Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo pantano

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pancho
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Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo pantano

Messaggio da pancho »

Caro Amico Zione, potreste avere ragione te e Panza su questo ma una domanda dobbiamo pure porci o no? Chi e' causa del proprio mal pianga se stesso. Non ti sembra cia giusto porci questo?

Perchè dico questo?
Perchè a sinistra non si riesce a costruire una mazza. Troppi personalismi e troppi che vogliono consolidarsi la propria poltrona.

Purtroppo questo ha preso anche all'interno della sinistra che di sinistra purtroppo non c'e' proprio niente.
Allora a questo punto bisogna che tutti noi facciamo una riflessione piu profonda e seria.

Molti masi fa, avevo riflettuto su questo ed esprimevo proprio su questo forum se non fosse stato piu utile entrare in massa sul PD e quindi aiutare la piccola frangia un po a sinistra e quindi in base alle ns. forze quindi influenzare le decisioni del PD.

Questa mia riflessione non ha avuto seguito e purtroppo ora se ne vedono le conseguenze. La sinistra frantumata in una miriadi per partitini e quindi ininfluenmte sulle decisioni. Come non esistesse visto che come il due di spada a briscola.

Non e' che la mia riflessione di allora fosse giusta, voleva solo che ognuno di noi facessere delle riflessioni piu approfondite tenendo pure conto dei pro e dei contro.

Vedi. Zione, quello che manca ora a coloro che si definiscono di sinistra, e' proprio la lungimiranza politica e l'analisi a medio e lungo raggio.

Dopo aver energicamente fatto sparire le ideologie a che sarebbe andato incontro il popolo?

L'appiattimento politico verso quella solo ideologia del denaro e quindi dell'avere piuttosto che dell'essere era automatico che dividendoci saremmo pian piano spariti poiche alternative possibili non ci sarebbero piu state.

Ci hanno levato la terra sotto i piedi ed e' questo che volevano ma noi nel frattempo non ci siamo organizzati per ovviare a questo inconveniente. Potevamo vivere o sopravvivere, probabilmente, all'interno di un partito grosso servendocene.

Questa e' una mia ipotesi politica e per tale sempre opinabile ma perlomeno io tento di dare almeno una mia piccola analisi politico buona o cattiva che sia.

Probabilmente se si fosse consolidata ora potremmo dire la nostra e casomai nel tempo avremmo potuto distinguerci politicamente se ne avessimo avuito le capacita numeriche. Ora ssiamo purtroppo al palo aspettando che i soliti maitre a penser che in tutto questo tempo hanno fallito possano darci delle dritte. Aspettiamo sempre quel solito Godot che purtroppo non arrivera' mai e questo non l'abbiamo ancora capito purtroppo.

Molta gente, quella vera di sinistra, si ritiene tale ma ha perso lo spirito combattivo di un tempo porche si e' troppo seduta aspettando sempre gli altri. Ora che siamo nel bel mezzo di questo guado impantanati, dobbiamo per forza trovare la via di uscita. Qualsiasi che ci permetta di uscire e non morire in queste sabbie mobili.

Questa e' la mia ipotesi ma altre ce ne possono essere se qualcuno di noi tentera di formularne e quindi discuterle.

Parlarci addosso in continuazione non ci porta da nessuna parte se nona questa di criticare le altri decisioni sapendo pero che cosi' non ne usciremo mai. Ci sfiniamo raccontandoci continuamente le stesse cose.

La critiche e' giusta e sacrosanta ma non basta par farci contare o piuttosto per tenerci in vita.

Abbiamo bisogno di allargare questa discussione su questo tema in un brainstorming senza paura di dire cazzate.

Aprirci in tutti i sensi e questo metodo ha risolto, sul lavoro, molte difficolta e lo si puo fare anche in politica tenendo pero fermi quei paletti che ci contraddistinguono da altri.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
camillobenso
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Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da camillobenso »

Comincio da qui.

Perchè dico questo?
Perchè a sinistra non si riesce a costruire una mazza. Troppi personalismi e troppi che vogliono consolidarsi la propria poltrona.




Nell’altro 3D, Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?, ci siamo chiesti di analizzare, nel profondo, quali siano le malattie della sinistra. Correva l’anno 2012.

Dopo quattro anni non abbiamo risolto niente.

