Fermate il treno, voglio scendere.

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
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PASSO DOPO PASSO VERSO LA GUERRA CIVILE



Montegrotto, sindaco minaccia di denunciare mamme anti-profughi

Il primo cittadino di Montegrotto Terme si scaglia contro un gruppo di donne che protestano per l'arrivo di 15 migranti


Giovanni Masini - Ven, 28/10/2016 - 12:10
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Il caso di Goro fa discutere. In tanti piccoli borghi d'Italia la popolazione si divide sull'accoglienza ai profughi, fra chi è disposto ad aprire le porte e chi non vuole i migranti nel proprio Comune.


L'ultimo caso arriva da Montegrotto Terme, nella provincia di Padova.

Nella cittadina euganea un gruppo di donne ha iniziato a protestare contro il (presunto) arrivo di un centinaio di profughi in città. Chiacchiere scambiate all'uscita da scuola dei figli, timori per eventuali malattie, voci incontrollate.

Voci che hanno scatenato l'ira del sindaco Riccardo Mortandello, 35 anni, "socialista libertario" secondo la definizione che si è dato da solo, in carica da giugno. Al primo cittadino proprio non è andata giù quell'alzata di scudi contro i quindici (queste sono le cifre ufficiali, ndr) profughi in arrivo.

Tanto da andare allo scontro con le madri più "arrabbiate", minacciando azioni legali contro chi spargesse la voce su presunte epidemie portate dai profughi. "Io ho preferito aderire al programma Sprar accogliendo quindici migranti - spiega il primo cittadino al Giornale.it - Piuttosto che adottare una linea dura e poi ritrovarmi con i richiedenti asilo inviati dalla prefettura che arrivano di notte all'insaputa mia e dei cittadini."

Ma per chi "semina odio" c'è tolleranza zero: una mamma che si era rivolta al sindaco per mail paventando epidemie di tubercolosi e malattie sessuali è stata diffidata ufficiosamente, ma il primo cittadino chiarisce che "il procurato allarme resta pure sempre un reato e io come pubblico ufficiale ho il dovere di avvertire queste persone che se dovessero insistere potrebbe scattare la denuncia".

A Montegrotto i profughi arriveranno. Questa è una certezza.
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I PRESUNTI "CATTOLICI" DI DESTRA NON HANNO IL CORAGGIO DI DIRE QUELLO CHE PENSANO.

"TUTTI QUESTI NERI MUSSULMANI ANDREBBERO GASIFICATI, COME I TEDESCHI FACEVANO CON GLI EBREI".





Migranti, costi enormi: denunce da Rimini a Pisa

La sola Toscana per i minori migranti paga 1.800 euro al giorno


Giuseppe Marino - Sab, 29/10/2016 - 16:51
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Roma - Vuoi un posto al sole in Italia? Diventa anche tu minorenne. Lo slogan dell'ultima moda in campo di immigrazione irregolare potrebbe essere questo.


A fine settembre un'inchiesta della Procura di Forlì ha svelato il caso degli albanesi: decine di famiglie dell'Albania fingevano di abbandonare i figli per strada, in modo da farli affidare all'assistenza del Comune. Uno stratagemma per farli studiare in Italia a spese dello Stato (italiano). E a che costi: i ragazzi finivano nelle comunità dove le casse pubbliche devono sostenere una retta giornaliera, più spese sanitarie, istruzione, progetti di inserimento. Da 80 a 110 euro al giorno per ciascun ragazzo. Un'altra inchiesta, quella di Bologna, di cui il Giornale ha potuto visionare le carte, svela uno scenario ancora più torbido: molti dei minori assistiti, in questo caso provenienti dal Bangladesh, sono in realtà maggiorenni. Ma i buchi della normativa, e un'efficiente organizzazione di trafficanti fabbrica per loro una falsa identità. Con il vantaggio non solo di garantire un'assistenza più accurata e gli studi pagati, ma anche un permesso di soggiorno più facile, perché le restrizioni della Bossi-Fini non si applicano.

