[phpBB Debug] PHP Warning: in file [ROOT]/viewtopic.php on line 175: Undefined array key "forum_id"
Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale
Pagina 1 di 2

Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 21/04/2012, 23:58
da Joblack
Ho aperto questo 3D per cercare di vedere se pensiamo che quello che abbiamo sia il meglio e valido per un futuro migliore o questi principi si possono ridiscutere.

Democrazia Rappresentativa

I rappresentanti del popolo, eletti con "legge elettorale" non devono avere "libertà di mandato" cioè possono decadere per:

- manifesta incapacità di intendere e volere (forma di pazzia o depressione profonda)

- per malattie gravi ed irreversibili che limitano funzioni importanti come quelle motorie o espressive

- per un "rinvio a giudizio" sia penale che civile

- per adesione a nuovi partiti differenti a quello per cui si è stati eletti

- per corruzione (ricevere soldi per favorire lobby o privati)

- per spionaggio in favore di altri paesi


... segue

Democrazia Diretta

Oltre al Referendum Abrogativo (senza quorum) si istituisce Referendum Consultivo su specifiche questioni di interesse nazionale, specie quelle di elevato impatto ambientale (Es. TAV, Ponte sullo stretto, Nucleare, ONG, ecc.)
...... segue

Legge Elettorale

-Proporzionale puro

-Proporzionale con sbarramento

-Uninominale Secco

-Uninominale con doppio turno

- Presidenziale o Semi Presidenziale

.... sviluppare i singoli temi...

un vostro contributo è indispensabile.

un saluto

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 0:20
da pancho
1^ PARTE
Maggiore democrazia significa democrazia diretta?

La richiesta, frequente in questi ultimi anni, di maggiore democrazia, si esprime spesso nella richiesta che venga affiancata, o persino sostituita, alla democrazia rappresentativa la democrazia diretta; tale proposta ha le sue radici in Rousseau, che sosteneva l’impossibilità di rappresentare la sovranità, ma che, parallelamente, era convinto che "una vera democrazia non è mai esistita né mai esisterà" perché richiede condizioni territoriali, di costumi e di economia praticamente irrealizzabili.

La proposta parrebbe dunque insensata e certo se per democrazia diretta si intende la partecipazione di tutti i cittadini a tutte le decisioni che li riguardano, lo è: è infatti impossibile una situazione del genere in società sempre più complesse come quelle industriali moderne e non è neppure auspicabile. Marx aveva tratteggiato, negli scritti giovanili, come meta dello sviluppo civile dell’umanità l’uomo totale, ma l’individuo chiamato a esercitare, come in Rousseau, lungo tutta la giornata, i suoi diritti di cittadino, non sarebbe l’uomo totale, ma il cittadino totale che è molto vicino allo stato totale dal momento che in comune c’è lo stesso principio, anche se nel primo caso visto dal punto di vista del popolo e nel secondo da quello del principe: tutto è politica ovvero la risoluzione dell’uomo nel cittadino con la conseguente cancellazione del confine tra sfera privata e sfera pubblica e non è certo questo il risultato che si attendono i promotori della democrazia diretta.

Del resto anche quando si parla di democrazia rappresentativa è necessario liberarsi da alcuni equivoci connessi a questa espressione.
Innanzitutto rappresentativa non significa parlamentare ma, più genericamente, indica che le deliberazioni che riguardano la collettività vengono prese non direttamente da coloro che ne fanno parte, ma da persone elette a questo scopo e lo stato parlamentare è solo un’applicazione particolare di tale modalità anche se storicamente assai rilevante; ma anche gli Stati Uniti, che pure sono una repubblica presidenziale rientrano nelle democrazie rappresentative e non bisogna dimenticare che il principio di rappresentanza è esteso, anche in Italia, anche a sedi locali.

Caratteristica fondamentale dello stato rappresentativo è la presenza di rappresentanti eletti e pertanto o stato parlamentare può benissimo non essere una democrazia rappresentativa; infatti storicamente sono venuti i parlamenti prima del suffragio, elemento fondamentale della democrazia, e ciò significa che per lungo tempo sono esistiti stati rappresentativi non democratici.

Se è vero dunque che non ogni forma di democrazia è rappresentativa, di qui l’insistenza sulla democrazia diretta, è vero anche che non ogni stato rappresentativo è democratico sol per il fatto di essere rappresentativo: la critica dello stato parlamentare non implica perciò quella della democrazia rappresentativa.Bisogna aggiungere che non ogni critica alla democrazia rappresentativa conduce direttamente alla democrazia diretta.
http://ospitiweb.indire.it/~copc0001/demo/rappre.html

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 0:29
da pancho
2^ PARTE

Il dibattito sulla rappresentanza


Il secolare dibattito sulla rappresentanza politica è dominato da due temi di cui il primo riguarda i poteri del rappresentante, il secondo il contenuto della rappresentanza.
La prima domanda è dunque, se A deve rappresentare B, come lo rappresenta e la risposta è : come delegato, cioè come semplice portavoce il cui mandato è necessariamente limitato e revocabile in qualunque momento, oppure come fiduciario, cioè con il potere di agire con una certa libertà in quanto, godendo la fiducia dei rappresentati, può interpretarne a propria discrezione gli interessi operando senza vincolo di mandato.

