Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Clicca qui per chiedere a Monti bando pubblico per nomine Rai e Authority!
http://www.avaaz.org
Poteri forti e partiti lavorano nell'ombra per mettere uomini di fiducia nelle posizioni di controllo dell'informazione pubblica. Persino l'ONU ha lanciato l'allarme per difendere l'indipendenza dell'informazione: firma per chiedere a Monti un bando pubblico per le nomine e vota tuoi candidati.
FIRMA LA PETIZIONE
Al Presidente del Consiglio Monti, al Presidente della Camera Fini e al Presidente del Senato Schifani:
In qualità di cittadini allarmati vi chiediamo di avviare immediatamente un bando pubblico per le seguenti nomine: Presidente e Direttore generale della Rai, Presidente e consiglieri dell'Autorità per le Comunicazioni e per la Privacy. Questo è l'unico modo che abbiamo per liberare la nostra informazione dalla morsa dei partiti, difendere il nostro diritto a un'informazione indipendente e garantire piena trasparenza per tutte le nomine a incarichi pubblici.
http://www.avaaz.org/it/italia_gia_le_m ... a_ora/?fbg
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Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Alla Rai abbiamo promosso iniziative in questo senso, mi auguro che si possa risolvere tutto in tempi brevi, dobbiamo salvare il servizio pubblico.
Non lo dico solo come diretto interessato ma perché credo nel servizio pubblico. Mai rubato un centesimo di straordinario non necessario in vita mia, tanto per essere chiari. Capito, cari politicanti?...
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"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Firmato con convinzione. Ho anche scelto Freccero, Quintarelli e Zagrebelski.mariok ha scritto:Clicca qui per chiedere a Monti bando pubblico per nomine Rai e Authority!
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Joblack
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Gia', l'informazione...
Qualcuno andava con il bavaglio in tv decenni fa....ma veniva preso per pazzo!
PS: io ho gia' "firmato..." tante di quelle volte...e ho visto come vanno le cose....
Qualcuno andava con il bavaglio in tv decenni fa....ma veniva preso per pazzo!
PS: io ho gia' "firmato..." tante di quelle volte...e ho visto come vanno le cose....
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Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Capisco la tua frustrazione ... credo che tutti noi del forum riconosciamo ai radicali questa battaglia ... cmq non ancora vinta per colpa anche del PD.pannelliano ha scritto:Gia', l'informazione...
Qualcuno andava con il bavaglio in tv decenni fa....ma veniva preso per pazzo!
PS: io ho gia' "firmato..." tante di quelle volte...e ho visto come vanno le cose....
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Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Chiudiamo l'AGCOM
Alla fine arrivano i nostri, ma vincono sempre i loro. In questi giorni scadono i mandati del Consiglio e del Presidente per l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L'AGCOM è nata per (non rotolatevi dalle risate) assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle comunicazioni e radiotelevisivo. Chi elegge il consiglio di cinque membri dell'AGCOM? I partiti, nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari. Nella migliore tradizione inciucista PDL e Pdmenoelle con la mosca cocchiera dell'UDC, decidono di spartirsi le poltrone del nuovo consiglio dell'AGCOM. Fin qui nella norma della Seconda Repubblica.
Il tutto si complica con l'annuncio della auto candidatura a presidente di Stefano Quintarelli, un informatico molto noto e stimato nel settore. Scatta da parte dei partiti la ricerca di persone fidate di chiara fama da contrapporre a Quintarelli come consiglieri per salvarsi la faccia. Tra questi spunta Posteraro, "homo novus" caldeggiato da Bersani e Casini, laureatosi nel lontano 1973 con una tesi che fa curriculum per l'AGCOM "Imputabilità e vizio parziale di mente", funzionario della Camera dei deputati nel 1979, di cui oggi è vice segretario. Un giovane virgulto! Un esperto! Una garanzia! La classifica del 2012 per la libertà di informazione del'associazione "Freedom House" colloca l'Italia al 70esimo posto, tra i Paesi "parzialmente liberi", dopo, tra gli altri, Tonga, Samoa, Nuaru, Capo Verde e Grecia, ma prima del Benin (che soddisfazione)! L'AGCOM è uno spreco di soldi pubblici, una copertura per il controllo dei media da parte dei partiti. Una presa per i fondelli. Va chiusa. Monti la tagli.
