Sicilia: le proteste contro il Muos vanno avanti.
Inviato: 22/01/2013, 15:37
Sicilia: le proteste contro il Muos vanno avanti. Manifestazioni in tutta Italia
Nonostante l'ordinanza, gli americani si sentono padroni di una terra che non è la loro. É una presa di posizione arrogante che sta a significare che loro possono fare ciò che vogliono. Ancora una volta, il volere dei cittadini , la difesa del diritto alla salute è stato negato. Questa è la denuncia del movimento No-Muos. E di contro vanno avanti a gran voce e con forza e coesione le proteste dei siciliani: attivisti, studenti, cittadini e amministratori comunali sono tornati a protestare nella cittadina nissena, sfilando in corteo con cartelli e striscioni contro la costruzione, nella grande base-radio della marina americana, del sistema di telecomunicazioni satellitari ad altissima frequenza, il Muos appunto.
La manifestazione, partita dal liceo scientifico, si e' conclusa in piazza Municipio. In testa al corteo, insieme con gli studenti, il sindaco Francesco La Rosa, e il suo predecessore, Giovanni Di Martino, entrambi fortemente contrari alla realizzazione di una struttura ritenuta dannosa alla salute pubblica, alla fauna, e alla circolazione aerea per l'alta intensità dei campi magnetici causati dalle onde radio delle "maledette" antenne.
In prima fila, c'erano gli attivisti del movimento No-Muos i quali hanno denunciato che, malgrado il blocco lavori del governatore Crocetta, i lavori di costruzione del sistema satellitare americano proseguono a oltranza , e per questo hanno ribadito che la loro battaglia e il loro presidio delle strade della base Usa di contrada Ulmo proseguiranno fino a quando non saranno apposti i sigilli al Muos. Il presidente Crocetta è molto vicino e sostiene i siciliani : "Sarà una battaglia legale lunga , che vinceremo con tenacia e determinazione ".
La protesta contro il mega sistema radar si estende compatta da Niscemi in tutta la Sicilia e poi in Italia. in oltre quaranta città italiane si sono svolte iniziative di protesta contro il progetto di realizzazione delle antenne statunitensi. A Palermo è stata indetta una pedalata; manifestazioni e cortei anche ad Agrigento, Piazza Armerina e Caltagirone; a Catania e Ragusa presidi dinanzi alla Prefettura e assemblee pubbliche; attivisti sono scesi in piazza anche a Marsala e Siracusa; proiezioni video all'interno del Teatro e banchetti informativi, invece, a Messina; al nord Italia, in città come Bologna sono stati organizzati volantinaggi per sensibilizzare la cittadinanza, così come a Siena, Roma e Torino. Finalmente il paese è a conoscenza di ciò che sta accadendo in Sicilia e di cosa "non sta facendo" il governo italiano per trovare una soluzione.
Sul fronte delle proteste, grande solidarietà da un'isola all'altra. Anche a Cagliari sit-in di protesta. Queste le parole dei manifestanti: "Noi, come no radar, ma prima ancora come antimilitaristi ci sentiamo vicinissimi ai nostri compagni e amici siciliani. L'esperienza della lotta contro i radar in Sardegna e' stata per loro uno stimolo e in parte un esempio'
Anche Fiorello, lo showman siciliano nella sua "Edicolafiore", affronta la delicata questione del Muos. "Mi sono arrivati tantissimi messaggi sul caso del Muos, che tanto fa discutere in Sicilia, non se ne parla a livello nazionale. Invitiamo tutti i nostri follower a informarsi". L'informazione che mobilita il paese potrebbe essere la soluzione vincente. "Ci rivolgiamo ai tg e ai media nazionali che tante volte ci hanno mandato in onda per cose frivole. Amplifichiamo il caso del Muos a livello nazionale".
É necessario che tutti sappiano cosa succede in Sicilia e cosa succede quando il governo italiano ti "gira le spalle" per l'ennesima volta. I siciliani si sentono abbandonati dal governo che per scopi di lucro calpesta uno dei diritti inviolabili dell'essere umano e su cui si fonda una società civile: il diritto alla salute. Ma il popolo siciliano non si arrende, non vuole piegarsi agli interessi dello stato italiano e urla a gran voce e con grande dignità tutto lo sdegno e l'indignazione.
Daniela Libbrizzi
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Che governo ha permesso questo?
Basta devono finire queste cose.Noi cittadini dobbiamo decidere, non I LADRI che ci hanno governato fino ad ora.