La seconda domanda riguarda che cosa rappresenta l’ipotetico A rappresentante di B: egli può rappresentarlo rispetto ai suoi interessi generali di cittadino oppure rispetto ai suoi interessi particolari.
La differenza si ripercuote dunque sul chi dal momento che nel primo caso il rappresentante può non appartenere ala stessa categoria dl rappresentato, nel secondo caso invece è solitamente membro della medesima categoria professionale: [color=##0000FF]è chiaro a questo punto il rapporto tra la rappresentanza degli interessi particolari e la figura del delegato e tra la rappresentanza degli interessi generali e il ruolo del fiduciario ed è questo secondo aspetto che caratterizza la democrazia rappresentativa[/color].
Il rappresentante in una società di questo tipo possiede due requisiti fondamentali: [color=##0000FF]in quanto gode della fiducia dell’elettorato una volta eletto non è più responsabile di fronte agli elettori e dunque non è revocabile e, in secondo luogo, non è responsabile proprio perché è chiamato a difendere l’interesse generale e non quello degli elettori.[/color]
I rappresentanti, in quanto non rappresentano una categoria, ma gli interessi generali hanno finito per costituire una categoria a sè stante che è quella dei politici di professione.


Per saperne di piu' su:

-Revocabilità di mandato e rappresentanza organica;
-L’estensione del processo di democratizzazione;
-Democrazia e pluralismo


sul link sottohttp://ospitiweb.indire.it/~copc0001/demo/rappre.html

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 0:35
da Joblack
Democrazia Diretta

Proposta di legge di espressione popolare:

Una volta redatto il testo del disegno di legge, raccolte le firme valide il percorso in aula non solo non deve essere bloccato, insabbiato ma deve avere un percorso privilegiato sotto la responsabilità dei 2 presidenti delle camere e del PdR.

....segue

un saluto

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 0:49
da Joblack
Legge Elettorale

-Proporzionale puro

concetto semplice ed intuitivo, ma è inevitabile la frammentazione del quadro con piccoli partiti.

-Proporzionale con sbarramento

Concetto semplice ma con soglia di sbarramento che può arrivare al 5% (in Germania)

-Uninominale Secco

Per un dato colleggio "Un solo Candidato x partito,vince chi prende il maggior numero di voti"

Semplice ma se il candidato è nominato, vince chi ha più voti clientelari e chi vince è sicuramente minoranza per candidati con + di tre partiti.


-Uninominale con doppio turno

Al doppio turno accedono i primi 2 candidati che ottengono maggiori voti, per cui questo sistema premia i due maggiori partiti.
- Presidenziale o Semi Presidenziale

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 8:57
da mariok
Joblack ha scritto:Legge Elettorale

-Proporzionale puro

concetto semplice ed intuitivo, ma è inevitabile la frammentazione del quadro con piccoli partiti.

-Proporzionale con sbarramento

Concetto semplice ma con soglia di sbarramento che può arrivare al 5% (in Germania)

-Uninominale Secco

Per un dato colleggio "Un solo Candidato x partito,vince chi prende il maggior numero di voti"

Semplice ma se il candidato è nominato, vince chi ha più voti clientelari e chi vince è sicuramente minoranza per candidati con + di tre partiti.


-Uninominale con doppio turno

Al doppio turno accedono i primi 2 candidati che ottengono maggiori voti, per cui questo sistema premia i due maggiori partiti.
- Presidenziale o Semi Presidenziale
E' ovvio che nessun sistema è perfetto, per ognuno ci sono pro e contro.

Tutto sommato mi sembra che un sistema a collegi uninominali sia quello che avvicina di più l'eletto agli elettori.

Ciò vale naturalmente a patto che i collegi non siano troppo vasti, ma siano a "dimensione d'uomo". Ciò significa che la riduzione del numero dei parlamentari è in controtendenza rispetto a tale necessità.

Per la salvaguardia della rappresentanza dei partiti minori, è pensabile una quota proporzionale o in alternativa un certo numero di seggi riservati alle liste che pur avendo superato su scala nazionale una certa soglia, non abbiano conquistato nessun collegio.

Insomma, alla fine sembra che il sistema più accettabile, tra quelli conosciuti, è il tanto vituperato "mattarellum" o qualcosa di simile.

P.S. In tutti i casi, alla legge elettorale andrebbe accompagnata una modifica dei regolamenti parlamentari, che impediscano i fenomeni di trasformismo, vietando per esempio la costituzione di gruppi non corrispondenti a liste elettorali ed il passaggio da un gruppo ad un altro.

