Fermate il treno, voglio scendere.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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UncleTom
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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UncleTom ha scritto:IL GIORNALE IMMANCABILMENTE SOFFIA SUL FUOCO.

PUO' DARSI CHE TUTTO QUESTO SOFFIARE SUL FUOCO DELL'ODIO RAZZIALE NASCONDA UN DISEGNO POLITICO.

FAR RITORNARE IL CD ALLA GUIDA DEL PAESE





La Francia come Gorino:
"Via da qui migranti di Calais"
Sempre più Comuni in tutto l'Esagono vedono proteste e manifestazioni per impedire l'arrivo dei migranti della Giungla


di Giovanni Masini
38 minuti fa


Migranti, le Goro di Francia respingono i profughi di Calais

Dalla Loira alla Costa Azzurra, si moltiplicano le contestazioni anche violente all'arrivo dei migranti deciso dall'Eliseo. Si salva solamente la rossa Parigi, esentata dai ricollocamenti


Giovanni Masini - Gio, 27/10/2016 - 21:02
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Goro non è solo un paese. È un archetipo, un topos. Il villaggio che si oppone all'arrivo degli stranieri, i cittadini che erigono le barricate per bloccare le strade.



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I migranti danno fuoco alla...

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La "Giungla" di Calais va a fuoco...
È successo in Emilia con i migranti africani, ma poteva succedere dovunque.

Ed è successo, e continua a succedere, in Francia. Dove lo sgombero della Giungla di Calais ha generato tante piccole Goro.

Sotto le insegne del "Liberté, Egalité, Fraternité", migliaia di francesi sono scesi in piazza per protestare contro l'arrivo dei migranti nei loro Comuni. A Saint-Brevin-Les-Pins, alle foci della Loira, seicento persone hanno già sottoscritto una petizione per impedire l'arrivo di cinquanta migranti inviati dal governo di Parigi.

Al villaggio borgognone di Chardonnay, da cui prende il nome il celebre vitigno e dove abitano appena duecento persone, sono stati assegnati cinquanta richiedenti asilo: in questo caso i cittadini hanno appreso dal trasferimento dai giornali.

Proteste assai più violente si sono registrate a Loubeyrat, in Alvernia, dove un centro per rifugiati è stato dato alle fiamme nella notte di domenica. Ad Arès, nella Gironda, e a Forges-Les-Bains, nei pressi di Parigi, le strutture di accoglienza sono state prese di mira dai vandali.

Non più tardi di settimane fa una struttura destinata ad ospitare dei profughi è stata presa a fucilate durante la notte a Saint-Hilaire-du-Rosier, nel dipartimento dell'Isère.

A Pierrefeu, nelle Alpi Marittime, e ad Allex, nella Valle del Rodano, i cittadini sono scesi in piazza per scongiurare l'arrivo dei migranti della Giungla.

Certo, si tratta di casi isolati sui 541 Comuni interessati dall'operazione, e in diverse comunità i migranti sono stati accolti con striscioni di benvenuto e manifestazioni di solidarietà.

Ma il clima resta comunque molto teso e gli episodi di intolleranza sono in aumento. Anche nella vicina Germania i casi di aggressioni contro i centri migranti - sia popolati che disabitati - sono in aumento da oltre un anno e soprattutto nelle regioni orientali del Paese sono sfruttati politicamente dai movimenti xenofobi di estrema destra.

In Francia lo sgombero della maggiore baraccopoli del continente rischia di esasperare ulteriormente un clima già pesante senza risolvere il problema. Da mesi infatti i clandestini diretti in Inghilterra hanno iniziato ad assaltare i traghetti che salpano dai porti della Normandia e del Passo di Calais.

Parigi è esentata dalla ripartizione
La regione della rossa Parigi è l'unica, insieme alla Corsica, che sia stata esentata dal programma di ricollocamenti interni. Eppure i migranti affluiscono copiosi nella Ville Lumière, con accampamenti che si estendono dalla Porte de La Chapelle fino ad Avenue de Flandre.

Nel 2015 la sinistra radicale si infuriò con le autorità della capitale per gli sgomberi dei profughi accampati negli arrondissements più chic della città. Si sentivano traditi.

