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Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 9:09
da mariok
A questo punto, io per un referendum sarei d'accordo. E voi?

Spread quota 1200

Rigor Montis, giorni fa, ha dichiarato al Wall Street Journal, punto di riferimento dell'informazione economica americana "Se il precedente governo fosse ancora in carica, ora lo spread italiano sarebbe a 1.200 o qualcosa di simile".Con questa affermazione ha chiarito che lo spread non dipende, e non dipendeva, dalla salute economica dell'Italia. E' un fenomeno esogeno. Da novembre 2011, il nuovo governo, installato con un colpettino di Stato, con Monti senatore a vita la sera e presidente del Consiglio il giorno dopo, ha ottenuto una caduta verticale del disastro lasciato da Berlusconi. Non si pensava fosse possibile, ma i tecnici ci sono riusciti. E' esplosa la disoccupazione, il PIL è negativo (quasi -3 per cento), le imprese chiudono a centinaia di migliaia, i tagli ai servizi sociali sono materia di decreto quotidiano, le tasse divorano i redditi. L'Italia è in ginocchio. Lo stesso debito pubblico aumenta con la stessa velocità di quando c'era Tremorti, circa 100 miliardi all'anno. Lo spread, con questa situazione pre Grecia, dovrebbe essere almeno a 1.000, invece è sotto controllo (si fa per dire) intorno a quota 500. Chi lo tiene sotto controllo? Chi lo faceva salire?
Che il Paese sia fallito non ci piove, che lo fosse prima di Rigor Montis neppure. Il governo tecnico si sta muovendo però come un curatore fallimentare chiamato dai debitori per garantire la loro libbra di carne. E i debitori sono i Paesi che possedevano il 50% dei titoli italiani nel 2011, mille miliardi di euro: 500 la Francia, circa 200 la Germania. Se un anno fa saltava l'Italia, saltavano anche l'euro e la Francia. Quest'ultima si trovava inoltre, a causa dei referendum, a non poter far più cassa con sette centrali nucleari nel nostro Paese e l'acquisizione della gestione dell'acqua italiana attraverso Veolia e Suez. Un debito (di altri) spaventoso sul gobbo e la scomparsa di affari per centinaia di miliardi. Era necessario prendere tempo e ridurre il rischio. Nel 2012 la BCE ha destinato 1.000 miliardi di euro alle banche. Quelle italiane hanno comprato titoli su titoli di Stato dall'estero, strangolando allo stesso tempo le imprese che non hanno ricevuto un euro. Ci siamo ricomprati (in parte) il nostro debito pubblico e oggi i titoli all'estero sono scesi a circa il 35% del totale. Non basta. Sarà necessario vendere pezzi dello Stato, di grandi imprese ancora in mani italiane. Un'asta europea per tenere basso lo spread. Ma questo che c'entra con il il rilancio della nostra economia? Un referendum sull'euro e sulla ristrutturazione del nostro debito è sempre più necessario. Ci vediamo in Parlamento (nonostante Napolitano). Sarà un piacere.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 10:33
da camillobenso
Da noi, essendo il referendum di tipo abrogativo, potrebbe passare solo la parte relativa all’euro. Per la seconda parte, la ristrutturazione del nostro debito, penso che per poter venir accettato dalla Consulta, dovrebbe essere formulato a regola d’arte da costituzionalisti con i baffi su provvedimenti già in corso.

Sulla questione euro ho dei forti dubbi in quanto quello che sta accadendo nel Bel Paese è un durissimo scontro di classe. In questo scontro di classe la sinistra non è rappresentata a livello politico, perché distrutta e polverizzata. In questa fase storica poi mancano economisti di sinistra. Prevalgono gli economisti di destra di scuola bocconiana.

L’uscita dall’euro dell’Italia, comporterebbe mettere in ginocchio anche l’Europa, con conseguenze del tutto imprevedibili. Per quanto ci riguarda non abbiamo gli uomini per affrontare tecnicamente un impegno di quelle dimensioni, perché come stiamo costatando negli ultimi tre anni non abbiamo gli uomini per governare né situazioni ordinarie, né situazione straordinarie di emergenza.

La parte, “ristrutturazione del debito” è una parte importante perché riguarda la vita di tutti e non può essere lasciata solo nelle mani di questo governo, perché alla fine, all’atto pratico della vita di tutti i giorni, produce due risultati estremi poco rassicuranti.

