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IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Inviato: 11/03/2012, 22:46
da antonio77
ALESINA : I nuovi lavori in america.

Segnaliamo questo importante articolo del dott. Alesina pubblicato in prima pagina di un noto giornale italiano.

Il dott. Alesina arriva all’ aeroporto di Parigi , va nel parcheggio auto dell’ aeroporto è cerca l’omino a cui dare qualche euro per pagare il parcheggio .
Il dottor Alesina non trova l’omino è scrive in prima pagina ecco perché in Europa c è la disoccupazione !! non ci sono più gli omini di una volta !!
Invece di lavorare come omini parcheggiatori questi fannulloni preferiscono fare i disoccupati in Europa.
In america invece ?
In america negli aeroporti ci sono centinaia di omini che lavorano tu dai un dollaro ( svalutato) e loro di portano la macchina anche lavata e pulita.
Nelle statistiche del lavoro in america abbiamo la quasi piena occupazione grazie a milioni di omini parcheggiatori .
Il dottor Alesina forse parla dei parcheggiatori abusivi di Napoli che in Europa non entrano nelle statistiche del lavoro ma in america si.
Interessante analogia America Napoli .
Il dottor Alesina nel parcheggio dell’ aeroporto di Parigi da neoliberista compassionevole ha un impeto di compassione e grida :
‘omini parcheggiatori venite fuori vi do 10 euro e cosi avrete un lavoro ‘
Gli risponde la voce di un computer ‘ metti 5 euro nella fessura prendi il biglietto e sparisci ‘
Il dottor Alesina si lancia in una importante analisi sociologica ‘ecco i sindacati, ecco il lavoro dipendente, ecco lo stipendio a fine mese, ecco il costo del lavoro per questo i proprietari dei parcheggi non prendono gli omini parcheggiatori ma sostituiscono gli omini con i computer ‘.
E si lancia in un discorso luddista contro il computer ‘ maleducato ’ dell’aeroporto di Parigi.

Altri lavori in america.

Un altro fondamentale lavoro secondo l’opinionista è il ‘ trolley workers speedy service ‘ il lavoro consiste nel posizionarsi all’esterno dei supermercati e chiedere al consumatore se intende usufruire del servizio di spinta del carrello verso l’auto del cliente e del trasferimento dei colli dal carrello all’auto.
Il salario di questa attività è sempre di un dollaro.
Non va confusa con le richieste degli zingari fuori dai mercati in Europa.
Questi lavoratori indipendenti si diciamo liberi professionisti contribuiscono in modo significativo al grande incremento dell’occupazione in america.
Un manager straniero a Genova ha purtroppo letto l’articolo di Alesina e ha chiesto a 3 portuali genovesi se volevano lavorare ed essere assunti a chiamata per il ‘ trolley speedy service’.
I portuali non avevano intenzione di fare grandi discussioni chiesero le chiavi dell’ auto presero il malcapitato lo lanciarono in alto e il cliente cadde dentro il carrello.
Spinsero il carrello verso l’auto poi essendo la prima volta sbagliarono il layout della mansione.
Inserirono il consumatore nel portabagagli la spese al posto di guida del cliente e il carrello sopra il tetto dell’ auto.
Speriamo che il professor Alesina non arrivi alla conclusione che in Europa manca la formazione e la meritocrazia.

Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Inviato: 11/03/2012, 23:07
da pancho
antonio77 ha scritto:ALESINA : I nuovi lavori in america.

Segnaliamo questo importante articolo del dott. Alesina pubblicato in prima pagina di un noto giornale italiano.

