Settore energia
Inviato: 01/05/2012, 21:55
L'auto elettrica
Perché l'auto elettrica non ha successo in Italia??
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PRIMO PIANO
Arriva la scossa
incentivi per le elettriche dal 2013
Il mercato delle auto a batterie verso una svolta
fra 10 anni le vendite potrebbero contare per il 10% del totale
MILANO - La scossa, sotto forma di incentivi, sta arrivando. Il 2013 potrebbe essere l'anno in cui il mercato dell'auto elettrica si accenderà sul serio. A dirlo è l'onorevole Agostino Ghiglia, Pdl, firmatario di uno dei due disegni di legge (l'altro è quello del pd Andrea Lulli) confluiti nella proposta bipartisan che da mesi giace alla Camera. «All'inizio di aprile - spiega Ghiglia - il Senato ha inserito nelle "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" la parte che riguarda l'installazione nelle aree pubbliche di colonnine a cura delle società distributrici di energia». Sul versante privato, si riconosce il diritto di collocare punti di ricarica nei parcheggi condominiali e s'impone ai Comuni di concedere l'abilitazione solo agli edifici nuovi che abbiano un'infrastruttura di ricarica. Per Ghiglia, dovrebbe essere possibile trovare i 60/100 milioni di euro indispensabili per partire: «C'è la disponibilità di Clini, il ministro dell'Ambiente». Secondo il parlamentare, «in un mese le Norme potrebbero diventare legge, aprendo la strada al macroprovvedimento». Cioè: agli incentivi. Che dovrebbero ridurre il distacco tra l'Italia e il resto d'Europa.
GLI INCENTIVI IN EUROPA PAESE PER PAESE
FRA SPERANZE E REALTA'-L'anno scorso sono state vendute nel nostro Paese 289 auto elettriche: niente, sul totale di circa 1.750.000 immatricolazioni. Nel primo semestre 2011 (fonte Deloitte), l'Italia era decima nella classifica europea, guidata da Germania, Francia e Norvegia. Eppure l'aspettativa esiste. «Nel "porte aperte" di lancio della Twizy - rivela Jacques Bousquet, direttore generale di Renault Italia - le nostre concessionarie hanno fatto ottomila prove». Bousquet non si aspetta certo il boom: «La crescita sarà lenta, tranquilla: bisogna lasciare il tempo per capire. Ma tra 10 anni le elettriche saranno un decimo del mercato».
Le auto elettriche già in vendita
A LONDRA 25 MILA PUNTI DI RICARICA-Capire, anche, il «caso Londra», come lo chiama Marco Martina, esperto di automotive e partner di Deloitte. «La capitale inglese marcia verso i 25 mila punti di ricarica e i mille mezzi pubblici elettrici entro il 2015 - spiega. - Ma questa non è che una parte del piano per la mobilità sostenibile, che comprende la riduzione del traffico, il miglioramento dei trasporti pubblici, l'aumento delle piste ciclabili, il mix di tecnologie a bassa emissione ( fuel cell a idrogeno e bio-fuel per i bus)». A motivare i londinesi non è solo il risparmio - l'equivalente in sterline di circa mille euro l'anno, per 10mila km - ma anche l'attenzione alla qualità dell'aria («Calcolano che sostituendo 100 mila veicoli a combustione con altrettanti mezzi elettrici - prosegue Martina - si riduca del 70/90 per cento l'anno il particolato e di 350/400 tonnellate il monossido di azoto») sia la necessità di contrastare le conseguenze economiche delle gravi malattie da inquinamento.
8 MILA PROVE PER LA TWIZY Z.E.-«Non c'è bisogno di esaltarla come alternativa radicale: la diffusione della trazione elettrica avrebbe comunque un impatto positivo se potesse dispiegare in pieno le sue attuali potenzialità - sottolinea Paolo Magni, project manager della Fondazione Politecnico. - Con l'autonomia di oggi, tra 100 e 200 km (teniamo conto che il 90% degli europei non fa più di 60 km al giorno), è utile in città, specialmente come mezzo commerciale; è adatta ai pendolari, che potrebbero lasciarla nei parcheggi d'interscambio (sotto carica), per proseguire con i mezzi pubblici; è perfetta per i taxi. E siamo solo all'inizio della sua storia».
PREZZI ELEVATI-L'elettrica, oggi, non è più un fantasma: i concessionari Renault, Nissan, Peugeot, Citroën e Mitsubishi la vendono. Anzi, la venderebbero se non costasse troppo (30/40 mila euro) per essere un'alternativa alla seconda auto o allo scooter. «Vero fino a un certo punto - replica Magni. - Con l'elettrica azzeri il costo del carburante e tagli quello per la manutenzione. Se poi, oltre all'esenzione del bollo, ci metti l'accesso gratuito alle Ztl, il parcheggio libero, la detrazione sulla dichiarazione dei redditi e lo sconto sulla polizza, allora sì che non ci sarebbe gara. Ma a favore dell'auto elettrica». Il modello norvegese, insomma: zero Iva, zero bollo, parcheggio gratuito, esenzione dei pedaggi, accesso alle corsie preferenziali e 3.500 punti di ricarica pubblici, molti dei quali gratuiti. Non a caso la Nissan, in Norvegia, ha venduto mille Leaf in sei mesi. Già, ma qui scarseggiano anche le colonnine...
