Gentiloni

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Re: Gentiloni

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GENTILO'...ATTENTO AL RENZIMEKER




Politica | Di F. Q.

Il governo conferma Del Sette all’Arma
È indagato con Lotti nell’inchiesta Consip
L’inchiesta – Così si sono spartiti la torta
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BATTAGLIO',.....GENTILO'.....




Dall'Ue un ultimatum all'Italia: "Ora manovra da 3,4 miliardi"

Bruxelles chiede una correzione dei conti pubblici in tempi stretti. E sul governo pende la procedura d'infrazione
Franco Grilli - Lun, 16/01/2017 - 08:42

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La richiesta a quanto pare è già arrivata la scorsa settimana. Adesso c'è l'ultimatum europeo sulla manovra.

Bruxelles aveva rinviato a dopo il referendum tutte le critiche alla manovra varata dal governo. Adesso l'Ue decide di alzare i toni con l'Italia. Di fatto la richiesta è chiara: l'Italia deve aggiustare i conti pubblici.

E come riporta Repubblica, all'appello mancano 3,4 miliardi, ovvero una manovra bis. Qualora l'esecutivo di Gentiloni dovesse "ignorare" le richieste di Bruxelles, l'Unione Europea sarebbe pronta già per una procedura d'infrazione. E tutto ciò significa una sorta di commissariamento del governo che per le scelte economiche dei prossimi anni dovrà assolutamente seguire le indicazioni di Bruxelles. Una tenaglia che rischia di intrappolare il governo. A far scattare la macchina di Bruxelles è la rivelazione di un deficit troppo alto. E questo, sempre secondo l'Ue avrebbe ricadute pesanti sul debito. Di fatto i patti di Renzi su uno sforamento della flessibilità, dopo il referendum e soprattutto dopo le dimissioni del premier sarebbero saltati. Juncker non aveva messo nel mirino la manovra per evitare conseguenze sul voto del referendum. Ma dopo il 4 dicembre è cambiato tutto. E così sono già partite le trattative per concordare l'entità della manovra bis tra Moscovici e Padoan. La correzione del deficit strutturale nel 2017 il governo porterebbe a casa quasi 7 miliardi di flessibilità rispetto agli obiettivi decisi con la Ue, sconto che si aggiunge ai 19 miliardi sottratti al risanamento nel 2015-2016 sempre con l'ok di Juncker. Ma attenzione, questa volta i tempi sarebbero strettissimi. A quanto pare l'Ue avrebbe chiesto interventi già entro l'1 febbraio e per il governo è cominciata una sorta di corsa contro il tempo. Il conto totale dovrebbe restare sotto i 5 miliardi chiesti a novembre da Bruxelles. Infine nell'analisi dell'Ue non è entrato il fondo da 20 miliardi per il salvataggio di Mps, considerato dall'Ue una sorta di una tantum che non incide sul deficit strutturale. Adesso dunque il governo dovrà studiare un piano per evitare le procedure d'infrazione. Una tegola che l'Italia non può permettersi.
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DOMANDA A GENTILONI.

"MA PERCHE' L'HA CONFERMATO NEL SUO GOVERNO?????






Angelino, il ministro che parla inglese come Totò

È arrivato alla Farnesina senza sapere molto di Esteri. La sua è una lingua maccheronica. Eppure alle feluche piace. E anche lui inizia a imparare il mestiere

di Denise Pardo
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NDO' COJO, COJO.....




Il governo stanga i consumi Iva anticipata ai supermarket
L'idea è un ritorno alla "reverse charge" che uccide i grandi centri commerciali senza colpire l'evasione

Antonio Signorini - Mar, 31/01/2017 - 22:47

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Dalle parti del governo il problema si pone in questi termini: come spremere l'Iva senza che nessuno se ne accorga e trovare una parte dei soldi necessari per la manovra da 3,4 miliardi che ci chiede l'Europa? Anche ieri l'aumento dell'imposta indiretta che si paga su beni e servizi ha tenuto banco, con l'ex premier Matteo Renzi impegnato ad assicurare che non ci sarà aumento.

Ma nelle stanze dei tecnici dell'esecutivo continuano le simulazioni della manovra che, come tradizione dei governi di transizione, si concentra sulle tasse. L'idea forte emersa è un ritorno allargato della reverse charge. Cioè il pagamento anticipato dell'imposta quando la transazione è tra due partite Iva (non vale per il consumatore).

Meccanismo già adottato a settori ad alto sospetto di evasione Iva: compravendita auto, elettronica, oro e persino ai videogiochi. Il governo nel 2015 provò ad allargare alla Grande distribuzione organizzata. Un piatto ricchissimo che vale 728 milioni di euro.

Peccato che adottare il pagamento anticipato dell'Iva a carico del compratore significa sottrarre la stessa cifra alla liquidità dei supermercati e altri grandi esercizi commerciali. Peccato anche che il reverse charge sia una misura tesa al recupero dell'evasione in un settore, dove è praticamente assente. Per questo motivo la Commissione bocciò la sua applicazione alla Gdo. Ma ora la ricetta torna di attualità, nella speranza che l'Ue la faccia passare.