Ma la malattia di base della sinistra continua.

Evidentemente lo deve aver capito a suo tempo Antonio Gramsci, quando fonda il suo giornale, chiamandolo L’Unità.

Con l’unità si vince, con il contrario si perde.

Tanto è vero che i latini l’avevano compreso molto bene quando formularono il concetto, inossidabile nel tempo: Divide et impera

Da Wikipedia

Divide et impera (dal latino dīvide et īmpera, letteralmente «dividi e comanda») è una locuzione latina tornata oggi in uso, secondo cui il migliore espediente di una tirannide o di un'autorità qualsiasi per controllare e governare un popolo è dividerlo, provocando rivalità e fomentando discordie.
Il motto, sebbene di origine incerta,[1] fu attribuito a Filippo il Macedone e ripreso nel XIX secolo con riferimento alle strategie politiche perseguite dalla Casa d'Asburgo verso gli Stati minori dell'Austria. Prima ancora, fu usato da Luigi XI di Francia che lo declinava ripetendo: diviser pour régner «dividere per regnare».[2]
Esplicitato per la prima volta per descrivere una tecnica socio-politica romana, questa locuzione può essere utilizzata in tutti gli ambiti in cui, per ottenere il risultato, è in primo luogo necessario o vantaggioso spezzare o dividere ciò che si oppone alla soluzione, ovvero un determinato problema iniziale.


CONTINUA
erding
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Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da erding »

Caro pancho,
“Parlarci addosso in continuazione non ci porta da nessuna parte ...
Abbiamo bisogno di allargare questa discussione ...
Aprirci in tutti i sensi e...”
Ma come? Qui in questo forum siamo 4 gatti, abbiamo cercato di coinvolgere interlocutori politici finora sempre invano... cosa possiamo fare?


“La sinistra frantumata in una miriadi per partitini e quindi ininfluenmte sulle decisioni. Come non esistesse visto che come il due di spada a briscola.”
Questo porterebbe a pensare che c'è malafede e disonesta intellettuale.
Vedi. Zione, quello che manca ora a coloro che si definiscono di sinistra, e' proprio la lungimiranza politica e l'analisi a medio e lungo raggio.”
Questo porterebbe a pensare che ci sia incapacità.

ORA qual'è il caso nostro (sinistra italiana)?

Ora dico una cosa che può sembrare che non centri nulla, ma a mio avviso centra e come.
Giorni fa con una amico discutevamo se in politica, si debba dare priorità alla competenza o alla onestà.

Dire che servono entrambe è troppo ovvio e semplice.
C'è da stabilire ciò che è indispensabile e vitale affinché si possa ben governare la cosa pubblica.

Penso sia prioritario e indispensabile l'onestà.

Perché si può essere anche molto competenti, ma se si è disonesti, inevitabilmente si è portati più che altro per perseguire
il proprio bene a discapito del bene comune.

Al contrario, la persona, se veramente onesta, conosce e riconosce i propri limiti e pertanto non si cala in ruoli a lui poco confacenti.

Si sta attuando, con metodo scientifico e sistematico, la cancellazione di tutte le conquiste sociali fatte nel secolo scorso in materia
di: costituzione, lavoro, scuola pubblica, sanità, libertà di stampa.

Tutto ciò non poteva e non può avvenire senza la nostra, più o meno consapevole complicità. I nostri parlamentari sedicenti
di “sinistra” cosa fanno?
Cosa hanno fatto nel frattempo che si sono perpetrati questi massacri? Sono stati incompetenti o poco onesti
nel barcamenarsi alla meglio sopratutto per mantenere, bene o male, il loro scranno e la loro posizione.

Ora davvero, non so se siamo fuori tempo massimo, ma occorrerebbe sgombrare le macerie e occupare quel vuoto politico enorme che
si è creato. Avere lucidità di analisi, e affidarsi a persone che compiano il miracolo di riuscire a mettere insieme onestà e competenza.