http://www.beppegrillo.it/2012/06/chiud ... index.html
Alla fine arrivano i nostri, ma vincono sempre i loro. In questi giorni scadono i mandati del Consiglio e del Presidente per l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L'AGCOM è nata per (non rotolatevi dalle risate) assicurare la corretta competizione degli operatori sul mercato e tutelare il pluralismo e le libertà fondamentali dei cittadini nel settore delle comunicazioni e radiotelevisivo. Chi elegge il consiglio di cinque membri dell'AGCOM? I partiti, nella fattispecie i segretari di partito che dettano la linea ai parlamentari. Nella migliore tradizione inciucista PDL e Pdmenoelle con la mosca cocchiera dell'UDC, decidono di spartirsi le poltrone del nuovo consiglio dell'AGCOM. Fin qui nella norma della Seconda Repubblica.
Il tutto si complica con l'annuncio della auto candidatura a presidente di Stefano Quintarelli, un informatico molto noto e stimato nel settore. Scatta da parte dei partiti la ricerca di persone fidate di chiara fama da contrapporre a Quintarelli come consiglieri per salvarsi la faccia. Tra questi spunta Posteraro, "homo novus" caldeggiato da Bersani e Casini, laureatosi nel lontano 1973 con una tesi che fa curriculum per l'AGCOM "Imputabilità e vizio parziale di mente", funzionario della Camera dei deputati nel 1979, di cui oggi è vice segretario. Un giovane virgulto! Un esperto! Una garanzia! La classifica del 2012 per la libertà di informazione del'associazione "Freedom House" colloca l'Italia al 70esimo posto, tra i Paesi "parzialmente liberi", dopo, tra gli altri, Tonga, Samoa, Nuaru, Capo Verde e Grecia, ma prima del Benin (che soddisfazione)! L'AGCOM è uno spreco di soldi pubblici, una copertura per il controllo dei media da parte dei partiti. Una presa per i fondelli. Va chiusa. Monti la tagli.
http://www.beppegrillo.it/2012/06/chiud ... index.html
Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
mercoledì 6 giugno 2012
AUTHORITY: NON HO VOTATO. SERVE TRASPARENZA NON SPARTIZIONI
Assenza totale di trasparenza. Per questo motivo non ho partecipato al voto di oggi e non intendo farlo fino a che i partiti, e quindi anche il PD, non riusciranno a lasciarsi alle spalle l’epoca delle spartizioni per entrare nel mondo in cui non si sceglie il candidato più gradito a Casini, Berlusconi o Bersani ma vince chi è più competente e capace di assolvere con professionalità ed indipendenza al compito a cui è stato chiamato.
Questo tipo di politica, che i cittadini non tollerano più, dovrebbe essere estranea in particolare al PD che invece si adegua senza troppi problemi a queste pessime consuetudini. Da un partito che si dice 'democratico' ci si aspetta un impegno senza tregua per scardinare i sistemi di spartizione estranei al criterio del merito.
Con questo spirito con altri senatori, avevamo presentato ad agosto 2010 il disegno di legge 2304 sull'elezione degli organi collegiali: l'intento è allineare il nostro Paese ai criteri di selezione vigenti negli Stati Uniti e negli organismi dell'Unione Europea, dove i candidati vengono ascoltati prima dalle commissioni competenti che verificano i loro curricula e solo dopo una valutazione oggettiva ha luogo il voto finale.
http://www.ignaziomarino.it/news.asp?id=1051
Il mio commento sul sito:
mariok | mercoledì 6 giugno 2012 ore 19.52.35
Caro Senatore, pur apprezzando la sua presa di posizione, non posso non obbiettare che i distinguo e le prese di distanze personali non bastano più. Quando Le ho dato il mio voto alle primarie, credevo che la sua sarebbe stata una battaglia senza tregua e senza accomodamenti per il rinnovamento radicale di questo partito.
