L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Inviato: 13/07/2012, 10:23
da repubblica.it
L'autobus di Grillo
nel paese della politica-che-non-c'è
L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Il M5S è un autobus. Di misura variabile. Con percorso variabile. Da alcuni mesi, è in crescita costante. Si è allungato. I passeggeri sono aumentati di numero. Rapidamente. Fra marzo e aprile: sono quasi raddoppiati. Poi, da maggio, si sono moltiplicati.
All'inizio eravamo in pochi. Perlopiù giovani-adulti come me. Che ho quasi quarant'anni. Sono di Bologna. Di sinistra. Senza partito.
Viaggiare ci piace. Utilizzavamo l'Autobus per raggiungere le località dei Beni Comuni. La Collina dell'Acqua Pubblica, Borgo Ambiente, la Valle dello Sviluppo Sostenibile. Non avevamo problemi di collegamento. Perché siamo sempre connessi. Alla Rete.
Negli ultimi mesi, si sono aggiunti in tanti. Sempre di più. Sparsi e spersi. Decisi a fuggire dai monti. O meglio: da Monti e dalla regione del Montismo. Sono saliti nell'Autobus M5S. Molti abitanti del Paese Democratico (PD) che non sopportano la coabitazione con quelli del Paese della (cosiddetta) Libertà (PdL). Né l'eccessiva familiarità con l'Unione del Centro (UdC). Una provincia piccola, alla congiunzione fra il PD e il PdL. Sospesa e incerta fra gli altri due Paesi. Molti abitanti del PD e dei Territori alla sua Sinistra non sopportano la promiscuità, con i nemici di sempre. Dopo anni e anni di conflitti, trovarsi tutti insieme, riuniti intorno al nuovo Governatore. Mario Monti. Alla nuova Confederazione: il Montismo. Inaccettabile e intollerabile. Così hanno approfittato del passaggio dell'Autobus M5S. Guidato da un autista esperto e fumantino. Beppe Grillo. Abile a cercare nuovi itinerari e nuove stazioni. E sono saliti. Seguiti da molti altri. A Genova, Parma, Mira. Comacchio. In molte città: grandi, medie, piccole e piccolissime. Del Nord e del Centro. Dove, di volta in volta, si sono aggiunti nuovi passeggeri. In fuga da altri territori. Dalla Padania, scossa da scandali e conflitti. La Terra dell'Indipendenza da Roma Ladrona. Diventata simile a Roma. Meglio andarsene altrove. Lontano. Sull'Autobus di Grillo. Che, nel corso del viaggio, ha raccolto anche molti passeggeri in fuga dal PdL. Il Paese della Libertà: un popolo senza sovrani e senza guida. Incapaci di stare con gli abitanti del PD. Un residuo dell'URSS. Stalinista. Così nell'Autobus di Grillo sono saliti insieme gli insofferenti del PD e del PdL. Paradossalmente: per ostilità reciproca. Uniti dal risentimento verso i vecchi e i nuovi sovrani. Berlusconi, Bersani, Casini. E Bossi. Ma anche Di Pietro, Maroni, Vendola. Ma soprattutto, Monti. Tecnico, Professore. Un Potere Forte. Al servizio dei Poteri Forti del Nuovo Mondo senza Frontiere. L'Euro. Il Mercato.
Meglio partire. Insieme ad altri, disposti a intraprendere questo viaggio, verso non-si-sa-dove. Verso il Paese che -ancora - non c'è. Meglio viaggiare, andarsene, fuggire. Da un'altra parte. Dove: non importa.
Così siamo diventati tanti. Non solo giovani, studenti e intellettuali, di grandi città, come all'inizio. Non solo internauti sempre connessi. Le facce sono cambiate. Tante persone di età matura. Tanti anziani. Non solo professionisti e professori. Tanti operai, tanti lavoratori autonomi. Tanti abitanti di piccole città. Insomma, l'Autobus M5S ora non è più una carrozza d'èlite. Prima classe Business di Freccia Rossa o di Italo. Ma un convoglio popolare.
Viaggiare insieme, poi, è sempre una bella esperienza. Eccitante. Anche perché oggi tutti parlano di noi. Spesso, contro di noi. Tanto meglio. Ci dà identità. D'altronde, sul nostro autobus, ormai, siamo più numerosi del popolo del Paese della Libertà. Poco meno del Popolo Democratico. Mentre gli altri Paesi: la Padania, l'Isola dei Valori e la Terra Promessa della Sinistra, a confronto del nostro Autobus, sembrano un'Ape Car. Al massimo, dei pick-up.
Viaggiare verso un Paese-che-non-c'è è un'avventura interessante. Tanti, ma soli contro tutti. L'autista non è invadente. E ci dà visibilità. Grida e strepita. Contro tutti gli altri. Ma non ci impone regole rigide. Non pretende atti di fede. Questo un autobus. Mica una Chiesa, né una Patria a cui si "appartiene". Un'Isola da cui non è possibile andarsene. È un autobus. Prendi un biglietto e sali. Alcuni di noi viaggeranno a lungo. Altri decideranno quanto, se e fino a quando continuare. Se, quando e dove scendere. A una prossima stazione. A una prossima fermata.
Nel frattempo proseguiamo. Tutti insieme. Siamo in tanti. Né militanti né fedeli. Ma soli - contro tutti.
I Passeggeri dell'Autobus di Grillo. In viaggio nel Paese della Politica-che-non-c'è. In lotta contro i politici e i partiti che ci sono.