Ma il fenomeno, tra minori finti e veri abbandonati per finta, è ancora più vasto e notizie di inchieste penali, amministrative o semplicemente giornalistiche, si vanno moltiplicando. Sarà per la buona fama che hanno le sue scuole, ma di sicuro è l'Emilia Romagna la regione in cui si concentra il più alto numero di minori «abbandonati». A Faenza il sindaco ha denunciato che «i minori albanesi da assistere sono troppi» e ha avviato controlli. A Rimini la squadra mobile ha indagato su dodici persone. In un caso, gli agenti di fronte a un minorenne che si era presentato in Questura come abbandonato, sono stati così rapidi da individuare il cugino del ragazzo albanese, che da dietro una macchina cercava di capire se la polizia stesse accogliendo il parente. Messo alle strette, ha confessato che la famiglia del cugino glielo aveva affidato per consegnarlo alle autorità e farlo studiare in Italia.

Il Giornale.it ha riportato la denuncia di Renato Garibaldi, operatore sociale del centro per minori «Bosco di Museis», a Cercivento, in provincia di Udine, secondo cui il fenomeno è diffuso in tutto il Nordest e riguarda in quell'area soprattutto ragazzi pachistani e afghani. Anche a Roma trovare un posto nei centri per minori è sempre più difficile, come ha raccontato Il Tempo. Se ne presentano così tanti ai posti di polizia, che finiscono per dover passare almeno qualche notte direttamente nei commissariati. L'altra mecca dei finti minori è la Toscana. C'è ad esempio il caso di Pisa, dove una denuncia del Tirreno sul boom di minori assistiti dai servizi sociali locali ha provocato un intervento della Commissione di inchiesta sul traffico di migranti, a fronte di arrivi sempre più consistenti e spese a carico delle casse pubbliche sempre più pesanti: oltre 500.000 euro nel 2015, già 660.000 nel 2016, pari a una spesa di 1.800 euro al giorno.

Il tema è arrivato sul tavolo del governo, ma manca una soluzione. Mario Morcone, il capo Dipartimento per l'immigrazione del ministero dell'Interno, ha detto in audizione davanti al comitato Schengen il 19 ottobre, che «ormai stiamo superando i 20mila minori. È un tema delicato a cui bisognerà dare una risposta». «Gli albanesi -ha confermato davanti alla presidente del comitato Laura Ravetto- fanno il loro erasmus in Italia: la famiglia porta il figlio al centro, lo saluta e torna in Albania. Per cui -ha spiegato- abbiamo istituzioni regionali e locali infuriate perché ci sono troppi ragazzi albanesi che evidentemente hanno scelto per motivi economici di costruire il loro futuro all'interno del nostro welfare». L'inchiesta di Bologna aggiunge al quadro preoccupante un altro tassello: molti minori non lo sono affatto. E sostentarli sottrae risorse ai minorenni veri, che avrebbero le migliori chance di integrarsi nella nostra società.
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MA IL MINISTERO DELL'INTERNO CON TUTTA L'ORGANIZZAZIONE PREPOSTA CHE CI STA A FARE????

Per creare un naturale rigetto si fanno articoli come quello del post precedente.

Ma i così detti cattolici di destra non hanno mai approfondito o dato spiegazioni su queste denunce:

Migranti scomparsi nel nulla, in Italia 5222 (minori) in sei mesi: l ...
http://www.intelligonews.it/.../denunci ... ompaiono-2...
09 set 2016 - Minorenni, per lo più maschi, provenienti da Egitto, Gambia, Eritrea, Nigeria, Somalia. ... dal 4 al 15 per cento dei richiedenti asilo siano minori non accompagnati". ... 2016 erano sbarcati 13.705 minori soli, con un incremento di più del ... Sono minori di cui semplicemente si perdono le tracce, la maggior ..




Che fine hanno fatto i diecimila minori non accompagnati scomparsi in ...
http://www.internazionale.it/opinione/a ... parsi-2015
31 gen 2016 - Migranti sbarcati al porto del Pireo, in Grecia, il 31 gennaio 2016. - ... Solo in Italia sono cinquemila i ragazzi irrintracciabili: minorenni che una volta ... e per questo sono più fortunati di altri gruppi di minori non accompagnati.
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A TUTTO GAS VERSO LO SCONTRO FINALE ......


2 ore fa

L'Italia "invasa" cambia volto:
da 2mila a 2 milioni di islamici


Sergio Rame



6 ore fa

Abano, presidi giorno e notte:
"Non vogliamo altri migranti"


Lodovica Bulian



34 minuti fa

Le "sentinelle civiche" di Roma
contro i migranti e il degrado


Alessandra Benignetti
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...AD MERLAM MERLORUM BOCCALORUM....