Il dott. Alesina arriva all’ aeroporto di Parigi , va nel parcheggio auto dell’ aeroporto è cerca l’omino a cui dare qualche euro per pagare il parcheggio .
Il dottor Alesina non trova l’omino è scrive in prima pagina ecco perché in Europa c è la disoccupazione !! non ci sono più gli omini di una volta !!
Invece di lavorare come omini parcheggiatori questi fannulloni preferiscono fare i disoccupati in Europa.
In america invece ?
In america negli aeroporti ci sono centinaia di omini che lavorano tu dai un dollaro ( svalutato) e loro di portano la macchina anche lavata e pulita.
Nelle statistiche del lavoro in america abbiamo la quasi piena occupazione grazie a milioni di omini parcheggiatori .
Il dottor Alesina forse parla dei parcheggiatori abusivi di Napoli che in Europa non entrano nelle statistiche del lavoro ma in america si.
Interessante analogia America Napoli .
Il dottor Alesina nel parcheggio dell’ aeroporto di Parigi da neoliberista compassionevole ha un impeto di compassione e grida :
‘omini parcheggiatori venite fuori vi do 10 euro e cosi avrete un lavoro ‘
Gli risponde la voce di un computer ‘ metti 5 euro nella fessura prendi il biglietto e sparisci ‘
Il dottor Alesina si lancia in una importante analisi sociologica ‘ecco i sindacati, ecco il lavoro dipendente, ecco lo stipendio a fine mese, ecco il costo del lavoro per questo i proprietari dei parcheggi non prendono gli omini parcheggiatori ma sostituiscono gli omini con i computer ‘.
E si lancia in un discorso luddista contro il computer ‘ maleducato ’ dell’aeroporto di Parigi.

Altri lavori in america.

Un altro fondamentale lavoro secondo l’opinionista è il ‘ trolley workers speedy service ‘ il lavoro consiste nel posizionarsi all’esterno dei supermercati e chiedere al consumatore se intende usufruire del servizio di spinta del carrello verso l’auto del cliente e del trasferimento dei colli dal carrello all’auto.
Il salario di questa attività è sempre di un dollaro.
Non va confusa con le richieste degli zingari fuori dai mercati in Europa.
Questi lavoratori indipendenti si diciamo liberi professionisti contribuiscono in modo significativo al grande incremento dell’occupazione in america.
Un manager straniero a Genova ha purtroppo letto l’articolo di Alesina e ha chiesto a 3 portuali genovesi se volevano lavorare ed essere assunti a chiamata per il ‘ trolley speedy service’.
I portuali non avevano intenzione di fare grandi discussioni chiesero le chiavi dell’ auto presero il malcapitato lo lanciarono in alto e il cliente cadde dentro il carrello.
Spinsero il carrello verso l’auto poi essendo la prima volta sbagliarono il layout della mansione.
Inserirono il consumatore nel portabagagli la spese al posto di guida del cliente e il carrello sopra il tetto dell’ auto.
Speriamo che il professor Alesina non arrivi alla conclusione che in Europa manca la formazione e la meritocrazia.
Un manager straniero a Genova ha purtroppo letto l’articolo di Alesina e ha chiesto a 3 portuali genovesi se volevano lavorare ed essere assunti a chiamata per il ‘ trolley speedy service’.
I portuali non avevano intenzione di fare grandi discussioni chiesero le chiavi dell’ auto presero il malcapitato lo lanciarono in alto e il cliente cadde dentro il carrello.
Spinsero il carrello verso l’auto poi essendo la prima volta sbagliarono il layout della mansione.
Inserirono il consumatore nel portabagagli la spese al posto di guida del cliente e il carrello sopra il tetto dell’ auto.
Speriamo che il professor Alesina non arrivi alla conclusione che in Europa manca la formazione e la meritocrazia
Dovremmo essere tutti dei portuali per cambiare un po' questo inidirzzo politico e questo modo di interpretare l'economia. Purtroppo non e' cosi' e ne paghiamo e conseguenze e poi....nascono gli Ichino come funghi all'interno di una pseudo sinistra.
Viene spontaneo a fare le solite conclusioni e cioe' che ci meritiamo quello che ci sta' succedendo. Si pensa molto spesso che i cambiamenti avvengano da soli senza nessuna forzatura esterna(il mercato si autoregolamenta, pensano coloro che di questo mercato si nutrono). Nessuno invece ti reegala niente e quel poco che hai conquistato e' stato raggiunto faticosamente con lotte e qualche volta anche lasciandici il morto.
Noi non siamo numeri ma persone pensanti con gli stessi diritti e doveri di chi vorrebbe sottometterci e fino a che non riusciremo ad invertire questo concetto la lotta sara' sempre piu' dura. Alla faccia di chi pensa che noi apparteniamo ad una casta inferiore mentro loro a quella superiore.
E' il capitale che ha bisogno di noi o noi abbiamo bisogno del capitale?
Se esaminiamo attentamente tutto questo forse potremmo trovare una via di uscita altrimenti continueranno ad esistere perennamente queste sacche di poverta' nel mondo che non sono altro che serbatoi di riserva per una manodopera da sfruttare.

un salutone

Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Inviato: 16/03/2012, 23:27
da antonio77
GoodBye Europa Di Giavazzi e Alesina : le problematiche del lavoro.