(13 luglio 2012)
L'autobus di Grillo
nel paese della politica-che-non-c'è
L'autobus di Grillo nel paese della politica-che-non-c'è
Il M5S è un autobus. Di misura variabile. Con percorso variabile. Da alcuni mesi, è in crescita costante. Si è allungato. I passeggeri sono aumentati di numero. Rapidamente. Fra marzo e aprile: sono quasi raddoppiati. Poi, da maggio, si sono moltiplicati.
All'inizio eravamo in pochi. Perlopiù giovani-adulti come me. Che ho quasi quarant'anni. Sono di Bologna. Di sinistra. Senza partito.
Viaggiare ci piace. Utilizzavamo l'Autobus per raggiungere le località dei Beni Comuni. La Collina dell'Acqua Pubblica, Borgo Ambiente, la Valle dello Sviluppo Sostenibile. Non avevamo problemi di collegamento. Perché siamo sempre connessi. Alla Rete.
Negli ultimi mesi, si sono aggiunti in tanti. Sempre di più. Sparsi e spersi. Decisi a fuggire dai monti. O meglio: da Monti e dalla regione del Montismo. Sono saliti nell'Autobus M5S. Molti abitanti del Paese Democratico (PD) che non sopportano la coabitazione con quelli del Paese della (cosiddetta) Libertà (PdL). Né l'eccessiva familiarità con l'Unione del Centro (UdC). Una provincia piccola, alla congiunzione fra il PD e il PdL. Sospesa e incerta fra gli altri due Paesi. Molti abitanti del PD e dei Territori alla sua Sinistra non sopportano la promiscuità, con i nemici di sempre. Dopo anni e anni di conflitti, trovarsi tutti insieme, riuniti intorno al nuovo Governatore. Mario Monti. Alla nuova Confederazione: il Montismo. Inaccettabile e intollerabile. Così hanno approfittato del passaggio dell'Autobus M5S. Guidato da un autista esperto e fumantino. Beppe Grillo. Abile a cercare nuovi itinerari e nuove stazioni. E sono saliti. Seguiti da molti altri. A Genova, Parma, Mira. Comacchio. In molte città: grandi, medie, piccole e piccolissime. Del Nord e del Centro. Dove, di volta in volta, si sono aggiunti nuovi passeggeri. In fuga da altri territori. Dalla Padania, scossa da scandali e conflitti. La Terra dell'Indipendenza da Roma Ladrona. Diventata simile a Roma. Meglio andarsene altrove. Lontano. Sull'Autobus di Grillo. Che, nel corso del viaggio, ha raccolto anche molti passeggeri in fuga dal PdL. Il Paese della Libertà: un popolo senza sovrani e senza guida. Incapaci di stare con gli abitanti del PD. Un residuo dell'URSS. Stalinista. Così nell'Autobus di Grillo sono saliti insieme gli insofferenti del PD e del PdL. Paradossalmente: per ostilità reciproca. Uniti dal risentimento verso i vecchi e i nuovi sovrani. Berlusconi, Bersani, Casini. E Bossi. Ma anche Di Pietro, Maroni, Vendola. Ma soprattutto, Monti. Tecnico, Professore. Un Potere Forte. Al servizio dei Poteri Forti del Nuovo Mondo senza Frontiere. L'Euro. Il Mercato.
Meglio partire. Insieme ad altri, disposti a intraprendere questo viaggio, verso non-si-sa-dove. Verso il Paese che -ancora - non c'è. Meglio viaggiare, andarsene, fuggire. Da un'altra parte. Dove: non importa.
Così siamo diventati tanti. Non solo giovani, studenti e intellettuali, di grandi città, come all'inizio. Non solo internauti sempre connessi. Le facce sono cambiate. Tante persone di età matura. Tanti anziani. Non solo professionisti e professori. Tanti operai, tanti lavoratori autonomi. Tanti abitanti di piccole città. Insomma, l'Autobus M5S ora non è più una carrozza d'èlite. Prima classe Business di Freccia Rossa o di Italo. Ma un convoglio popolare.
Viaggiare insieme, poi, è sempre una bella esperienza. Eccitante. Anche perché oggi tutti parlano di noi. Spesso, contro di noi. Tanto meglio. Ci dà identità. D'altronde, sul nostro autobus, ormai, siamo più numerosi del popolo del Paese della Libertà. Poco meno del Popolo Democratico. Mentre gli altri Paesi: la Padania, l'Isola dei Valori e la Terra Promessa della Sinistra, a confronto del nostro Autobus, sembrano un'Ape Car. Al massimo, dei pick-up.
Viaggiare verso un Paese-che-non-c'è è un'avventura interessante. Tanti, ma soli contro tutti. L'autista non è invadente. E ci dà visibilità. Grida e strepita. Contro tutti gli altri. Ma non ci impone regole rigide. Non pretende atti di fede. Questo un autobus. Mica una Chiesa, né una Patria a cui si "appartiene". Un'Isola da cui non è possibile andarsene. È un autobus. Prendi un biglietto e sali. Alcuni di noi viaggeranno a lungo. Altri decideranno quanto, se e fino a quando continuare. Se, quando e dove scendere. A una prossima stazione. A una prossima fermata.
Nel frattempo proseguiamo. Tutti insieme. Siamo in tanti. Né militanti né fedeli. Ma soli - contro tutti.
I Passeggeri dell'Autobus di Grillo. In viaggio nel Paese della Politica-che-non-c'è. In lotta contro i politici e i partiti che ci sono.
(13 luglio 2012)