Il primo è l’uomo che due giorni fa si è dato fuoco come un bonzo davanti a Montecitorio perché in difficoltà economiche e il secondo è la signora Daniela Garnero in Santanchè che rivendica la necessità di praticare il lusso.

Senza poi dimenticare che, come riportava ieri Il Fatto Quotidiano, sono riprese le emigrazioni verso la Germania.

La ripartizione dei carichi non è avvenuta e quindi l’Italia ha imboccato una direzione ben precisa. Dato che è un problema che riguarda tutti quanti, questo in una democrazia dovrebbe avere il riscontro di tutti.

Però questa non è una democrazia, e non basta, come mi è stato fatto osservare venerdì scorso: <<Ma noi siamo qui liberi di discutere senza problemi>>. Sì, siamo liberi di discutere, ma di discutere del nulla se non si incide sulla politica economica.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 13:38
da Amadeus
non so se sia più inutile la santanchè con le sue dichiarazioni da scoperta dell'acqua calda ( comprare made in italy fa bene etc ) e da sborona da quattro soldi o chi le riporta come se fossero una notizia o chissà quale novità ....
la signora dimentica che il rispettabile pensiero di ciascuno deve tenere conto del contesto , del mondo che sta attorno.
puoi ricoprirti di vuitton, hermes, chanel e startene nelle enclaves dorate dei 5 stelle ..... ma il contesto sociale mica sparisce.
ma è come cercare di cavare sangue da una rapa ...
c'è una casta consapevole e una casta inconsapevole ...la madama fa da tempo parte dei non illuminati ( e non ci vuole einstein per capirlo !!! )

tornando in topic , almeno spero, in linea generale io questa volontà popolare nel merito di questioni molto tecniche la vedo male.
non già per l'utilizzo dello strumento referendario ma proprio per il tema .
questi temi sono da "addetti ai lavori" , il fatto che la politica non sappia fare il suo mestiere ( per i motivi illustrati perfettamente dallo Zio) non significa che er popolo debba detenere "la ragione" in quanto popolo .
euro o non euro trattato alla stregua di " chi volete, barabba o gesù?" ...mi cade pesante !!!
la maggior parte delle persone ignora o non si interessa ( o se ne frega, if you prefer) di molte tematiche che pure dovrebbero interessarle e non è in grado di addentarsi nella comprensione delle faccende .
voglio dire che sì , è bello sentire il potere di poter avere voce in capitolo , posso anche decidere se fare un ciclo di chemioterapia o meno , ma sostituirsi all'oncologo mi sembra eccessivo.
Voglio dire che ci sono ambiti in cui ci si deve affidare per forza , il fai da te è comprensibile ma razionalmente è un azzardo.
Io sinceramente non lo so se la risposta "popolare" è la più giusta solo in quanto tale, solo perchè " almeno è la voce del popolo e non quella di tecnici o nominati " .
ci sembra più giusta perchè la leggiamo più vicina , ma amministrare questo caos globalizzato non è come amministrare una bottega
artigiana , non valgono le stesse regole.
non mi fido di una soluzione tecnica, non mi fido di una politica , fidarsi di una "popolare" quali garanzie da ????
che ci siamo sfogati?
che l'adrenalina è ritornata a livelli normali?
....

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 15:51
da mariok
Credo che un referendum (non solo abrogativo, ma consultivo) da istituire con apposita legge, avrebbe almeno il merito di provocare un dibattito su questo tema.

Se è vero, come credo sia vero, che da tali scelte dipenderà il futuro dei nostri figli e nipoti, mi sembra inaccettabile che esse siano delegate a un gruppo di tecnici, magari provenienti da banche d'affari o da ambienti in vari modi vicini alla grande finanza.

