Come se ne viene fuori ?

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

erding ha scritto:"CI ATTENDONO GIORNI SPLENDIDI"

Un timore: non è che ciò che è stato può riproporsi!?
Questi soldati del reale esercito italiano il 28 ottobre,
di circa un secolo fa,accolsero ed onorarono a Roma,
dei scalcinati camerati con un present arm.
Qualche giorno prima, lo stesso esercito, aveva sparato loro contro mettendoli in fuga.
Almeno così è stato descritto e raccontato da Dino Risi.

https://www.youtube.com/watch?v=Y9S8NzQLGyM

Io spero di no! ma... il rischio c'è tutto.


SIAMO ALL'INTERNO DELLA TORRE DI BABELE
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

Di Maio e Salvini, gara di appelli per un governo
Orfini: “Accordo con M5s sarebbe la fine del Pd”


Il presidente dem: “Presidenza di una Camera? No. Renzi non sia capro espiatorio”. Domani la direzione
Sfida a distanza dei vincitori. Il leader M5s: “Disponibili a parlare con tutti”. Il leghista: “Io al governo”

Politica

Di Maio cita il presidente della Cei e Alcide De Gasperi, ma dice di voler “far nascere il primo governo della Terza Repubblica”. Salvini giura che farà “di tutto quello che è umanamente possibile per rispettare il mandato che gli italiani ci hanno dato”. Continua la sfida a distanza tra i due leader che hanno vinto le elezioni, senza passi di avvicinamento di nessuno verso nessuno, tantomeno del Pd. Una partita a scacchi verbale per accreditarsi come “disponibili al dialogo”, cioè il requisito richiesto dal capo dello Stato di F. Q.

•le camere – totonomi: Toninelli, Romani, Carelli, Gelmini •LE ALTRE INTESE – LA VIA TEDESCA: PRIMA INSULTI POI L’ACCORDO NERO SU BIANCO •l’intervista – Cacciari: “il pd si salva se fa partire governo M5s” •la promessa di salvini – “Al primo Consiglio dei ministri via accise sulla benzina” (video)

•le prove di dialogo – da Pif a Pasquino: gli sponsor del dialogo Pd-M5s pur di far fuori la Lega (di giarelli e marchina)

•i vincitori – Bannon: “Sogno di vedere salvini e di maio assieme. È in Italia il cuore della nostra rivoluzione”


https://www.ilfattoquotidiano.it/
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

IlFattoQuotidiano.it / Elezioni Politiche 2018
Elezioni, Emiliano: “Calenda nel Pd? Uno così non lo voglio vicino. Renzi fa suo partito? Non credo che lo seguiranno”


https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... o/4218936/
lilly
Messaggi: 317
Iscritto il: 02/03/2015, 18:13

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da lilly »

domani sarà l'occasione per parlare di democrazia interna al PD ed in generale nel csx.Se è vero che vale la regola della maggioranza a maggior ragione non si possono demonizzare le minoranze e loro scelte,cioè è necessario il consenso sul dissenso.Quando si demonizzano le minoranze si infierisce una ferita alla libertà di pensiero e d'espressione si scade in pratiche staliniste.La regola della maggioranza può trovare eccezioni ad ex per non violare il foro interno della libertà di coscienza per cose particolarmente delicate.Quando si vota a maggioranza,nulla impedisce di inserire cose che si condividono della minoranza ad ex con voti differenziati in assemblea
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

lilly ha scritto:domani sarà l'occasione per parlare di democrazia interna al PD ed in generale nel csx.Se è vero che vale la regola della maggioranza a maggior ragione non si possono demonizzare le minoranze e loro scelte,cioè è necessario il consenso sul dissenso.Quando si demonizzano le minoranze si infierisce una ferita alla libertà di pensiero e d'espressione si scade in pratiche staliniste.La regola della maggioranza può trovare eccezioni ad ex per non violare il foro interno della libertà di coscienza per cose particolarmente delicate.Quando si vota a maggioranza,nulla impedisce di inserire cose che si condividono della minoranza ad ex con voti differenziati in assemblea


........VISTI DA LONTANO....



