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N 22 giugno 1922
M 2 aprile 2012

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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Muore Bentivegna
il partigiano di via RasellaUomo dei Gap, uno dei gruppi più attivi della Resistenza, si è spento ieri a 89 anni. Con la moglie, Carla Capponi, prese parte all'attacco del 23 marzo del 1944 a un reparto delle truppe di occupazione, che uccise 32 soldati tedeschi.di PAOLO BOCCACCI

E' morto il partigiano di via Rasella. Rosario Bentivegna, l'uomo dei Gap, uno dei gruppi più attivi della Resistenza, si è spento ieri a 89 anni. Con la moglie, Carla Capponi, prese parte all'attacco del 23 marzo del 1944 a un reparto delle truppe di occupazione, che uccise 32 soldati tedeschi.

E la reazione nazista fu atroce: il massacro delle Fosse Ardeatine. Tra le sue ultime volontà quella di essere cremato e varie associazioni partigiane ora vorrebbero ricordarlo con una cerimonia pubblica che coinvolga i romani.

Era nato a Roma il 22 giugno del 1922 e già negli anni del liceo era stato un attivo antifascista. Con Leonardo Jannaccone, Corrado Nourian e Nino Baldini aveva costituto, infatti, nel 1939, un gruppo detto di "unificazione marxista", che attirò presto l'attenzione della polizia fascista.

Arrestato nel 1941, dopo la scarcerazione Bentivegna aderì nel 1943 al Partito comunista. Con l'armistizio e la formazione dei Gruppi di azione patriottica, fu tra i più valorosi protagonisti della Resistenza, sia a Roma (assalto a militari tedeschi in piazza Barberini, attacco ad un corteo fascista in via Tomacelli) che nella zona della Casilina, dove comandò formazioni partigiane.

Pochi mesi dopo la liberazione della Capitale, decise di continuare la sua lotta contro i nazifascisti in Jugoslavia e in Montenegro.

Rientrato in Italia dopo la conclusione della guerra Bentivegna (che per un paio d'anni fu anche redattore dell'Unità, prima di riprendere gli studi e di dedicarsi alla professione di medico),è stato sottoposto per le sue imprese di partigiano a numerosi processi, dai quali è uscito sempre assolto per la legittimità delle sue azioni.

"Sasà era un uomo straordinario. Guai a definirlo eroe", racconta Ernesto Nassi, vicepresidente dell'Anpi Roma. "E' una notizia tristissima" ha detto il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, ad Auschwitz per il viaggio della memoria con gli studenti "Durante l'occupazione nazi-fascista affrontò con coraggio la battaglia per la libertà". E il presidente della Comunità ebraica Pacifici: "E' morto un eroe. Un eroe soprattutto per noi ebrei. E' triste che in certi ambienti, alcuni malignamente sostengano che il non essersi costituito sia costato la vita a 335 italiani. La versione dei fatti fu un'altra: non ci fu il tempo per costituirsi perché la furia nazista colpì senza preavviso. In accordo con la famiglia organizzeremo una serata per ricordarlo e gli dedicheremo la piantumazione di alberi come dalla nostra tradizione".
(03 aprile 2012)
http://roma.repubblica.it/cronaca/2012/ ... -32676568/
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