Due capitoli del libro di Gavazzi Alesina sono dedicati al lavoro .
Sono il capitolo 3 Americani al Lavoro ed Europei in vacanza
Ed capitolo 4 Licenziamenti proibiti e 14 milioni di disoccupati.

Sui titoli di questi 2 capitoli non ci dilunghiamo .

Americani al Lavoro ed Europei in vacanza .

I nostri autori scrivono : ' si possono fare 2 ipotesi, la prima è che gli europei apprezzino piu degli americani il loro tempo libero '

È vero ? è falso ? ci si aspetterebbe una analisi ' non so la psicologia dei consumi , qualcosa sulla qualità della vita .
Invece niente , neanche una parola , cambiando la sintassi potremmo dire ' agli americani il tempo libero NON piace '.
Sarebbe interessante che Giavazzi e Alesina ci spiegano perché agli americani non piace il tempo libero.
Un aneddoto : alcuni tassisti a New York lavorano 24 ore ( orario continuato) Perché?
Si tratta di un lavoro per cosi dire ' house car working in progress ' in pratica non hanno una casa è l'auto è anche la loro casa, dormono in auto .
Si può chiede al tassista ' in house car ' perché a lui il tempo libero non piace ?

Ci dicono gli autori ' noi adesso dobbiamo approfondire ' .

' L'altra ipotesi , ci dicono ' per cui gli europei lavorano meno sono le tasse sulle buste paga e la regolamentazione su orario di lavoro, ferie, straordinari età di pensionamento imposta dai sindacati .

Questo è l'approfondimento ....' Tutta colpa dei sindacati.....' .

In riferimento alle ferie

L' art. 36 della costituzione comma 3 : ' Il lavoratore ha diritto a ferie annuali retribuite E NON PUO RINUNCIARVI '.

Qui il sindacato non c entra nulla le ferie sono un diritto costituzionale, recentemente normato sia a livello europeo che italiano, l'obbligatorietà delle ferie è stata ribadita con nettezza e se non è rispettata vi possono essere alcuni reati penali nei confronti dei datori di lavoro , il buon Alesina e Giavazzi si fidino sono argomento per ' grandi ' la polemica con il sindacato non c entra nulla .

Non funziona cosi : ' io ti do 100 euro all'ora e tu mi lavori invece di fare le ferie !!!' .
No in Europa Non funziona cosi.
Eta di pensionamento , ma chi li ha finanziati i fondi pensione delle multinazionali americane ?
Un esempio in una multinazionale.
I fondi pensione USA avevano perso i soldi versati dai dipendenti americani , da prima furono rifinanziati stornando la reddività dagli azionisti ma l'anno successivo il problema si pose di nuovo e fu pagato dalle ristrutturazioni ( e con i licenziamenti in Europa ) ma cio nonostante i Fondi Pensione americani non garantiscono alcuna pensione che sia dignitosa
almeno nel caso specifico .

E veniamo alle tasse .

Ostregheta !!! ci sono tante tasse e gli italiani lavorano poco.

