LA SFIDA del REFERENDUM

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erding
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LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da erding »

La classe politica italiana formatasi nel crogiolo della dittatura fascista è stata capace di scrivere, nei suoi principi,
una Costituzione di alto valore morale e giuridico. Coloro che son venuti dopo avevano il compito di attuarla, per
incapacità o cattiva volontà, non l'hanno attuata. Ora la si vorrebbe stravolgere e piegare ai loro scellerati disegni.
Il timore è che con il trucchetto e la falsità di farlo apparire un plebiscito pro o contro Renzi, potrebbero riuscirci.
Dipende dalla nostra capacità di informazione e di contro informazione; abbiamo TUTTI, questo compito, non assolverlo
significherebbe essere criminalmente complici.

Qui un interessante appello di Don Paolo Farinella:



Don Paolo Farinella:
REFERENDUM: RENZI CI SFIDA!
SFIDA ACCETTATA!

Il presidente del Consiglio dei Ministri, nella conferenza di fine anno 2015,
ha detto questo testuali parole:
“Se il Referendum delle riforme costituzionali non sarà approvato,
considererò finita la mia esperienza politica”.
Queste parole sono un ricatto inaccettabile che respingiamo al mittente
perché mai la sorte di un governo “pro tempore”
può essere legata ad un referendum di valore costituzionale.
E’ un’aberrazione assoluta, antidemocratica e ignobile.
Per questo accettiamo la sfida per bocciare la riforma targata Renzi/Boschi
e se Renzi è di parola (ne dubito) deve andare a casa con tutta l’allegra Leopolda.
Ho scritto una riflessione, pubblicata dal Fatto Quotidiano
il 09 Gennaio 2016 e reperibile al seguente sito del giornale con il titolo

RIFORME COSTITUZIONALI:
ORDALIA O DEMOCRAZIA?
ACCETTIAMO LA SFIDA






http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/01 ... a/2360098/
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

Penso che sarebbe interessante poter portare sul forum Don Farinella, un’esponente del cattolicesimo di sinistra della Genova di Don Gallo.

Potremmo confrontare alcuni punti di vista.

Scrive Don Farinella :

Speravamo che la fine del berlusconismo al governo diretto del Paese dovesse portare un minimo di regole democratiche, eliminando lo scempio alla dignità della legalità e curando le ferite inflitte a ogni istituzione civile e organizzazione dello Stato…………….Speravamo che il Pd volesse riparare lo sfascio, come è sempre accaduto nella storia d’Italia: la destra dilapida e la sinistra aggiusta. Speravamo da impenitenti illusi perché non volevamo rassegnarci alla disfatta dei «principia» per cui abbiamo vissuto e spesso anche dato la vita.



Don Farinella descrive le speranze di una parte di democratici, anche non necessariamente di sinistra, che dopo il solito ventennio distruttore del Berluscone e della sua banda, ha raso al suolo il Bel Paese.

Dopo mezzo secolo di dominio democristiano terminato nel peggiore dei modi, come aveva previsto alla perfezione Aldo Moro, tutti noi speravamo in una Seconda Repubblica diversa.

Non è andata così.

Al piano superiore, chi veramente comanda aveva deciso diversamente. Mi riferisco a chi deteneva il potere allora. Confindustria, Finanza, Massoneria, Mafia e anche Washington.

La tessera 1816 della P2, l’uomo che era in affari da anni con la Mafia(Milano1-2-3, il Caimano l’aveva costruita per conto dei fratelli Graviano.
Totò Riina a Lorusso: "I fratelli Graviano avevano Berlusconi ...
http://www.ilfattoquotidiano.it › Giustizia & Impunità
25 gen 2014 - E' uno parte della conversazione registrata nel carcere di Opera, tra il boss di Cosa nostra e il suo compagno di cella. Parole che sembrano ..

^^

Famiglia Graviano - Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Famiglia_Graviano
Passa a Rapporti con Berlusconi - Secondo il pentito Nino Giuffrè, e anche altri collaboratori, i fratelli Graviano erano gli intermediari tra Cosa Nostra e .