Più recentemente il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha annunciato con gesto teatrale l'apertura di hot spot specialissimi nella capitale. Una sortita che ha il sapore della provocazione politica, senza risolvere il problema.

Nelle tante Goro di Francia le proposte spettacolari del sindaco di Parigi sembrano lunari. E ai migranti che si ritroveranno sperduti nello Cher o nei boschi della Franca Contea sembreranno marziane.

Cronache extraterrestri di chi pensa che i migranti possano essere spostati come oggetti da un capo all'altro dell'Europa. Ignorando loro e i cittadini che dovranno conviverci.
UncleTom
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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PRIGIONIERI DELLA DESTRA PEGGIORE.

DA UNA PARTE UN DESTRO PURO CAMUFFATO DA SINISTRO CHE HA COME MISSION DI SEPPELLIRE LA SINISTRA E FAR TRIONFARE LA DESTRA, CHE NON A CASO SI E' ALLEATO CON LA DESTRA MAFIOSA DI ALFANO E QUELLA DELLA P2-P3-P4-P5 DELLA MASSONERIA DEVIATA DI VERDINI, IN ATTESA DI SOFFIARE LA DESTRA A BERLUSCONI, CON CUI SI ALLEERA' DOPO IL REFERENDUM COSTITUZIONALE. E DALL'ALTRA LA DESTRA FINTO MODERATA E FINTO CATTOLICA CHE STA DIETRO AL GIORNALE E A LIBERO.


LA SINISTRA DEI BERSANI, CUPERLO E COMPAGNIA CANTANTE, OSSERVA TUTTO DAL CONGELATORE.

Immigrati in cambio ​del sì ai conti falsi
Il baratto orribile di Renzi: la Ue alla fine ci approverà i conti falsi, noi continueremo ad accogliere gli immigrati



Alessandro Sallusti - Gio, 27/10/2016 - 22:01
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Adesso forse abbiamo capito ciò che ai più appariva incomprensibile, e non da ieri.


Perché ci stiamo caricando di migliaia di immigrati al giorno senza opporre alcuna resistenza, senza mettere in atto alcuna contromossa degna di questo nome? È vero, c'è il problema degli ingressi via mare difficilmente arginabili, della mancanza di interlocutori affidabili nel caos che regna sulle coste africane trampolino di lancio dei disperati. Ma tutto questo non basta a giustificare l'aumento esponenziale del fenomeno, come se una manina agevolasse o comunque non si opponesse all'invasione creando così un gigantesco problema umanitario sovrannazionale da usare per altri fini.

E veniamo all'oggi. Renzi ha un problema enorme, che non sono gli immigrati ma i conti. Quelli che ha presentato all'Europa sono palesemente falsi, da qualsiasi parte li giri non starebbero in piedi se non aumentando le tasse, tagliando la spesa pubblica con la scure. Facendo insomma una manovra lacrime e sangue incompatibile con un consenso elettorale. L'Europa, viceversa, ha una coda di paglia gigantesca sul problema immigrati: se l'Italia dovesse cambiare linea e dare un giro di vite all'accoglienza sarebbero guai per tutti, e guai davvero grossi, sia sociali che politici. Sta di fatto che quello che si sta profilando tra il governo Renzi e la Commissione europea è un baratto: loro alla fine ci approveranno i conti falsi, noi ci terremo, e continueremo ad accogliere, gli immigrati.

Se lo scambio sia stato premeditato od organizzato in corsa non lo sappiamo. La verità è che se Renzi che nelle ultime ore ha reso esplicito il ricatto - la scampa è grazie all'emergenza immigrati. E chi protesta, chi si oppone come può come è successo l'altro giorno con le barricate a Gorino viene fatto passare dal governo, dai politici e dagli opinionisti compiacenti come razzista. Siamo rimasti senza protezione, l'ordine di Renzi e di Alfano è: prima gli immigrati, poi gli italiani, costi quel che costi. Ci stanno facendo invadere, ci stanno portando all'esasperazione perché non sono stati capaci di mettere i conti a posto e sono con le spalle al muro: barattano immigrati con un sì dell'Europa alla manovra, sperando che questo diventi a sua volta un sì al referendum. Ragione in più per dire no.
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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IL GIORNALE SI FA PORTABANDIERA DELLA DESTRA CHE PROPUGNA IL CONFLITTO TRA CRISTIANI E ISLAMICI.