Da quanto si legge sui quotidiani in questi giorni, il Pd ha al suo interno due partiti.

I renziani e gli antirenziani.

A loro volta gli antirenziani si dividono in due schieramenti.

Chi è favorevole all'accordo con i 5 stelle, Emiliano, e chi dice mai con i 5 stelle, Calenda.

Chi la spunta?????
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

";


» Editoriale
giovedì 15/03/2018
Gli opposti cretinismi
di Marco Travaglio | 15 marzo 2018

|

L’ha scritto ieri Curzio Maltese sul Fatto: siccome la soluzione più ragionevole sarebbe un appoggio di quel che resta del centrosinistra a un governo 5Stelle, è molto probabile che il Pd farà di tutto per evitarla. Ma va detto che anche Luigi Di Maio sta facendo sforzi sovrumani per complicarla o impedirla. Infatti continua a ripetere che sul programma non si tratta perché l’hanno scelto gli elettori; sui ministri non si tratta perché li hanno scelti gli elettori; e ovviamente non si tratta neppure sul premier (lui), perché l’hanno scelto gli elettori. Dimentica sempre di precisare: i suoi elettori. Che sono tanti. Ma non tutti. Arrivare primi (come lista) con il 32,7% significa partire favoriti per l’incarico di formare un governo (anche se Mattarella potrebbe iniziare col centrodestra, cioè con la prima coalizione, sempre che non si sfasci nel frattempo). Ma non conferisce il diritto divino di fare un governo con i voti altrui, per giunta gratis. È vero che l’ammucchiata centrodestra-Pd la vogliono solo i due trombati del 4 marzo, cioè B. e Renzi, terrorizzati dalle rispettive ininfluenze e soprattutto da nuove elezioni. E un governo Lega-M5S non conviene né a Salvini né a Di Maio, ormai concorrenti e alternativi. Ma è pure vero che una maggioranza del 50% più uno non nasce da sola per mancanza d’altro.

Bisogna costruirla: non aspettando che si facciano vivi gli altri e poi meravigliandosi perché “finora non s’è visto nessuno” (e ti credo!). Ma facendo ai partner una proposta che non possano rifiutare. Se Di Maio vuole i voti del Pd derenzizzato e di LeU, glieli chieda. Poi vada a parlare con Martina e Grasso su un’offerta chiara, realistica, generosa e rispettosa della democrazia parlamentare (che non si regge su maggioranze relative, ma assolute). Proprio quello che non fece il Pd nel 2013, quando pareggiò col M5S: si pappò le presidenze delle due Camere, designò Bersani come premier, stese un programma e una lista di ministri, poi pretese che i 5Stelle sostenessero al Senato il suo governo di minoranza. Risultato: il famoso e disastroso incontro in streaming. Quella di Bersani e Letta era una proposta che Crimi e Lombardi non solo potevano, ma dovevano rifiutare. Quando poi Grillo, venti giorni dopo, ne avanzò una non solo accettabile, ma auspicabile per il M5S, per il Pd e soprattutto per l’Italia – “eleggiamo Rodotà al Quirinale e poi governiamo insieme” – fu il Pd napolitanizzato e lettizzato, cioè berlusconizzato a rifiutarla. E condannò il Paese a cinque anni di vergogne. Ora Di Maio crede che avere quasi doppiato il Pd lo autorizzi a fare altrettanto.

Ma sbaglia di grosso. Nessuno regala voti a chi nemmeno si abbassa a chiederglieli. Se il Pd pretendesse poltrone, i 5Stelle farebbero bene a rifiutare. Ma se chiedesse alcuni punti programmatici condivisibili, perché no? La cosa sarebbe meno difficile se Di Maio aprisse la sua squadra di esterni ad altri indipendenti di centrosinistra, per un governo senza ministri parlamentari. E bilanciasse la sua premiership lasciando la presidenza di una Camera alla Lega. Dopodiché, è ovvio, è sul programma che dovrebbe garantire il cambiamento che gli elettori hanno appena chiesto. La palla tornerebbe al Pd, che dovrebbe scegliere: accettare una soluzione equilibrata o suicidarsi con nuove elezioni. Intendiamoci: il Pd sarebbe capace di optare per la seconda ipotesi. Ma almeno sarebbe chiaro di chi è la colpa.