^^

Sono i soldi degli inizi del Cavaliere l'asso nella manica dei ...
http://www.repubblica.it/2009/10/sezion ... nti-1.html
28 nov 2009 - l'asso nella manica dei fratelli Graviano ... E ha pochi dubbi che Giuseppe Graviano (che chiama "Madre ... Interrogatorio del 16 giugno: "Filippo ha nutrito sempre simpatia nei riguardi di Silvio Berlusconi e Marcello Dell'Utri, ( ….)

era la persona adatta per i piani alti, quelli del comando, per sostituire la rete degli interessi che avevano dominato la scena per mezzo secolo.

- Confindustria – Silvietto ne faceva parte. Era uno di loro.

- Massoneria – Silvietto ne faceva parte da tempo. La P2 di Gelli ha sempre avuto un grande potere decisionale anche dopo il ritrovamento dei documenti di Castiglion Fibocchi. Silvietto poteva vantare la tessera 1816, iscrittosi prima della tessera 2232 di Cicchitto.
A Gelli poi aveva garantito la realizzazione del Piano di Rinascita Democratica.

- La Finanza ha poi accettato di buon grado la presenza di Silvietto, perché avrebbe fatto i suoi interessi. Come in effetti ha fatto.

- La Mafia era garantita perché in affari da anni. Non solo, ma era garantita dal loro rappresentante al Nord, Marcello Dell’Utri, che assieme a Silvietto aveva fondato un partito, Farsa Italia.

- Waschington è stata garantina da italiani. Era sui quotidiani di 10 giorni fa ma non mi ricordo più chi.



CONTINUA
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA

Speravamo che la fine del berlusconismo al governo diretto del Paese dovesse portare un minimo di regole democratiche, eliminando lo scempio alla dignità della legalità e curando le ferite inflitte a ogni istituzione civile e organizzazione dello Stato…………….Speravamo che il Pd volesse riparare lo sfascio, come è sempre accaduto nella storia d’Italia: la destra dilapida e la sinistra aggiusta. Speravamo da impenitenti illusi perché non volevamo rassegnarci alla disfatta dei «principia» per cui abbiamo vissuto e spesso anche dato la vita.


A Don Farinella chiederei : Cosa ne pensa del primo livello attuale, quello che veramente ha in mano il potere?.

- Confindustria fa parte del primo livello, ma non è più determinante come nella Prima Repubblica. Oggi è l’ultima ruoto del carro.

- La Massoneria ha sempre un ruolo primario come negli ultimi 100 anni. Nella massoneria fanno parte la Mafia e la l’Alta Finanza.

- L’Alta Finanza ha assunto un ruolo primario negli ultimi 25 anni. Con l’avvento dell’ideologia neoliberista che spinge per la mondializzazione, l’Alta Finanza è subentrata all’economia produttiva.

- La Mafia non è più quella contadina di don Totò Riina e don Corleone. Ha mandato i suoi figli a studiare nelle migliori università del Pianeta. E di conseguenza si muove a suo agio nell’Alta Finanza.

Sono loro i così detti “Poteri forti” che occupano il primo livello.

Al secondo livello ci stanno i politici che si muovono agli ordini dei Poteri forti.

Noi con il voto pensiamo di scegliere i rappresentanti che vanno in Parlamento e poi formano il Governo.

In effetti la scelta avviene tramite le elezioni, ma poi tutti, indistintamente devono sottostare al primo livello, che tira le fila indisturbato.

Nino Galloni, nell’articolo postato da pancho nel 3D: Come se ne viene fuori? Nell’articolo : CIA, BILDERBERG, BR, BRITANNIA: ECCO A VOI LA VERA STORIA ITALIANA, chiarisce molto bene come si muove il primo livello.

Il primo colpo storico contro l’Italia lo mette a segno Carlo Azeglio Ciampi, futuro presidente della Repubblica, incalzato dall’allora ministro Beniamino Andreatta, maestro di Enrico Letta e “nonno” della Grande Privatizzazione che ha smantellato l’industria statale italiana, temutissima da Germania e Francia. E’ il 1981: Andreatta propone di sganciare la Banca d’Italia dal Tesoro, e Ciampi esegue. Obiettivo: impedire alla banca centrale di continuare a finanziare lo Stato, come fanno le altre banche centrali sovrane del mondo, a cominciare da quella inglese. Il secondo colpo, quello del ko, arriva otto anno dopo, quando crolla il Muro di Berlino. La Germania si gioca la riunificazione, a spese della sopravvivenza dell’Italia come potenza industriale: ricattati dai francesi, per riconquistare l’Est i tedeschi accettano di rinunciare al marco e aderire all’euro, a patto che il nuovo assetto europeo elimini dalla scena il loro concorrente più pericoloso: noi, l’Italia.

