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UncleTom
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7 apr 2017 15:21

FLASH! STOCCOLMA DI TERRORE: CAMION SULLA FOLLA DELLA CAPITALE SVEDESE, CI SONO FERITI
UncleTom
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2017, L'ANNO DELLA SFIGA



Stoccolma, tir contro la folla nella zona pedonale
Poi dentro grande magazzino: “Almeno 3 morti”



Terrore sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, la più frequentata della capitale della Svezia
La polizia tratta il caso come un atto di terrorismo – Video – Persone in fuga dal centro commerciale


Mondo
Un camion è finito contro la folla nel centro di Stoccolma. Secondo agenzie di stampa internazionali ci sono almeno 3 morti e molti feriti. Tutto è avvenuto sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, è la strada pedonale più famosa della città. Il camion ha concluso la sua corsa contro le vetrine di un grande magazzino
di F. Q.
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Attentato Stoccolma, diretta – Camion contro la folla sulla strada pedonale più famosa della città: “Almeno 5 morti”

Mondo
Terrore sulla Drottninggatan, la "strada della regina": il camion ha concluso la sua corsa sfondando le vetrine di un grande magazzino. Ci sono molti feriti, almeno 8. Arrestata una persona. Il premier: "E' un attacco terroristico". Il mezzo è stato rubato durante alcune consegne a un ristorante. Recintata la sede del Parlamento. Appello della polizia: "Non andate in centro". Fermi treni e metro



di F. Q. | 7 aprile 2017

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Un camion è finito contro la folla nel centro di Stoccolma. Secondo giornali e agenzie di stampa internazionali ci sono almeno 5 morti e molti feriti. Tutto è avvenuto sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, cioè la strada pedonale più famosa e frequentata della città. Il camion ha concluso la sua corsa contro le vetrine di un grande magazzino, l’Ahlens City. Secondo alcuni testimoni sono stati sparati dei colpi di arma da fuoco e una persona è stata arrestata dopo essere stata immobilizzata a terra e circondata da alcuni agenti.

Il camion appartiene all’azienda produttrice di birra Spendrups, che ha fatto sapere che il veicolo era stato rubato oggi. “Durante una consegna al ristorante Caliente qualcuno è saltato nella cabina del conducente ed è andato via mentre l’autista stava scaricando”, ha detto il direttore delle comunicazioni della ditta all’agenzia di stampa svedese TT. Nel frattempo ci sono anche report di spari in un’altra zona del centro della città, a Hotorget, ma naturalmente al momento non si capisce se i due episodi siano collegati.


Il governo svedese ha convocato una riunione di emergenza, il Parlamento è stato chiuso per sicurezza ed è stato recintato. Il primo ministro, il socialdemocratico Stefan Lofven, ha detto che tutto indica che sia “un attacco terroristico“. La polizia ha diramato un appello a evitare l’area del centro, in particolare alla zona di piazza Sergeltorg. Intanto la metro è stata chiusa e sono stati bloccati tutti i treni in partenza e in arrivo alla stazione della città.

“Ho visto centinaia di persone mettersi a correre per salvarsi la vita. Mi sono girata ed ho cominciato a correre anche io” ha detto una testimone al quotidiano Aftonbladet. Un altro testimone ha riferito: “Stavo camminando verso la strada principale quando un grande camion è spuntato dal nulla. Non sono riuscito a vedere se ci fosse qualcuno alla guida o fosse fuori controllo, ma ho visto che almeno due persone sono state schiacciate. E mi sono messo a correre più forte che potevo”.


Secondo le prime ricostruzioni sui media svedesi, il tragitto tra Kungsgatan e Olof Palme Street è coperto di vetri rotti, segni di pneumatico lasciati dal mezzo pesante. I corpi di alcune vittime, secondo un testimone citato dal quotidiano Dagens Nyheter, sono stati coperti con sacchi per la spazzatura.

PER VIDEO :


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04 ... i/3506169/

La zona in cui il camion ha falciato la folla nel pieno centro di Stoccolma, ricorda l’agenzia Ansa, è la stessa che l’11 dicembre 2010 è stato teatro di un duplice attentato con autobomba, in quello che all’epoca era il primo attentato suicida nei Paesi scandinavi. Quel giorno due veicoli esplosero, di cui il primo alle 16.48 all’incrocio tra Olof Palme Street e Drottninggatan, il secondo alle 17 all’incrocio tra la stessa Drottninggatan e Bryggargatan. Le auto erano state caricate con sei bombole di gas liquefatto, di cui solo una esplose provocando solo feriti ma la polizia valutò che se gli ordigni avessero funzionato pienamente l’effetto sarebbe stato simile alla strage compiuto dalla bomba posta al traguardo della maratona di Boston. Nei pressi di una delle due vetture venne trovato il corpo di un kamikaze, successivamente identificato come Taimour Abdulwahab al-Abdaly, un cittadino svedese nato in Iraq.
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Tir sulla folla e poi nel grande magazzino: 4 morti
Terrore a Stoccolma. Un fermato: ‘Ha confessato’