SONO MOLTO ATTENTI A TUTTO QUANTO ACCADE NEL MONDO, MA SOPRATTUTTO IN ITALIA E IN EUROPA.

IN QUESTO SONO MOLTO PIU' VICINI ALLA LEGA CHE A BERLUSCONI.



Albergo requisito per gli immigrati in nome dei... Savoia
Nel Veronese per dare un tetto ai profughi il governo ha riesumato una legge del 1865


Stefano Filippi - Gio, 27/10/2016 - 22:58
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Altro che riforma della Costituzione, altro che Codice Rocco. Per requisire un albergo da consegnare agli immigrati (a Castel d'Azzano, provincia di Verona) il governo si è attaccato addirittura a una legge dei Savoia.


Una norma storica, la 2248 del 1865, il provvedimento con cui il Parlamento del Regno da poco trasferitosi da Torino a Firenze - uniformava le legislazioni presenti nei diversi territori appena unificati. All'articolo 7 dell'Allegato E, quello che tratta del contenzioso amministrativo, si legge: «Allorché per grave necessità pubblica l'autorità amministrativa debba senza indugio disporre della proprietà privata, od in pendenza di un giudizio per la stessa ragione, procedere all'esecuzione dell'atto delle cui conseguenze giuridiche si disputa, essa provvederà con decreto motivato, sempre però senza pregiudizio dei diritti delle parti».

Linguaggio ottocentesco ma contenuto da socialismo reale: lo stato può disporre della proprietà privata. Tanto più che, in base alla legge 996 del 30 novembre 1950 (85 anni dopo, il tempo vola), è stabilito che «i provvedimenti adottati dai prefetti nell'esercizio dei poteri previsti dall'articolo 7 della legge 20 marzo 1865, n. 2248, all. E, sono provvedimenti definitivi».

Il prefetto di Verona, e dunque il governo, ha rispolverato questa legge firmata da Vittorio Emanuele II per requisire l'hotel Cristallo e trasformarlo per tre mesi in un centro di assistenza straordinaria (Cas) «per l'accoglienza così si legge nell'ordinanza firmata dal dottor Salvatore Mulas di un congruo numero di profughi nel veronese».

Il Cristallo è un quattro stelle alle porte di Verona con 93 stanze e annesso ristorante di qualità con una posizione strategica, vicino a un casello autostradale, alla fiera e all'aeroporto in grado di ospitare circa 200 persone. La scure della requisizione è caduta su questa struttura perché i proprietari (il Clap Hotels Group della famiglia Poiani) gestiscono altri alberghi a Verona uno dei quali, il Monaco, anch'esso in zona industriale, ospita un centinaio di richiedenti asilo.

«È una decisione che subiamo» hanno detto i titolari attraverso il loro legale. Il Cristallo infatti lavora a pieno regime anche in bassa stagione: registra il tutto esaurito nel ponte del 1° Novembre e fino alla Fieracavalli prevista dal 10 al 13 novembre nella città scaligera.

Anche le leggi del Regno vengono dunque arruolate dal ministero dell'Interno «per le urgenti e indifferibili necessità di alloggiare e gestire i cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale assegnati alla Prefettura di Verona». Con i proprietari dell'albergo ha protestato la popolazione di Castel d'Azzano scesa in piazza al grido di «L'Italia agli italiani». In coda al corteo c'era pure il sindaco Antonello Panuccio che la prefettura non aveva avvisato della requisizione.

La protesta è stata efficace: il governo si è preso paura e il prefetto ha rinviato ogni decisione al 18 novembre, finita Fieracavalli. L'annuncio è venuto da Alessia Rotta, deputata veronese del Pd e responsabile comunicazione del partito, che ha dovuto ammettere: «Le preoccupazioni dei cittadini di Castel d'Azzano sono del tutto legittime».

