TRASPARENZA... unica strada...
Inviato: 25/01/2013, 10:26
Non so se la "trasparenza" sia l'unica strada, non sarà certo di per se risolutiva di tutti i guai che ci attanagliano.
Però, indubbiamente può aiutare molto, se praticata e pretesa a tutti i livelli politici-amministrativi.
Sarebbe utile, penso, dibattere e confrontarsi sulle possibilità che la pratica della trasparenza può offrire.
Cani da guardia
Sembra Foia ma non è. “Mancano importanti misure”
Il governo introduce l’obbligo per le Pubbliche amministrazioni di pubblicare tutti i dati in loro possesso e di garantire ad ogni cittadino l’accesso agli stessi. Trasparenza, partecipazione e pubblicità pena l’annullamento dei provvedimenti, ma occhio alle sanzioni. Agorà Digitale: “Tenuti fuori importanti centri di spesa e siamo lontani dal Freedom Of Information Act. Monti e Patroni Griffi aderiscano al nostro Patto”. Nuova linfa per chi si batte in battaglie come la “Settimana della Trasparenza”. Mentre Wikipedia taglia il traguardo del milione di voci online, Twitter diventa serbatoio per bibliotecari
Care amministrazioni d’Italia, dovete pubblicare tutto. È un po’ il sunto dei due decreti legislativi che il consiglio dei ministri di martedì sera ha approvato per dare attuazione ad una parte della legge “anticorruzione” (la 190 del 2012). L’iniziativa, già rinominata “Foia italiano” e promessa dal ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi all’Open Government Summit del novembre scorso, punta a riordinare tutte le norme in materia di trasparenza delle Pa introducendo diversi radicali obblighi. Su tutti, la pubblicazione sui siti istituzionali in formato aperto e riutilizzabile di ogni tipo di dato e spesa: dai curricula, stipendi e incarichi e tutti gli altri dati relativi al personale dirigenziale alla pubblicazione dei bandi di concorso adottati per il reclutamento, degli atti dei procedimenti di approvazione dei piani regolatori e delle varianti urbanistiche alla sanità.
[era-trasparenza-logo] La trasparenza diventa quindi total disclosure. Si stabilisce poi il principio della totale accessibilità delle informazioni, quel “right to know” di tradizione anglosassone che rende non più necessario per i cittadini avere una giusta causa per accedere agli atti pubblici, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente per motivi di sicurezza. Viene poi istituito l’obbligo di pubblicità delle situazioni patrimoniali dei politici e dei loro parenti fino al secondo grado.
Da valutare attentamente, nel testo che si prepara a passare l’esame di garante della privacy e conferenza unificata prima di diventare legge, il meccanismo delle sanzioni; nell’Italia delle mille norme e delle altrettante scappatoie, sarà decisivo stabilire pesanti deterrenti per chi contravviene alle normative. In questo senso, in un comunicato ufficiale il governo assicura che sono previsti, ad esempio, gli annullamenti di incarichi e commesse assegnati senza che ne sia data pubblicità.
Il provvedimento si preannuncia dunque come una nuova pietra miliare che dà ulteriore linfa ad iniziative come quella intrapresa in questi giorni da Agorà Digitale, impegnata, con la “Settimana della Trasparenza“, nella prima mappatura dal basso di tutte le Pa che hanno rispettato o no le disposizioni dell’articolo 18 del Decreto sviluppo, quello che impone loro di pubblicare tutti i dati relativi alle spese superiori a mille euro sostenute dal luglio scorso.
Di una cosa si può essere dunque sicuri: la strada della trasparenza per le Pubbliche amministrazioni ha ormai raggiunto il punto di non ritorno.
UPDATE 14:00 - Agorà Digitale diffonde una nota nella quale afferma:
Le nuove norme sulla trasparenza della PA vanno della giusta direzione e il governo merita un plauso per questo ulteriore passo in avanti sulla politica degli open data. Ma per rendere davvero accessibili e trasparenti le istituzioni è necessario estendere i nuovi obblighi anche alle società a partecipazione statale – veri centri di spesa occulti – e a tutti i soggetti che utilizzano denaro pubblico indipendentemente dalla loro natura giuridica. Inoltre, se il governo guarda al modello del Freedom of Information Act statunitense, bisogna riconoscere che l’America è ancora lontana: la norma italiana infatti impone la messa online di dati e documenti che dovrebbero già essere pubblici alla luce delle norme precedenti, mentre la disciplina anglosassone impone l’accesso a ogni tipo di documento, compatibilmente con le leggi sulla privacy o la sicurezza.
Se davvero intendono portare il FOIA al di qua dell’oceano, il presidente Monti e il ministro Patroni Griffi aderiscano al nostro Patto per la trasparenza, come stanno facendo in queste ore numerosi amministratori e candidati di diversi schieramenti, mentre migliaia di cittadini stanno partecipando alla Settimana della Trasparenza per monitorare insieme a noi, amministrazione per amministrazione, l’adeguamento delle PA all’articolo 18 del decreto sviluppo. Una mobilitazione straordinaria che andrà avanti fino a domenica sul portale http://www.eradellatrasparenza.it, dove sta prendendo forma una vera e propria mappa delle amministrazioni virtuose e inadempienti”.
Wiki e cinguettii
E mentre Wikipedia taglia il traguardo del milione di voci italiane (auguri!), Twitter continua a colonizzare spazi anche nel mondo offline: la Library of Congress statunitense inserirà nei suoi archivi 400 milioni di cinguettii per dare lo “spirito del tempo” nell’era della socialità digitale.