A Roma non mancano complici: pur di togliere il potere sovrano dalle mani della “casta” corrotta della Prima Repubblica, c’è chi è pronto a sacrificare l’Italia all’Europa “tedesca”, naturalmente all’insaputa degli italiani.


Come possiamo pensare che il PD potesse rimediare ai disastri berlusconiani, e poi di Monti e Letta, se proprio i Poteri Forti hanno scelto due degli uomini al loro servizio (Bildelberg, Trilaterale,) per mettere all’angolo l’Italia?

E poi ancora. Si è chiesto Don Farinella il perché di Renzi?
cielo 70
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da cielo 70 »

E' solo in Italia che in quel periodo avevano deciso che la banca non doveva finanziare lo stato o anche negli altri stati appartenenti all'unione europea?
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

cielo 70 ha scritto:E' solo in Italia che in quel periodo avevano deciso che la banca non doveva finanziare lo stato o anche negli altri stati appartenenti all'unione europea?


Tutto parte dal 1971, dopo lo sganciamento della convertibilità oro-dollaro decisa dal presidente Richiard Nixon.

Alla spicciolata uno dopo l'altro i Paesi europei si adeguano. La Francia ad, esempio, si è allineata nel 1979. Noi nel 1981.
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

6 feb 2016 16:37
CI VUOLE SARTORI PER ASFALTARE RENZI: “IMBROGLIA LE CARTE SU TUTTO. LE RIFORME? TUTTO IL SISTEMA E’ FONDATO SU ERRORI E INCOMPETENZA.
I FUTURI SENATORI SARANNO LA PEGGIORE CLASSE DIRIGENTE. ANCHE SE PERDESSE IL REFERENDUM, RENZI NON SE ANDRA"



Il più brillante politologo italiano: "Renzi è svelto, furbo, agile ma chi governa non può fare solo propaganda, deve rispondere del proprio operato- Per fare le riforme bisogna studiare, avere competenze: invece i politici oggi passano il tempo in televisione...



Silvia Truzzi per il “Fatto Quotidiano”




Da dove cominciamo?

Da dove vuole, tanto in Italia non c' è una cosa che sia a posto!".
Siamo a casa del professor Giovanni Sartori, politologo e padre della Scienza politica in Italia, a parlare di riforme costituzionali e legge elettorale che, secondo molti, sbilanceranno il sistema democratico a favore dell' esecutivo.

Professore, perché non c' è nulla che sia a posto?

Tutto il sistema oggi è fondato su errori e incompetenza. Abbiamo un Parlamento eletto con quell' obbrobrio del Porcellum che adesso riforma la Costituzione. Abbiamo un presidente del Consiglio che non ha vinto le elezioni, ha semplicemente vinto le primarie del suo partito. Poi ha vinto le elezioni europee, ma questo naturalmente non c' entra nulla: non si può fare un' estensione per analogia!

Le primarie sono state usate come legittimazione e poi anche le Europee. Ma non va bene. Aggiungo una cosa che ho più volte scritto: l' articolo 67 della Costituzione prevede l' assenza di vincolo di mandato, un concetto che Grillo e il Movimento 5 Stelle non conoscono.



La rappresentanza di diritto pubblico prevede che ogni membro del Parlamento non rappresenta i suoi elettori, ma la Nazione. Altrimenti torniamo alla rappresentanza di diritto privato, come nel Medioevo.


Ha detto che voterà No al referendum sulla riforma del Senato. I costituzionalisti hanno sottolineato come leda il principio di rappresentatività, dato che i senatori non saranno eletti ma mantengono competenze come la revisione costituzionale; eleggono i giudici della Consulta e il presidente della Repubblica.


Il problema vero sono le competenze, non l' elezione diretta: in molti sistemi c' è una Camera delle Regioni. Così però è un caos. I nostri futuri senatori non dovrebbero avere voce in capitolo sulla revisione costituzionale. E nemmeno l' immunità. Senza contare che i nostri cento arrivano dalla peggior classe politica di cui l' Italia disponga: basta guardare gli scandali e le inchieste della magistratura sui consiglieri regionali.