I lavoratori dipendenti lavorano con un numero di ore settimanali stabilite dal contratto nazionale di lavoro di norma sono 40 ore .
Posso assicurare gli autori che anche se le tasse ( gli autori parlano di tasse dimostrando una conoscenza ' specialistica ' del diritto tributario ) tra noi ignoranti parliamo di imposta o imposta irpef o imposta ire comunque anche se l'imposta fosse del 92% oppure del 6% i lavoratori lavorerebbero in una settimana le ore stabilite dal contratto collettivo .
A questo punto arrivano le ore effettivamente lavorate .
Nella figura 3.2 pag.70 del libro le ore settimanali medie lavorate sembrano essere 20 con una aliquota marginale del 55 % .
Ora i lavoratori part time abbassano la media .
Comunque se le ore medie effettive annue di un lavoratore italiano sono piu di 1.600 come risulta nel libro un lavoratore italiano lavora mediamente a settimana 35 ore e non 20 .
In Italia oltre alle imposte le aziende e i dipendenti pagano contributi previdenziali ( circa il 40 % ) ma non è una decisione del sindacato ma dello stato ( non del governo ) ma dello stato italiano.
E questo vale anche per la Francia e per la Germania.
Le ore ' marginali ' in Italia si chiamano ore di straordinario il costo marginale di un ora di straordinario è data dalla progressività fiscale stabilità , dalla costituzione italiana articolo 53 .
I contriti previdenziali sono a percentuale fissa .
Una unita marginale ( ora di straordinario) ha incrementi minimi rispetto alla precedente ora di straordinario o rispetto ad una ora ' normale ' o contrattuale.
La differenza di costo che solitamente può essere del 15 , 25 o del 50 % rispetto ad una ora contrattuale dipendono dalle maggiorazioni contrattuali .
Sembra di capire che gli autori contestino queste maggiorazioni contrattuali,
ma dove vivono questi individui ?
se un lavoratore lavora la domenica non può avere una maggiorazione del 50 % ?
ma che cosa è la domenica per questi autori ?
ma cosa sono i riposi compensativi ?

Il dipendente non lavora di meno perché ci sono troppe tasse, in quanto il suo riferimento è lo stipendio netto e lo straordinario è premiato con una maggiorazione .

I nostri autori ci dicono ' l'aumento delle aliquote fiscali ....non basta ....a spiegare ...( minore ore lavorate in Europa )
Mha..mah ...davvero !!

Sembrano dire ' adesso dobbiamo approfondire '

Gran parte delle differenze che riguardano il numero di ore lavorate in una normale settimana gli autori ci dicono ' deriva infatti dalle regolazioni imposte per legge e dai contratti sindacali ma ha poco a che fare con la tassazione '
Sembra un ragionamento serio .

Poi i nostri 2 opinion leaders embrano fare una analogia tra sindacalizazione e maggior periodo di ferie tra Europa e America.

Maggiore sono gli iscritti al sindacato piu lungo è il periodo di ferie.

Per l'Europa ed in particolare per l'Italia non è vero.

Il contratto collettivo viene applicato secondo prassi erga omnes ( per tutti i lavoratori ) anche per i lavoratori non iscritti al sindacato.

La tesi è che in Europa si lavora meno a causa del sindacato.
Se c è da licenziare i lavoratori , i sindacati chiedono in casi molto estremi una diminuzione dell'orario di lavoro ( e una diminuzione degli stipendi integrati da ammortizzatori come i contratti di solidarietà ) e non si capisce perché questa diminuzione di orario imposta ma non accettata al sindacato sia controproducente.
I lavoratori italiani in questo caso lavorano meno per problemi aziendali .
Altro caso La Ducati azienda ad alta tecnologia di moto.
Gli operai italiani andavano a lavorare e lavoravano tanto ma tanto.....come vogliono i signori Gavazzi e Alesina , ma cosa è successo ?
Lavoravano troppo !! e quindi una parte di loro sono stati messi in Cassa Integrazione Ordinaria.
Producevano troppi modelli serie 2006 e quando sarebbero usciti i modelli 2007 i concessionari avrebbero avuto troppe scorte del modelli 'vecchi'.
Se lavoravano di meno non ci sarebbe stato un eccesso di scorte di magazzino .
Le ore di cassa integrazione NON sono dovute ai fannulloni operai che sognano di andare in cassa integrazione !!!!.

Ci dicono ' adesso dobbiamo approfondire '.

In Europa si studia troppo !! i giovani non vanno a lavorare a 17 anni e non fanno lavori umili.
Se Giavazzi ed Alesina hanno figli li mandino loro a lavorare a 17 anni !!!

Infine Giavazzi ed Alesina si lanciano in un inno al divorzio .

I coniugi europei , essi ci dicono , vogliono andare in ferie insieme !!!
Mha nooo,, che spreco !!!
Se un coniuge ha una settimana di ferie in meno , vuole avere le stesse ferie dell'altro per andare in ferie insieme, in una azienda media di 500 dipendenti in cui il dottor Giavazzi è consulente sono tutti divorziati , alquanto nervosi e passano il loro tempo lavorativo alla ricerca del dottor Giavazzi !!!.