E se ricominciassimo affidandoci alle indicazioni “che fare?”del prof. Stefano Zamagni (*):

“NON BASTA RIFORMARE MA OCCORRE TRASFORMARE.
1- Riforma fiscale con tassazione alta delle rendite.
2- Scuola lavoro.
3- Democrazia deliberativa.
4- Prassi del dono
Il quale ci ricorda anche che
Il tempo può sfuggire di mano come sabbia o come semente”

(*) Il 26 genn. u.s. c'è stato un incontro a San Benedetto del Tronto tenuto dal prof. Stefano Zamagni.
Non mi è stato possibile esserci, un amico gentilmente mi ha fatto una estrema sintesi della relazione del professore.
Trovandola molto interessante la voglio riportare qui:

“L'economia di mercato nasce in Italia nel 1400 in Toscana durante il rinascimento ad opera dei frati francescani ed in particolare
a Siena viene istituito il primo banco dei pegni (monte dei Paschi) voluto da Bernardino da Siena per contrastare l'usura e favorire
i poveri contadini ed artigiani. Anche a Bologna e ad Ascoli Piceno nascono istituti simili. L'economia di mercato, voluta per creare
benessere diffuso, si rifà ad uno dei padri della chiesa, Basilio di Cesarea, diceva che la ricchezza è come l'acqua di un pozzo: se
tutti possono usarla l'acqua è sempre buona perché la sorgente la rifornisce; in più disseta ed irriga. Se il pozzo viene chiuso e
l'acqua non più usata il ristagno la fa marcire. La chiusura della ricchezza crea disuguaglianza e mette in pericolo economia e pace.
La miseria indotta conduce al male, La povertà è una virtù che porta al distacco voluto dei beni. Esiste oggi una nuova categoria di
poveri che lavorano e restano sotto la soglia della povertà. I cosiddetti “scarti umani” che fanno lavori di routine e che dal 2018 verranno
comunque sostituiti da robot umanoidi creati per tali lavori ( in particolare dalla Google). Esiste oggi una scarsità elevata di beni comuni
che riguardano la cultura, le relazioni, l'ambiente, la conoscenza e per contro troppi beni privati che inducono ad una distorsione dei consumi.
Si è arrivati ad una situazione così compromessa grazie ad una congiuntura di fattori che in particolare dagli anni settanta in avanti
ha permesso GLOBALIZZAZIONE E RIVOLUZIONE DEI SISTEMI DI COMUNICAZIONE ( Silicon valley california- terza rivoluzione industriale).
In tempi recenti l'indice Gini (creato negli anni trenta come indicatore di benessere e povertà) in 40 anni ha fatto registrare negatività
come negli ultimi tre secoli. Nel 1975 a Rambouillet in Francia durante il G6 viene deciso l'attuale modello di sviluppo mondiale:
DEREGULATION che in Inghilterra verrà realizzato dalla Tatcher e in USA da Regan. La politica viene soppiantata dai potentati economici
che impongono le linee ai vari governi. Clinton verrà ricattato dalle varie lobbies americane e dovrà cedere.”

Aggiungerei ciò che riportava il Fatto Quotidiano in un articolo di Luca Pisapia del 19 giu 2013 “ Ricetta Jp Morgan per
Europa integrata: liberarsi delle costituzioni antifasciste - I sistemi politici dei paesi europei del Sud e in particolare le loro costituzioni,
adottate in seguito alla caduta del fascismo, presentano caratteristiche inadatte a favorire l'integrazione. C'è forte influenza delle idee socialiste".

Continua il Prof. Zamagni: "Che fare?
NON BASTA RIFORMARE MA OCCORRE TRASFORMARE.
1- Riforma fiscale con tassazione alta delle rendite.
2- Scuola lavoro.
3- Democrazia deliberativa.
4- Prassi del dono.

Il tempo può sfuggire di mano come sabbia o come semente”
camillobenso
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Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da camillobenso »

CONTINUA

La risposta a:

Perchè dico questo?
Perchè a sinistra non si riesce a costruire una mazza. Troppi personalismi e troppi che vogliono consolidarsi la propria poltrona.



Il dividi et impera ha funzionato per tutto l’arco dell’ultimo quarto di secolo, fino alla dissoluzione totale dei partecipanti del fu ex Pci.

Ma la malattia non muore. L’abbiamo visto a Milano con il confronto Majorino-Balzani. Se fossero stati veramente di sinistra uno dei due avrebbe dovuto ritirarsi, per garantire nel capoluogo lombardo un modo di governare lontano da quello iper affaristico come l’intende la destra.