Il combinato disposto di Italicum e nuovo Senato cosa produce?
Il Porcellum era fatto su misura per Berlusconi con un premio di maggioranza oltre ogni misura. La famosa legge truffa del 1953, truffa non era perché il premio scattava per chi la maggioranza del 50 per cento dei voti l' aveva già raggiunta.


Mentre sistemi come il Porcellum e l' Italicum trasformano una minoranza in una maggioranza. Sono sempre stato favorevole ai premi di maggioranza, a patto che servano a rafforzare la maggioranza, non a crearla.


Cosa si potrebbe fare?

Sono sempre stato favorevole al doppio turno, a patto di vietare le coalizioni: nel mio progetto ogni partito si presenta da solo. Questo garantisce una selezione vera: ogni forza politica presenta il suo candidato migliore, quello che più garantisce l' accesso al secondo turno.


È un modo per dare una preferenza (le tanto osteggiate preferenze, che poi sono rientrate dalla finestra nell' Italicum!) che però in questo modo non sarebbe manipolabile. Il maggior difetto dell' Italicum sta nel premio di maggioranza: chi raggiunge il 40 per cento dei voti lo ottiene, prendendo 340 seggi, cioè il 55 per cento del totale.



Perché non ridurre il numero dei parlamentari o non abolire il Senato tout-court ?

Perché sarebbe una modifica radicale, una vera rivoluzione, più difficile da far passare. Peraltro, ormai i sistemi monocamerali sono molto diffusi, il bicameralismo era figlio di un altro momento storico.

Ma per fare una riforma del sistema così radicale bisogna studiare, avere competenze: invece i politici oggi passano il tempo in televisione. E quando non sono in onda si preparano per la successiva apparizione. Non è tanto che non lavorano, è che lavorano su cosa e come rispondere quando vanno in tv.


Qual è il suo giudizio sull' operato di Renzi?
È svelto, furbo, agile. Uno con i riflessi prontissimi. Però imbroglia le carte su tutto: un conto sono le promesse elettorali, un altro camuffare la realtà. Chi governa non può fare solo propaganda, deve rispondere del proprio operato: non è una cosa accettabile da parte di un premier.


Ha detto che se perde il referendum lascia la politica.
È un approccio scorretto. Si focalizza l' attenzione su di lui e non sulla legge di riforma. Ma è ovvio che non se ne andrà, nemmeno se dovesse perdere. Scoprirà che è indispensabile alla patria.
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

Diretta a I CITTADINI
Referendum costituzionale. Firma per le ragioni del No e per bloccare l'Italicum

Il Fatto Quotidiano



Firmare questa petizione
161.742 sostenitori
Mancano ancora 38.258 firme per raggiungere 200.000



https://www.change.org/p/cittadini-perc ... elettorale
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

Scrive Scalfari

Trivelle, Eugenio Scalfari: "Ci vorrebbe il quorum anche per il referendum di ottobre sulla Costituzione"
Repubblica
Pubblicato: 17/04/2016 16:08 CEST Aggiornato: 17/04/2016 16:08 CEST
Un quorum anche per il referendum confermativo in programma ad ottobre per approvare o meno la riforma della Costituzione appena approvata dal Parlamento. È la proposta del fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari, nel suo editoriale domenicale sul quotidiano.

È evidente che esistono delle connessioni, senz'altro improprie, tra il referendum sulle trivelle e quello del prossimo ottobre sulla Costituzione. Segnalo a questo proposito, come ho già fatto più volte nelle scorse settimane, che il referendum costituzionale non prevede alcun quorum. Un'ipotesi provocatoria ma teoricamente legittima è che ad un referendum senza quorum potrebbero partecipare soltanto una ventina di persone e in questo caso accadrebbe che undici di loro rappresentano la maggioranza e impongono il risultato referendario a tutti gli altri.



DOMANDA

COSA E’ PIU’ CONVENIENTE, SECONDO VOI, PER BATTERE LA QUALUNQUE A OTTOBRE?
SEGUIRE IL PARERE DI SCALFARI E CHIEDERE IL QUORUM, OPPURE BATTERLO SENZA QUORUM?
erding
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da erding »

Eugenio Scalfari: "Ci vorrebbe il quorum anche per il referendum di ottobre sulla Costituzione"

E no eh! ...non possono accomodarsela sempre come piace a loro!