Non voglio mettermi al posto dell'oncologo, ma penso che sia un diritto dare il mio consenso informato alla terapia che mi si propone.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 17:54
da Amadeus
a parte che il consenso informato serve per lo più a parare il deretans del medico :mrgreen: che a salvare il tuo....e che se vuoi andare avanti con le indagini e le terapie o ti mangi quella minestra ( firmando) o ciccia :|

capiamoci , io sono d'accordo , se si dovesse fare ci vado e dico la mia.
riflettevo sull'incancrenirsi di certe metodiche.... voto di fiducia, referendum .... figlie dell'ingessamento di un sistema che, evidentemente, quando i figli eravamo noi ha fatto scelte sbagliate e di comodo.

il fatto che siano delegate a qualcuno di totalmente inadeguato è il risultato sia dell'involuzione della nostra democrazia che del mancato ricambio generazionale di chi ottiene questa delega .

anche se sono fuori moda, secondo la madama di cui prima, il mio pessimismo è in questo periodo cosmico.... la fiducia non ce l'ho nè nei tecnici, nè nei politici, nè nel popolo.
c'è una piccola finestrella che ogni tanto si apre ma si richiude subito e dubito che se ne farà qualcosa.

la crisi e la deriva non sono solo nell'offerta politica ma anche nella domanda.
non tutti sono lì a chiedere equità e ripartizione dei carichi, la percezione che potremmo fallire veramente non è così diffusa e sentita , mediamente c'è ancora molta gente che vuole andare a votare per continuare a farsi bellamente i cavoli suoi , anche se è a scapito di qualcun altro.
il " ci dobbiamo salvare tutti" non è così netto, al momento prevale ancora il " basta che mi salvo io " , in pieno stile santanchè.
non si è capita ancora la portata del fatto che vivere in un paese dove i poveri , la disoccupazione, il disagio sociale....etc... aumentano a vista d'occhio nuoce anche a chi è convinto di stare in una botte di ferro, onesto o disonesto che sia, evidentemente la negazione è d'obbligo per non sentirsi troppo responsabili e/o parte di un sistema in putrefazione.

non credo che ci siano margini per evitare che la realtà si abbatta sugli ultimi dormienti ( della casta o del volgo che siano ) con la velocità di un tvg , considerato l'evolversi dei fatti economici, delle scadenze e il fatto che i famosi speculatori ormai hanno deciso che ci comprano a babbo morto e ci sbranano lentamente, con gusto.

certo che abbiamo il dovere di opporci a tante cose ma abbiamo anche il dovere di mantenerci lucidi e di non diventare comode pedine per il disordine, il fatto che la democrazia sia evaporata non ci deve fare diventare "eversivi" perchè potremmo essere noi a scoprirci un domani i merli di qualcun altro.

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 18:59
da camillobenso
Amà,.. ma che te sei mangiata oggi pe’ sta a fa sta superperfomance?

Anelletti al forno
Busiati
Cavatieddi
Crispelle di riso uso Benedettini
Cuscus alla trapanese
Daiuni
Maccheroni alla siciliana
Pasta con le sarde
Pasta alla Norma
Pasta o niuru di siccia
Pasta ca muddica
Pasta c'anciova
Pasta con i tenerumi
Pasta fritta
Pasta "Ncasciata"
Spaghetti alla carrettiera
Spaghetti alla bottarga
Spaghetti ai ricci
Spaghetti alla siracusana

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 20:51
da Amadeus
:mrgreen:

è un giorno che sto appresso ai capperi .... li sto facendo asciugare al sole prima di metterli sotto sale grosso ... in pratica il balcone è una distesa di piatti coperti dagli ombrellini di tulle ....

( nb la tua lista è per me un delirio :twisted: .... sono , ahimè, celiaca, diagnosticata tardivamente e quindi ricordo TUTTO :mrgreen: )

a parte i fumi dei capperi ... non si salva proprio niente niente di quello che penso?

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 21:13
da camillobenso
Amadeus ha scritto::mrgreen:

è un giorno che sto appresso ai capperi .... li sto facendo asciugare al sole prima di metterli sotto sale grosso ... in pratica il balcone è una distesa di piatti coperti dagli ombrellini di tulle ....

( nb la tua lista è per me un delirio :twisted: .... sono , ahimè, celiaca, diagnosticata tardivamente e quindi ricordo TUTTO :mrgreen: )

a parte i fumi dei capperi ... non si salva proprio niente niente di quello che penso?