DAL VANGELO DELLA GENERAZIONE DEI MATTEO.

"LASCIATE CHE I MERLI VENGANO A ME."




Salvini: "Basta dare soldi ai clandestini, prima gli italiani colpiti dal sisma"
Da Renzi appello all'unità. Brunetta avverte: "Il governo faccia il proprio dovere". E Salvini intima: "Basta soldi a Ue e clandestini"


Sergio Rame - Dom, 30/10/2016 - 15:18
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La terra che trema, l'Italia in ginocchio.


È uno dei momenti più drammatici dal 1980. In conferenza stampa a Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi ha promesso "una risposta puntuale" da parte dello Stato e ha messo in chiaro con l'Unione europea che il governo "spenderà tutto quello che serve" per ricostruire quello il terremoto sta devastando. Ma per il leader del Carroccio Matteo Salvini non basta. "Basta dare soldi ai clandestini - intima il leghista - vengono prima gli italiani colpiti dal sisma".

Il terremoto non dà pace all'Italia. Alle 7.41 la terra ha tremato per diversi secondi: l’epicentro della nuova scossa è stato individuato in Umbria nella zona di Norcia, Castel Sant'Angelo e Preci, ad una profondità di circa 10 chilometri. Da Palazzo Chigi Renzi lancia un appello a tutte le forze politiche perché restino unite. Forza Italia è la prima a esprimere "vicinanza e solidarietà a tutti gli italiani colpiti dal terremoto" ricordando che "in giorni così l'unica bandiera che conta e deve contare è il Tricolore" e mostrando disponibilità a "collaborare con il governo e le altre opposizioni sul post terremoto". "Ci auguriamo che almeno in questa circostanza - afferma ancora Deborah Bergamini, responsabile comunicazione di Forza Italia - l'invito di Renzi a evitare polemiche e divisioni si accompagni ad un contestuale sforzo per giungere a risposte condivise e non calate dall'alto". In risposta all'appello di Renzi anche Renato Brunetta ne lancia uno affinché il premier "eviti polemiche e divisioni". "Renzi e il suo governo - commenta il presidente dei deputati azzurri - la smettano di fare propaganda e facciano solo il loro dovere istituzionale per il bene del Paese. Forza Italia come sempre starà dalla parte degli italiani".

All'appello di Renzi, Salvini risponde duramente. "Migliaia di italiani senza casa e senza lavoro - tuona il leader del Carroccio su Facebook - l'Italia smetta di mandare altri miliardi in Europa e di spenderne ancora per accogliere e mantenere clandestini, ogni euro sia destinato ai terremotati". E al governo intima: "Prima gli italiani".
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..DOVREBBE ESSERE ALFANO, CON IL SUO OPERATO AD EVITARE LO SCONTRO TRA ITALIANI CHE AUSPICANO SOLUZIONI ELABORATE CON IL CERVELLO E NON SOLUZIONI ELABORATE CON IL LATO B...

MA CHI CI CREDE???????

NON PARLIAMO POI DEL SUO CAPO IN TESTA...........

SIAMO IN UN GRAN PASTICCIO CON GENTE COME JOE STRACCHINO....



0 OTT 2016 14:02
MY NAME IS JOE, JOE FORMAGGIO

- IL SINDACO DI ALBETTONE (VICENZA): ''NON VOGLIAMO NEGRI E ZINGARI, DA NOI RISCHIANO LA PELLE. SE CE LI MANDANO, ALTRO CHE GORO: MURIAMO LE CASE E LE RIEMPIAMO DI LETAME. SIAMO ORGOGLIOSAMENTE RAZZISTI. ABBIAMO UN POLIGONO DI TIRO E IL PIÙ ALTO NUMERO DI PORTO D'ARMI DEL VENETO''

- COSA DICE GIORGIA MELONI DI QUESTO ATTREZZO, VISTO CHE SI È CANDIDATO CON FRATELLI D'ITALIA?


(ANSA)
- "Immigrati? Se ce li mandano muriamo le case e le riempiamo di letame; siamo orgogliosamente razzisti". Lo ha detto Joe Formaggio, sindaco di Albettone (Vicenza) a La Zanzara su Radio 24. "Non vogliamo negri e zingari, da noi rischiano la pelle - ha aggiunto Formaggio esponente di Fratelli d'Italia non nuovo a frasi choc anche sugli omosessuali -. Esportiamo cervelli e importiamo negri" che "sono meno intelligenti di noi, sono inferiori". E contro l'Islam ed una eventuale moschea si dice pronto ad aprire un "grande allevamento di maiali".