Abbiamo lottato e abbiamo votato, con l'inconfessato timore che il quorum necessario sarebbe stato difficilissimo da raggiungere.
Ora c'è da guardare avanti ed affrontare un'altra battaglia ancora più importante e decisiva: far sì che non venga confermata la modifica
della carta costituzionale che il parlamento, questo parlamento indecente, ha votato a semplice maggioranza.

Il prossimo referendum, oltre lo specifico quesito, rappresenterà una sorta di plebiscito pro Renzi ed il suo governo.
Alla luce dei risultati di ieri, esiste la possibilità di far sì che Renzi perda questa sua scommessa.

Mentre il referendum del 17 aprile era un referendum ABROGATIVO e quindi soggetto a quorum,
il prossimo referendum sarà CONFERMATIVO, quindi SENZA quorum.

Ipotizzando una astensione (ormai divenuta fisiologica) di un 40% , i voti da conteggiare sarebbero il restante 60% .
Ritengo che il 32,2% di elettori che ha disatteso il consiglio di Renzi sia rappresentativo dai cittadini più attenti e determinati,
che si sono recati alle urne ed hanno votato. Essi rappresentano più della metà del 60% dei voti espressi e quindi potrebbero
vincere la prossima battaglia e scongiurare quella riforma liberticida. Sicuramente da qui ad ottobre vedremo, da parte di Renzi & co.
tutti gli effetti speciali, i più possibili ed immaginabili, volti a lavare il cervello degli italiani. Ad ogni modo in mancanza di quorum
potrà essere una battaglia possibile da vincere.
camillobenso
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Re: LA SFIDA del REFERENDUM

Messaggio da camillobenso »

CONTRO IL COLPO DI STATO VOLUTO DA J.P.MORGAN




Diretta a I CITTADINI
Referendum costituzionale. Firma per le ragioni del No e per bloccare l'Italicum

Il Fatto Quotidiano

Manca ormai solo il voto della Camera ad aprile per l'approvazione di una revisione costituzionale che riduce il Senato a un'assemblea non eletta dai cittadini e sottrae poteri alle Regioni per consegnarli al governo, mentre scompaiono le Province.

Potevano essere trovate altre soluzioni, equilibrate, di modifica dell’assetto istituzionale, ascoltando le osservazioni, le proposte, le critiche emerse perfino nel seno della maggioranza. Si è preferito forzare la mano creando un confuso pasticcio istituzionale, non privo di seri pericoli. La revisione sarà oggetto di referendum popolare nel prossimo autunno, ma la conoscenza in proposito è scarsissima. I cittadini, cui secondo Costituzione appartiene la sovranità, non sono mai stati coinvolti nella discussione. Domina la scena la voce del governo che ha voluto e dettato al Parlamento questa deformazione della Costituzione, che viene descritta come passo decisivo per la semplificazione dell'attività legislativa e per il risparmio sui costi della politica: il risparmio è tutto da dimostrare e la semplificazione non ci sarà. Avremo invece la moltiplicazione dei procedimenti legislativi e la proliferazione di conflitti di competenza tra Camera e nuovo Senato, tra Stato e Regioni. Il risultato è prevedibile: sono ridotte le autonomie locali e regionali, l'iniziativa legislativa passa decisamente dal Parlamento al governo, in contraddizione con il carattere parlamentare della nostra Repubblica, e per di più il governo non sarà più l'espressione di una maggioranza del paese.

Già l’attuale parlamento è stato eletto con una legge elettorale definita Porcellum. Ancora di più in futuro: con la nuova legge elettorale (c.d. Italicum) - risultato di forzature parlamentari e di voti di fiducia - una minoranza, grazie ad un abnorme premio di maggioranza e al ballottaggio, si impadronirà alla Camera di 340 seggi su 630.

Ridotto a un'ombra il Senato, il Presidente del consiglio avrà il dominio incontrastato sui deputati in pratica da lui stesso nominati. Gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica, Corte Costituzionale, Csm) ne usciranno ridimensionati, o peggio subalterni. Se questa revisione costituzionale sarà definitivamente approvata la Repubblica democratica nata dalla Resistenza ne risulterà stravolta in profondità. E’ gravissimo che un Parlamento eletto con una legge giudicata incostituzionale dalla Corte abbia sconvolto il patto costituzionale che sorregge la vita politica e sociale del nostro paese.