Purtroppo, mentre personalità autorevoli della sinistra come Zagrebelsky, Settis, Spinelli e Cacciari indicano la strada, c’è chi lavora per bruciare i ponti. Su Repubblica si leggono commenti che fanno ridere per non piangere. Stefano Cappellini rimuove dalla scena del 2013 Napolitano e le Presidenziali che lo rielessero impallinando Prodi e Rodotà, per spacciare la sua favoletta – “Se i dem hanno governato col centrodestra è perché Grillo e Casaleggio mandarono Crimi e Lombardi a umiliare in streaming Bersani” – e spingere il Pd sull’Aventino in nome della “centralità del Parlamento” (chissà dov’era Cappellini nell’ultimo quinquennio, mentre il Parlamento veniva calpestato da 107 fiducie, due leggi elettorali incostituzionali e due governi di minoranza dopati dal Porcellum illegittimo). Corrado Augias, siccome gli elettori non ascoltano i consigli di Repubblica, cita il politologo Jason Brennan, teorico dell’“epistocrazia” cioè “una democrazia degli informati”, e invoca “nuovi strumenti che limitino le scelte sciagurate fatte sull’onda di risentimenti alimentati dalle reti sociali”. Ideona: si potrebbe tornare al voto per censo, onde evitare che il popolo bue continui a votare e poi scelga chi non vuole Augias; oppure, visto che anche il voto censitario presenta dei rischi, riservare l’elettorato attivo e passivo ai lettori di Repubblica, o meglio ancora ai suoi giornalisti ed editori. Sebastiano Messina fa esercizi matematici per dimostrare che: a) i 5Stelle hanno perso perché li ha votati solo un terzo degli elettori e gli altri due terzi no; b) nel 2013 il M5S (25,5%) doveva dire di sì al Pd (25,5%), ora invece il Pd (18.7%) deve dire di no al M5S (32,7) perché Bersani aveva “344 deputati e 119 senatori mentre oggi nessuno ha raggiunto queste cifre”. Il nuovo Pitagora s’è scordato che nel 2013 c’era il premio incostituzionale del Porcellum, senza cui Renzi e Gentiloni non avrebbero governato un giorno.

La comica finale è di Alessandra Longo, che sbeffeggia Pif, la Spinelli, Muccino, Zagrebelsky e Flores d’Arcais perché osano dare “consigli non richiesti” al Pd. Come si permettono? Non sanno che funziona come a scuola? Si parla solo se interrogati, oppure si alza la mano e si chiede l’autorizzazione. A Repubblica o al Pd, tanto è lo stesso.
di Marco Travaglio | 15 marzo 2018
cielo 70
Messaggi: 522
Iscritto il: 18/03/2012, 10:43

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da cielo 70 »

UncleTom ha scritto:";
Bisogna costruirla: non aspettando che si facciano vivi gli altri e poi meravigliandosi perché “finora non s’è visto nessuno” (e ti credo!). Ma facendo ai partner una proposta che non possano rifiutare. Se Di Maio vuole i voti del Pd derenzizzato e di LeU, glieli chieda. Poi vada a parlare con Martina e Grasso su un’offerta chiara, realistica, generosa e rispettosa della democrazia parlamentare (che non si regge su maggioranze relative, ma assolute). Proprio quello che non fece il Pd nel 2013, quando pareggiò col M5S: si pappò le presidenze delle due Camere, designò Bersani come premier, stese un programma e una lista di ministri, poi pretese che i 5Stelle sostenessero al Senato il suo governo di minoranza. Risultato: il famoso e disastroso incontro in streaming. Quella di Bersani e Letta era una proposta che Crimi e Lombardi non solo potevano, ma dovevano rifiutare.
Travaglio (di cui non si capisce più da che area politica arriva, in un tempo in cui destra e sinistra pare non debbano esistere) sta ancora a difendere quei dilettanti manovrati dal buffone. Capisco che viene dall'area di Montanelli che ritengo votasse il Pli, ma se difende una mossa alquanto discutibile che ha consentito di far venire Renzi poi non vedo in base a che giustifica l'apertura del Partito democratico verso Di Maio. Pensavo che Travaglio quanto meno fosse stato capace da un lato di vedere le mancanze dei 5 ineffabili, dall'altro di vedere la diversità di Bersani e compagni rispetto al partito di Renzi.
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

