato che due magistrati si siano azzardati a precisare una realtà percepita da più di 35 anni a livello popolare.

il nostro sistema penale si caratterizza ormai per la compresenza di due distinti codici. Uno per i “galantuomini”, le persone giudicate “per bene” comunque e a prescindere, in base al censo e alla condizione socio-politica: per loro vige di fatto un sistema pensato per misurare il tempo occorrente a che la prescrizione cancelli i processi, così da favorire la richiesta dei “potenti” di essere sciolti dalle regole. E un altro codice per cittadini “qualunque”, capace pur sempre – anche se con molte differenze – di segnare la vita e i corpi delle persone.


Quello che PURTROPPO, Caselli non chiarisce, è che quando in una società profondamente malata come la nostra, questa condizione consolidata non è possibile riformarla riportandola ad un livello di equità, ammesso che nella società italiana sia mai esistito.

La tragedia consiste nel fatto che solo in occasione di fattori esterni, una nuova guerra di livello mondiale, oppure di una rivoluzione, è possibile ipotizzare che si senta la necessità di passare ad un sistema giudiziario equo per tutti. Un doppio sistema giudiziario come descrive Caselli è irriformabile.

Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 01/03/2015, 22:43
da flaviomob
Una società malata è in grado di autoriformarsi e guarire? Quanto è la società ad essere malata rispetto alla "casta" del potere? Sostanzialmente dalla logica che hai seguito, Camillo, si potrebbe generalizzare che nulla è riformabile in questo paese. In realtà però coloro che traggono vantaggio dalla "doppia giustizia" sono una minoranza di ricchi e privilegiati, mentre lo svantaggio si estende ad una platea immensa che potrebbe, se ne avesse coscienza, utilizzare la propria forza numerica per modificare democraticamente questa stortura.

Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 01/03/2015, 22:48
da camillobenso
QUEI GIUDICI DA PUNIRE E RIEDUCARE
(Furio Colombo).
01/03/2015 di triskel182


Punire qualche giudice per educarli tutti quanti.


Propongo al ministro della Giustizia Orlando, a cui riconosco una indiscutibile onestà e una profonda incompetenza, di inviare il testo della infausta legge appena approvata dalla Camera (con cui chi ne ha i mezzi può tenere a bada i magistrati e respingere la sentenza) ad un giurista americano, chiunque, ma con un limite di credibilità e di valore.

Per esempio, il capo di una Scuola di Legge delle prime dieci più prestigiose università degli Stati Uniti.

Infatti, in quel Paese, la School of Law non è una facoltà tra altre. È un ciclo completo di studi giuridici dei Paesi democratici. Non pretendo di sapere da Orlando che risposte riceverà, anche perchè è facile immaginarlo.

Il fondamento della giustizia, come sa bene la mafia, è che non si possa intimidire il giudice.

Mi rendo conto della situazione impossibile.

Il ministro Orlando, privo di esperienza e di cultura giuridica, ha seguito, secondo la volontà del suo partito, il percorso giuridicamente rozzo disegnato da un senatore, anche lui diplomato (nel caso, perito industriale).

Siamo di fronte a un cumulo di incompetenze, e non si tratta di prendersela con le persone. Non è stato Orlando ad autoproclamarsi senza ragione ministro della Giustizia (come un bravo cittadino che fosse buttato all’improvviso, con mascherina e guanti, dentro una sala operatoria).

Non ha deciso da solo che toccasse a un altro diplomato di scrivere la legge più delicata e complessa tra quelle che regolano l’intero sistema giudiziario (indipendenza, libertà e non intimidazione dei magistrati).

Tuttavia mi piacerebbe che, da persona per bene, si rendesse conto della legge-disastro che ha presentato, sia pure sotto un altro nome, e che resterà “la legge Orlando”, destinata a entrare nei libri di storia come l’unica legge occidentale con cui ogni condannato, se ricco abbastanza, può rovinare il magistrato, facendogli sapere, fin dall’inizio del processo, che il giudice sarà comunque a sua volta giudicato, per buone o cattive ragioni, per ogni atto che sta compiendo, se l’imputato ha i mezzi e gli avvocati adeguati.