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 9:37
da Joblack
un sistema a collegi uninominali sia quello che avvicina di più l'eletto agli elettori.

Ciò vale naturalmente a patto che i collegi non siano troppo vasti, ma siano a "dimensione d'uomo". Ciò significa che la riduzione del numero dei parlamentari è in controtendenza rispetto a tale necessità.

Per la salvaguardia della rappresentanza dei partiti minori, è pensabile una quota proporzionale o in alternativa un certo numero di seggi riservati alle liste che pur avendo superato su scala nazionale una certa soglia, non abbiano conquistato nessun collegio

Collegi Uninominali + Quota Proporzionale


PRO: Il nome è scritto sulla scheda, la scelta è sull'uomo che ti rappresenta, il simbolo vale meno

CONTRO: Il partito sceglie il rappresentante, per cui le primarie devono essere obbligatorie per legge, altrimenti si ha lo schifo attuale di un parlamento dei nominati con casi aberranti dei Scilipoti, Razzi (ignoranza difficile da giustificare per chi è chiamato ad una funzione legislativa)

Corollario
- Piccoli collegi
- elevato numero di rappresentanti
- A Doppio Turno alla Francese con superamento di soglia (12,5%?): Necessario altrimenti vince una minoranza relativa
--------------
Q.Proporzionale

Giusta la rappresentanza per i piccoli partiti che però in alcuni collegi hanno eletto almeno 1 reppresentante!


...segue

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 10:07
da cielo 70
Sono per il doppio turno, dove però al secondo non vadano i primi 2 ma quelli che abbiano superato una soglia (in Francia il 12,5%) o i primi 4. In questo modo la corsa è più aperta e si può orientare il voto, e discutere sulle candidature nell'ambito di un dato schieramento, sulla base dei risultati che i partiti hanno avuto al primo turno. Con l'uninominale secco si torna alle risse preelettorali per decidere chi candidare in quella circoscrizione e ritengo che non si risolva il problema della frammentazione dei partiti. Purtroppo il doppio turno era sostenuto solo dal Pd che ora ha preso un'altra strada.

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 10:18
da Joblack
cielo 70 ha scritto:Sono per il doppio turno, dove però al secondo non vadano i primi 2 ma quelli che abbiano superato una soglia (in Francia il 12,5%) o i primi 4. In questo modo la corsa è più aperta e si può orientare il voto, e discutere sulle candidature nell'ambito di un dato schieramento, sulla base dei risultati che i partiti hanno avuto al primo turno. Con l'uninominale secco si torna alle risse preelettorali per decidere chi candidare in quella circoscrizione e ritengo che non si risolva il problema della frammentazione dei partiti. Purtroppo il doppio turno era sostenuto solo dal Pd che ora ha preso un'altra strada.
Hai scritto bene ... il PD ha preso un altra strada!

Purtroppo la strada che ha preso con il suo mentore Violante (serpe) è tutt'altra cosa, un proporzionale con quota uninominale che elegge il 50% dei deputati (sembra un totale di 450) con collegi enormi (sembra pari a 2 provincie) il che assicura che tutta la nomenclatura dei partiti compresi quelli del PD passino tranquillamente nei collegi "sicuri". Poi il resto proporzionale con sbarramento al 10%; udite
udite "premio di maggioranza" ai primi 2 partiti, insomma lo schifo dello schifo..

Non si sa niente sull'obbligo di:

- candidatura ad un singola circoscrizione
- non avere pendenze giudiziari in corso o condanne anche in primo grado
- avere residenza nel collegio o almeno nella regione

un saluto

Re: Democrazia Rappresentativa, Diretta e Legge Elettorale

Inviato: 22/04/2012, 10:32
da Joblack
Democrazia Diretta

Proposta di legge di espressione popolare:

Una volta redatto il testo del disegno di legge, raccolte le firme valide il percorso in aula non solo non deve essere bloccato, insabbiato ma deve avere un percorso privilegiato sotto la responsabilità dei 2 presidenti delle camere e del PdR.

Referendum Abrogativo

Si può abrogare una parte o intera legge, compresa quella elettorale. Non c'è quorum da superare, passa il SI o il NO con maggioranza semplice ma non 50%+1 ma 51% (serve ad evitare brogli ... non può un solo voto fare la differenza e decidere per tutti).

Referendum Consultivo

Il Governo ha l'obbligo di indire "referendum consultivo nazionale" quando un'opera ha un impatto ambientale forte. Es.: Siti Nucleari, Dighe fluviali; Ri-Gassificatori; Centrali a carbone; Porti navali; Aeroporti; Deforestazione; Parchi Naturali, ecc.

I questi casi è prevista una maggioranza qualificata dei (60..70%) dei votanti sia per il SI che per il NO. Se non si raggiunge questa soglia, il referendum va rinviato sine die e l'opera non può essere realizzta.


....segue

un saluto[/quote]