Requisire non un fabbricato vuoto come già era capitato, ma un quattro stelle in piena attività avrebbe costituito un precedente gravissimo. Potrebbe toccare anche alle abitazioni sfitte o alle seconde case. E quindi contrordine, compagni.
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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UN APPUNTO CHE ALESSANDRO SALLUSTI NON LEGGERA’ MAI.


Egregio Sallusti, tu sei un imbroglione paraculo come il fiorentino del Giglio Tragico.

Hai scritto ieri, 27 ottobre 2016 :

Adesso forse abbiamo capito ciò che ai più appariva incomprensibile, e non da ieri.

Perché ci stiamo caricando di migliaia di immigrati al giorno senza opporre alcuna resistenza, senza mettere in atto alcuna contromossa degna di questo nome



Perché sei un imbroglione paraculo come il fiorentino del Giglio Tragico.

Perché, fai finta di dimenticarti quello che hai autorizzato a pubblicare sul tuo giornale l’articolo di Massimo Malpica del 24/02/2016.

Un articolo che aveva per titolo:
Ecco chi è l'uomo in Ferrari che fa i milioni con i profughi
Si chiama Paolo Di Donato, gestisce quasi mille richiedenti asilo, incassa 30mila euro al giorno. E tra barche e auto di lusso non si fa mancare nulla

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 28464.html

Quanti sono i ricconi italiani nascosti dietro a tutte le organizzazioni che stanno sfruttando il businnes del momento?

Lo Stato e non solo, sa che paga queste cifre a gente della taglia di Buzzi e Carminati che hanno dichiarato che il businnes dei migranti rende più della droga.

Quindi non fare l’ingenuo che arriva da Marte e non conosce i traffici malavitosi della Penisola a forma di Stivale.
UncleTom
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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1. Si scopron le tombe, si levano i morti
i martiri nostri son tutti risorti!

Inno a Garibaldi


Dalla prima pagina del Fatto Quotidiano:

LA SVOLTA A colloquio con Mattarella
Torna B. e sale al Colle: “Voto No
Se vince, Fi pronta per il governo”



E’ per questo motivo che Sallusti, spinge a fondo per coagulare i voti degli scontenti di Benito, Pinocchio Mussoloni-LaTruffa, chiamando i cristiani alle crociate contro gli “invasori” mussulmani????????

Fare ritornare la mummia cinese in area di governo?????????


Berlusconi vota NO. Al contrario di Pinocchio Mussoloni che vota SI.


In questo mondo di opportunisti, mi adatto.

Sono contrario alla presenza sia dell’uno che dell’altro.

Ma mi comporterò come hanno fatto gli americani all’inizio degli anni ’40.

Erano nemici dei comunisti sovietici. Ma di fronte al pericolo nazista incombente si sono alleati per poterli sconfiggere.

Poi a guerra finita se le sono date di santa ragione regolando i conti tra di loro.

Io mi comporterò nello stesso modo.

Temporaneamente voterò NO come Berlusconi per far sparire dalla circolazione il più Grande Cacciaballe della storia repubblicana.

Poi ritornerò a combattere contro Berlusconi.
aaaa42
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

Messaggio da aaaa42 »

vediamo se riusciamo ad avere un dialogo franco tra di noi.
io sono lì fermo a Carlo Marx è all esercito di riserva, disoccupati costruiti dal capitalismo per abbattere i salari e gli stipendi.
chi sono gli immigrati ?
sono il nostro esercito di riserva.
un muratore italiano non trova più lavoro
un cameriere italiano non trova più lavoro.
i salari e gli stipendi reali dico reali diminuiscono per la presenza di immigrati.
in alcuni casi diminuiscono anche i salari monetari.
che dire dello stato comunita gestore di politiche economiche keynesione,
che dire dello stato pianificatore se non vogliamo pianificare neanche gli immigrati.
che dire del silenzio sugli immigrati di liberal e neoliberisti.
perché?
UncleTom
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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PASSO DOPO PASSO VERSO LA GUERRA CIVILE




28 ottobre 2016 | di F. Q.
Profughi: parla nonna Elena, leader delle proteste di Gorino: “Neri meno intelligenti dei bianchi”