Non stavo dicendo questo, ma che mi hanno favorevolmente colpito in modo particolare:

capiamoci , io sono d'accordo , se si dovesse fare ci vado e dico la mia.
riflettevo sull'incancrenirsi di certe metodiche.... voto di fiducia, referendum .... figlie dell'ingessamento di un sistema che, evidentemente, quando i figli eravamo noi ha fatto scelte sbagliate e di comodo.

il fatto che siano delegate a qualcuno di totalmente inadeguato è il risultato sia dell'involuzione della nostra democrazia che del mancato ricambio generazionale di chi ottiene questa delega .

anche se sono fuori moda, secondo la madama di cui prima, il mio pessimismo è in questo periodo cosmico.... la fiducia non ce l'ho nè nei tecnici, nè nei politici, nè nel popolo.

c'è una piccola finestrella che ogni tanto si apre ma si richiude subito e dubito che se ne farà qualcosa.

la crisi e la deriva non sono solo nell'offerta politica ma anche nella domanda.
non tutti sono lì a chiedere equità e ripartizione dei carichi, la percezione che potremmo fallire veramente non è così diffusa e sentita , mediamente c'è ancora molta gente che vuole andare a votare per continuare a farsi bellamente i cavoli suoi , anche se è a scapito di qualcun altro.

il " ci dobbiamo salvare tutti" non è così netto, al momento prevale ancora il " basta che mi salvo io " , in pieno stile santanchè.


non si è capita ancora la portata del fatto che vivere in un paese dove i poveri , la disoccupazione, il disagio sociale....etc... aumentano a vista d'occhio nuoce anche a chi è convinto di stare in una botte di ferro, onesto o disonesto che sia, evidentemente la negazione è d'obbligo per non sentirsi troppo responsabili e/o parte di un sistema in putrefazione.

non credo che ci siano margini per evitare che la realtà si abbatta sugli ultimi dormienti ( della casta o del volgo che siano ) con la velocità di un tvg , considerato l'evolversi dei fatti economici, delle scadenze e il fatto che i famosi speculatori ormai hanno deciso che ci comprano a babbo morto e ci sbranano lentamente, con gusto.

certo che abbiamo il dovere di opporci a tante cose ma abbiamo anche il dovere di mantenerci lucidi e di non diventare comode pedine per il disordine, il fatto che la democrazia sia evaporata non ci deve fare diventare "eversivi" perchè potremmo essere noi a scoprirci un domani i merli di qualcun altro.


Capperi,...hai detto, ...ci proverà pure io :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 22:34
da Amadeus
:mrgreen: ah ecco ... manco mal ( come diceva mia nonna).... allora tocca brevettare il fumus ex capparis spinosa.

difficile però che a Sesto San Giovanni trovi le piante selvatiche che crescono spontanee nell'arenaria 8-) qui c'è la lotta per chi arriva primo nei posti
( sperduti in campagna ) migliori.
ma avrete certamente altre essenze altrettanto rinvigorenti per lo spirito. :geek:

Re: Euro e ristrutturazione del debito: referendum?

Inviato: 12/08/2012, 23:31
da Stratos58
Chi propone il referendum su Euro e ristrutturazione del debito sa dal principio che è una azione improponibile costituzionalmente, come voi stessi avete puntualmente segnalato, ma soprattutto tecnicamente e finanziaramente.

Uscire dall'Euro, checchenedicano i saccenti professori di economia di derivazione bocconiana con corsi di 150 ore, starebbe a significare perdere il potere d'acquisto, derivante dalla riconversione alla moneta nazionale, in termini così catastrofici che non sono minimamente immaginabili le conseguenze socio-economiche.

Dobbiamo ricordarci che al momento di conversione Lira-Euro in quel del 31-12-1998 ( la moneta fisica invece venne 3 anni dopo ), la nostra situazione debitoria pubblica nazionale si aggirava al di sotto dei 1000 miliardi di Euro.
Ora invece sfioriamo i 2000 miliardi, ovvero quasi il doppio ..... potete immaginare le conseguenze per una eventuale nuova Lira ?
Sarebbe come dire, spanna più spanna meno, che il ritorno alla moneta nazionale avverebbe intorno ai 1000 lire per 1 euro ... perchè questa sarebbe la reale situazione del valore di richezza nazionale in confronto al monte del debito espresso nella nuova moneta nazionale in riferimento alle monete internazionali.

L'unico vantaggio verrebbe poi per le esportazioni .... ma prima di ottenerne i vantaggi in termine di crescita di ricchezza prodotta, dovremmo comprare le materie prime e pagare gli interessi sul debito pubblico in circolazione con una moneta altamente svalutata.

Sarebbe il preludio al totale disastro "stile argentina", con tutte le conseguenze del caso.
Ovvero il default !