Avviso di sfratto al Pd, la sinistra non vi riconosce
Inviato: 28/07/2012, 13:44
La politica ha i suoi tempi e oggi quello delle chiacchiere è finito. L'indecisione e l'ambiguità, del Partito democratico stanno facendo rinascere non solo Berlusconi ma la possibilità per la destra di vincere. La crisi economica, sociale e istituzionale non consentono più rinvii e ulteriori esitazioni nell’indicare l’alternativa.
A parole, la leadership del Pd assicura di voler governare in discontinuità con la politica del governo Monti. Nei fatti, tutto indica invece l'intenzione di proseguire su quella strada. Un'ampia e molto influente area piddina, del resto, dichiara apertamente questo obiettivo e le pressioni del presidente della Repubblica in questa direzione non sono un segreto.
Ma ancor più delle parole sono gli atti concreti a rendere poco credibile un cambio di indirizzo da parte del Partito democratico. Anche quando ha predicato bene, quando a parole ha preso le distanze dalle sciagurate politiche del governo Monti e le ha criticate, il Pd ha poi razzolato malissimo. In Parlamento, le ha votate tutte.
La continuità con le scelte di Monti (e prima di lui di Berlusconi) non sarà dichiarata. Basterà praticarla. La legge elettorale alla quale i partiti della maggioranza, Pd incluso, stanno lavorando in tutta fretta, dopo essere rimasti per mesi e anni con le mani in mano, è fatta apposta per consentire ai partiti di presentarsi alle elezioni con un programma e poi, a urne chiuse, di fare l'opposto dando vita a un governo identico a questo: stesso programma, stessa maggioranza, stesso potere di interdizione nelle mani di Berlusconi, stesso presidente del consiglio.
Questa proposta di legge elettorale ha anche l'obiettivo di relegare ai margini le forze politiche che minacciano di ostacolare questo progetto, a partire dall'Italia dei Valori. La campagna contro l'IdV e contro Antonio Di Pietro, scatenata con la scusa di difendere la presidenza della Repubblica (che non si capisce bene in nome di quale principio dovrebbe essere al di sopra di ogni critica), è pura ipocrisia. Il problema reale non sono le critiche, peraltro sacrosante e comunque del tutto lecite, nei confronti di Giorgio Napolitano: è che bisogna sbarazzarsi di un partito la cui presenza all'interno della coalizione di centrosinistra renderebbe impossibile prendere in giro i cittadini raccontando una cosa prima delle elezioni e facendo il contrario dopo aver incamerato i voti.
In questa condizione le forze politiche che intendono presentarsi alle elezioni con un programma alternativo sia a Berlusconi che a Monti non possono rinviare oltre la fine dell'estate il momento di presentarsi agli elettori con obiettivi e programmi omogenei a quelli delle forze di centrosinistra europee. Programmi e strategie che, a partire dalla Francia di Hollande, con le scelte di Monti non hanno assolutamente nulla a che spartire. Viaggiano anzi in direzione diametralmente opposta.
Chi come noi da sempre lavora per dar vita a una limpida coalizione di centrosinistra, in grado non solo di vincere le elezioni ma anche di governare il Paese e portarlo fuori da questa crisi, non può che augurarsi che di qui alla fine dell'estate il Pd, come forza centrale dell'alleanza, possa risolvere i suoi dilemmi e proporci una coalizione di centrosinistra. Non però una coalizione dai contorni vaghi e dagli obiettivi volutamente circondati dalle nebbie: una coalizione decisa a candidarsi con un programma di netta discontinuità con Berlusconi e Monti, prima di tutto su quello che è stato e sarà il vero banco di prova delle politiche dei governi in tutta Europa: il lavoro.
Se così non sarà, se il Pd insisterà nel perseguire una continuità con questo governo sarà inevitabile dare vita a una coalizione che invece si collochi all'interno del centrosinistra europeo, che cerchi una risposta alla crisi allo stesso tempo più giusta e più efficace, che lavori non per sfasciare l'Europa ma per rifondare l'Unione europea su basi più eque ma anche infinitamente più solide.
L'Italia dei Valori lo farà con chi vorrà farlo, con chi vorrà dare un'alternativa a Berlusconi, a Monti e all'Europa della finanza e delle banche. Come ha giustamente detto Antonio Di Pietro, ci auguriamo che Sinistra ecologia e libertà abbia la forza per costruirla con o senza il Pd. Noi, di certo, ci saremo e sapremo farci sentire.