Nel deserto della comunicazione pubblica e con la Rai sempre più nelle mani del governo, chiediamo a tutte le persone di cultura e di scienza di esprimersi in un vasto dibattito pubblico, anzitutto per informare e poi per invitare i cittadini a partecipare in tutte le forme possibili per ottenere i referendum, firmando la richiesta, e per bocciare con il voto nei referendum queste pessime leggi. Sentiamo forte e irrinunciabile il compito di costruire e diffondere conoscenza per giungere al voto con una piena consapevolezza popolare, prima nel referendum sulla Costituzione e poi nei referendum abrogativi sulla legge elettorale. Per ottenere questi referendum sulla Costituzione e sulla legge elettorale occorrono almeno 500.000 firme, per questo dal prossimo aprile vi invitiamo a sostenere pienamente questo impegno.

Facciamo appello a tutte le persone di buona volontà affinché diano il loro contributo creativo a questo essenziale dovere civico.

Nicola Acocella, Marco Albeltaro, Vittorio Angiolini, Alberto Asor Rosa, Gaetano Azzariti, Michele Bacci, Andrea Bajani, Laura Barile, Carlo Bertelli, Francesco Bilancia, Franco Bile, Sofia Boesch, Ginevra Bompiani, Sandra Bonsanti, Mario Bova, Giuseppe Bozzi, Alberto Bradanini, Alberto Burgio, Maria Agostina Cabiddu, Giuseppe Campione, Luciano Canfora, Paolo Caretti, Lorenza Carlassare, Loris Caruso, Riccardo Chieppa, Luigi Ciotti, Pasquale Colella, Daria Colombo, Michele Conforti, Fernanda Contri, Girolamo Cotroneo, Nicola D’Angelo, Claudio De Fiores, Claudio Della Valle, Ida Dominijanni, Angelo D’Orsi, Roberto Einaudi, Vittorio Emiliani, Luigi Ferrajoli, Gianni Ferrara, Vincenzo Ferrari, Maria Luisa Forenza, Patrizia Fregonese, Mino Gabriele, Alberto Gajano, Giuseppe Rocco Gembillo, Roberto Giannarelli, Paul Ginsborg, Antonio Giuliano, Fabio Grossi, Riccardo Guastini, Monica Guerritore, Elvira Guida, Leo Gullotta, Alexander Hobel, Elena Lattanzi, Paolo Leon, Antonio Lettieri, Rosetta Loy, Paolo Maddalena, Valerio Magrelli, Luciano Manisco, Fiorella Mannoia, Maria Mantello, Ivano Marescotti, Annibale Marini, Anna Marson, Federico Martino, Enzo Marzo, Citto Maselli, Stefano Merlini, Gian Giacomo Migone, Giuliano Montaldo, Tomaso Montanari, Paolo Napolitano, Giorgio Nebbia, Guido Neppi Modona, Diego Novelli, Piergiorgio Odifreddi, Massimo Oldoni, Moni Ovadia, Alessandro Pace, Valentino Pace, Antonio Padellaro, Giovanni Palombarini, Giorgio Parisi, Gianfranco Pasquino, Valerio Pocar, Daniela Poggi, Michele Prospero, Alfonso Quaranta, Antonella Ranaldi, Norma Rangeri, Ermanno Rea, Giuseppe Ugo Rescigno, Marco Revelli, Stefano Rodotà, Umberto Romagnoli, Gennaro Sasso, Vincenzo Scalisi, Giacomo Scarpelli, Silvia Scola, Giuseppe Sergi, Tullio Seppilli, Toni Servillo, Salvatore Settis, Armando Spataro, Barbara Spinelli, Corrado Stajano, Mario Tiberi, Alessandro Torre, Aldo Tortorella, Nicola Tranfaglia, Marco Travaglio, Nadia Urbinati, Gianni Vattimo, Daniele Vicari, Massimo Villone, Maurizio Viroli, Mauro Volpi, Roberto Zaccaria, Gustavo Zagrebelsky, Alex Zanotelli.
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