E gli USA che se li facciano tutti in casa Propria, che hanno un territorio immenso.
Ciao
Paolo11
Nonostante l'ordinanza, gli americani si sentono padroni di una terra che non è la loro. É una presa di posizione arrogante che sta a significare che loro possono fare ciò che vogliono. Ancora una volta, il volere dei cittadini , la difesa del diritto alla salute è stato negato. Questa è la denuncia del movimento No-Muos. E di contro vanno avanti a gran voce e con forza e coesione le proteste dei siciliani: attivisti, studenti, cittadini e amministratori comunali sono tornati a protestare nella cittadina nissena, sfilando in corteo con cartelli e striscioni contro la costruzione, nella grande base-radio della marina americana, del sistema di telecomunicazioni satellitari ad altissima frequenza, il Muos appunto.
La manifestazione, partita dal liceo scientifico, si e' conclusa in piazza Municipio. In testa al corteo, insieme con gli studenti, il sindaco Francesco La Rosa, e il suo predecessore, Giovanni Di Martino, entrambi fortemente contrari alla realizzazione di una struttura ritenuta dannosa alla salute pubblica, alla fauna, e alla circolazione aerea per l'alta intensità dei campi magnetici causati dalle onde radio delle "maledette" antenne.
In prima fila, c'erano gli attivisti del movimento No-Muos i quali hanno denunciato che, malgrado il blocco lavori del governatore Crocetta, i lavori di costruzione del sistema satellitare americano proseguono a oltranza , e per questo hanno ribadito che la loro battaglia e il loro presidio delle strade della base Usa di contrada Ulmo proseguiranno fino a quando non saranno apposti i sigilli al Muos. Il presidente Crocetta è molto vicino e sostiene i siciliani : "Sarà una battaglia legale lunga , che vinceremo con tenacia e determinazione ".
La protesta contro il mega sistema radar si estende compatta da Niscemi in tutta la Sicilia e poi in Italia. in oltre quaranta città italiane si sono svolte iniziative di protesta contro il progetto di realizzazione delle antenne statunitensi. A Palermo è stata indetta una pedalata; manifestazioni e cortei anche ad Agrigento, Piazza Armerina e Caltagirone; a Catania e Ragusa presidi dinanzi alla Prefettura e assemblee pubbliche; attivisti sono scesi in piazza anche a Marsala e Siracusa; proiezioni video all'interno del Teatro e banchetti informativi, invece, a Messina; al nord Italia, in città come Bologna sono stati organizzati volantinaggi per sensibilizzare la cittadinanza, così come a Siena, Roma e Torino. Finalmente il paese è a conoscenza di ciò che sta accadendo in Sicilia e di cosa "non sta facendo" il governo italiano per trovare una soluzione.
Sul fronte delle proteste, grande solidarietà da un'isola all'altra. Anche a Cagliari sit-in di protesta. Queste le parole dei manifestanti: "Noi, come no radar, ma prima ancora come antimilitaristi ci sentiamo vicinissimi ai nostri compagni e amici siciliani. L'esperienza della lotta contro i radar in Sardegna e' stata per loro uno stimolo e in parte un esempio'
Anche Fiorello, lo showman siciliano nella sua "Edicolafiore", affronta la delicata questione del Muos. "Mi sono arrivati tantissimi messaggi sul caso del Muos, che tanto fa discutere in Sicilia, non se ne parla a livello nazionale. Invitiamo tutti i nostri follower a informarsi". L'informazione che mobilita il paese potrebbe essere la soluzione vincente. "Ci rivolgiamo ai tg e ai media nazionali che tante volte ci hanno mandato in onda per cose frivole. Amplifichiamo il caso del Muos a livello nazionale".
É necessario che tutti sappiano cosa succede in Sicilia e cosa succede quando il governo italiano ti "gira le spalle" per l'ennesima volta. I siciliani si sentono abbandonati dal governo che per scopi di lucro calpesta uno dei diritti inviolabili dell'essere umano e su cui si fonda una società civile: il diritto alla salute. Ma il popolo siciliano non si arrende, non vuole piegarsi agli interessi dello stato italiano e urla a gran voce e con grande dignità tutto lo sdegno e l'indignazione.
Daniela Libbrizzi
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Che governo ha permesso questo?
Basta devono finire queste cose.Noi cittadini dobbiamo decidere, non I LADRI che ci hanno governato fino ad ora.
E gli USA che se li facciano tutti in casa Propria, che hanno un territorio immenso.
Ciao
Paolo11