L’intervista alla signora Elena, 76 anni, una delle leader del movimento di protesta anti migranti di Gorino: “Ha visto le facce di quelli che atterrano? Ha visto il loro menefreghismo sulla faccia? Hanno un quoziente intellettivo inferiore a quello dei bianchi”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/10/ ... hi/571154/
UncleTom
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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PASSO DOPO PASSO VERSO LA GUERRA CIVILE



Salvini incita alla rivolta: "Ribellatevi"
"Imitiamo i cittadini di Goro". Polemica sul cartello anti-immigrati in chiesa


Alberto Giannoni - Ven, 28/10/2016 - 15:12
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Milano - Come a Goro. Matteo Salvini invita i milanesi a dire «basta» ai migranti.


Il segretario della Lega, alla manifestazione contro l'apertura della caserma Montello ai profughi, che sarà operativa dal 1° novembre, usa toni forti: «Invitiamo sindaci e città a ribellarsi in maniera pacifica ma a ribellarsi.




La misura è colma: a Goro hanno vinto i cittadini non i partiti, bisogna vedere cosa fanno i milanesi».



Non solo, Salvini chiama alla «disubbidienza» anche le forze dell'ordine: «Aspetto il giorno in cui ci daranno una mano.



Sono stufi di portare in casa quelli che poi devono inseguire.

Obbedire è giusto, disobbedire a ordini sbagliati è altrettanto giusto».

A Gorino, intanto, l'Arcidiocesi di Ferrara si dissocia dal cartello apparso nella chiesa di Gorino Ferraese dove si leggono queste parole:

«Visto che noi siamo, per voi, infedeli: ma perché non ve ne andate nel vostro califfato di Irak con il santo Califfo El Bagdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti?».



Un'emergenza, quella dei richiedenti asilo, confermata anche dai dati.


Due profughi su tre risultano clandestini.

«Dati agghiaccianti» li definisce l'assessore regionale Simona Bordonali, che sul tema dell'immigrazione, da leghista, ha ingaggiato una battaglia col governo.


Nei primi dieci mesi dell'anno, in Lombardia sono state esaminate 8.006 domande inoltrate dai migranti.


E i risultati (aggiornati al 7 ottobre) sono impietosi.

L'esito delle richieste d'asilo esaminate dalle commissioni prefettizie dell'intera regione dice che i rifugiati risultano il 7% del totale, che corrisponde a 559 persone.


Poco più di mille (2.235) invece, vengono riconosciuti come aventi diritto alla protezione sussidiaria (sono il 14%) o umanitaria (un altro 14%).


Siamo al 35% in tutto.

Al contrario, al 61% del totale (4.876 persone) non viene riconosciuta alcuna tutela, mentre 329 individui risultano «irreperibili (Bordonali li chiama «fantasmi»).

Sommati arrivano a 5.205 persone.

«Sono dati agghiaccianti che testimoniano come il governo Renzi sia entrato in un vortice da cui non riesce più a uscire» ha commentato l'assessore, cui il presidente Roberto Maroni ha affidato deleghe importanti come Sicurezza e Immigrazione.

Il dato nazionale e lombardo è ormai consolidato oltre la soglia del 60%.


Il record spetta a Brescia, dove si arriva addirittura al 75% tra non riconosciuti e irreperibili.


A Milano i rigetti si fermano - per così dire - al 57%.

La commissione del capoluogo ha esaminato 5.458 domande. E quelle con esito positivo sono il 39%.

Un dato leggermente più alto del totale lombardo che però sconta un fenomeno peculiare, condiviso solo con Como: «Migliaia di persone - spiega Bordonali - bivaccano in stazione Centrale a Milano e nelle zone di confine, che non hanno nemmeno fatto richiesta di asilo politico.


Sarebbe interessante sapere quanti di questi individui sono stati rimpatriati, ma temo che la risposta sia peggiore del dubbio»
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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PASSO DOPO PASSO VERSO LA GUERRA CIVILE



FELTRI DA UNA MANO A SALLUSTI NEL SOFFIARE SUL FUOCO DELL'ODIO




NON ALLINEATO A PAPA FRANCESCO

Stranieri, il prete si ribella all'invasione
La scritta choc sulla porta della chiesa




SULLA PORTA DELLA CHIESA

Il cartello del parroco di Gorino per gli immigrati: "Tornatevene al vostro Califfato"

Alzi la mano (abitanti esclusi) chi prima di qualche giorno fa conosceva Gorino.