Anche per questo in america sono tutti divorziati, si è vinto il referendum sul divorzio in Italia con motivazioni un po piu serie .

Questo è il verbo in riferimento all' orario di lavoro , tempo di lavoro e tempo libero o liberato.

Vediamo gli errori che sono presenti nel libro.
Si tratta di errori tecnici, senza alcun giudizio di valore soggettivo.

In Francia la diminuzione dell'orario di lavoro ha aumentato il costo del lavoro.
E' un falso in quanto la diminuzione dell'orario di lavoro e stata accompagnata da una diminuzione di oneri sociali a carico delle aziende . ( Fonte McGuckin e Van Ark Performance 2002 .....).

in Europa non lavorano piu ore per le tasse, manca la dimostrazione e gli stessi autori ammettono l'infondatezza di questa tesi, l'utilità marginare di un ora lavorativa in Italia è pari al 55 %, è un calcolo completamente sbagliato l'unità marginale di un ora ( in Italia di straordinario può arrivare al 5 % in casi particolarissimi cambio scaglioni irpef , retribuzione molto elevate al 10 % ) al netto delle maggiorazioni che sono un incentivo al maggior lavoro .
La tesi che lavorare meno in Francia in Italia e in Germania non è una scelta dei lavoratori non è documentata ; per parere contrario ' In Francia , e in quasi tutti gli altri paesi dell'UE hanno scelto di avere piu tempo libero anziche lavorare di piu per guadagnare di piu ' Rifkin Il sogno europeo.
Ancora Rifkin : L'aumento del tempo libero a disposizione dei francesi ha anche fatto aumentare i consumi negli esercizi pubblici,.......è certo che se il governo francese non avesse adottato un ariduzione dell'orario, oggi il tasso di disoccupazione sarebbe piu elevato '.
Sempre Rifkin : ' Oggi il 37 % degli americani lavora piu di 50 ore alla settimana e 80% dei lavoratori maschi piu di 40 ore, ...non c è dunque da meravigliarsi che il 70 % degli americani con prole lamenti la mancanza di tempo da dedicare ai figli ( ndr non si parla di tempo per le moglie americane perché Giavazzi ed Alesina li hanno fatti divorziare tutti con le ferie ...separate ), che il 38 % affermi di ' sentirsi sempre sotto pressione ' e il 61 % ' di non avere mai tempo a disposizione '.

Altro capitolo in cui Gavazzi e Alesina si lanciano con il loro ' adesso è il momento di approfondire ' è la produttività
ma possiamo dire l'efficienza, quantitativa e qualitativa dei 'posti ' di lavoro .

Non sappiamo se la loro trattazione è più interessante o più divertente ma non possiamo abbandonarli a se stessi si cercherà di parlarne piu avanti, non solo libro ma un fondamentale intervento del dottor Alesina sul sole 24 ore sui ' nuovi ' lavori negli Stati Uniti .

' adesso dobbiamo approfondire ' ...

Re: IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Inviato: 17/03/2012, 19:13
da peanuts
Io mi chiedo una cosa. Anzi due.

1) perché l'Europa tollera ancora orban?
2) di conseguenza, perché tollerò il caimano?

Ma niente niente fanno comodo?

IL MODELLO SOCIALE EUROPEO

Inviato: 19/03/2012, 13:19
da mariok
La controriforma spagnola che cancella Zapatero

Licenziamenti facili, tagli all'istruzione, ritorno allo Stato centralista, l'aborto che torna a essere un delitto. Sono i primi passi del nuovo governo conservatore di Rajoy. Reportage da un Paese che fa marcia indietro

