MASSIMO D' ANTONA e la COGESTIONE
Inviato: 25/06/2012, 23:33
MASSIMO D' ANTONA e la COGESTIONE e la CODETERMINAZIONE. ( parte 1)
Il prof. Masimo D' Antona ha avuto un ruolo importante nel processo di formazione della LEGGE n. 146 del 1990 Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Una legge fondamentale ancora oggi per EQUILIBRIO e TRASPARENZA .
Una legge che tutela il diritto dello sciopero ma dentro una procedura istituzionale di tutela dei lavoratori che usufruiscono di servizi pubblici essenziali.
Ma Massimo D' Antona grande giuslavorista aveva una mission , sviluppare un modello di relazioni sociali basato sulla COGESTIONE e sulla CODETERMINAZIONE dal punto di vista del movimento operaio.
Massimo D' antona era il giurislavorista del movimento operaio e del sindacato CGIL.
Massimo D' Antona inizia il suo lavoro di ricerca sulla cogestione e codeterminazio con la pubblicazipone del saggio Partecipazione, Codeterminazione, Contrattazione.
Sottotitolo ( temi per un diritto sindacale possibile).
Si tratta più che di un saggio definito e finito di APPUNTI PER UN POSSIBILE DIRITTO SINDACALE basato su due grandi parole chiave la COGESTIONE e la CODETERMINAZIONE.
MASSIMO D' ANTONA : PARTECIPAZIONE e CONTRATTAZIONE COLLETTIVA.
La destra e i falsi ideologhi del centro sinistra cercano di imporre la Cogestione come progetto politico per imbrigliare e sconfiggere il sindacato.
Le modalità sono le più svariate , un neocorporativismo, un sindacato dei 'mestieri', una partecipazione solo 'formale' senza alcun potere decisionale da parte dei lavoratori.
Anche se il ' vento neoliberista degli anni 80 ' non ha ' compromesso la centralità della contrattazione collettiva e dell' azione sindacale tradizionale' . (cit. D'Antona).
Questo attivismo ' peloso' sulla cogestione viene poi presentato come ' modernità'.
La risposta di D' Antona è '' anche se non si dovrebbe mai smarrire, per un malinteso senso di ' modernità' '', la relazione conflittuale tra ' la consapevolezza dell' inevitabile tensione che corre tra i due termini : partecipazione significa riconoscere nell' impresa di aree e materie nelle quali vi è, non distinzione , ma una comunanza di interessi; la partecipazione implica sempre una limitazione dell' autonomia delle parti'.
D' Antona usa il prurale ...delle parti.
Del resto è evidente a tutti , sindacati compresi che lo sviluppo del sindacato basato ESCLUSIVAMENTE sul binomio conflitto/contratto ' incontra difficoltà crescenti'.
Perchè ?
Secondo D' Antona in estrema sintesi le cause sono :
a) superamento della figura operaio-massa e del modello organizzativo taylorista.
b) individualizzazione del rapporto di lavoro regolato unicamente o quasi unicamente da protocolli azienda-dipendente.
Partecipazione : il glossario 'scientifico' battezzato dal prof. D' Antona.
Partecipazione : Partecipazione sostitutiva e partecipazione decisionale.
La partecipazione sostitutiva è un disegno studiato per sostituire il sindacato soggetto di politiche sociali con un sindacato corporativo professionale, con un sindacato non sindacato ma sommatoria di interessi individuali.
La partecipazione decisonale è il sindacato soggetto collettivo astrazione di sindacati diversi ma progettuali che si pongono marxianamente in forma di general intellect aziendale.
Massimo D' Antona sviluppa questi concetti sotto il profilo giuridico giurislavorista mentre qui sono sviluppati sotto il profilo della sociologia del lavoro.
Partecipazione : Partecipazione interna ed esterna.
La partecipazione interna la possiamo definire come un perimetro 'mobile', tutto quanto è isituzionalizzato quindi non volontaristico e prevede la presenza di soggetti diversi e anche dualistci ( dipendenti e datori di lavoro in primis ma non solo ), ma la partecipazione è un organo unitario in cui i soggetti si armonizzano si compenetrano.
La partecipazione esterna è la contrattazione tra soggetti autonomi e separati, la partecipazione è possibile ma dentro l' autonomia contrattuale.