Ad esempio, se il presunto assassino della ragazzina Yara fosse ricco e se la nuova legge fosse già in vigore, c’è da domandarsi se i giudici continuerebbero a tenerlo in carcere prima del processo nonostante l’evidente rischio di fuga, visto che ogni nuova conferma della detenzione preventiva può diventare, nel ricorso previsto, e secondo il dettato della legge Orlando, un capo di accusa o comunque una ragione di processo.


TUTTI ricordano il principio, valido in ogni Paese, secondo cui non sono possibili referendum sull’ammontare, per quanto ingiusto, di una tassazione.

Quel lavoro resta nelle mani delle persone che hai eletto, nella speranza che siano in grado di realizzare una mediazione accettabile fra Stato e cittadini.

Ma poiché nessuno è incline a ritenere giusto il livello delle tasse che paga, i cittadini vengono esclusi dall’interloquire direttamente, e per questo esiste, se funziona, il Parlamento.

Adesso invece il cittadino, se abbiente, può perseguitare il giudice, proprio la persona del giudice, che in ogni momento del suo lavoro sa che l’imputato abbiente ha tre anni di tempo per trovare una buona ragione di accusa (indipendente dai tre gradi di giudizio) che durerà a lungo, che lo espone a una sanzione umiliante e severa (perdita della metà dello stipendio) e che lo tiene comunque sotto minaccia.


Ho detto “imputato abbiente” perché questa è una legge ovviamente dedicata ai ricchi e dunque soprattutto ai grandi e illustri imputati (metti, per fare nomi a caso, Berlusconi o Dell’Utri).


Ma niente vieta, nello slancio antigiudici che sembra animare i berlusconiani di sinistra, e non solo quelli di destra, in Parlamento, che si formi un corpo di avvocati volontari che si offrono al condannato meno abbiente una loro “spontanea” assistenza antigiudice pur di tenere finalmente a bada il potere giudiziario.

È infatti il solo che non sia crollato, come la politica e il giornalismo, al passaggio dell’imprenditore ricco in grado di acquistare la Rai, le ragazze, la maggiore casa editrice del Paese e un pacchetto di senatori.


Citerò Violante per smentire l’affermazione corrente che fa da traino alla nuova legge, e che giornali e TV ripetono.


Domanda: “Questa legge andava varata in fretta perchè ci è stata richiesta dall’Europa?” (no ma dal Pacco del Nazareno - ndt)


Risposta: “No, è soltanto una bugia. L’Europa non c’entra nulla. La politica deve assumersi la responsabilità delle proprie scelte”. (Corriere della Sera, 25/2).


ED ECCO ciò che il berlusconismo di sinistra ritiene sia la legge sulla Responsabilità civile (personale, non dello Stato, e, come tale, inammissibile in qualunque ordinamento democratico) dei magistrati.

Primo, non c’è filtro di ammissibilità. Basterà il comprensibile cattivo umore di chi ha persona una causa. È importante per creare affollamento e dire: vedete? finalmente il cittadino può difendersi.


Secondo: “È colpa grave la violazione manifesta della legge nonchè del diritto dell’Ue”. Poichè, come è noto, non esiste un corpo di norme civili, penali o costituzionali che possano essere chiamate “diritto dell’Unione Europea” l’affermazione è priva di senso pratico e giuridico.


Terzo : “(occorre punire) il travisamento del fatto o delle prove”. Di nuovo la frase non è interpretabile nè verosimile, date le garanzie del dibattito in tre gradi di giudizio – e dispiega tutto il suo berlusconismo puro.


Al punto che gli avvocati di B. essendo anche parlamentari, non azzardavano affermazioni del genere in aula giudiziaria, ma lo facevano solo in Parlamento.


Una cosa si può predire. Questa legge sull’intimidazione dei magistrati lascia un segno profondo, deformante e imbarazzante, che diventerà una svolta storica, sull’immagine di questo governo.


È un impegno distruttivo (prima le garanzie del lavoro poi le garanzie della giustizia) non si sa se politico o caratteriale, se spontaneo o dovuto a un disegno che tuttora non si conosce.

Da Il Fatto Quotidiano del 01/03/2015.

Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 01/03/2015, 23:43
da camillobenso
flaviomob ha scritto:Una società malata è in grado di autoriformarsi e guarire? Quanto è la società ad essere malata rispetto alla "casta" del potere? Sostanzialmente dalla logica che hai seguito, Camillo, si potrebbe generalizzare che nulla è riformabile in questo paese. In realtà però coloro che traggono vantaggio dalla "doppia giustizia" sono una minoranza di ricchi e privilegiati, mentre lo svantaggio si estende ad una platea immensa che potrebbe, se ne avesse coscienza, utilizzare la propria forza numerica per modificare democraticamente questa stortura.


In realtà le cose stanno così, caro Flavio.

Se vuoi possiamo analizzare assieme i nodi principali delle cose irriformabili.

In primis però ci tengo a precisare che le riforme dipendono dai rapporti di forza.

1) Poco fa, alla Gabbia, hanno mandato in onda un servizio in cui dimostravano che le forze dell’ordine non hanno i mezzi per operare. Ci sono parecchie auto della polizia che hanno superato i 200 mila chilometri. Ma è so un aspetto della carenza che riguarda la sicurezza. Nello stesso tempo potremmo andare a controllare le bufale con cui Pittibimbo ha incantato i fessi merli italiani in materia di auto blu. I soldi delle auto blu doveva essere destinati alle forze dell’ordine. Sarà molto difficile togliere i privilegi alla cricca per soddisfare le esigenze di ordine pubblico attuali.

2) Un tema che mi sembra sia sfuggito ai più questa settimana. Pittibimbo che vola a Parigi da Hollande per firmare l’accordo sulla TAV.

Questo è un tema che interessa a Mafie SpA perché ha bisogno dei soldi dei grandi appalti, perché EXPO’ sta per finire, e Matteuccio vola a Parigi.

La TAV Torino – Lione interessa solo a Mafie SpA e ad una cooperativa della Lega Cooperative. Per questo Bersani due anni fa era diventato Pro TAV.

Tecnicamente non serve, perché quando non era cominciata la crisi, già la sua potenzialità era superiore di 5 volte il carico trasportato. Poi c’è dell’altro. I rapporti di forza si fanno sentire.


3) In economia non si può prescindere dalla corruzione. Per ripartire abbiamo bisogno di risparmiare 60 miliardi anno (dato Corte dei Conti). Ma per far questo occorre una riforma ad hoc con una legislazione ad hoc. Che sappiamo che non verrà mai fatta.

4) Il grosso dell’evasione riguarda la grande evasione. Ma nessuno è in grado di fare una riforma di questo genere.

5) Uno dei nodi che paralizzano il sistema, riguarda i ceti burocratico – parassitari che hanno saccheggiato l’Italia repubblicana, come riporta anche Giorgio Galli nel suo ultimo libro “Il Golpe invisibile”. Nel governo dei nani e le ballerine, Pittibimbo ci ha ficcato apposta la Madia in modo che tutto rimanga come prima nella pubblica amministrazione. Mentre in questo passaggio non sarebbe bastato un generale dei Carabinieri, a 4 stelle.

6) Come facciamo con la criminalità organizzata??? ‘ndrangheta, mafia, camorra, sacra corona unita????? Sono loro che comandano oltre i poteri forti.

7) La ""riforma""che si sono premurati di fare è quella del lavoro, in quanto i rapporti di forza in Parlamento erano tali che chi doveva difendere il mondo del lavoro è stato messo all'angolo da anni, mentre Confindustria gode di un largo schieramento oltre l'appoggio del governo

Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 02/03/2015, 0:19
da flaviomob
Sono d'accordo Camillo. Le mafie fanno parte della casta di cui sopra, perché hanno denari per gli avvocati più quotati e agganci politici ovunque. Il punto è se siamo consapevoli che i rapporti di forza non li fa Pittibimbo ma li determina (anche) una massa di persone che sta rinunciando ad esercitare il proprio ruolo di cittadinanza attiva.

Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 02/03/2015, 17:59
da camillobenso
La vox populi dell'articolo:

Magistratura, aperta la stagione di caccia al giudice
di Gian Carlo Caselli | 28 febbraio 2015


maria patrizia pacifico • un'ora fa
io ho la speranza che la reazione dei Magistrati sia compatta sul 'non prevalebunt'. Più questi delinquenti tentano di intimidire i Magistrati, più mi aspetto dai Magistrati che rispondano tono su tono, poichè hanno i 'numeri' (chi altri?) per opporsi come si deve a questa tentata normalizzazione. Del resto so per esperienza che esiste anche chi ha deciso di vivere di soddisfazioni e, per citare a memoria da "La storia si è fermata" di Mario Almerighi: con una laurea in giurisprudenza in mano "se ti interessano i soldi, allora fai il notaio; se ti interessano le soddisfazioni morali, allora fai il Magistrato".
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Renato Scipioni maria patrizia pacifico • 37 minuti fa
Un Magistrato al contrario di un Notaio detiene un Potere nella Societa' , uno dei tre in cui si articola lo Stato , a volte chi detiene il potere sia un Politico , sia un Magistrato , sia un appartenente alle Forze dell'Ordine o anche un semplice funzionario Pubblico se non sottoposto a regole stringenti di controllo puo' debordare dai suoi compiti Istituzionali commettendo abusi o nella migliore delle ipotesi omissioni nell'adempimento dei suoi obblighi di Ufficio . L'Opinione Pubblica ha il diritto di avere gli strumenti per mandare a casa simili personaggi , siano essi Politici , Magistrati o Funzionari Pubblici i quali troppo spesso dimenticano che se occupano le poltrone dove siedono lo devono al consenso della maggioranza della suddetta Pubblica Opinione .
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dariodl • 18 ore fa
egregio sig. Caselli
nella magistratura oltre a persone come Lei
Falcone Borsellino Livatino Caponnetto
e tanti altri
ci sono e ci sono stati anche tanti giudici
che hanno ed hanno avuto poco rispetto
per i semplici cittadini
la nostra Costituzione è un esempio per l'intera umanità
per quello che riguarda l'indipendenza della magistratura
nei confronti degli altri poteri dello stato
ma questa indipendenza ed il relativo potere
non possono esssere motivo di impunità
nell'esercizio delle proprie funzioni
errare è umano
ma ricordandosi che lo si fa sulla pelle dei cittadini
la maggior parte dei quali non ha le risorse
di gente che nonostante reati di notevole gravità
prima di vedere aprirsi le porte di una cella
passano gli anni e spesso la scampano per
cavilli o perché le lentezze processuali
determinano l'estinzione del reato
o una sopraggiunta amnistia
lei sig. Caselli la vede dalla parte del magistrato
ed io sinceramente sono d'accordo con lei
ma bisogna pure dare atto a chi la vede dall'altra parte
e spesso a ragione
vede in qualsiasi ambito chi fa il proprio lavoro
con scrupolosità coscienza e soprattutto rispetto
difficilmente verrà criticato se gli capiterà di sbagliare
anche perché gli capiterà molto ma molto raramente
cordialmente dario
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Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 02/03/2015, 18:02
da camillobenso
Renato Bonivento • un giorno fa
(segue) Per quel che riguarda la carica dei centouno invece, qui abbiamo uno stuolo di personaggi che letteralmente sta andando alla carica della res publica, prendendo a buona scusa la necessità delle riforme perché "il popolo vuole le riforme". Beh, se abbiamo cambiato il nome al pane, può anche darsi! Ma intanto, cambio o no, questi stanno davvero distruggendo lo stato repubblicano e stanno gravemente deformando la costituzione, quasi fosse la cinquecento in quella pubblicità che si piglia il viagra nel bocchettone della benzina. Hanno già sabotato la carta bypassandola con la storia delle provincie, hanno fatto fuori il senato, organo del parlamento sovrano ed autonomo, (uno dei tre poteri dello stato!!!), ora attaccano pesantemente la magistratura, un altro dei tre poteri dello stato altrettanto sovrano ed autonomo, se non è colpo di stato questo non lo so! Ed a parer mio, se alla Consulta non si svegliano per tempo, fra un po' altro che magistrati, avremo tutti il bavaglio ed i legacci ai polsi!
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lelio2 Renato Bonivento • 6 ore fa
La pensavo come lei, poi una persona bene ammanicata mi ha intentato causa: dal primo ingresso in tribunale ho capito che ero entrato in un verminaio; oggi, a quattro anni di distanza, e dopi implicazioni di carattere penale, la mia convinzione si è vieppiù rafforzata: per me non è più il luogo della Verità e della Giustizia, ma il luogo dove Legge Equità e buon senso vengono calpestati ogni giorno, assieme ai cittadini inermi.
Come ho già detto, per fare il Giudice (con la maiuscola) ci vuole cultura giurica, saldezza morale e senso dello Stato: se tutti fossero come l'autore di questo articolo, la legge non sarebbe necessaria, ma purtroppo non è così e i cittadini hanno bisogno di tutelarsi; se questo aiuta anche il pregiudicato di Arcore, mi dispiace, ma non favorire lui non è buon motivo per lasciare inermi qualche milione di persone.