Da qualche ora, invece, il paesello del Ferrarese è diventato il fulcro, il simbolo di quanti si ribellano agli sbarchi di immigrati e profughi nel nostro Paese.

Per le barricate contro l'arrivo di 12 ragazze africane e, ora, anche per un'altra storia che ha provocato grosse polemiche su internet.

E' quella del parroco, don Paolo Paccagnella, che sulla porta della chiesa del paese ha affisso un cartello dal contenuto inequivocabile: "Visto che noi siamo, per voi, infedeli. Ma perchè non ve ne tornate nel vostro Califfato di Iraq con il Santo Califfo Al Baghdadi, il quale vive di armi e uccide a tutto spiano coloro che non sono sunniti.?".


Il cartello, come riporta il quotidiano La Stampa, non c'entra con la vicenda delle ragazze africane e delle barricate del paese. Da mesi stava sulla porta della chiesa, anche se nelle ultime ore è stato rimosso.

Lui, don Paolo, replica così a chi gli fa notare le parole a favore dell'accoglienza pronunciate da Papa Francesco: "Papa Francesco risponde di se stesso come me. Sono io che devo rispondere davanti a Dio".
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Re: Fermate il treno, voglio scendere.

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PASSO DOPO PASSO VERSO LA GUERRA CIVILE





DENUNCIA AGGHIACCIANTE
I trecento cristiani perseguitati dagli islamici in Puglia
20 Agosto 2016

Fedeli cristiani segregati in Italia, costretti a celebrare messe clandestine, Crocifissi nascosti per evitare che vengano distrutti, bruciati da fanatici islamici. Tutto questo nel Gargano, a 40 km dalla tomba di San Padre Pio in Puglia. La storia, incredibile, la racconta Cristiano Gatti sull'Espresso e Repubblica ne anticipa una parte. Si tratta di 300 immigrati africani, lavoratori stagionali dei campi di pomodoro, che vivono in una vera e propria bidonville sotto costante minaccia di musulmani che vengono da fuori: "Abbiamo paura, sì. Da due anni la domenica preghiamo tra di noi senza farci vedere".

Di fatto il ghetto di Rignano Garganico è la riproposizione su piccola scala dei drammi della Nigeria e di altri Paesi africani dove i cristiani vengono perseguitati, picchiati, uccisi. "La bidonville aumenta di 10 nuovi arrivati ogni 24 ore. Ha già superato il record di 2mila abitanti e, con la raccolta dei pomodori, si avvia verso i 3mila. Troppa manodopera. Il risultato è che trovano lavoro per non più di 3 o 4 giorni al mese". I racconti dei cristiani sono atroci. Un nigeriano custodisce una croce, due legnetti di fortuna legati insieme alla bell'e meglio: "L'abbiamo fatta con i resti della baracca della fedele che ogni domenica ospitava la messa. La baracca l'hanno bruciata una notte di due anni fa. Poi qualcuno ci ha fatto capire che, se non volevamo altri incendi, non dovevamo pregare davanti ai musulmani. Anzi non dovevamo proprio farci vedere. Noi cristiani siamo una minoranza. Trecento contro duemila, troppo pochi. Così per paura abbiamo dovuto rinunciare alla messa. Solo a Pasqua abbiamo chiesto che venisse un prete. Almeno a Pasqua. Per il resto, preghiamo di nascosto. Loro hanno 3 moschee qui. Ma nessuna baracca può essere usata come chiesa". "I braccianti musulmani sono solidali con noi", spiega, rivelando che i persecutori sono "spie dei caporali", africani anche loro, che per ora non hanno dichiarato la loro vicinanza a Boko Haram o Isis. Ma l'intolleranza sta aumentando anche nel ghetto, con l'arrivo di nuovi immigrati: "Oggi ci dicono che non vogliono vedere croci o immagini di Gesù. Papa Francesco dovrebbe venire qui e scoprire con quanta fatica viviamo".
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