di CONCITA DE GREGORIO

La grande sorpresa è che non ci sarà nessuna Controriforma, per ora. A Mariano Rajoy e al suo governo non importa assolutamente nulla delle idee dei progressisti: quello che vuole sono i loro soldi. Lo dicono e se lo dicono tra loro giornalisti e scrittori, architetti e teatranti ogni notte a convegno col disincanto attorno a un tavolo, seduti davanti a una brocca di vino mentre fuori per le strade finiscono di crepitare e fondere i cassonetti incendiati dagli studenti. Mentre si aspetta lo sciopero generale del 29, mentre chiudono i giornali progressisti senza che ci sia un sindacato a levare un fiato: così, da un giorno a un altro e silenzio. Mentre si aspetta che anche l'Andalusia, domenica prossima, voti per il Partito popolare e così tutta la Spagna si svegli sotto il monopolio conservatore con le nobili ed orgogliosamente esibite eccezioni della Catalogna e del Pais Vasco, eccezioni, appunto. L'aborto, le unioni civili, il divorzio, i matrimoni omosessuali, le leggi di uguaglianza e le tutele al lavoro femminile: cambierà poco, cambierà lentamente e più avanti, in forma omeopatica, ci sarà forse qualche fiammata nei giorni delle manovre economiche più dure.

Ruiz Gallardon, ministro di Giustizia, ha presentato giorni fa una legge di riforma dell'aborto rimasta per il momento lettera morta. Nessuna discussione, pochissimo clamore. Un diversivo, le idee: quel che serve sono soldi. La Chiesa, garantita da un governo che non la danneggerà economicamente, sui temi etici non fa più rumore. Per contro Rajoy ha scelto come braccio destro al partito due donne molto giovani, con vite sentimentali dinamiche e capaci di scelte private autonome da vincoli. Maria Dolores Cospedal, segretaria del Ppe e membro di Bilderberg, classe 1965, ha avuto un figlio in provetta da un compagno col quale allora non era sposata. Un comportamento così poco osservante dei dettami religiosi non le ha impedito di guidare il partito di governo.


Soraya Saenz de Santa Maria, classe 1971, è vicepresidente del governo e di fatto la portavoce di Rajoy. Molto influente, di bell'aspetto, sempre in tv: è molto più interessata a proporsi come incarnazione di una certa idea di successo che a discutere della legge sul fine vita. Prima il denaro, poi semmai il resto. E difatti, dice Enric Juliana, tra i più raffinati analisti di politica spagnola, guardate: la prima riforma è stata quella del lavoro, licenziamenti facili e facilissimi, una cosa che in Italia non si può neppure paragonare all'eventuale modifica dell'articolo 18. Moltissimo di più. La seconda i tagli all'istruzione, all'università e alla ricerca. La terza sarà la fine delle autonomie. Un ritorno allo Stato centrale che passerà, a fine mese, dalla riduzione di 15 mila
milioni di euro da destinare alle Regioni autonome: costa troppo, l'autonomia dei parlamenti. Si torna allo Stato centrale, a Madrid e alla Moncloa, alla Reggia dei Re cattolici. Questa sì una rivoluzione, una macchina del tempo all'indietro di secoli. L'alibi o se preferite la buona ragione, come ovunque, è la crisi economica.

Rajoy ha ingaggiato un braccio di ferro con l'Unione europea per mantenere il deficit a 5,8 e l'ha perso. Intanto scendiamo di mezzo punto, gli hanno detto da Bruxelles, poi vediamo. Mezzo punto è poco o molto, dipende da dove si guarda. Se doveva servire a misurare l'autorevolezza e l'autonomia del nuovo governo è moltissimo. Il principio della fine di Zapatero coincise con la sottomissione ai diktat del direttorio europeo nel maggio 2010. Servirà un'altra manovra economica, dunque, a Rajoy: altri tagli. E tutto il tema, ora, la grande discussione è quale modello la Spagna neoconservatrice si darà per lo sviluppo. Che cos'hanno in testa, quale modello culturale, quale progetto.

I segnali indicano le consuete scorciatoie: il bingo, per esempio. Un bingo megagalattico, questa l'idea più brillante al momento. Mentre nelle scuole di Valencia manca il riscaldamento a gennaio e in quelle di tutta la
Spagna si sciopera per i tagli, pesantissimi, all'istruzione Esperanza Aguirre e Artur Mas, rispettivamente presidenti della comunità di Madrid e di quella catalana, si contendono la costruzione nel loro territorio di Eurovegas, la nuova mecca dei casinò. Il magnate di Las Vegas Shelson Adelson gioca con loro come il
gatto coi topi: rilascia interviste in cui batte all'asta fra le due capitali il suo investimento - "sono qui
con 17 mila milioni di euro, chi li vuole?" - e chiede in cambio esenzione assoluta dalle leggi spagnole in materia di fisco, lavoro, ambiente, urbanistica. Persino dalla legge sul fumo nei locali pubblici. Dice, in sostanza: arrivo coi soldi ma faccio a modo mio. Le mafie, di cui la Spagna è gradita filiale estera, sono in vigile speranzosa attesa. I signori degli appalti e subappalti in grandi manovre.