Il conflitto è tecnica di partecipazione sublimata. La sintesi tra amore ed odio.
Partecipazione : canale unico e canale duale.
Canale unico vuol dire fare il gioco delle tre carte.
Essere contemporaneamnete bella donna e pugile con naso rotto.
Non è facile per il sindacato mettere in mostra le belle curve e contemporaneamente i muscoli 'pompati'.
Anche per i datori di lavoro non è facile essere contemporaneamente Emma e Bombasei.
Se non fosse altro che il sesso dovrebbe essere diverso.
Canale doppio : la partecipazione INTERNA avviene con elezione in cui la soggettività è data dal essere comunità far parte della comunità.
Indipendentemente dal progetto sindacale che il dipendente può avere.
Se un dipendente è una zucca vuota o è un premio nobel poco importa , l'essenza è essere dentro la comunità azienda.
Nel primo canale votano tutti i membri, nel secondo canale solo gli iscritti al sindacato.
Il secondo canale richiama il concetto di partecipazione esterna.
Il secondo canale vive di autonomia collettiva, qui è importante non partecipare ma vincere.
Qui è importante il progetto culturale sindacale e la strategia politica di lungo periodo.
Qui la contrattazione, l autonomia la forza il risultato sono la partecipazione conflittuale.
Anche qui il risultato è la partecipazione, ma la partecipazioni tra diversità mentre nel primo canale la partecipazione è tra uguali.
Essendo i soggetti uguali essi si istituzionalizzano . Essi producono norme procedurali.
Essendo i soggetti diversi essi si contrattualizzano. Essi producono contratti.
Per concludere il prof. D' Antona ci spiega perchè il sistema a doppio canale è preferibile :
'In un sistema a canale doppio, i diritti sono di regola attribuiti all' organo di rappresentanza generale dei dipendenti, e la differenziazione della rappresentanza dei lavoratori in due soggetti diversamente legittimati,( su base elettiva generale uno su base associativa sindacale l' altro), sembra favorire la differenziazione funzionale tra partecipazione – ispirata ad una logica di collaborazione nell' impresa- e contrattazione collettiva condotta con metodi rivendicativi e con obiettivi generali e solidaristici.
Il prof. Masimo D' Antona ha avuto un ruolo importante nel processo di formazione della LEGGE n. 146 del 1990 Legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali.
Una legge fondamentale ancora oggi per EQUILIBRIO e TRASPARENZA .
Una legge che tutela il diritto dello sciopero ma dentro una procedura istituzionale di tutela dei lavoratori che usufruiscono di servizi pubblici essenziali.
Ma Massimo D' Antona grande giuslavorista aveva una mission , sviluppare un modello di relazioni sociali basato sulla COGESTIONE e sulla CODETERMINAZIONE dal punto di vista del movimento operaio.
Massimo D' antona era il giurislavorista del movimento operaio e del sindacato CGIL.
Massimo D' Antona inizia il suo lavoro di ricerca sulla cogestione e codeterminazio con la pubblicazipone del saggio Partecipazione, Codeterminazione, Contrattazione.
Sottotitolo ( temi per un diritto sindacale possibile).
Si tratta più che di un saggio definito e finito di APPUNTI PER UN POSSIBILE DIRITTO SINDACALE basato su due grandi parole chiave la COGESTIONE e la CODETERMINAZIONE.
MASSIMO D' ANTONA : PARTECIPAZIONE e CONTRATTAZIONE COLLETTIVA.
La destra e i falsi ideologhi del centro sinistra cercano di imporre la Cogestione come progetto politico per imbrigliare e sconfiggere il sindacato.
Le modalità sono le più svariate , un neocorporativismo, un sindacato dei 'mestieri', una partecipazione solo 'formale' senza alcun potere decisionale da parte dei lavoratori.
Anche se il ' vento neoliberista degli anni 80 ' non ha ' compromesso la centralità della contrattazione collettiva e dell' azione sindacale tradizionale' . (cit. D'Antona).
Questo attivismo ' peloso' sulla cogestione viene poi presentato come ' modernità'.
