da il post.it
Gianroberto Casaleggio, nato a Milano nel 1954, è il co-fondatore del Movimento 5 Stelle insieme a Beppe Grillo. Prima di diventare il “guru” del movimento – come lo si chiama regolarmente sui giornali – ispirandone le linee guida e la strategia comunicativa, Casaleggio ha avuto diverse esperienze di lavoro come imprenditore ed esperto di Internet: ha iniziato la sua carriera lavorando all’Olivetti e alla fine degli anni Novanta è stato nominato amministratore delegato della Webegg.
La Webegg – in cui inizialmente Olivetti aveva una partecipazione – era un’importante società italiana di consulenza che faceva parte del gruppo Telecom Italia, specializzata nella comunicazione su Internet. I clienti erano aziende e l’amministrazione pubblica. Tra giugno e luglio 2004, durante un periodo di grandi cambiamenti nell’assetto societario di Telecom, il controllo di Webegg venne venduto ad un’altra società di consulenza, la Value Partners Spa, che lo pagò circa 43 milioni di euro. Telecom mantenne comunque una partecipazione.
Quell’anno, Casaleggio uscì da Webegg e fondò la società informatica ed editoriale Casaleggio Associati, occupandosi principalmente, anche in questo caso, di consulenza sulle strategie comunicative su Internet. Nella nuova società portò alcuni suoi compagni di lavoro nella società del gruppo Telecom, oltre naturalmente ai suoi contatti e alle sue relazioni. Nella Casaleggio Associati, Gianroberto è presidente e azionista al 28,5%, stessa quota di suo figlio 37enne Davide. Ne fanno parte anche due ex dirigenti di Webegg (Mario Bucchich e Luca Eleuteri). A settembre 2012, un altro ex dirigente di Webegg ed ex giornalista del Sole24Ore, Enrico Sassoon, ha annunciato l’abbandono della Casaleggio con una lettera al Corriere.
Nel 2005, Casaleggio ha iniziato a curare il blog di Beppe Grillo ed è stato anche editore di alcuni suoi libri: negli ultimi anni ha curato anche il blog di Antonio Di Pietro e il sito della casa editrice Chiarelettere. Dal 2006, la sua società fa ricerche sull’e-commerce in Italia e ogni anno a Milano organizza un convegno per presentarne i risultati. L’11 febbraio 2013 ha pubblicato, insieme a Dario Fo e Beppe Grillo, il libro Il Grillo canta sempre al tramonto – Dialogo sull’Italia e il MoVimento 5 Stelle. Inoltre, nella sede della sua società, è stato allestito lo studio della webradio ufficiale del movimento, La Cosa.
Casaleggio Associati
Italia Oggi ha pubblicato il 27 febbraio 2013 un articolo di Claudio Plazzotta in cui si cerca di fare un po’ di chiarezza sui conti della sua società. Si scopre che la Casaleggio Associati avrebbe a disposizione 851 euro su Bancoposta, 316 euro su Postepay e 176 euro in cassa. Inoltre, la Casaleggio ha tra le proprie attività finanziarie, in base al bilancio 2011, titoli azionari di Telecom Italia per un ammontare di 38 euro. A dispetto di queste cifre decisamente modeste, riferite ai contanti depositati dalla società, quelle che riguardano il fatturato – ovvero il totale dei ricavi dalle vendite – sono invece importanti: nel 2009 la Casaleggio Associati ha fatturato 1,62 milioni di euro, nel 2010 1,67 milioni di euro e nel 2011 1,4 milioni di euro, con perdite per 58 mila euro.
Le apparizioni pubbliche di Gianroberto Casaleggio sono state poche in questi anni: l’ultima è stata quella a San Giovanni, a Roma, durante la manifestazione organizzata dal M5S nell’ultimo giorno di campagna elettorale (il video è qui). In un’intervista rilasciata al Guardian il 3 gennaio 2013, Casaleggio ha spiegato quali sono le linee guida a base dello statuto del movimento. Secondo molti, almeno parte del successo ottenuto dal M5S alle elezioni politiche del 24-25 febbraio 2013 e quello ottenuto alle elezioni amministrative del 2012 si basa sulle strategie elaborate da Gianroberto Casaleggio.