Dalle parti del ministero dell'Economia si prendono in considerazioni misure che non facciano rumore. Ieri Pier Carlo Padoan ha incontrato il premier Gentiloni e hanno deciso di non fare nessuna «manovra estemporanea», ma scelte coerenti con la politica economica di Renzi e «strategie di lungo periodo».

La lotta all'evasione resta la risposta giusta. Peccato, spiega il responsabile politiche fiscali di Confcommercio Vincenzo De Luca, che l'allargamento della reverse charge rientri in questa categoria e «significhi aumentare ancora una volta gli adempimenti fiscali a carico dei contribuenti». Un po' come è già successo con la comunicazione trimestrale delle fatture che ha fatto infuriare i commercialisti e i contribuenti. «Altri otto adempimenti non servono per rilanciare l'economia. Bisogna semmai pensare a sterilizzare definitivamente le clausole di salvaguardi», aggiunge De Luca.

Perché l'idea di un aumento fino a ieri non aveva ancora abbandonato il governo, perlomeno nella componente tecnica. A regime, è previsto un aumento dal 22 al 25% dell'aliquota ordinaria nel 2018 e un ulteriore 0,9 nel 2019. Ma basterebbe un punto di Iva ordinaria da subito per correggere il deficit dello 0,2%. Si sta affacciando anche un'altra ipotesi, quello di aumentare solo le aliquote agevolate, quella al 4% e quella intermedia del 10%. Per fare la manovra basterebbe aumentare quest'ultima di due punti.

Materia delicatissima. L'incontro di ieri sembra escludere scelte di questo tenore.

La scadenza per la risposta italiana è domani, ma non è detto che l'esecutivo ce la faccia. Ieri alla Commissione non era arrivata nessuna richiesta di rinvio, ma il governo vorrebbe continuare a oltranza la trattativa anche oggi. Sul lato politico, ieri c'è stata anche la replica di Pierre Moscovici a Renzi, che aveva parlato di «letterine ridicole» dall'Ue. Sono lettere previste dalle «regole comuni». E poi: «Abbiamo con l'Italia un dialogo estremamente positivo». Come dire, meglio questo governo del precedente.
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Dalla prima pagina de IL FATTO QUOTIDIANO di oggi.


IL DOSSIER Da giovedì in edicola con il Fatto il saggio-denuncia “Orgoglio e vitalizio”
Gentiloni sta sereno: i ministri
il vitalizio ce l’hanno garantito



Paolo GENTILONI --- 5.500 Euro

Angelino ALFANO --- 5.500 Euro

Marianna MADIA --- 3.900 Euro

Andrea ORLANDO --- 3.900 Euro

Anna FINOCCHIARO --- 9.000 Euro

Dario FRANCESCHINI ---5.500 Euro




Allons enfants de la patrie ,

Le jour de gloire est arrivé.



https://www.youtube.com/watch?v=221UWotqwdo
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Re: Gentiloni

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BATTAGLIO',......GENTILO'.......



Il diktat dell'Ocse al governo:
"Aumenti le tasse sulla casa"


I conti sono in rosso. Pesano l'immigrazione e la crisi delle banche. Ma l'Ocse vuole che a pagare siano gli italiani

di Sergio Rame

poco fa
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Re: Gentiloni

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BATTAGLIO',......GENTILO'.......




Commercio in caduta libera
Crollano gli acquisti: vendite giù di 7,7 miliardi dal 2010. E le famiglie tagliano pure sui faRmaci: -7,4% in sei anni


di Marta Proietti

52 minuti fa
100
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Re: Gentiloni

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LA GUERRA PER BANDE



Speranza si toglie i sassolini
"Gentiloni deve temere Renzi"

"Il viaggio di Renzi in California? Una fuga. Passerà alla storia come il segretario che ha distrutto il Pd"
di Raffaello Binelli
58 minuti fa
28
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Re: Gentiloni

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AVANTI A TUTTA DC 3.0




Padellaro, oggi sul Fatto Quotidiano, ha definito il Trio Anestesia.


Mattarella, Gentiloni, Orlando.

Mattarella Dc da sempre.

Gentiloni, gruppettaro da giovane e doroteo da adulto.

Orlando, un neonato scambiato nella culla.

Doveva essere destinato ad una sacrestia, ma si sono sbagliati nel depositarlo presso il Pci.