Attacco nella via pedonale più nota della capitale della Svezia – “Ha accelerato mentre si avvicinava”
15 feriti (anche bambini). Il premier: “E’ terrorismo”. Il Viminale: “No legami con l’Italia, attenzione alta”



Mondo
Prima Nizza, nella sera della festa nazionale in Francia. Poi Berlino, durante i mercatini di Natale. E ora Stoccolma, nel suo cuore commerciale. Ancora una volta un camion lanciato contro la folla ha travolto i passanti, questa volta sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, cioè la via pedonale più famosa e frequentata della città. Il tir ha concluso la corsa contro le vetrine di un grande magazzino
di F. Q.
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UncleTom ha scritto:Tir sulla folla e poi nel grande magazzino: 4 morti
Terrore a Stoccolma. Un fermato: ‘Ha confessato’


Attacco nella via pedonale più nota della capitale della Svezia – “Ha accelerato mentre si avvicinava”
15 feriti (anche bambini). Il premier: “E’ terrorismo”. Il Viminale: “No legami con l’Italia, attenzione alta”



Mondo
Prima Nizza, nella sera della festa nazionale in Francia. Poi Berlino, durante i mercatini di Natale. E ora Stoccolma, nel suo cuore commerciale. Ancora una volta un camion lanciato contro la folla ha travolto i passanti, questa volta sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, cioè la via pedonale più famosa e frequentata della città. Il tir ha concluso la corsa contro le vetrine di un grande magazzino
di F. Q.



Attentato Stoccolma, camion sulla folla e poi nel grande magazzino: 4 morti. “Un arrestato, rivendica l’attacco”



Camion Stoccolma


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Mondo
LA CRONACA DELLA GIORNATA - Ancora terrore in Europa. Ancora un camion sulla folla dopo Nizza e Berlino. Questa volta accade in Svezia, lungo la via pedonale più nota della capitale. Il camion ha concluso la sua corsa sfondando le vetrine di un grande magazzino. Il mezzo è stato rubato durante alcune consegne a un ristorante. I feriti sono 15, alcuni sono bambini. Il premier: "E' terrorismo". Il Viminale: "No legami con l'Italia, attenzione alta"



di F. Q. | 7 aprile 2017

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Prima Nizza, nella sera della festa nazionale in Francia. Poi Berlino, durante i mercatini di Natale. E ora Stoccolma, nel cuore commerciale della capitale di Svezia, il cuore del “consumismo”. Ancora una volta un camion lanciato contro la folla ha travolto i passanti questa volta sulla Drottninggatan, la “strada della regina”, cioè la strada pedonale più famosa e frequentata della città. Il tir ha concluso la sua corsa contro le vetrine di un grande magazzino l’Ahlens City. I morti sono 4, mentre i feriti 15 e tra questi ultimi ci sono anche alcuni bambini. E’ di nuovo terrore in Europa, quindi, e questa volta tocca alla Scandinavia e in particolare alla Svezia che fa da capofila nelle politiche di accoglienza. Ed è di nuovo terrore con la meno prevedibile delle armi: un tir, appena rubato durante alcune consegne nei locali della birra più nota nel Paese, la Spendrups.


Chi ha eseguito quello che il governo svedese ha subito certificato come “attentato terroristico” ha atteso che l’autista del camion entrasse in un ristorante per portare via il mezzo pesante.

Dopo l’attentato le forze dell’ordine hanno bloccato tutti i treni, evacuato la stazione, chiuso la metropolitana. Sono stati chiusi cinema e centri commerciali. Infine, dopo una serie di conferme e smentite, è stato arrestato un uomo che ha confessato e rivendicato l’attacco: “Sono stato io” ha risposto agli agenti.


Confusione tra informazioni e retromarce. “La foto diffusa? Non è il sospettato”
Le ore successive all’attentato in realtà sono state contraddistinte anche da una certa dose di confusione tra gli investigatori, incertezza che ha coinvolto anche le istituzioni. In un primo tempo su una foto diffusa dalla polizia in cui si vede un uomo che indossa una felpa grigia e una giacca verde con il cappuccio nell’area commerciale. Ma dopo diverse ore le forze dell’ordine hanno precisato che non si tratta di un sospettato, ma che l’immagine è solo “di interesse per le indagini“. Alla fine della giornata la polizia svedese ha detto di avere identificato quella persona in un sobborgo a nord della città confermando che le forze dell’ordine hanno “un particolare interesse per lui in relazione all’indagine in corso”.