"Se un prefetto manda i profughi qui ad Albettone le barricate di Gorino passeranno in secondo piano - ha sottolineato -. Qui non vogliamo extracomunitari, negri e zingari. Abbiamo un poligono di tiro, il più alto numero di porto d'armi di tutta la regione Veneto. E non vogliamo nessuno che venga a rompere. Da noi rischiano la pelle".

VEDI FOTO ELOQUENTI:
http://www.dagospia.com/rubrica-3/polit ... 134909.htm
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UOMINI CONTRO

A GRANDI PASSI VERSO LO SCONTRO FINALE





Migranti, a Milano ultradestra e residenti contro l’accoglienza: “Vorrei che Sala avesse una figlia femmina e gliela stuprassero”

di Alessandro Sarcinelli | 1 novembre 2016
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58
Più informazioni su: Casapound, Migranti, Milano

“Le donne occidentali per un arabo o un africano sono tutte mignotte” Quindi sono tutti potenziali stupratori? “Certo”.


Questo il pensiero di uno dei partecipanti alla manifestazione organizzata a Milano il 31 ottobre per protestare contro la decisione di ospitare 100 migranti nella caserma Montello (zona Piazza Firenze).




In totale, le persone ospitate saranno 300 e rimarranno fino al 31 dicembre 2017.

Gli abitanti scesi in piazza considerano i migranti molto pericolosi: “Vorrei tanto che Sala avesse una figlia femmina e gliela stuprassero – sostiene una signora -. Almeno riuscirebbe a capire cosa vuole vivere con i clandestini sotto casa”.


In realtà i residenti della zona sono pochi: la maggior parte dei partecipanti alla manifestazione sono esponenti dei partiti di destra ma la scena è stata monopolizzata da Casapound.


“Questi gruppi – afferma un abitante – arrivano da altri quartieri e vengono qui solo per vedere se gli abitanti partecipano ma nessuno partecipa”. In piazza sono scese circa 150 persone

di Alessandro Sarcinelli | 1 novembre 2016
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A GRANDI PASSI VERSO LO SCONTRO FINALE




SE CI SARA' SCONTRO FISICO NELLE PIAZZA D'ITALIA, LA RESPONSABILITA' SARA' TUTTA DI ALFANO E DEL SUO CAPO IN TESTA, IL PRIMO MINISTRO(si fa per dire)


Migranti, Alfano: "Macché collasso, l'accoglienza funziona"

Mar, 25/10/2016 -
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A GRANDI PASSI VERSO LO SCONTRO FINALE




Rovigo, requisito albergo per i migranti. A Padova i profughi aggrediscono cameriera
A Ficarolo sequestrato un albergo per ospitare i migranti. Nel Padovano una cameriera aggredita: "Dacci la colazione"


Marta Proietti - Mar, 01/11/2016 - 12:33
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A Ficarolo, in provincia di Rovigo, potrebbe succedere quanto accaduto a Gorino alcuni giorni fa.


Gli abitanti sono infatti pronti a fermare l'arrivo di decine di richiedenti asilo.

Nel comune veneto di 2500 abitanti ancora non è chiaro quanti saranno i migranti in arrivo ma il sindaco Fabiano Pigaiani parla di un'ottantina di persone. Come riporta Libero, al momento l'unica certezza è che verranno ospitati all'hotel Lory. La prefettura ha infatti requisito la struttura con un "atto di pubblica utilità" da oggi fino ad aprile.

Alcuni cittadini stanno organizzando dei turni di guardia perché temono che le autorità, nel tentativo di scongiurare nuovi blocchi stradali, possano scortare il pullman, con a bordo i profughi, in piena notte.

Il sindaco però avverte: "Ho ribadito alla prefettura che se ci rimanderanno al massimo sette o otto richiedenti asilo, secondo la logica di tre per ogni mille abitanti, allora li accetteremo senza problemi. Se ne manderanno di più, come temo, allora non risponderò di quello che potrebbe accadere. D'altronde cosa potrei fare? Non ho strumenti".