FORZA DC.3.0
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Re: Gentiloni

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ER PIU' DEL TRIO ANESTESIA




6 mar 2017 10:34

IL RUGGITO DEL CONIGLIO


- GENTILONI: SI VOTA NEL 2018, COME VUOLE MATTARELLA (E BRUXELLES)


– IL PREMIER SI SMARCA DAL DUCETTO, ABBANDONA IL RUOLO DI AVATAR DI MATTEO E PENSA DI ABBATTERE (PER FINTA) LE TASSE SUL LAVORO: SOLO PER I NEO ASSUNTI. ERGO, NON PESANO SUI CONTI DI PADOAN



Goffredo De Marchis per la Repubblica


«Sulla durata del governo decide Gentiloni», aveva detto sibillino Matteo Renzi domenica scorsa in tv. Una settimana dopo, Paolo Gentiloni gli comunica, sempre in tv, che ha deciso: il suo esecutivo dura fino a febbraio 2018, la fine regolare della legislatura.

L' asse Gentiloni-Mattarella ha deciso che il percorso è questo, che non si può scrivere il Def, il documento di programmazione economica, senza collegarlo direttamente alla legge di bilancio (da presentare a metà ottobre), che va pensata un' agenda di riforme con il passo più lungo del giorno per giorno.

Poi c' è il pressing europeo per avere garanzie sulla stabilità dell' Italia: si è fatto sempre più forte e insistente. Così come una pressione interna del mondo economico e imprenditoriale. Compresi quelli che hanno votato Sì al referendum di dicembre, osservano a Palazzo Chigi. Cioè, a favore di Renzi. In questi sette giorni si è abbattuta anche la tempesta giudiziaria che investe il giglio magico e il padre dell' ex segretario, Tiziano. Una coincidenza.

Non il fattore determinante per il cambio di passo di Gentiloni. Ma così «sono maturate tutte le condizioni» per far capire a Renzi che occorre variare lo schema e non si può stare fermi in attesa che venga confermata la sua leadership del Pd.


Niente elezioni anticipate, dunque. La finestra di giugno era già chiusa causa primarie fissate il 30 aprile. Ora vengono sbarrati anche gli infissi per un' improbabile chiamata alle urne a fine settembre, sulla quale però l' ex segretario continua a coltivare il sogno. Il premier in carica si trasforma da "provvisorio" in definitivo. Da governo a tempo, qualche mese e via, Gentiloni allunga l' orizzonte fino al traguardo finale. Da sprinter a maratoneta.

Lo strappo, il premier lo fa alla sua maniera. Non ingaggia un braccio di ferro, si limita ad aspettare il tempo giusto per dettare le sue condizioni. C' è un' intesa con Renzi? Evidentemente no. Ma sono le circostanze a incaricarsi di mostrare al predecessore di Gentiloni che il quadro è mutato. «Non mi pare che abbia detto niente di nuovo. Non vedo la novità», dice l' ex segretario ai suoi collaboratori. Segno che la mossa di Gentiloni non era concordata.


Il presidente del Consiglio non poteva attendere oltre. Non a caso il suo allungo arriva alla vigilia del vertice a quattro di oggi Italia-Germania-Francia- Spagna e a pochi giorni dal consiglio europeo. L' Unione ha bisogno di certezze. Gentiloni e Pier Carlo Padoan devono presentarsi al tavolo delle istituzioni continentali con un mandato pieno e non a termine. «Altrimenti non li salutano più neanche gli uscieri», scherza un gentiloniano. Il realismo si è imposto sulla lealtà, che è la cifra del rapporto tra Gentiloni e Renzi.

Lo stimolo e il sostegno di Sergio Mattarella hanno fatto il resto, anzi moltissimo. Lo "scatto di reni" è frutto anche del pressing del presidente della Repubblica. «Non si può essere rassicuranti se non si è operosi», dice un deputato che fa da ufficiale di collegamento tra Palazzo Chigi e il Quirinale citando la battuta pronunciata da Gentiloni nel salotto di Domenica In.


L' operosità comincia dalla decisione sulla data del referendum sui voucher. Il consiglio dei ministri, secondo la volontà del premier, potrebbe fissarla già questa settimana. Al massimo, la prossima. Nel frattempo va avanti il dialogo con i sindacati per varare un provvedimento sui "ticket" lavorativi che depotenzi il quesito. «Vogliamo una soluzione concertata, ma fatta bene. Non una misura tampone. Una norma che duri nel tempo », dicono a Palazzo Chigi.

Il pacchetto economico è un altro tassello dell' orizzonte lungo. Il Def va presentato entro il 10 aprile e deve avere un legame con la legge di stabilità. Gentiloni vuole puntare tutte le risorse sull' abbassamento delle tasse del lavoro. Questa sarà la base della manovra economica di autunno e va disegnata già nel documento di programmazione.

Tenere tutto assieme serve all' Italia per avere un dialogo in Europa. Ed è la richiesta pressante che viene anche dal mondo produttivo italiano. La stabilità dunque è necessaria, non un optional. Per questo non si può attendere il 30 aprile, la data delle primarie. Bisogna subito scrivere un' agenda di riforme, anche se il Pd è in uno stato di sospensione. Ma quella data, per Renzi, è destinata a segnare un punto di svolta: un segretario legittimato dal voto di milioni di italiani sarà in grado di dare le carte. E di cambiarle.
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