La polizia ha poi interrogato a lungo due persone, ma anche queste non sono sospettate. Infine un un primo momento il premier Stefan Lofven, ha confermato l’arresto di una persona, ma la polizia dopo un’ora ha smentito. Ancora da capire quindi a cosa si riferiscano le immagini foto e video trasmesse da agenzie di stampa e tv in cui si vede una persona immobilizzata a terra e circondata da alcuni agenti subito dopo i fatti.

Parlamento chiuso e recintato. La polizia: “Non andate in centro”
Il primo ministro svedese, il socialdemocratico Stefan Lofven, è rientrato da Göteborg per presiedere una riunione d’emergenza del governo. Il Parlamento è stato chiuso e la sede è stata recintata. La Svezia ha ricevuto il cordoglio di tutti i leader europei, a partire dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Il re di Svezia Carl Gustaf, capo di Stato, ha espresso il suo dolore per l’attacco di oggi a Stoccolma. “I nostri pensieri vanno a tutte le persone colpite e ai loro familiari”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di “vile attentato” aggiungendo che “la Svezia potrà sempre contare sulla collaborazione dell’Italia, nella consapevolezza che soltanto uniti potremo sconfiggere l’inutile violenza di quanti attaccano i nostri comuni valori di libertà, tolleranza e pluralismo”.


Norvegia e Finlandia rafforzano le misure di sicurezza
Nel frattempo l’allarme si allarga a tutta l’area della Scandinavia. La polizia norvegese, che di norma non porta armi da fuoco nei servizi di pattuglia, sarà invece armata nelle principali città del Paese e all’interno dell’aeroporto di Oslo. La direttiva rimarrà valida fino a ulteriori informazioni. Le forze di sicurezza della Finlandia, dal canto loro, hanno comunicato di avere aumentato il numero di pattuglie attive a Helsinki.

Il Viminale: “Nessun legame con l’Italia, ma l’attenzione è alta”
A Roma il capo della polizia Franco Gabrielli ha tenuto una riunione straordinaria del Comitato di analisi strategica antiterrorismo al termine della quale il Viminale ha ribadito che l’attenzione “continua ad essere alta” anche se al momento non sono emersi elementi di collegamento tra il nostro Paese e i fatti di Stoccolma.

Nel 2010 due autobomba nello stesso posto
La zona in cui il camion ha falciato la folla nel pieno centro di Stoccolma, ricorda l’agenzia Ansa, è la stessa che l’11 dicembre 2010 è stato teatro di un duplice attentato con autobomba, in quello che all’epoca era il primo attentato suicida nei Paesi scandinavi. Quel giorno due veicoli esplosero, di cui il primo alle 16.48 all’incrocio tra Olof Palme Street e Drottninggatan, il secondo alle 17 all’incrocio tra la stessa Drottninggatan e Bryggargatan. Le auto erano state caricate con sei bombole di gas liquefatto, di cui solo una esplose provocando solo feriti ma la polizia valutò che se gli ordigni avessero funzionato pienamente l’effetto sarebbe stato simile alla strage compiuto dalla bomba posta al traguardo della maratona di Boston. Nei pressi di una delle due vetture venne trovato il corpo di un kamikaze, successivamente identificato come Taimour Abdulwahab al-Abdaly, un cittadino svedese nato in Iraq.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04 ... o/3506169/
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....ANCORA SU STOCCOLMA....


Dal Top Blog del Fatto Q.


Il parere di Umberto Rapetto
Giornalista, scrittore e docente universitario
(Ex generale della GDF-ndt)


Mondo

Terrorismo, la tranquilla Svezia in realtà è una pentola a pressione

di Umberto Rapetto | 7 aprile 2017


Il terrorismo non è questione di latitudine. Anche i territori che nell’immaginario collettivo sono l’habitat della serenità devono fare i conti con minacce e insidie che per anni sono state geograficamente localizzate in aree “tradizionali”.