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GiuseppeStrazzeri • un giorno fa
Dico solo una cosa: se i magistrati si fossero comportati meno da casta e avessero sanzionato giusici dalle azioni penale e civili intemerate nessuno li accuserebbe di essere degli intoccabili.
Che poi in Italia la giustizia giusta nn esiste è un dato di fatto: un plauso a Caselli per averlo ammesso. La legge è fatta per i ricchi che approfittando delle parti ambigue del codice tirano per le lunghe i processi arrivando alla prescrizione, Basterebbe abolirla per velocizzare i processi o sanzionare gli avvocati.
Grazie a Renzi la giustizia sarà ancora più ingiusta....i servi sciocchi dicono di no ma basta il buon senso per capire che chi ha soldi e avvocati a disposizione potra avviare ricorsi a nn finire.

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Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 02/03/2015, 18:06
da camillobenso
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Renato Bonivento • un giorno fa
Questo ennesimo passo negativo del governo in carica, suona un po' come il classico "vojo e no posso". Da un lato e dall'altro invece suona come la carica dei centouno, l'unica differenza fra Disney e la realtà è che quella era una favoletta moderna per piccini ed il risvolto era il solito trionfo della giustizia (contrappasso!). Il vojo e no posso è, tradotto in parole povere, il non riconoscere che a danno corrisponde rimborso, (non taglione!), ma lo stato non ne vuole sapere, non perché si deve sobbarcare un ulteriore stanziamento all'uopo, ma perché l'ulteriore stanziamento rischia seriamente di distrarre la pecunia destinata ad "altri scopi", dei quali sappiamo! Sono cinico? Può anche darsi, ma rimango dell'opinione che per convenzione due più due fan quattro. (continua)
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scinthe • un giorno fa
dal quotidiano La Repubblica "Giustizia, l'Ue apre infrazione
su responsabilità civile dei magistrati"

Mai rispettata la sentenza della Corte di
giustizia europea del novembre 2011, secondo la quale l'Italia protegge i
magistrati in modo eccessivo dalle conseguenze del loro operato. Se il
nostro Paese non si adeguerà al più presto al diritto europeo, c'è
rischio di sanzioni pecuniarie. Csm: "Nessun obbligo di responsabilità
diretta del giudice". Anm: "No a strumentalizzazioni"


http://www.repubblica.it/polit...
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Antonio Talarico • un giorno fa
Gelli gongola.
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Andrea Kostner • un giorno fa
"Se l’azione civile contro il giudice sarà la regola o comunque potrà essere massicciamente esercitata in maniera temeraria a scopo intimidatorio".
E' questo è il problema?
Bene, allora si agisca per penalizzare le cause temerarie (cosa che, oltretutto, andrebbe fatta anche in altri ambiti, come le cause per diffamazione) non per ostacolare il fare qualunque causa, anche le più giustificate, come è stato finora.

Certo che fa ridere tutto questo timore che hanno i magistrati di poter essere giudicati .... da altri magistrati!
Come se 27 anni di Legge Vassalli non siano stati sufficienti per capire che "cane non mangia cane e magistrato non mangia magistrato", tranne in casi così eclatanti da non poter essere nascosti sotto il tappeto.

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Re: Magistratura con mordacchia

Inviato: 17/03/2015, 18:26
da camillobenso
Tangenti, Anm: “Schiaffi a pm e carezze a corrotti”. Renzi: “Falso e ingiusto”
Giustizia & Impunità
L'attacco di Sabelli e la replica del capo del governo: "Frase che fa male alle istituzioni". Il Corriere: "Premier gelido con Lupi, con i suoi lo ha definito un problema". I ministro a dimettersi non ci pensa: "Mio figlio tirato in ballo ingiustamente". Ma dovrà riferire in Senato. Sel e M5s annunciano mozione di sfiducia
di F. Q. | 17 marzo 2015


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http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03 ... i/1511726/