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Spaccio e armi, venti arresti in Veneto: la base a Padova

Inviato: 15/06/2012, 19:48
da paolo11
Spaccio e armi, venti arresti in Veneto: la base a Padova

PADOVA. Spacciavano cocaina alla Casetta Michelini di Pontevigodarzere o e avevano un vero e proprio arsenale di guerra, con tanto di esplosivi. Una banda criminale è stata sgominata questa notte dai Carabinieri del comando provinciale di Padova, a conclusione di un’attività d’indagine durata quasi due anni. Il blitz, che ha visto impegnati circa 400 carabinieri ed ha interessato - oltre a Padova - anche altre Province del Veneto tra cui Venezia, Vicenza, Verona, Rovigo, ma anche città come Ferrara, Ravenna, Pisa e Brindisi, ha portato in manette una ventina di individui, principalmente veneti.

L’operazione, denominata «Persicus», è stata resa possibile grazie ad un rapporto di collaborazione con la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga di Roma che ha permesso di infiltrare due carabinieri come agenti «undercover» favorendo la comprensione delle dinamiche interne del gruppo criminale (delineando le figure dei capi e dei gregari) e permettendo di documentare centinaia di cessioni di cocaina, eseguendo così decine di arresti in flagranza.

Sequestrate ingenti quantitativi di cocaina, un arsenale di armi (da guerra ma anche altre di fabbricazione artigianale) esplosivi, contanti per oltre 100 mila euro e 4 auto di lusso. La droga viaggiava nascosta all’interno di tavole di legno, con un costo dai 50 ai 95 euro al grammo per la cocaina, a seconda del grado di fidelizzazione del cliente e della qualità (la migliore era definita in gergo: «5 stelle»). Lo spaccio avveniva soprattutto all’interno di un circolo ricreativo di Padova adiacente ad una chiesa.

La cocaina veniva portata in Italia dalla Colombia tramite corrieri ecuadoregni a servizio dell’organizzazione, che si affidava a elementi del clan dei casalesi per il recupero del denaro per le "partite" non pagate.
Sgominata una gang criminale: il centro dello spaccio alla Casetta Michelino di Pontevigodarzere. Sequestrati anche esplosivi, armi, contanti per 100 mila euro e quattro auto di lusso. Al vertice il figlio del braccio destro di Felice Maniero, contatti con i Casalesi
L'indagine, durata quasi tre anni, ha portato all’esecuzione di 18 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla Direzione distrettuale antimafia. Tra gli arrestati figura Massimo Trosa, residente a Cittadella, figlio di Salvatore Trosa, il luogotenente di Felice Maniero che era con il boss della mala del Brenta al largo dell’isola di Capri quando «faccia d’angelo» venne arrestato. Altra figura di spicco è Giuliano Vallese, già arrestato per possesso di armi illegali, in parte fabbricate dallo stesso arrestato. Vallese è sospettato di essere il leader dell’organizzazione, che aveva in Gaspare Orazio Iraci un altro protagonista che appena uscito dal carcere nascondeva la droga e le armi nella struttura di Pontevigodarzere che durante il giorno ospita anziani non autosufficienti. I carabinieri, nel corso delle diverse fasi dell’indagine, hanno sequestrato 95 mila euro e cinque autovetture di grossa cilindrata nonchè pistole e fucili.
I destinatari di provvedimenti di custodia cautelare sono: Francesco Ferrari, 59 anni; Giuliano Vallese, 63 anni; Luigi Sacramati, 62 anni; Romeo Giacon, 63 anni; Gaspare Orazio Iraci, 48 anni, Mario Angiolini, 51 anni; Giancarlo Colombari, 70 anni; Vincenzo Scardovi, 52 anni; Attalo Prandi, 62 anni; Davide Merlin, 39 anni; Giovanni Pinna, 64 anni, Marco Bortoloso, 41 anni; Massimo Trosa, 41 anni; Gianluca Barbato, 37 anni
http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca ... -1.5266993
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Ne hanno parlato il TG3 sia oggi che questa sera.
Ho riportato l'articolo per un motivo la casa per anziani Il Michelino è 50mt da casa mia.E'' una sede in cui portano alla mattina gli anziani e alla sera ritornano a casa con i figli o parenti.Uno di questi ci parlavo pure, era un siciliano che aveva gia avuto dei precedenti.Lo avevano riinserito come custode.Faceva la pulizia dei giardino, apriva e chiudeva in piccolo centro di pattinaggio.Il comune gli aveva dato pure un appartamento casa Amica, sono provvisori fino a che non vengono sistemati altrove.Era una struttura per gli Italiani se tornavano dalla crisi Argentina.
Robe da matti.
Ciao
Paolo11