Temo che purtroppo non è andata così e che anche le "diversità" personali come quella da Lei rappresentata non potranno non essere travolte dal crollo della credibilità dell'attuale classe politica.
AUTHORITY: NON HO VOTATO. SERVE TRASPARENZA NON SPARTIZIONI
Assenza totale di trasparenza. Per questo motivo non ho partecipato al voto di oggi e non intendo farlo fino a che i partiti, e quindi anche il PD, non riusciranno a lasciarsi alle spalle l’epoca delle spartizioni per entrare nel mondo in cui non si sceglie il candidato più gradito a Casini, Berlusconi o Bersani ma vince chi è più competente e capace di assolvere con professionalità ed indipendenza al compito a cui è stato chiamato.
Questo tipo di politica, che i cittadini non tollerano più, dovrebbe essere estranea in particolare al PD che invece si adegua senza troppi problemi a queste pessime consuetudini. Da un partito che si dice 'democratico' ci si aspetta un impegno senza tregua per scardinare i sistemi di spartizione estranei al criterio del merito.
Con questo spirito con altri senatori, avevamo presentato ad agosto 2010 il disegno di legge 2304 sull'elezione degli organi collegiali: l'intento è allineare il nostro Paese ai criteri di selezione vigenti negli Stati Uniti e negli organismi dell'Unione Europea, dove i candidati vengono ascoltati prima dalle commissioni competenti che verificano i loro curricula e solo dopo una valutazione oggettiva ha luogo il voto finale.
http://www.ignaziomarino.it/news.asp?id=1051
Il mio commento sul sito:
mariok | mercoledì 6 giugno 2012 ore 19.52.35
Caro Senatore, pur apprezzando la sua presa di posizione, non posso non obbiettare che i distinguo e le prese di distanze personali non bastano più. Quando Le ho dato il mio voto alle primarie, credevo che la sua sarebbe stata una battaglia senza tregua e senza accomodamenti per il rinnovamento radicale di questo partito.
Temo che purtroppo non è andata così e che anche le "diversità" personali come quella da Lei rappresentata non potranno non essere travolte dal crollo della credibilità dell'attuale classe politica.
Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Intanto sembra che gli unici ad aver posto il problema nella direzione del PD, oltre a qualche "prodiano", siano stati Fassina ed il "dalemiano" (udite, udite) Orfini.
Marino, Renzi, Civati, Serracchiani... dove stavano?
Marino, Renzi, Civati, Serracchiani... dove stavano?
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- Iscritto il: 06/04/2012, 20:00
Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Comunicazione sul sito di Wikipedia
Gentile lettore, gentile lettrice,
il comma 29 del disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali (rif.) - se approvato dal Parlamento italiano - imporrebbe ad ogni sito web, a pena di pesanti sanzioni, di rettificare i propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno - già sancito dall'articolo 595 del Codice Penale italiano - ma con l'approvazione di questa norma sarebbe obbligata ad alterare i contenuti delle proprie voci indipendentemente dalla loro veridicità, anche a dispetto delle fonti presenti e senza possibilità di ulteriori modifiche. Un simile obbligo costituirebbe una limitazione inaccettabile all'autonomia di Wikipedia, snaturandone i principi fondamentali.
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano, in continua crescita da undici anni grazie al contributo quotidiano di oltre 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo. Le oltre 925 000 voci dell'edizione in lingua italiana ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permettere che scompaia.
Gentile lettore, gentile lettrice,
il comma 29 del disegno di legge in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali (rif.) - se approvato dal Parlamento italiano - imporrebbe ad ogni sito web, a pena di pesanti sanzioni, di rettificare i propri contenuti dietro semplice richiesta di chi li ritenesse lesivi della propria immagine.
Wikipedia riconosce il diritto alla tutela della reputazione di ognuno - già sancito dall'articolo 595 del Codice Penale italiano - ma con l'approvazione di questa norma sarebbe obbligata ad alterare i contenuti delle proprie voci indipendentemente dalla loro veridicità, anche a dispetto delle fonti presenti e senza possibilità di ulteriori modifiche. Un simile obbligo costituirebbe una limitazione inaccettabile all'autonomia di Wikipedia, snaturandone i principi fondamentali.