cielo 70 ha scritto:
UncleTom ha scritto:";
Bisogna costruirla: non aspettando che si facciano vivi gli altri e poi meravigliandosi perché “finora non s’è visto nessuno” (e ti credo!). Ma facendo ai partner una proposta che non possano rifiutare. Se Di Maio vuole i voti del Pd derenzizzato e di LeU, glieli chieda. Poi vada a parlare con Martina e Grasso su un’offerta chiara, realistica, generosa e rispettosa della democrazia parlamentare (che non si regge su maggioranze relative, ma assolute). Proprio quello che non fece il Pd nel 2013, quando pareggiò col M5S: si pappò le presidenze delle due Camere, designò Bersani come premier, stese un programma e una lista di ministri, poi pretese che i 5Stelle sostenessero al Senato il suo governo di minoranza. Risultato: il famoso e disastroso incontro in streaming. Quella di Bersani e Letta era una proposta che Crimi e Lombardi non solo potevano, ma dovevano rifiutare.
Travaglio (di cui non si capisce più da che area politica arriva, in un tempo in cui destra e sinistra pare non debbano esistere) sta ancora a difendere quei dilettanti manovrati dal buffone. Capisco che viene dall'area di Montanelli che ritengo votasse il Pli, ma se difende una mossa alquanto discutibile che ha consentito di far venire Renzi poi non vedo in base a che giustifica l'apertura del Partito democratico verso Di Maio. Pensavo che Travaglio quanto meno fosse stato capace da un lato di vedere le mancanze dei 5 ineffabili, dall'altro di vedere la diversità di Bersani e compagni rispetto al partito di Renzi.


IL TEMA E' COMPLESSO, CARO CIELO 70.

SAREBBE OPPURTUNO CHE CHI ANCORA SCRIVE SUL FORUM PARTECIPI A QUESTA DISCUSSIONE.



L'Espresso oggi in edicola sulla copertina riporta:

...........ATTENZIONE

Sotto la cartina delli :evil: T :evil: alia, con una frattura trasversale

Più sotto ancora:

FRATTURE
[/b <<<< :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:

Chiesa, industriali, sindacati, magistratura.
Dopo il voto c'è una società divisa. Specchio della
politica paralizzata. E del governo impossibile




Nella rubrica settimanale "PRIMA PAGINA", il direttore MARCO DAMILANO scrive:

Un Parlamento senza maggioranza. E dal voto esce anche un Paese frammentato

Il blocco
politico e
la società
spezzata

=========
NB. QUALCUNO CONOSCE QUALCHE NOBEL DELLA PSICHIATRIA??????
IL COMPORTAMENTO DELLA BANDA CRIMINALE RENZIANA E' DECISAMENTE INFANTILE.

IL TITOLO SOPRA ERA STATO CORREDATO DI:
MA LORO SI SONO PREMURATI DI CANCELLARLO
<<<<<<<ALL'IDIOZIA CONGENITA NON C'E' LIMITE
=========

Tutti aspettano le consultazioni, quel momento informale di cui le delegazioni dei partiti sfilano davanti al Presidente della Repubblica nello studio della Vetrata al Quirinale, quando prendono forma indicazioni, decisioni, veti e si compone la maggioranza che sosterrà il futuro governo di fronte alle Camere.

C'è da chiedersi, però, se questa volta sia una prassi superata, o da rivedere, alla luce del terremoto elettorale del 4 marzo.

Comporre la maggioranza : un politica (impossibile, per ora, una di scopo,una à la carte.