Il titolare dell'hotel Lory, Luigi Fogli, di 80 anni, chiarisce la sua posizione: "Un mesette fa ero stato io a chiedere informazioni alla prefettura sul sistema d'accoglienza degli immigrati, perché la mia società, che si chiama White House, è in crisi e volevo sapere quanto mi avrebbero pagato. Una cooperativa di Padova mi aveva offerto otto euro a persona, con acqua, luce e gas a mio carico. La cosa era finita lì, mica avevo accettato. Sarei andato in perdita. Per me la questione era chiusa, e invece la prefettura è andata avanti e mi ha requisito l'albergo".

E precisa: "Chiunque voglia entrare, prima di farlo, deve passarmi sopra".

Nelle stesse ore una cameriera di un albergo è stata accerchiata da decine di profughi. Inorno alle 7.45 di ieri, all'interno dell'hotel Paradiso dove da oltre un anno sono ospitati 80 profughi, alcuni richiedenti asilo si sono avvicinati alla zona mensa chiedendo all'inserviente che venisse servita la colazione in anticipo perché avevano fame.

Come riporta Il Gazzettino, la cameriera ha riferito che bisognava attendere ancora qualche minuto prima di fare colazione. La sua presa di posizione ha scatenato la rabbia degli ospiti. Diverse decine di profughi l'hanno accerchiata e minacciata verbalmente. Dalle parole si è passati alle vie di fatto. La malcapitata è stata spintonata e i presenti si sono avventati su panini e merendine prima dell'orario prestabilito. A quel punto la donna, intuendo che la situazione era diventata ormai ingovernabile, ha telefonato al 112.
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Migranti, Alfano: "Macché collasso, l'accoglienza funziona"


Calabria, i cento migranti abbandonati ad Amendolara: tra casi di scabbia e malori, il cortocircuito dell’accoglienza

Cronaca
Da settembre un centinaio di persone provenienti dall'Africa vivono all’hotel Grillo, un albergo a quattro stelle adattato a Centro di accoglienza straordinaria. I proprietari della struttura riceveranno 35 euro al giorno a migrante, ma i soldi ancora si vedono e l'albergo, a sua volta, non fornisce i due euro di pocket money al giorno agli 'ospiti'. Le associazioni di volontari denunciano la mancanza di ogni tipo di assistenza, il prefetto di Cosenza smorza la polemica sul caso singolo, ma ammette: "Poca collaborazione dai sindaci"
di Lucio Musolino | 1 novembre 2016
COMMENTI

Dovevano rimanere ospiti dell’hotel per soli 3 o 4 giorni per poi essere trasferiti in un vero e proprio centro di accoglienza. Sono lì, invece, da quasi due mesi in una struttura che, stando al report della campagna “LasciateCiEntrare”, non offrirebbe tutti i servizi previsti per i migranti. Siamo ad Amendolara, in Calabria, dove un centinaio di migranti vivono da settembre all’hotel Grillo, un albergo a quattro stelle adattato a Centro di accoglienza straordinaria. Un C.A.S. improvvisato per il quale i proprietari della struttura riceveranno 35 euro al giorno a migrante. Soldi che ancora non sarebbero stati erogati all’hotel Grillo che, a sua volta, non fornisce i due euro di pocket money al giorno ai migranti. Nei giorni scorsi, una delegazione composta da alcuni attivisti di “LasciateCiEntrare” si è recata sul posto per controllare come vengono gestite le cento persone provenienti dalla Nigeria, dal Ghana, dal Mali, dal Sudan, dal Pakistan, dalla Costa d’Avorio e dalla Guinea. Tra queste anche cinque minorenni.

All’Hotel Grillo non esiste “nessun C.A.S.”. Il report degli attivisti è impietoso: “Ciò che ci fa ragionare ancora una volta sulla concezione dell’accoglienza, oltreché del rispetto della dignità umana, di talune prefetture, è la situazione giuridica in cui versa la struttura”. Eppure, secondo “LasciateCiEntrare”, quell’albergo, “pagato dalla Prefettura di Cosenza, non eroga loro alcun servizio, semplicemente perché giuridicamente non è tenuto a farlo. Tutti i migranti intervistati raccontano che non è stato loro fornito alcun capo di abbigliamento, molti hanno addosso ancora la tuta che è stata loro consegnata al momento dello sbarco. Alcuni indossano ciabatte spaiate, altri sono a piedi scalzi. Nessuno di loro, riferiscono, ha ricevuto il pocket-money. Un ragazzo racconta di avere un pacemaker e di avvertire forti dolori durante la notte. Si denudano davanti ai nostri occhi per mostrarci i segni di cicatrici, piaghe, cisti. Il cibo, ci dicono, è immangiabile. Viene loro somministrato mezzo bicchiere di latte e un biscotto a colazione, pasta e pomodoro a pranzo e a cena. Una settimana fa un richiedente asilo ospite dell’hotel è stato portato in ambulanza al pronto soccorso di Corigliano e in seguito ricoverato. Lo stesso lamentava una serie di dolori da diversi giorni, ma nessuno si era curato delle sue sofferenze”.

