I padroni dei partiti
Inviato: 13/12/2012, 19:12
Come è noto, ai partiti la nostra Costituzione dedica un solo articolo, il 49, che recita: «Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale». L’impostazione è cristallina: il soggetto sono i cittadini, cui spetta «determinare la politica nazionale». I partiti sono un loro strumento, un attrezzo nelle loro mani attraverso il quale far valere in modo organizzato il frammento di sovranità di cui ciascuno in democrazia è (dovrebbe essere) portatore.
A questo punto direi :
-il fatto che esistono dei padroni del logos , cioè dei simboli del partito, mi sembra un fatto del tutto assurdo.
Che significato ha ,come ha fatto Berlusconi, brevettare tanti logos per poi poterne disporre a suo piacimento ?
- che senso ha un Grillo ,proprietario del simbolo, che espelle rappresentanti DELLE ISTITUZIONI eletti dai cittadini con quel simbolo ?
Mi sembra che emerga una grossa lacuna che dovrebbe essere sanata a livello costituzionale. Se i cittadini sono il soggetto cui spetta determinare la politica nazionale, i partiti non possono essere schiavi del detentore del logos, ma questo logos spetta a quella maggioranza di cittadini che democraticamente eleggono un comitato , una direzione ecc. ecc... con uno statuto in cui "UNO CONTA UNO".
E' interessante l'articolo su http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... sto-rossi/ di Paolo Flores d’Arcais "Dalla partitocrazia alla democrazia dei cittadini. La lezione “antipolitica” di Ernesto Rossi.
A questo punto direi :
-il fatto che esistono dei padroni del logos , cioè dei simboli del partito, mi sembra un fatto del tutto assurdo.
Che significato ha ,come ha fatto Berlusconi, brevettare tanti logos per poi poterne disporre a suo piacimento ?
- che senso ha un Grillo ,proprietario del simbolo, che espelle rappresentanti DELLE ISTITUZIONI eletti dai cittadini con quel simbolo ?
Mi sembra che emerga una grossa lacuna che dovrebbe essere sanata a livello costituzionale. Se i cittadini sono il soggetto cui spetta determinare la politica nazionale, i partiti non possono essere schiavi del detentore del logos, ma questo logos spetta a quella maggioranza di cittadini che democraticamente eleggono un comitato , una direzione ecc. ecc... con uno statuto in cui "UNO CONTA UNO".
E' interessante l'articolo su http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... sto-rossi/ di Paolo Flores d’Arcais "Dalla partitocrazia alla democrazia dei cittadini. La lezione “antipolitica” di Ernesto Rossi.