Le lande scandinave sono lontane e climaticamente difformi dai consueti scenari cui il moderno configgere ci ha abituato. Eppure, ancor prima che la cronaca di queste ore catturasse la nostra attenzione, la pacifica

pubblicazione interrotta dal solito pirla


la pirleria non ha confini


IL PIRLA CONTINUA A DIVERTIRSI -- h. 16,44
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ITALIA

QUELLA RUOTA CHE NON SI FERMA MAI




Ieri Piero Ottone, ex direttore del Corriere della Sera, oggi:



Roma, è morto l'autore e regista tv Gianni Boncompagni
1/24


Tgcom24

Redazione Tgcom24

14 minuti fa
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Re: News dal mondo

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.....MAMMA LI TURCHI!!!!!!.......


VOGLIONO CONFERMARE UNA STAGIONE CHE SI APRE ALLE DITTATURE.........





Turchia, Erdogan verso vittoria nel referendum
Scrutinio al 90%, sì poco sopra il 51 per cento


Dopo le settimane di infuocata campagna elettorale Ankara svolta verso il super-presidenzialismo
approvato il 21 gennaio. Una scommessa per il presidente che potrebbe restare al potere fino al 2034


Mondo

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan si avvia a vincere di misura il referendum costituzionale sul presidenzialismo. Secondo l’agenzia Anadolu, infatti, i Sì sono al 51% quando le schede scrutinate hanno superato il 90%. Al voto sono state chiamati oltre 55 milioni di votanti e l’affluenza è stata dell’84%. Alla vigilia si registrava qualche incertezza sull’esito del voto con i No che erano addirittura dati in vantaggio. Negli ultimi giorni, però, la tendenza si è rovesciata a favore del ‘sì’
di F. Q.
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LIBRE news
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Numbers Stations, trasmissioni misteriose: destinate a chi?

Scritto il 20/4/17 • nella Categoria: segnalazioni Condividi




Le Numbers Stations sono stazioni radio ad onde corte che trasmettono numeri in sequenza apparentemente casuale. Il fenomeno dura da molti anni e ancora nessuno è riuscito a capire né la loro funzione né da dove provengano. Il mistero delle Numbers Stations, anche se non molto conosciuto, è uno dei più intriganti in circolazione e anche uno dei più recenti. Queste particolari stazioni radio esistono da svariati anni; se ne hanno tracce addirittura sin dalla Prima Guerra Mondiale, ma agli inizi degli anni ᾽90 il fenomeno è cresciuto a dismisura, diventando un vero e proprio caso internazionale e anche una sorta di leggenda metropolitana. Un messaggio “tipo” ha una durata media di 45 minuti ed è in genere composto da blocchi di numeri che vengono letti con un intervallo regolare di pochi secondi tra l’uno e l’altro; l’inizio di ogni trasmissione è sempre dichiarato con una o più parole, quindi un esempio può essere: “Atenciòn! 12345 – 45678 – 98765”, eccetera. La parola iniziale viene solitamente ripetuta più volte prima dell’inizio della trasmissione, presumibilmente per essere sicuri che chiunque sia il ricevente si trovi in ascolto, oppure per fare in modo che capisca determinate cose.

In qualche caso, oltre alla consueta parola si possono sentire una serie di “bip” elettronici o di numeri ripetuti più volte prima che abbia inizio il messaggio vero e proprio. Secondo gli esperti, questi primi blocchi di numeri starebbero a indicare il totale dei blocchi di codice contenuti nel messaggio successivo, come ad esempio: “Count 204 – Count 204 – Achtung! 12345 – 45678 – 98765”, eccetera. Questi appena descritti sono i tipi messaggio più comuni di una Numbers Station. Tuttavia nel corso degli anni si sono registrati casi più particolari, in cui i messaggi iniziavano con una musica di carillon, oppure erano caratterizzati dalla presenza di strani effetti sonori come “gong” o sirene. Per quanto riguarda la lettura dei numeri, è quasi sempre una voce maschile o una voce sintetizzata al computer a leggere il messaggio. Ma anche qui non mancano le eccezioni: ci sono state trasmissioni dove chi leggeva il codice era apparentemente un bambino, oppure una voce con un accento di un paese straniero, forse per depistare eventuali ascoltatori indesiderati sulla provenienza del messaggio; ma, a detta di molti, queste simulazioni linguistiche non sono mai riuscite tanto bene…