Invece no. Pur di correre per un successo personale, la coppia Majorino-Balzani ha preferito insistere in un disegno perdente. Come poi i fatti hanno dimostrato. Se invece avessero fatto squadra non avrebbero regalato la vittoria a Sala. E quindi alla destra.

Anche nei momenti difficili in cui la sinistra è solo un lontano ricordo, i signori della poltrona non intendono rinunciare ai loro interessi personali, generando ulteriore sfiducia in chi spera ancora in una ripresa della sinistra.

Certo che con questa sorta di egoismo esasperato non si può costruire niente.
Ultima modifica di camillobenso il 13/02/2016, 15:57, modificato 1 volta in totale.
camillobenso
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Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da camillobenso »

Evidentemente non sono l'unico a ravvisare la malattia della divisione forzosa nella sinistra.


Manshoon • 2 ore fa

Egregio signor segretario, se la "sinistra" fosse composta da due sole persone voterebbero due distinte mozioni.

L'incapacità di fare una sintesi è la vostra condanna politica (pluralista e democratica ma pur sempre una condanna).
Cordiali saluti



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Questo è un commento comparso 2 ore fa sul Fatto Quotidiano, riferito all'articolo:

Politica
Rifondazione comunista: serve una sinistra unitaria e plurale
camillobenso
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Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da camillobenso »

Politica
Rifondazione comunista: serve una sinistra unitaria e plurale

di Paolo Ferrero | 12 febbraio 2016


Sabato 13 febbraio si terrà a Roma, organizzato da Rifondazione Comunista e dal Partito della Sinistra Europea un convegno dal titolo “Sinistra: in Europa la fanno plurale”. Vi saranno molti ospiti europei e un rappresentante del Frente Amplio uruguaiano. Non crediamo nell’importazione di modelli ma – essendo Rifondazione l’unica formazione italiana aderente al Partito della Sinistra Europea – ci sembra opportuno proporre un confronto con le altre esperienze di sinistra antiliberista che si sono sviluppate in alternativa ai socialisti e come esperienze plurali, non come partiti monolitici.

La proposta che vogliamo avanzare e discutere nel convegno è molto semplice: noi pensiamo che in Italia sia necessario dar vita ad una forza politica unitaria e plurale che diventi il punto di riferimento popolare per una alternativa antiliberista di sinistra. Per riuscire in questo compito sono necessarie a nostro parere tre condizioni.
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La prima è che questo soggetto sia autonomo ed alternativo politicamente e culturalmente al Pd, al fine di costruire un polo politico, non l’ala sinistra del centro sinistra. Nell’inseguimento del centro sinistra e nella velleità di condizionarlo è stata distrutta la credibilità della sinistra di alternativa in questo paese.

La seconda è che sia unitaria, perché solo il tratto unitario rende credibile ed efficace la costruzione di uno spazio pubblico di aggregazione che vada molto oltre i confini di chi oggi sta nei partiti.

In terzo luogo è necessario che abbia un carattere democratico e partecipativo, rifiuti la riedizione di forme pattizie che impediscono alle persone di contare effettivamente e determini un rinnovamento del personale politico, a partire dai volti più noti, come quello del sottoscritto.


Credo che qualsiasi ambiguità su uno di questi tre punti è destinata a ripetere film già ampiamente visti in questi ultimi vent’anni di divisioni a sinistra. Penso che non possiamo permetterci di proseguire una sorta di danza immobile in cui non si dà una risposta al vero problema politico del paese: la mancanza di una sinistra che sia percepita da vasti strati popolari come un punto di riferimento valido e credibile.

Per questo rispettiamo il partito che sta nascendo dall’incontro tra Sel e una parte dei compagni che sono usciti dal Pd, ma riteniamo dannoso che questo venga contrapposto all’avvio di un processo costituente di un soggetto unitario e plurale della sinistra antiliberista. Il problema che abbiamo dinnanzi non si risolve con la creazione di un nuovo partito accanto agli altri, ma dando vita ad un effettivo percorso unitario.