LE COLONNINE NON SONO UN PROBLEMA-«Un falso problema - replica Fulvia Fazio, di Enel. - Solo noi ne abbiamo già impiantate 500 in tutt'Italia. E in programma a breve ce ne sono 26 a Perugia, cento a Roma, altrettante in Emilia... Del resto, superare il fabbisogno sarebbe un autogol: le colonnine apparirebbero come monumenti all'auto ignota e le vedremmo invecchiare prima di poterle utilizzare. Mentre procedere in sintonia con l'espansione del parco auto permette di seguire l'evoluzione tecnologica delle colonnine stesse». In ogni caso, per Magni, tolleranza zero: «Gli spazi riservati alla sosta e alla ricarica delle elettriche vanno rispettati e salvaguardati». «Incentivi indiretti», li chiama Magni. «Privilegi», dice chiaro e tondo Martina. Un complesso di favori che rendano l'auto elettrica abbordabile e gettino le fondamenta di un vero mercato, sia pure di nicchia. «Molte cose sono già nel disegno di legge bipartisan», puntualizza Ghiglia. Oltre allo sconto sul prezzo di listino (pianificato per un lustro e a scalare: 5.000 euro il primo anno, mille l'ultimo), il provvedimento farebbe scattare anche il contributo agli enti locali per la realizzazione delle reti infrastrutturali, la detrazione d'imposta sull'acquisto dei veicoli e sui lavori d'installazione delle colonnine, l'esonero o le agevolazioni sulle tasse per l'occupazione di spazi pubblici. Gentili omaggi come quello che la Sea ha messo in cantiere all'aeroporto di Milano Linate: ricarica gratis per i clienti. Risparmio simbolico (un «pieno» elettrico costa sui 2 euro), ma gradito. Il progetto, nel quale rientra anche un'area per i test drive, dovrebbe partire entro giugno.
Roberto Iasoni
30 aprile 2012 | 11:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it
Perché l'auto elettrica non ha successo in Italia??
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PRIMO PIANO
Arriva la scossa
incentivi per le elettriche dal 2013
Il mercato delle auto a batterie verso una svolta
fra 10 anni le vendite potrebbero contare per il 10% del totale
MILANO - La scossa, sotto forma di incentivi, sta arrivando. Il 2013 potrebbe essere l'anno in cui il mercato dell'auto elettrica si accenderà sul serio. A dirlo è l'onorevole Agostino Ghiglia, Pdl, firmatario di uno dei due disegni di legge (l'altro è quello del pd Andrea Lulli) confluiti nella proposta bipartisan che da mesi giace alla Camera. «All'inizio di aprile - spiega Ghiglia - il Senato ha inserito nelle "Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani" la parte che riguarda l'installazione nelle aree pubbliche di colonnine a cura delle società distributrici di energia». Sul versante privato, si riconosce il diritto di collocare punti di ricarica nei parcheggi condominiali e s'impone ai Comuni di concedere l'abilitazione solo agli edifici nuovi che abbiano un'infrastruttura di ricarica. Per Ghiglia, dovrebbe essere possibile trovare i 60/100 milioni di euro indispensabili per partire: «C'è la disponibilità di Clini, il ministro dell'Ambiente». Secondo il parlamentare, «in un mese le Norme potrebbero diventare legge, aprendo la strada al macroprovvedimento». Cioè: agli incentivi. Che dovrebbero ridurre il distacco tra l'Italia e il resto d'Europa.
GLI INCENTIVI IN EUROPA PAESE PER PAESE
FRA SPERANZE E REALTA'-L'anno scorso sono state vendute nel nostro Paese 289 auto elettriche: niente, sul totale di circa 1.750.000 immatricolazioni. Nel primo semestre 2011 (fonte Deloitte), l'Italia era decima nella classifica europea, guidata da Germania, Francia e Norvegia. Eppure l'aspettativa esiste. «Nel "porte aperte" di lancio della Twizy - rivela Jacques Bousquet, direttore generale di Renault Italia - le nostre concessionarie hanno fatto ottomila prove». Bousquet non si aspetta certo il boom: «La crescita sarà lenta, tranquilla: bisogna lasciare il tempo per capire. Ma tra 10 anni le elettriche saranno un decimo del mercato».
