ISTITUZIONI: Rappresentanti e rappresentati
Inviato: 20/01/2013, 8:49
TERREMOTO IN ABRUZZO: PREFETTI SCIACALLI
ECCO LE AUTORITA’ DELLO STATO ITALIANO, CHE SGHIGNAZZANO DEL TERREMOTO NELL’AQUILANO
CHE IL 6 APRILE 2009 HA MIETUTO 305 VITTIME.
Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto dell’Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato “scoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani”. E’ quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata.
La falsa commozione davanti ai bimbi rimasti orfani – “I magistrati napoletani – titolari dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell’ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d’asta – fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010.
“Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato ‘una citta’ inesistente, che non c’e”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani.
L’intercettazione – “Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente”. E’ il consiglio che Giovanna Iurato, appena nominata prefetto dell’Aquila, ricevette dal padre. E’ uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza.
I pm partenopei esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe la falsa commozione del prefetto: Iurato: Allora senti…sono andata…sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati… Gratteri: Si lo so. Iurato: …perché è un uomo di mondo, saggio, dice: “…appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.
Iurato rise - Gratteri: Brava. Iurato: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a….. Gratteri: Ti mettesti a piangere…sicuramente! Iurato : Mi misi a piangere. Gratteri: Ovviamente, non avevo dubbi (ride). Iurato: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”. Gratteri: Non avevo dubbi (eh, eh ride). Iurato: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”. Gratteri: Non avevo dubbi (eh, eh ride). Iurato: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perché è venuta qua?”. Perché voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perché voglio essere utile a questo territorio. Punto. Gratteri: Eh. Iurato: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.
Che razza di bestia è Gratteri?
A quasi 12 anni dal tragico G8 di Genova sono state confermate in via definitiva – a luglio 2012 – le condanne per falso aggravato inflitte agli alti funzionari di polizia coinvolti nelle violenze alla scuola Diaz risalenti al 21 luglio 2001. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione. Nel dettaglio, la suprema corte ha confermato l’impianto accusatorio della Corte d’Appello di Genova del 18 maggio 2010. Convalidata la condanna a 4 anni per Francesco Gratteri, attuale capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia. Convalidati i 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8 e oggi capo del reparto analisi dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), i 3 anni e 8 mesi a Gilberto Caldarozzi, attuale capo dello Sco (Servizio centrale operativo). Convalidata anche la condanna a 5 anni per Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma.
Interdetti – La conferma delle condanne comporterà la sospensione dal servizio per i funzionari dal momento che nei loro confronti è stata applicata la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Prescritti, invece, i reati di lesioni gravi contestati a nove agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all’epoca dei fatti.
http://www.informarexresistere.fr/2013/ ... z2IUzsQ3LL
- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Prefetto (ordinamento italiano)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Istituzioni della Repubblica Italiana
Nell'ordinamento amministrativo italiano il prefetto è un organo monocratico dello Stato, rappresentante del governo nella provincia, preposto a un ufficio denominato prefettura-ufficio territoriale del governo, dipendente dal Ministero dell'Interno.
ECCO LE AUTORITA’ DELLO STATO ITALIANO, CHE SGHIGNAZZANO DEL TERREMOTO NELL’AQUILANO
CHE IL 6 APRILE 2009 HA MIETUTO 305 VITTIME.
Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto dell’Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato “scoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani”. E’ quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata.
La falsa commozione davanti ai bimbi rimasti orfani – “I magistrati napoletani – titolari dell’inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell’ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d’asta – fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010.
“Commentando la sua prima giornata ufficiale – scrivono i pm – nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato ‘una citta’ inesistente, che non c’e”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani.
L’intercettazione – “Appena metti piede in città, subito con una corona, vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente”. E’ il consiglio che Giovanna Iurato, appena nominata prefetto dell’Aquila, ricevette dal padre. E’ uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza.
I pm partenopei esprimono severi giudizi sul tono della telefonata, in cui emergerebbe la falsa commozione del prefetto: Iurato: Allora senti…sono andata…sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati… Gratteri: Si lo so. Iurato: …perché è un uomo di mondo, saggio, dice: “…appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.
Iurato rise - Gratteri: Brava. Iurato: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a….. Gratteri: Ti mettesti a piangere…sicuramente! Iurato : Mi misi a piangere. Gratteri: Ovviamente, non avevo dubbi (ride). Iurato: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”. Gratteri: Non avevo dubbi (eh, eh ride). Iurato: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”. Gratteri: Non avevo dubbi (eh, eh ride). Iurato: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perché è venuta qua?”. Perché voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perché voglio essere utile a questo territorio. Punto. Gratteri: Eh. Iurato: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.
Che razza di bestia è Gratteri?
A quasi 12 anni dal tragico G8 di Genova sono state confermate in via definitiva – a luglio 2012 – le condanne per falso aggravato inflitte agli alti funzionari di polizia coinvolti nelle violenze alla scuola Diaz risalenti al 21 luglio 2001. Lo ha deciso la quinta sezione penale della Cassazione. Nel dettaglio, la suprema corte ha confermato l’impianto accusatorio della Corte d’Appello di Genova del 18 maggio 2010. Convalidata la condanna a 4 anni per Francesco Gratteri, attuale capo del dipartimento centrale anticrimine della Polizia. Convalidati i 4 anni per Giovanni Luperi, vicedirettore Ucigos ai tempi del G8 e oggi capo del reparto analisi dell’Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna), i 3 anni e 8 mesi a Gilberto Caldarozzi, attuale capo dello Sco (Servizio centrale operativo). Convalidata anche la condanna a 5 anni per Vincenzo Canterini, ex dirigente del reparto mobile di Roma.
Interdetti – La conferma delle condanne comporterà la sospensione dal servizio per i funzionari dal momento che nei loro confronti è stata applicata la pena accessoria della interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Prescritti, invece, i reati di lesioni gravi contestati a nove agenti appartenenti al settimo nucleo speciale della Mobile all’epoca dei fatti.
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- Nel tempo dell'inganno universale, dire la verità è un atto rivoluzionario!
Prefetto (ordinamento italiano)
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Istituzioni della Repubblica Italiana
Nell'ordinamento amministrativo italiano il prefetto è un organo monocratico dello Stato, rappresentante del governo nella provincia, preposto a un ufficio denominato prefettura-ufficio territoriale del governo, dipendente dal Ministero dell'Interno.