Per questo il convegno di sabato vuole quindi essere un punto di scavo e proposta proprio sulle forme in cui costruire una sinistra degna di questo nome. Il punto – positivo – da cui partiamo è che in Italia vi sono oggi centinaia di migliaia di uomini e donne di sinistra, impegnati sul piano sociale, culturale e politico, nei movimenti, che non fanno parte di alcun partito. L’aggregazione e la valorizzazione di questa militanza diffusa è decisiva per costruire una sinistra antiliberista che dia vita ad una organizzazione e ad un processo partecipativo popolare. Sottolineo questo elemento perché oggi non esiste una proposta politica di sinistra che sia in grado di coinvolgere fasce significative di popolazione. La militanza a sinistra sembra diventata un fatto “privato” dei militanti, in un quadro di passivizzazione e di delega sfiduciata. E’ del tutto evidente che non è pensabile sconfiggere le politiche neoliberiste e i potentati che le sostengono senza attivare un movimento popolare basato sulla partecipazione e sul protagonismo di massa. Per questo ogni ipotesi di costruzione della sinistra deve dar vita ad un vero processo costituente intrecciato con la partecipazione, con le passioni del popolo.

Per aggregare le persone che già oggi, in mille modi, si oppongono alle politiche neoliberiste, è necessario un processo unitario che riconosca e valorizzi la pluralità delle appartenenze e delle forme di impegno. In cui possano sentirsi a casa comunisti, socialisti, ambientalisti o chi ritiene che queste siano definizioni ideologiche sorpassate, senza che questo venga messo ai voti. In cui le differenze siano nominate e riconosciute ma non diventino elemento divisivo perché la ragione fondativa del processo unitario è la comune lotta contro il neoliberismo.

In cui non si chiedano scioglimenti di partiti od organizzazioni purché accettino la piena sovranità del soggetto unitario per quanto riguarda la rappresentanza istituzionale, la definizione del programma, la scelta dei gruppi dirigenti. Non esiste oggi un pensiero politico forte in grado di unificare tutti e tutte dentro un nuovo partito monolitico.

Un processo unitario e non due o tre, perché l’unitarietà è la condizione della sua credibilità ed efficacia. Senza chiedere a nessuno di “accasarsi” sotto l’ala di qualcuno ma costruendo insieme la casa comune della sinistra in forme democratiche – una testa un voto – mettendo al centro la costruzione della proposta e dell’iniziativa politica. Sabato discuteremo cioè di come fare un soggetto unitario e plurale che si concentri sul 90% che ci unisce e lasci fuori dalla porta il 10% che ci divide.

Da questo punto di vista, le esperienze di aggregazione, chiaramente alternative al Pd e nel contempo plurali e partecipate che si stanno costruendo in varie città italiane, sono un incoraggiante segno di speranza, testimoniato dalla bella intervista che ha dato a Il manifesto qualche giorno fa Giorgio Airaudo, candidato sindaco a Torino. Noi, con quelle caratteristiche, vorremmo costruire un soggetto politico unitario.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02 ... e/2457316/


I commenti a questo articolo fanno parte integrante di questa nuova discussione aperta all'amico pancho.

157 commenti sono troppi da pubblicare. Li potete trovare sotto l'articolo o cliccando direttamente su: COMMENTI nella pagina dell'articolo stesso.
ww.ilfattoquotidiano.it/2016/02/12/rifondazione-comunista-serve-una-sinistra-unitaria-e-plurale/2457316/#disqus_thread
pancho
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Iscritto il: 21/02/2012, 19:25

Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da pancho »

Caro Zione. leggendo i commenti riguardo quanto detto da Ferrero, dimostra quanto siamo andati in basso e come siano fuori dalla gente i ns. parlamentari. Troppa "fantasia" e pochi fatti concreti. Questi commenti dimostrano quanta nullita' abbiamo davanti.

Faticare molto per poi ritrovarci sempre con quel 4% a che serve?

E se quel 4% fosse all'interno del PD non potrebbe forse recuperare la parte di sinistr aancora ne PD e quindi magari rinforzarla con quel elettorato che ora si astiene al voto.

Certo, questo comporta una "rivoluzione" o una "involuzione" come potrebbero dire qualcuno ma che possiamo fare visto come stanno le cose . Fra il non contare una mazza o sperare di contare qualcosa c'e' una bella differenza o no?
Continuare a sperare che avvenga un "messia" per tirarci fuori da questa empasse vuol dire mettere sul conto ancora qualche decina di anni e questo purtroppo non giova a noi.

Tutte le ns. idee e tutti i ns. obiettivi spariranno definitivamente dalle menti dei ns. giovani.