La risposta di D' Antona è '' anche se non si dovrebbe mai smarrire, per un malinteso senso di ' modernità' '', la relazione conflittuale tra ' la consapevolezza dell' inevitabile tensione che corre tra i due termini : partecipazione significa riconoscere nell' impresa di aree e materie nelle quali vi è, non distinzione , ma una comunanza di interessi; la partecipazione implica sempre una limitazione dell' autonomia delle parti'.
D' Antona usa il prurale ...delle parti.
Del resto è evidente a tutti , sindacati compresi che lo sviluppo del sindacato basato ESCLUSIVAMENTE sul binomio conflitto/contratto ' incontra difficoltà crescenti'.
Perchè ?
Secondo D' Antona in estrema sintesi le cause sono :
a) superamento della figura operaio-massa e del modello organizzativo taylorista.
b) individualizzazione del rapporto di lavoro regolato unicamente o quasi unicamente da protocolli azienda-dipendente.
Partecipazione : il glossario 'scientifico' battezzato dal prof. D' Antona.
Partecipazione : Partecipazione sostitutiva e partecipazione decisionale.
La partecipazione sostitutiva è un disegno studiato per sostituire il sindacato soggetto di politiche sociali con un sindacato corporativo professionale, con un sindacato non sindacato ma sommatoria di interessi individuali.
La partecipazione decisonale è il sindacato soggetto collettivo astrazione di sindacati diversi ma progettuali che si pongono marxianamente in forma di general intellect aziendale.
Massimo D' Antona sviluppa questi concetti sotto il profilo giuridico giurislavorista mentre qui sono sviluppati sotto il profilo della sociologia del lavoro.
Partecipazione : Partecipazione interna ed esterna.
La partecipazione interna la possiamo definire come un perimetro 'mobile', tutto quanto è isituzionalizzato quindi non volontaristico e prevede la presenza di soggetti diversi e anche dualistci ( dipendenti e datori di lavoro in primis ma non solo ), ma la partecipazione è un organo unitario in cui i soggetti si armonizzano si compenetrano.
La partecipazione esterna è la contrattazione tra soggetti autonomi e separati, la partecipazione è possibile ma dentro l' autonomia contrattuale.
Il conflitto è tecnica di partecipazione sublimata. La sintesi tra amore ed odio.
Partecipazione : canale unico e canale duale.
Canale unico vuol dire fare il gioco delle tre carte.
Essere contemporaneamnete bella donna e pugile con naso rotto.
Non è facile per il sindacato mettere in mostra le belle curve e contemporaneamente i muscoli 'pompati'.
Anche per i datori di lavoro non è facile essere contemporaneamente Emma e Bombasei.
Se non fosse altro che il sesso dovrebbe essere diverso.
Canale doppio : la partecipazione INTERNA avviene con elezione in cui la soggettività è data dal essere comunità far parte della comunità.
Indipendentemente dal progetto sindacale che il dipendente può avere.
Se un dipendente è una zucca vuota o è un premio nobel poco importa , l'essenza è essere dentro la comunità azienda.
Nel primo canale votano tutti i membri, nel secondo canale solo gli iscritti al sindacato.
Il secondo canale richiama il concetto di partecipazione esterna.
Il secondo canale vive di autonomia collettiva, qui è importante non partecipare ma vincere.
Qui è importante il progetto culturale sindacale e la strategia politica di lungo periodo.
Qui la contrattazione, l autonomia la forza il risultato sono la partecipazione conflittuale.
Anche qui il risultato è la partecipazione, ma la partecipazioni tra diversità mentre nel primo canale la partecipazione è tra uguali.
Essendo i soggetti uguali essi si istituzionalizzano . Essi producono norme procedurali.
Essendo i soggetti diversi essi si contrattualizzano. Essi producono contratti.
Per concludere il prof. D' Antona ci spiega perchè il sistema a doppio canale è preferibile :
'In un sistema a canale doppio, i diritti sono di regola attribuiti all' organo di rappresentanza generale dei dipendenti, e la differenziazione della rappresentanza dei lavoratori in due soggetti diversamente legittimati,( su base elettiva generale uno su base associativa sindacale l' altro), sembra favorire la differenziazione funzionale tra partecipazione – ispirata ad una logica di collaborazione nell' impresa- e contrattazione collettiva condotta con metodi rivendicativi e con obiettivi generali e solidaristici.