Altri tipi di Numbers Stations sono quelle che trasmettono codice Morse o rumore, ma questo particolare tipo di stazioni sono molto più rare rispetto a quelle classiche, anche se ultimamente sono in aumento. C’è un’ultima caratteristica da non sottovalutare: le trasmissioni iniziano sempre ad orari ben precisi, tipo le 16.00. Non è quasi mai successo che siano iniziate alle 16:13 o orari simili: questo, secondo molti, starebbe a indicare il fatto che questi messaggi siano indirizzati a qualcuno che ha una sorta di “appuntamento”. Prima di cercare capire cosa ci sia dietro a tutto questo, ricapitoliamo in breve le caratteristiche di un messaggio di una Numbers Station: trasmissione a onde corte; durata di circa 45 minuti; una o più parole prima dell’inizio; blocchi di codice ripetuti con intervalli regolari; orario di inizio sempre preciso. Probabili implicazioni governative? La convinzione popolare vuole le Numbers Stations come canali di trasmissione criptati usati da spie per trasmettere informazioni in codice. Secondo questa teoria, i messaggi sarebbero cifrati con un cifrario di Vernam per evitare ogni rischio di decifrazione da parte del nemico.

A supporto di chi sostiene che le Numbers Stations sarebbero usate da spie internazionali, c’è il fatto che le stazioni avrebbero cambiato le modalità delle loro trasmissioni o effettuato operazioni fuori programma in concomitanza con grandi eventi politici, come la crisi costituzionale russa del 1993: solo un caso? Ad oggi, nessun ente governativo ha mai ammesso di aver fatto uso di Numbers Stations. Tuttavia, nel 1998 un portavoce del Department of Trade and Industry, un dipartimento del governo britannico che si occupa anche di comunicazioni, dichiarò al “Daily Telegraph” che le Numbers Stations non sono cose di pubblico uso e che la gente non dovrebbe essere suggestionata da esse. In Inghilterra, per l’appunto, l’ascolto delle Numbers Stations è considerato illegale; questa legge comunque è stata fatta presumibilmente per evitare casi di spionaggio da parte di altri governi, dato che il rintracciamento delle frequenze a onde corte delle Numbers Stations è abbastanza dispendioso, sia in termini di tempo che di denaro per un semplice radioamatore.

A causa del metodo di trasmissione a onde corte, è molto difficile capire da dove provenga il segnale delle stazioni. Tuttavia, grazie a errori di trasmissione o alla propagazione delle onde radio, è stato possibile avere alcuni indizi; per esempio, grazie ad un presunto errore di trasmissione negli anni ‘90, si riuscì a capire che la stazione ribattezzata “Atencion” si trovasse a Cuba, dato che per un breve lasso di tempo la stazione “Radio Habana Cuba” venne trasmessa nelle frequenze di questa Numbers Station. Nel 2000 gli Usa riconobbero ufficialmente la provenienza cubana della stazione “Atencion”, che in seguito venne perseguita legalmente dalla giustizia statunitense. Tutti i governi sospettati di essere implicati con le Numbers Stations hanno sempre smentito di aver fatto uso di questi metodi di trasmissione; in effetti, se fossero effettivamente trasmissioni governative, un dubbio verrebbe naturale: perché svariati governi di tutto il mondo avrebbero fatto uso tutti dello stesso metodo di trasmissione segreto? Questo, a rigor di logica, non avrebbe senso. Considerando questo fatto, saremmo di nuovo al punto di partenza… ma allora a cosa servono, e che cosa sono queste misteriose stazioni radiofoniche?

Altre possibili funzioni? Come abbiamo già detto in precedenza, l’ipotesi più gettonata sulle Numbers Stations è quella del metodo segreto di trasmissione tra spie governative, ma se consideriamo l’ultima riflessione del paragrafo precedente, si aprono altri scenari. Tra chi è convinto che la pista governativa sia falsa perché troppo sconveniente, c’è chi sostiene che le stazioni sarebbero utilizzate non da governi, ma bensì da organizzazioni internazionali segrete, delle quali non si conoscerebbero gli effettivi scopi. Oltre a quest’ultima sono state prodotte le più svariate teorie sulle Numbers Stations. Come al solito, in questi casi il web negli ultimi anni ha contribuito a far crescere il fenomeno e a far sì che ognuno potesse dire la sua; per questo motivo sarebbe impossibile riportare tutte le ipotesi fatte in merito. Quindi concludiamo osservando che la funzione di queste stazioni è un vero e proprio rompicapo da circa 50 anni ormai. E, data la difficoltà di captarle e di capire a cosa servano, questo mistero è destinato probabilmente a durare ancora per molto tempo.

(“Number Stations, le stazioni radio misteriose”, post redatto da “Blackstar” sul blog “Il Sapere” l’8 aprile 2017. Il blog segnala inoltre la presenza sul web di siti Internet attraverso i quali scaricare Cd contenenti registrazioni di trasmissioni delle Numbers Stations captate via radio, e dà indicazioni sui cifrari utilizzati e sulle fonti disponibili per approfondire).
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