Una maggioranza qualunque. E' l'impasse del sistema politico provocata dal trionfo elettorale dei due vincitori, il Movimento 5 Stelle e la Lega di Matteo Salvini, non così forti però da produrre una maggioranza autonoma, auto-sufficiente, in grado di governare senza alleanze spurie e sgradite.
==================
L'ARTICOLO CONTINUA
==================


NON SOLO DAMILANO, CARO CIELO 70, SI E' ACCORTO CHE QUESTO SISTEMA E' FINITO.

LOGORATO PER CONSUNZIONE DOPO LA PRIMA FASE DI DOMINIO DEMOCRISTIANO.


QUANDO LE SOCIETA' CROLLANO, SUCCEDE TUTTO QUELLO CHE STIAMO ASSISTENDO.

NON E' CERTO OPERA DI UN ERRORE DELLA FATA SMEMORINA SE CI TROVIAMO AD AFFRONTARE QUESTA REALTA'.

SI MERAVIGLIAVANO I GIORNALONI QUESTA SETTIMANA PERCHE' BOCCIA DI CONFINDUSTRIA E MARPIONNE ERANO SALTATI SUL CARRO DEI 5 STELLE.

NON C'E' AFFATTO DA MRAVIGLIARSI. LA SOVRAGESTIONE DI TERZO LIVELLO CHE COMPRENDE LA MASSONERIA FINANZIARIA FA SEMPRE QUELLO CHE HA FATTO NEI 72 ANNI PRECEDENTI.


===================

INDOVINA INDOVINELLO, CHI HA INTERROTTO LA COMUNICAZIONE AL FORUM PER SOVRACCARICO?????????????

:cry: :cry: :cry: :cry: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:
====================


I GIORNALI ITALIANI SONO TUTTI SCHIERATI.

TRAVAGLIO HA SCELTO DI SOSTENERE I 5 STELLE.

E' POSSIBILE PENSARE CHE TRAVAGLIO NON SAPPIA CHE I 5 STELLE NON HANNO LE CAPACITA' SUFFICIENTI PER AFFRONTARE IN MODO ADEGUATO QUESTA FASE STORICA????????

IO CREDO DI NO. E SPESSO LO SCRIVE, A DIFFERENZA DEGLI ALTRI GIORNALI CHE FANNO SOLO DA MEGAFONI.


L'AGONIA DELLA REPUBBLICA SI MANIFESTA IN QUESTO MODO.

BERLUSCONI, CHE NEL '94 RAPPRESENTAVA IL NUOVO DOPO IL CROLLO DELLA PRIMA REPUBBLICA, HA PORTATO AVANTI IL PIANO DI LICIO GELLI, IN CUI I PARTITI DOVEVANO SPARIRE PER LASCIARE IL POSTO AD UNA GESTIONE TIPO LIONS, DOVE AL VERTICE CI STAVANO SOLO I CERCHI MAGICI.

BERLUSCONI HA AVUTO IL SUO, MA HA FATTO IL SUO TEMPO ED E' TRAMONTATO.

LA SINISTRA ROSE'E', E' STATA OCCUPATA DA PINOCCHIO MUSSOLONI E DAL SUO CERCHIO TRAGICO.

LA SOVRAGESTIONE HA PENSATO CHE FOSSE NECESSARIO UN TERZO PARTITO PER RACCOGLIERE GLI SCONTENTI.

ED ECCO IL M5S.

LA POLITICA, COME SI INTENDEVA 40 ANNI FA NON C'E' PIU'.