Le auto elettriche già in vendita
A LONDRA 25 MILA PUNTI DI RICARICA-Capire, anche, il «caso Londra», come lo chiama Marco Martina, esperto di automotive e partner di Deloitte. «La capitale inglese marcia verso i 25 mila punti di ricarica e i mille mezzi pubblici elettrici entro il 2015 - spiega. - Ma questa non è che una parte del piano per la mobilità sostenibile, che comprende la riduzione del traffico, il miglioramento dei trasporti pubblici, l'aumento delle piste ciclabili, il mix di tecnologie a bassa emissione ( fuel cell a idrogeno e bio-fuel per i bus)». A motivare i londinesi non è solo il risparmio - l'equivalente in sterline di circa mille euro l'anno, per 10mila km - ma anche l'attenzione alla qualità dell'aria («Calcolano che sostituendo 100 mila veicoli a combustione con altrettanti mezzi elettrici - prosegue Martina - si riduca del 70/90 per cento l'anno il particolato e di 350/400 tonnellate il monossido di azoto») sia la necessità di contrastare le conseguenze economiche delle gravi malattie da inquinamento.
8 MILA PROVE PER LA TWIZY Z.E.-«Non c'è bisogno di esaltarla come alternativa radicale: la diffusione della trazione elettrica avrebbe comunque un impatto positivo se potesse dispiegare in pieno le sue attuali potenzialità - sottolinea Paolo Magni, project manager della Fondazione Politecnico. - Con l'autonomia di oggi, tra 100 e 200 km (teniamo conto che il 90% degli europei non fa più di 60 km al giorno), è utile in città, specialmente come mezzo commerciale; è adatta ai pendolari, che potrebbero lasciarla nei parcheggi d'interscambio (sotto carica), per proseguire con i mezzi pubblici; è perfetta per i taxi. E siamo solo all'inizio della sua storia».
PREZZI ELEVATI-L'elettrica, oggi, non è più un fantasma: i concessionari Renault, Nissan, Peugeot, Citroën e Mitsubishi la vendono. Anzi, la venderebbero se non costasse troppo (30/40 mila euro) per essere un'alternativa alla seconda auto o allo scooter. «Vero fino a un certo punto - replica Magni. - Con l'elettrica azzeri il costo del carburante e tagli quello per la manutenzione. Se poi, oltre all'esenzione del bollo, ci metti l'accesso gratuito alle Ztl, il parcheggio libero, la detrazione sulla dichiarazione dei redditi e lo sconto sulla polizza, allora sì che non ci sarebbe gara. Ma a favore dell'auto elettrica». Il modello norvegese, insomma: zero Iva, zero bollo, parcheggio gratuito, esenzione dei pedaggi, accesso alle corsie preferenziali e 3.500 punti di ricarica pubblici, molti dei quali gratuiti. Non a caso la Nissan, in Norvegia, ha venduto mille Leaf in sei mesi. Già, ma qui scarseggiano anche le colonnine...
LE COLONNINE NON SONO UN PROBLEMA-«Un falso problema - replica Fulvia Fazio, di Enel. - Solo noi ne abbiamo già impiantate 500 in tutt'Italia. E in programma a breve ce ne sono 26 a Perugia, cento a Roma, altrettante in Emilia... Del resto, superare il fabbisogno sarebbe un autogol: le colonnine apparirebbero come monumenti all'auto ignota e le vedremmo invecchiare prima di poterle utilizzare. Mentre procedere in sintonia con l'espansione del parco auto permette di seguire l'evoluzione tecnologica delle colonnine stesse». In ogni caso, per Magni, tolleranza zero: «Gli spazi riservati alla sosta e alla ricarica delle elettriche vanno rispettati e salvaguardati». «Incentivi indiretti», li chiama Magni. «Privilegi», dice chiaro e tondo Martina. Un complesso di favori che rendano l'auto elettrica abbordabile e gettino le fondamenta di un vero mercato, sia pure di nicchia. «Molte cose sono già nel disegno di legge bipartisan», puntualizza Ghiglia. Oltre allo sconto sul prezzo di listino (pianificato per un lustro e a scalare: 5.000 euro il primo anno, mille l'ultimo), il provvedimento farebbe scattare anche il contributo agli enti locali per la realizzazione delle reti infrastrutturali, la detrazione d'imposta sull'acquisto dei veicoli e sui lavori d'installazione delle colonnine, l'esonero o le agevolazioni sulle tasse per l'occupazione di spazi pubblici. Gentili omaggi come quello che la Sea ha messo in cantiere all'aeroporto di Milano Linate: ricarica gratis per i clienti. Risparmio simbolico (un «pieno» elettrico costa sui 2 euro), ma gradito. Il progetto, nel quale rientra anche un'area per i test drive, dovrebbe partire entro giugno.
Roberto Iasoni
30 aprile 2012 | 11:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corriere.it