Tagliare in istruzione e sperare nei proventi dei casinò mandando i cittadini a giocare alla roulette non è esattamente un modello di sviluppo lungimirante né generoso. Non la cultura ma la fortuna, ecco cosa ci serve, e pazienza per le generazioni che verranno. Allo stesso modo Barcellona, che vent'anni dopo ancora cam
pa sulla visionaria oculatezza del suo modello olimpico, ripone oggi le principali speranze di crescita turistica sul Mobile World congress, il congresso mondiale della telefonia cellulare che si farà qui fino al 2018, settantamila turisti d'affari che in tre giorni muovono 300 milioni di euro, un fine settimana lungo in cui eserciti di manager soprattutto orientali mangiano paella e comprano a due soldi le case che le banche
mettono in vendita sottocosto, dopo averle sequestrate a chi - migliaia e migliaia di persone - non poteva più pagare il mutuo.

In questi giorni lo spettacolo della città la mattina presto sembra il set di un film di Almodovar, una scena da titoli di testa. Nugoli di cinesi in cappotto di cache mire incrociano al semaforo centinaia di bambini che vanno a scuola per mano ai genitori. Tutti i cinesi portano la ventiquattr'ore. Tutti i bambini la maglia di Messi. Tutti, come per una occulta regia. Il Barca, e il calcio in generale, è del resto l'unica risorsa nazionale indiscussa. Favorisce l'export, persino. I manager asiatici chiedono biglietti al Nou Camp come benefit della trasferta, il presidente della Generalitat chiude affari miliardari in Marocco promettendo un posto fisso in tribuna ai membri del governo. Pep Guardiola, l'allenatore della squadra catalana, è eroe nazionale. Un modello, lui sì.

"Mi sveglio ogni mattina alle sei con un impegno per la giornata. Provo a realizzarlo, ogni giorno, senza la
sciare che niente mi distragga dal lavoro che ho da fare entro sera. A volte penso che se ogni spagnolo
facesse la stessa cosa sarebbe diverso. Non vedo le mie figlie crescere. Mi domando quanto valga la pena remare contro la corrente". E' questa, ha detto giorni fa a un suo fraterno amico, la ragione per cui Pep medita di lasciare: non tanto né solo per ragioni sportive, soprattutto per questa. La fatica di remare contro corren
te. Perché in effetti: come può essere lo stesso paese quello in cui i bambini (e i loro genitori) venera
no come un mito un uomo schivo e soberrimo e il paese in cui il genero del Re - del Re! - replicando
un modello di comportamento diffuso è sotto processo per false fatturazioni, sospettato di essersi
arricchito chiedendo soldi in cambio di servizi mai resi dalla sua società?

Così fan tutti, lo ha esposto in chiaro Francisco Camps, presidente della comunità valenciana anche lui sotto accusa per traffici illeciti col genero del Re: se ti chiama per proporti un affare qualcuno che ha molti soldi e molto potere come fai a chiudergli la porta in faccia? Il caso Eurovegas è lì a dimostrarlo. Se poi ti chiama Iñaki Urdangarin, duca di Palma, marito dalla figlia di Juan Carlos, puoi forse questionare? Ecco, il modello. Puoi anche chiedere sacrifici, ai cittadini, ma devi indicare una meta, se possibile diversa dal tavolo verde. Devi combattere la corruzione, scrivere leggi giuste per il bene comune. Questo dice il sindacato che si prepara alla sciopero generale. Questo dicono i lavoratori senza lavoro, rabbiosi, i giovani indignati e gli studenti che con la loro astensione dal voto hanno determinato la vittoria del Ppe. "Non ha vinto il Ppe, ha perso il Psoe", lo dicono
gli editorialisti sui giornali e i baristi alla macchina del caffè. Dalle liste progressiste andaluse per questa tornata elettorale è stata esclusa Pilar Navarro, giovane brillante giurista vincitrice di molti premi internazionali,
campionessa di pallacanestro ed eletta alle scorse regionali con record di voti. "In politica si perde troppo tempo con regolamenti di conti propri della mafia, e non parlo solo del Psoe". Non solo.