Wikipedia è la più grande opera collettiva della storia del genere umano, in continua crescita da undici anni grazie al contributo quotidiano di oltre 15 milioni di volontari sparsi in tutto il mondo. Le oltre 925 000 voci dell'edizione in lingua italiana ricevono 16 milioni di visite ogni giorno, ma questa norma potrebbe oscurarle per sempre.
L'Enciclopedia è patrimonio di tutti. Non permettere che scompaia.
Re: Monti e i partiti: giù le mani dall'informazione!
Sono prove di intese per le prossime elezioni?
Il commento
Nomine Rai, nessuna lottizzazione
21 giugno 2012 - Nessun Commento »
Massimo Marnetto*
L’indicazione dei due consiglieri della Rai da parte di alcune associazioni è una diversa modalità di lottizzazione?
Secondo Di Pietro, Il Manifesto ed altri commentatori, sì.
Per me no.
Perché la lottizzazione c’è quando ognuno propone uno dei suoi e l’appartenenza diventa dominante rispetto alla competenza. Così, la ricerca esasperata di un equilibrio tra “lotti” finisce per lasciare del tutto in secondo piano le capacità degli indicati.
Al contrario, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo non sono “soci” delle associazioni che li hanno scelti.
Né la discussione che ha condotto a questa decisione è stata condizionata dalla ricerca di equilibri di forze.
La priorità è andata invece ai criteri, alle qualità delle persone e alla loro capacità di mettersi a servizio dell’interesse generale di una Rai che dovrà diventare dei cittadini, come in molte nazioni d’Europa.
Tutto bene, quindi? Certamente no, per ottenere un servizio pubblico indipendente la partecipazione va allargata e regolata; ma non si parte da zero, perché proposte organiche e innovative ci sono da tempo (De Zulueta, Zaccaria ed altri).
Ma questa vicenda è stata comunque un segnale importante di apertura per il PD che lo ha dato e per le associazioni che lo hanno colto, Un’occasione che ha fatto capire che decidere è difficile, ma se tutti hanno come priorità l’interesse generale, l’intesa si trova. E su donne e uomini di qualità.
Che sono molti, dentro e fuori dai partiti.
*Coordinatore del circolo romano di LeG
Il commento
Nomine Rai, nessuna lottizzazione
21 giugno 2012 - Nessun Commento »
Massimo Marnetto*
L’indicazione dei due consiglieri della Rai da parte di alcune associazioni è una diversa modalità di lottizzazione?
Secondo Di Pietro, Il Manifesto ed altri commentatori, sì.
Per me no.
Perché la lottizzazione c’è quando ognuno propone uno dei suoi e l’appartenenza diventa dominante rispetto alla competenza. Così, la ricerca esasperata di un equilibrio tra “lotti” finisce per lasciare del tutto in secondo piano le capacità degli indicati.
Al contrario, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo non sono “soci” delle associazioni che li hanno scelti.
Né la discussione che ha condotto a questa decisione è stata condizionata dalla ricerca di equilibri di forze.
La priorità è andata invece ai criteri, alle qualità delle persone e alla loro capacità di mettersi a servizio dell’interesse generale di una Rai che dovrà diventare dei cittadini, come in molte nazioni d’Europa.
Tutto bene, quindi? Certamente no, per ottenere un servizio pubblico indipendente la partecipazione va allargata e regolata; ma non si parte da zero, perché proposte organiche e innovative ci sono da tempo (De Zulueta, Zaccaria ed altri).
Ma questa vicenda è stata comunque un segnale importante di apertura per il PD che lo ha dato e per le associazioni che lo hanno colto, Un’occasione che ha fatto capire che decidere è difficile, ma se tutti hanno come priorità l’interesse generale, l’intesa si trova. E su donne e uomini di qualità.
Che sono molti, dentro e fuori dai partiti.
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