L’associazione “La Kasbah” e gli altri attivisti denunciano, inoltre, casi di scabbia. Lo stesso fanno gli stessi migranti nei giorni scorsi ai microfoni del TgrCalabria mostrando i segni dell’infezione. “Ci chiediamo ancora una volta – è scritto sempre nel report – come sia possibile che vite tanto provate dalle sofferenze subìte vengano scaricate come se fossero dei pacchi all’interno di una struttura priva di qualsiasi forma giuridica. Tuttavia, spesso i pacchi viaggiano con la dicitura ‘fragile’ o ‘maneggiare con cura’ quale raccomandazione affinché siano protetti e messi in mani sicure. Nel caso delle persone ospitate nei centri di accoglienza straordinaria le ‘mani sicure’ sono sempre le stesse, quelle che ‘maneggiano con cura’ l’enorme business creato sulla pelle dei migranti!”. Ridimensiona il tutto il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, secondo cui quella dell’hotel Grillo è “una sistemazione assolutamente temporanea. Abbiamo già dato disposizioni perché venga ridotto progressivamente il numero di presenze presso questo albergo. Il problema è che ci sono continui arrivi di migranti che rendono difficile procedere a quest’operazione”.

“Alleggerire l’hotel Grillo dalla presenza dei migranti è una priorità”. Il prefetto ci tiene comunque a sottolineare che gli “accertamenti vengono effettuati. Ma pensi che i siti dove abbiamo migranti sono 32 in tutta la provincia. Lei tenga conto che Cosenza, poiché occupa il 45% del territorio e della popolazione calabrese, è la provincia con il maggior numero di migranti assegnati. All’hotel Grillo ci sono 96 persone. Per quanto riguarda la questione sanitaria, ci sono delle verifiche fatte a cura dall’Asp. Ho sentito il dirigente dell’Azienda sanitaria e mi ha detto che ci sono sul posto dei medici volontari che hanno segnalato i casi di scabbia. Questo naturalmente fino a quando non hanno il codice del servizio sanitario nazionale. A quel punto verranno trattati come tutti i cittadini. Ogni settimana c’è un infermiere professionale che va presso la struttura che fornisce pasti che a noi risultano adeguati. Ci sono inoltre già operatori, a titolo di volontari, che offrono un supporto psicologico. Questo è il quadro che noi abbiamo”.

Tutto è migliorabile, in sostanza, per il prefetto Tomao ma non è vero che i migranti sono abbandonati. Il problema reale, per il rappresentante del governo, è la collaborazione tra istituzioni: “Dobbiamo pensare, anche da parte delle amministrazioni comunali, a proposte che siano concrete. Dal mio punto di vista, non si può dire semplicemente dire: ‘li collochiamo nei centri storici o in edifici fatiscenti o che non sono adatti all’uomo’. I migranti vanno accolti in luoghi idonei. Necessariamente, se non c’è l’aiuto da parte dell’amministrazione comunale, deve essere accettato il supporto degli operatori privati”. “Ad Amendolara – conclude il prefetto – il Comune è stato collaborativo, solo che sono tanti i migranti. Se tutti gli altri sindaci si prestassero a dare un aiuto concreto si potrebbero ripartire i migranti così come stabiliscono le direttive che ha dato il ministro, in maniera molto meno invasiva e pesante per i singoli comuni. Dirlo a parole e senza fare seguire i fatti, serve a ben poco. Su 155 Comuni che la provincia di Cosenza ha nel suo territorio, collaborazione l’abbiamo avuta da meno di dieci sindaci”. In molti, in sostanza, “prima si riempiono la bocca di solidarietà e accoglienza e poi, appena vedono la pelle nera, allontanano i migranti il più possibile dai propri territori”.

di Lucio Musolino | 1 novembre 2016


http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/11 ... a/3156576/
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