Come la pensa Casaleggio
Vediamo ora quali sono le convinzioni di Casaleggio. Un movimento politico di successo che si basa soprattutto su Internet, aveva raccontato al Guardian, deve innanzitutto creare nei cittadini un forte senso di partecipazione, avendo chiaro in mente che Internet deve essere visto non come uno degli strumenti utilizzati dalla politica, ma come una vera e propria realtà,
un nuovo mondo, utilizzando un linguaggio basato esclusivamente sulla verità, dato che su Internet si possono ormai verificare molte cose. Inoltre, bisogna comprendere che l’attività iniziale, “ispiratrice”, verrà poi vissuta e portata avanti in seguito, autonomamente, dalle singole persone.
Il punto cardine del pensiero di Casaleggio è la “Rivoluzione dei Media” e “il mondo di Prometeus”, la nuova società: la Casaleggio Associati ha pubblicato su YouTube un video, datato simbolicamente 6 aprile 2051, in cui l’avatar dello scrittore statunitense Philip Dick racconta al “vecchio mondo” cosa bisogna aspettarsi dal futuro. Il messaggio, che inizia con la frase “L’uomo è Dio. È ovunque, è tutti, conosce tutto”, spiega come Internet sia in grado di cambiare la società e l’informazione, per cui «libri, articoli, immagini, si trasformarono in un unico flusso di conoscenza».
L’obiettivo di Prometeus è quello di vivere in un mondo virtuale dove «l’esperienza è la nuova realtà».
La Casaleggio Associati pubblicò poi un altro videomessaggio in cui una voce femminile spiegava che prima di arrivare alla «sostituzione dell’anima con un avatar», la società dovrà passare attraverso alcuni momenti difficili: si svilupperà nei prossimi anni una forte divisione tra i paesi occidentali e quelli che praticano ancora la censura, basata sulla limitazione dell’accesso a Internet.
Nel 2020, dice ancora il video, è previsto l’inizio della Terza guerra mondiale, che durerà venti anni. La guerra sarà vinta dai paesi occidentali, che grazie a Internet, domineranno il mondo intero. Infine, nel 2054, sarà eletto il primo governo mondiale, Gaia.
Le due parole più importanti nella strategia comunicativa di Gianroberto Casaleggio, ripetute molte volte da Beppe Grillo durante i suoi comizi, sono “rete” e “informazione”. In un’intervista, Casaleggio aveva detto: «Ognuno ha la sua informazione, ha la sua verità». A livello politico questo messaggio è stato tradotto, e spesso citato durante la campagna elettorale, nell’incitamento a una diretta partecipazione dei cittadini, in modo da creare un’entità collettiva, facendo a meno della struttura organizzativa classica dei partiti: l’obiettivo è quello di creare un soggetto collettivo capace di prendere decisioni
senza limiti ideologici, in una sorta di democrazia diretta.
Dopo il primo incontro con Casaleggio, nel 2004, dopo uno spettacolo del comico genovese a Livorno, Beppe Grillo disse di lui:
«Questo o è un genio o è un pazzo». Insieme a Casaleggio, Grillo ha studiato le strategie comunicative del movimento,
utilizzando di volta in volta determinate parole chiave, che sono, secondo Casaleggio, quelle che funzionano meglio nella comunicazione politica. Gianroberto Casaleggio è stato coautore insieme a Beppe Grillo del libro Siamo in guerra. Per una nuova politica.
In un’intervista rilasciata dopo la pubblicazione, Casaleggio ha spiegato: «Non siamo un partito, non siamo una casta, siamo cittadini punto e basta». La frase è entrata poi anche in una canzone che si sente spesso ai comizi di Grillo, cioè un pezzo del 2010 scritta dal gruppo rap Supa (fa parte dell’album “Dire il vero”; l’inno ufficiale del movimento, che comunque contiene concetti e frasi simili, è questo, “L’urlo della rete”).
Parlando di Casaleggio, Giovanni Favia, ex consigliere regionale dell’Emilia Romagna eletto con il M5S, disse (in un celebre video trasmesso da Piazza Pulita) che era stato lui a causargli l’estromissione dal movimento, e lo aveva descritto come una specie di padre padrone, dai toni e dai modi poco democratici.
La spinta principale del M5S, ha spiegato Casaleggio in diverse occasioni, è la protesta dei cittadini, che alla fine riuscirà a sostituire i “vecchi partiti”: «Una persona che protesta è una persona che si sostituisce». Per questo, va rinnovato non soltanto il sistema politico, ma anche quello dell’informazione, il sistema sociale ed economico: «La politica sarà fatta dai cittadini senza leader». Alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, il Movimento 5 Stelle ha ottenuto alla Camera il 25,1 per cento (8.784.209 voti in totale) e al Senato il 23,4 per cento (7.374.966 voti in totale), eleggendo così 109 deputati e 54 senatori.