ANCHE PERCHE' NON C'E' PIU' CLASSE DIRIGENTE.[/color]<<<<<< :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil:
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

idee
LIBRE friends
LIBRE news
Recensioni
segnalazioni

Piccole alchimie parlamentari per un paese in rottamazione


Scritto il 17/3/18 • nella Categoria: segnalazioni Condividi Tweet

Di Maio ha stravinto nel centro-sud promettendo il reddito di cittadinanza (ma annunciando con Fioramonti di dimezzare il debito pubblico), mentre Salvini ha spopolato al nord garantendo di sbriciolare le tasse e sbarrare le frontiere ai migranti. Nell’offerta politica dei due schieramenti, svetta lo squillante sovranismo della Lega con la candidatura dell’economista Alberto Bagnai, che contesta il dirigismo dell’oligarchia di Bruxelles da posizioni keynesiane (lo Stato che torna protagonista dell’economia), mentre Di Maio si affanna a ricordare che sono i mercati, semmai, ad avere l’ultima parola. Premiante, per grillini e leghisti, la fedina politica immacolata, dopo anni di opposizione al renzismo, il regime propagandistico che all’Italia in crisi ha raccontato che tutto andava bene, anzi benissimo. Né i 5 Stelle né la Lega contestano organicamente il sistema liberista, di cui il Pd è stato il più zelante esecutore: si propongono soltanto di correggerne gli eccessi, con l’avvento di politici “dalle mani pulite” (ma legate, nel caso di Salvini, all’alleanza con un Berlusconi che si è prostrato come il Pd all’obbedienza feudale nei confronti dell’élite finanziaria che ha privatizzato le istituzioni europee). In questo contesto, appaiono piuttosto lunari le chiacchiere sull’ipotetica intesa, a distanza, tra i due vincitori delle elezioni – il Di Maio senza programmi e il Salvini con programmi vincolati agli umori di Arcore.
Tiene banco, ancora, il surreale connubio tra i 5 Stelle e i rottami del Pd, cioè il “nemico” dei grillini; accordo invocato da quell’Eugenio Scalfari che, a Di Maio, avrebbe preferito l’odiato Berlusconi. Tra i “pontieri”, dopo Scalfari, figurano personaggi come Gustavo Zagrebelsky e Salvatore Settis, Barbara Spinelli e Massimo Cacciari. Un giornalista come Marco Travaglio accusa Di Maio di non ascoltarli. Arrivare primi con quasi il 33% significa partire favoriti per l’incarico di formare un governo – scrive Travaglio sul “Fatto” – ma questo non conferisce «il diritto divino di fare un governo con i voti altrui, per giunta gratis». E’ vero che l’inciucio lo vogliono solo i due “trombati” del 4 marzo, cioè Berlusconi e Renzi, «terrorizzati dalle rispettive ininfluenze e soprattutto da nuove elezioni», ma una maggioranza parlamentare va costruita, «facendo ai partner una proposta che non possano rifiutare». Ovvero? «La cosa sarebbe meno difficile se Di Maio aprisse la sua squadra di esterni ad altri indipendenti di centrosinistra, per un governo senza ministri parlamentari, e bilanciasse la sua premiership lasciando la presidenza di una Camera alla Lega». E poi «è sul programma che dovrebbe garantire il cambiamento che gli elettori hanno appena chiesto». Già: quale programma?
Travaglio ricorda la proposta di Grillo nel 2013: «Eleggiamo Rodotà al Quirinale e poi governiamo insieme». E aggiunge: «Fu il Pd napolitanizzato e lettizzato, cioè berlusconizzato, a rifiutarla» (per Travaglio, dunque, il grande manovratore era Berlusconi, cioè l’omino ricattato e brutalmente disarcionato, due anni prima, dai padroni della Borsa). L’obiettivo di Napolitano, all’epoca: mantenere i 5 Stelle lontano dall’area di governo, dato che nel 2013 i grillini facevano ancora paura (più che al “povero” Silvio, ai veri poteri forti rappresentati da Napolitano: quelli che con Draghi e Trichet firmarono la condanna dell’Italia, affidata al commissario Monti). E oggi? Tutto è cambiato; da Scalfari in giù, è il vecchio mainstream a tifare per un’intesa che pare spaventi solo Renzi. Piccoli tatticismi, dove a contare non sono tanto le mosse dei leader, quanto il futuro dei rispettivi elettorati. Un italiano su quattro si è rifiutato di votare. Tra i votanti, il 55% ha scelto Di Maio, Salvini e la Meloni per gridare un “no”, forte e chiaro. Se il reddito di cittadinanza (arma vincente per mietere voti) è una misura ascrivibile alla voce welfare (sinistra), è piuttosto la Lega a sfidare il sistema europeo, con il taglio delle tasse (destra), sia pure da un’angolazione ancora liberista.
Tra veti incrociati e opposte convenienze, resta solo lo spiraglio per il mini-governo a cui starebbe lavorando Mattarella, inevitabilmente imbottito di “tecnici” per incoraggiare tiepide convergenze eterodosse. Niente a che vedere, in ogni caso, con il “no” proclamato dalla maggioranza assoluta degli elettori italiani, cui si aggiunge l’astensionismo del 25% della popolazione, che non ha letto niente di convincente (o realisticamente praticabile) né sul programma grillino né su quello leghista. Se siamo a questo non-risultato, ribadisce Gianfranco Carpeoro, è perché – ancora una volta – abbiamo votato “contro” qualcuno, innanzitutto (votare “per qualcosa”, probabilmente, era impossibile). E senza una gestione nazionale autonoma, la regia delle operazioni passerà alla consueta “sovragestione” internazionale. E’ il potere-ombra che – licenziati Andreotti e Craxi – da 25 anni fa dell’Italia quello che vuole: fabbricando partiti, movimenti e leader senza idee né progetti, costruiti per durare una sola stagione, prima di essere rottamati da altri, futuri rottamandi. Una spirale senza fine, dove a essere rottamata è l’Italia, a cui è stato raccontato che il debito pubblico (cioè lo sviluppo, il benessere diffuso) è roba che non ci possiamo più permettere.
UncleTom
Messaggi: 5725
Iscritto il: 11/10/2016, 2:47