Saranno solo un ricordo e chissà come sara presentato nella futura storia di questo paese. Giovani appassionati ed utopistici che non si rendevano conto della realta che avevano davanti.

Utopistici sicuramente si ma questo termina nel frattempo avra cambiato sicuramente significato. E' il potere che ha la possibilita di far canbiare significato alle parole e non certamente noi. Tutti si adattano al potere. compreso coloro che fanno i dizionari di lingua italiana.

Quindi la mia domanda originale rimane sempre la stessa e sulla quale chiedo si dia una risposta.

Dentro o fuori al PD, visto come sono andati i risultati in questo decennio di pseudo sinistra ? Non abbiamo piu' tempo e se sprechiamo anche questi pochi secondi/minuti qualsiasi decisione possa prendere un'uomo di sinistra la si dovra' accettare senza poi criticare.


un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
cielo 70
Messaggi: 522
Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da cielo 70 »

camillobenso ha scritto: Politica
Rifondazione comunista: serve una sinistra unitaria e plurale
Mi pare che nel 98 quando hanno deposto Prodi, ma anche nel 2001 quando non si sono uniti per contrastare Berlusconi, non la pensassero così.
antonio77
Messaggi: 121
Iscritto il: 11/03/2012, 22:41

Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da antonio77 »

in riferimento a questo forum io direi pochi ma buoni.
Lenin con il pochi ma buoni si e salvato prima dal carcere e poi dalla fucilazione.
e chiaro che in un sistema maggioritario anche se fatto da un pirla devi essere maggioritario.
per questo questo forum doveva essere un ponte tra sinistra e movimento 5 stelle.
un ponte da equilibrio difficile ma comunque un ponte che unisce 2 sponde.
le primarie del PD a Milano sono la dimostrazione 50.000 cadaveri sono andati a votare
ha vinto un neoliberista della peggiore e violenta destra , che ha tolto il badge per lavorare a expo ad un lavoratore precario perché a Torino ha occupato una casa vuota per dormire.
se avesserovinto altri candidati sarebbe stata la stessa cosa.
non sposti a sinistra un partito il PD che e peggio di Berlusconi.
che dire di sel a Milano una organizzazione politica distrutta.
il compito di questo forum e costruire una alternativa prima sociale e poi politica al blarismo ideolagia di destra.
camillobenso
Messaggi: 17353
Iscritto il: 06/04/2012, 20:00

Re: Riflessioni sulla SX prima di soccombere in questo panta

Messaggio da camillobenso »

Caro pancho, in primo luogo dobbiamo stabilire dove dobbiamo andare. Anche se sa un po’ di Totò.

Tutti noi, quando ci immettiamo su di una banchina della metropolitana, su quella di una stazione ferroviaria, o all’ingresso di un’autostrada, o di un aeroporto, in una stazione di autobus, sappiamo tutti dove dobbiamo andare.

Quindi, la domanda:
Noi con il viaggio nella sinistra dove vogliamo andare?


PS.
per andare dove dobbiamo andare dove dobbiamo andare
https://www.youtube.com/watch?v=VQ0tvs9Egj0


^^^^^


Quindi la mia domanda originale rimane sempre la stessa e sulla quale chiedo si dia una risposta.

Dentro o fuori al PD, visto come sono andati i risultati in questo decennio di pseudo sinistra ?

pancho



Il PD è una fogna a cielo aperto, non un partito.

Il PD sta in piedi perché ha l’appoggio esterno di Verdini (P2-P3-P4-P5?)

Hanno aderito unilateralmente Totò Cuffaro e i cuffariani.

Ieri Cosentino, dal carcere di Trani ha dichiarato:

“Centrosinistra e centrodestra per come li abbiamo vissuti noi per vent'anni non esisteranno più.

E un polo moderato con a capo un giovane premier come Renzi non è del tutto sbagliato.

È una buona idea - continua Cosentino - Anche perché nel Pd la convivenza tra renziani e minoranza sarà sempre più inconciliabile e la sinistra interna andrà via".



Lasciala pure tutta intera questa nuova fogna, che a chi ha la nostra età, ricorda solo la peggiore DC.

Lasciamo alla meglio gioventù di questi tempi la facoltà di arrotolarsi grufando nel fango.
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