Maurizio Zipponi.
http://www.italiadeivalori.it/interna/1 ... conosce?ml
Ciao
Paolo11
A parole, la leadership del Pd assicura di voler governare in discontinuità con la politica del governo Monti. Nei fatti, tutto indica invece l'intenzione di proseguire su quella strada. Un'ampia e molto influente area piddina, del resto, dichiara apertamente questo obiettivo e le pressioni del presidente della Repubblica in questa direzione non sono un segreto.
Ma ancor più delle parole sono gli atti concreti a rendere poco credibile un cambio di indirizzo da parte del Partito democratico. Anche quando ha predicato bene, quando a parole ha preso le distanze dalle sciagurate politiche del governo Monti e le ha criticate, il Pd ha poi razzolato malissimo. In Parlamento, le ha votate tutte.
La continuità con le scelte di Monti (e prima di lui di Berlusconi) non sarà dichiarata. Basterà praticarla. La legge elettorale alla quale i partiti della maggioranza, Pd incluso, stanno lavorando in tutta fretta, dopo essere rimasti per mesi e anni con le mani in mano, è fatta apposta per consentire ai partiti di presentarsi alle elezioni con un programma e poi, a urne chiuse, di fare l'opposto dando vita a un governo identico a questo: stesso programma, stessa maggioranza, stesso potere di interdizione nelle mani di Berlusconi, stesso presidente del consiglio.
Questa proposta di legge elettorale ha anche l'obiettivo di relegare ai margini le forze politiche che minacciano di ostacolare questo progetto, a partire dall'Italia dei Valori. La campagna contro l'IdV e contro Antonio Di Pietro, scatenata con la scusa di difendere la presidenza della Repubblica (che non si capisce bene in nome di quale principio dovrebbe essere al di sopra di ogni critica), è pura ipocrisia. Il problema reale non sono le critiche, peraltro sacrosante e comunque del tutto lecite, nei confronti di Giorgio Napolitano: è che bisogna sbarazzarsi di un partito la cui presenza all'interno della coalizione di centrosinistra renderebbe impossibile prendere in giro i cittadini raccontando una cosa prima delle elezioni e facendo il contrario dopo aver incamerato i voti.
In questa condizione le forze politiche che intendono presentarsi alle elezioni con un programma alternativo sia a Berlusconi che a Monti non possono rinviare oltre la fine dell'estate il momento di presentarsi agli elettori con obiettivi e programmi omogenei a quelli delle forze di centrosinistra europee. Programmi e strategie che, a partire dalla Francia di Hollande, con le scelte di Monti non hanno assolutamente nulla a che spartire. Viaggiano anzi in direzione diametralmente opposta.
Chi come noi da sempre lavora per dar vita a una limpida coalizione di centrosinistra, in grado non solo di vincere le elezioni ma anche di governare il Paese e portarlo fuori da questa crisi, non può che augurarsi che di qui alla fine dell'estate il Pd, come forza centrale dell'alleanza, possa risolvere i suoi dilemmi e proporci una coalizione di centrosinistra. Non però una coalizione dai contorni vaghi e dagli obiettivi volutamente circondati dalle nebbie: una coalizione decisa a candidarsi con un programma di netta discontinuità con Berlusconi e Monti, prima di tutto su quello che è stato e sarà il vero banco di prova delle politiche dei governi in tutta Europa: il lavoro.
Se così non sarà, se il Pd insisterà nel perseguire una continuità con questo governo sarà inevitabile dare vita a una coalizione che invece si collochi all'interno del centrosinistra europeo, che cerchi una risposta alla crisi allo stesso tempo più giusta e più efficace, che lavori non per sfasciare l'Europa ma per rifondare l'Unione europea su basi più eque ma anche infinitamente più solide.
L'Italia dei Valori lo farà con chi vorrà farlo, con chi vorrà dare un'alternativa a Berlusconi, a Monti e all'Europa della finanza e delle banche. Come ha giustamente detto Antonio Di Pietro, ci auguriamo che Sinistra ecologia e libertà abbia la forza per costruirla con o senza il Pd. Noi, di certo, ci saremo e sapremo farci sentire.
Maurizio Zipponi.
http://www.italiadeivalori.it/interna/1 ... conosce?ml
Ciao
Paolo11