Publico, il giornale progressista del miliardario trotkista Jaume Roures, ha chiuso da un giorno all'altro, senza preavviso, venerdì 4 febbraio. Aveva sostenuto Carme Chacon alle primarie del Psoe, poi ha vinto Rubalcaba. Una ragione sufficiente? L'anno passato aveva venduto in media 75mila copie, l'editore ha chiuso applicando le nuove regole sul lavoro che fino al giorno prima il suo giornale aveva combattuto. Licenziati, e basta. Quella settimana Roures, produttore di Woody Allen, era a Los Angeles per gli Oscar. Un uomo di sinistra. Non una polemica, non una parola da nessuno. Va così, e basta. Allora ecco che la discussione sui diritti civili, la scuola pubblica e la salute, il matrimonio gay e il divorzio breve diventano un lusso, e ora non c'è più nemmeno nessun giornale ad ospitarle. Più della metà dei giovani è senza lavoro. I cinquantenni vanno a lezione di norvegese per offrirsi come manodopera in quel paese, 500 persone in lista d'attesa in una scuola di Madrid. Fioriscono, sostenuti entusiasticamente dal governo, i "minijob" a 5 euro l'ora. I ragazzi coltivano l'indignazione come un'erba medicamentosa e incendiano i cassonetti nel centro delle città, il governo è molto preoccupato per la foto del rogo in prima pagina sul New York Times: un grave danno di immagine al paese.

Gli artisti e gli intellettuali cresciuti col socialismo sono alle prese con un complicato compito: spiegare, spiegarsi come tutto questo sia stato possibile nel volgere di pochi mesi. La grande discussione è attorno al tema della memoria: corta, cortissima, negata, rimossa. Un male sociale e culturale, la memoria corta degli spagnoli. A teatro è un fiorire di spettacoli sul tema del non so non ricordo. Saggi e romanzi narrano a profusione delle rimozioni collettive dalla guerra civile in avanti. Letterati e giornalisti discutono di come sia
stato possibile, per esempio, che l'opinione pubblica abbia liquidato come inevitabile la condanna a Baltasar Garzon, oggi inibito dallo svolgere le sue funzioni di magistrato. Garzon negli anni Ottanta e Novanta è stato un simbolo della nuova Spagna, un eroe. Altro che Guardiola. Ha messo sotto accusa Pinochet, i criminali franchisti, corruttori di ogni genere e latitudine, di passaggio anche Berlusconi all'epoca della Cinco, la tv iberica. Il Tribunale Supremo lo ha condannato per aver utilizzato intercettazioni telefoniche che non avrebbero dovuto essere registrate nell'ambito di un'indagine su una gigantesca rete di corruzione che riguarda il Ppe.

Una irregolarità di metodo. Nel merito, sintentizza Javier Cercas, autore de I soldati di Salamina , "è stato processato per aver cercato di fare quello che avrebbe dovuto fare lo Stato". Fare giustizia di un sistema corrotto in modo atavico, cercare la verità sui crimini della guerra civile. Esperanza Aguirre ha definito quello della condanna "un giorno allegro per la democrazia". Javier Marias lo scrittore ha osservato dolente: "Sebbene non tutto il Ppe sia di estrema destra né franchista quasi tutti gli individui franchisti e di estrema destra sono nel Ppe, e lo votano. Si tratta del partito - non so se tutti lo ricordano - che ci governa e ci governerà per molto tempo, tra l'altro con maggioranza assoluta". Da domenica prossima proba bilmente anche in Andalusia. La po polarità dei partiti politici è al minimi storici, il Ppe vince le elezioni a massi mo livello di asten sione, il Barca vin ce la Liga. Si an nuncia un match fra il Bingo di Las Vegas e la sveglia alle sei di Guardiola, partita silenziosa e sotterranea. Anche questo è un problema di immagine, a suo modo. Di quale sia l'immagine che la Spagna ha di sé.

(19 marzo 2012)

http://www.repubblica.it/esteri/2012/03 ... /?ref=fbpr