Fonti: Corriere della Sera, Repubblica, LaStapa, IlMessaggero
http://www.agoradigitale.org/sembra-foi ... -e-ancora/
Però, indubbiamente può aiutare molto, se praticata e pretesa a tutti i livelli politici-amministrativi.
Sarebbe utile, penso, dibattere e confrontarsi sulle possibilità che la pratica della trasparenza può offrire.
Cani da guardia
Sembra Foia ma non è. “Mancano importanti misure”
Il governo introduce l’obbligo per le Pubbliche amministrazioni di pubblicare tutti i dati in loro possesso e di garantire ad ogni cittadino l’accesso agli stessi. Trasparenza, partecipazione e pubblicità pena l’annullamento dei provvedimenti, ma occhio alle sanzioni. Agorà Digitale: “Tenuti fuori importanti centri di spesa e siamo lontani dal Freedom Of Information Act. Monti e Patroni Griffi aderiscano al nostro Patto”. Nuova linfa per chi si batte in battaglie come la “Settimana della Trasparenza”. Mentre Wikipedia taglia il traguardo del milione di voci online, Twitter diventa serbatoio per bibliotecari
Care amministrazioni d’Italia, dovete pubblicare tutto. È un po’ il sunto dei due decreti legislativi che il consiglio dei ministri di martedì sera ha approvato per dare attuazione ad una parte della legge “anticorruzione” (la 190 del 2012). L’iniziativa, già rinominata “Foia italiano” e promessa dal ministro della Funzione pubblica Patroni Griffi all’Open Government Summit del novembre scorso, punta a riordinare tutte le norme in materia di trasparenza delle Pa introducendo diversi radicali obblighi. Su tutti, la pubblicazione sui siti istituzionali in formato aperto e riutilizzabile di ogni tipo di dato e spesa: dai curricula, stipendi e incarichi e tutti gli altri dati relativi al personale dirigenziale alla pubblicazione dei bandi di concorso adottati per il reclutamento, degli atti dei procedimenti di approvazione dei piani regolatori e delle varianti urbanistiche alla sanità.
[era-trasparenza-logo] La trasparenza diventa quindi total disclosure. Si stabilisce poi il principio della totale accessibilità delle informazioni, quel “right to know” di tradizione anglosassone che rende non più necessario per i cittadini avere una giusta causa per accedere agli atti pubblici, salvo i casi in cui la legge lo esclude espressamente per motivi di sicurezza. Viene poi istituito l’obbligo di pubblicità delle situazioni patrimoniali dei politici e dei loro parenti fino al secondo grado.
Da valutare attentamente, nel testo che si prepara a passare l’esame di garante della privacy e conferenza unificata prima di diventare legge, il meccanismo delle sanzioni; nell’Italia delle mille norme e delle altrettante scappatoie, sarà decisivo stabilire pesanti deterrenti per chi contravviene alle normative. In questo senso, in un comunicato ufficiale il governo assicura che sono previsti, ad esempio, gli annullamenti di incarichi e commesse assegnati senza che ne sia data pubblicità.
Il provvedimento si preannuncia dunque come una nuova pietra miliare che dà ulteriore linfa ad iniziative come quella intrapresa in questi giorni da Agorà Digitale, impegnata, con la “Settimana della Trasparenza“, nella prima mappatura dal basso di tutte le Pa che hanno rispettato o no le disposizioni dell’articolo 18 del Decreto sviluppo, quello che impone loro di pubblicare tutti i dati relativi alle spese superiori a mille euro sostenute dal luglio scorso.
Di una cosa si può essere dunque sicuri: la strada della trasparenza per le Pubbliche amministrazioni ha ormai raggiunto il punto di non ritorno.
UPDATE 14:00 - Agorà Digitale diffonde una nota nella quale afferma:
Le nuove norme sulla trasparenza della PA vanno della giusta direzione e il governo merita un plauso per questo ulteriore passo in avanti sulla politica degli open data. Ma per rendere davvero accessibili e trasparenti le istituzioni è necessario estendere i nuovi obblighi anche alle società a partecipazione statale – veri centri di spesa occulti – e a tutti i soggetti che utilizzano denaro pubblico indipendentemente dalla loro natura giuridica. Inoltre, se il governo guarda al modello del Freedom of Information Act statunitense, bisogna riconoscere che l’America è ancora lontana: la norma italiana infatti impone la messa online di dati e documenti che dovrebbero già essere pubblici alla luce delle norme precedenti, mentre la disciplina anglosassone impone l’accesso a ogni tipo di documento, compatibilmente con le leggi sulla privacy o la sicurezza.
Se davvero intendono portare il FOIA al di qua dell’oceano, il presidente Monti e il ministro Patroni Griffi aderiscano al nostro Patto per la trasparenza, come stanno facendo in queste ore numerosi amministratori e candidati di diversi schieramenti, mentre migliaia di cittadini stanno partecipando alla Settimana della Trasparenza per monitorare insieme a noi, amministrazione per amministrazione, l’adeguamento delle PA all’articolo 18 del decreto sviluppo. Una mobilitazione straordinaria che andrà avanti fino a domenica sul portale http://www.eradellatrasparenza.it, dove sta prendendo forma una vera e propria mappa delle amministrazioni virtuose e inadempienti”.
Wiki e cinguettii
E mentre Wikipedia taglia il traguardo del milione di voci italiane (auguri!), Twitter continua a colonizzare spazi anche nel mondo offline: la Library of Congress statunitense inserirà nei suoi archivi 400 milioni di cinguettii per dare lo “spirito del tempo” nell’era della socialità digitale.
Fonti: Corriere della Sera, Repubblica, LaStapa, IlMessaggero
http://www.agoradigitale.org/sembra-foi ... -e-ancora/