Re: Come se ne viene fuori ?

Messaggio da UncleTom »

UncleTom ha scritto:LA BANDA CRIMINALE RENZIANA E' IN PIENE AZIONE.


HO CERCATO DI APRIRE UN NUOVO LUOGO DI DISCUSSIONE MA CONTINUANO A BLOCCARE L'INVIO


HO APERTO CONTEMPORANEAMENTE TRE COLLEGAMENTI CON IL FORUM MA LI HANNO BLOCCATI TUTTI



VOLEVO INIZIARE IN ALTRO MODO MA HO LETTO IL POST DI PANCHO DI IERI SERA NEL 3D "Dove va l'America", E QUINDI, SE FASCISTAMENTE NON MI PERMETTONO DI INIZIARNE UNO NUOVO LO SCRIVERO' QUI.

CERCANDO DI CAPIRE INSIEME
Questo è il titolo del nuovo 3B bloccato dalla banda criminale renziana



Scrive pancho:

Saro il solito bastian contrario, Zione ma tutto questo rientra nel sistema e pensi che dopo tutto questo possa cambiar qualcosa?

Che il sistema o le varie lobbies mondiali possano ravvedersi difronte a questo? Pura illusione questa amico mio.

Come detto nel precedente 3D i cambiamenti avvengono solo se siamo noi i prima a farlo nel ns. piccolo e poi nell'essere convincenti verso l'esterno.

Quindi, che posso dirti? I governi sono l'espressione di un popolo è più ignorante politica,ente e' un popolo tanto più facile e' governalo come vogliono.

Resta sempre la stessa domanda: un popolo difronte alla potere mediatico/lobbies può essere in grado a cambiamenti epocali come richiede questo mondo globalizzato. Globalizzato in questo modo per avere più facile i loro movimenti

un salutone





Saro il solito bastian contrario, Zione ma tutto questo rientra nel sistema e pensi che dopo tutto questo possa cambiar qualcosa?

Che il sistema o le varie lobbies mondiali possano ravvedersi difronte a questo? Pura illusione questa amico mio.



Non si tratta di essere bastian contrario, caro pancho, perchè anch'io la penso allo stesso modo.

Ne approfitto però per farti una domanda e di estenderla agli altri 4 gatti che ancora scrivono.


"QUAL'E' IL SENSO DELLA VITA?"
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti