L'eredità di Hugo Chávez
Inviato: 14/03/2013, 11:42
L'eredità di Hugo Chávez
Autore: Greg Grandin / Comitato bolivariano http://www.comitatobolivariano.info
6 marzo 2013
Ho incontrato per la prima volta Chávez a New York nel settembre del 2006, appena dopo la sua famigerata apparizione sul podio dell'Assemblea generale dell'ONU, dove ha definito George W. Bush il demonio. “Ieri il diavolo è venuto qui,” ha detto.”Proprio qui. Proprio qui. E questo tavolo a cui sto davanti puzza di zolfo ancora oggi.” Si è fatto poi il segno della croce, si è baciato la mano, ha fatto l'occhiolino agli spettatori e ha guardato verso il cielo. Era il Chávez “di annata”: un'osservazione offensiva appena alleggerita da un dettaglio con il giusto tocco (lo zolfo che ancora indugiava sul tavolo) per renderla qualche cosa di più di sola retorica e dava un taglio alle panacee soporifere dei diplomatici e allontanava l'ira dall'Iran che in quell'incontro era al centro dell'attenzione.
La stampa naturalmente ha mostrato grande risentimento e non soltanto per l'ovvia ragione che una cosa è che gli oppositori in Medio Oriente chiamino gli Stati Uniti il Grande Satana e un'altra cosa è che il presidente di una nazione latino americana in prima persona scelga di definire, mentre si trova sul suolo statunitense, il loro presidente nientemeno che Belzebù.
Penso che quello che davvero ha irritato è stato che Chávez reclamava un privilegio che era appartenuto per lungo tempo agli Stati Uniti, cioè il diritto di rappresentare i propri avversari non come protagonisti razionali ma come male esistenziale....segue link http://www.forumdesalternatives.org/it/ ... ugo-chavez
Autore: Greg Grandin / Comitato bolivariano http://www.comitatobolivariano.info
6 marzo 2013
Ho incontrato per la prima volta Chávez a New York nel settembre del 2006, appena dopo la sua famigerata apparizione sul podio dell'Assemblea generale dell'ONU, dove ha definito George W. Bush il demonio. “Ieri il diavolo è venuto qui,” ha detto.”Proprio qui. Proprio qui. E questo tavolo a cui sto davanti puzza di zolfo ancora oggi.” Si è fatto poi il segno della croce, si è baciato la mano, ha fatto l'occhiolino agli spettatori e ha guardato verso il cielo. Era il Chávez “di annata”: un'osservazione offensiva appena alleggerita da un dettaglio con il giusto tocco (lo zolfo che ancora indugiava sul tavolo) per renderla qualche cosa di più di sola retorica e dava un taglio alle panacee soporifere dei diplomatici e allontanava l'ira dall'Iran che in quell'incontro era al centro dell'attenzione.
La stampa naturalmente ha mostrato grande risentimento e non soltanto per l'ovvia ragione che una cosa è che gli oppositori in Medio Oriente chiamino gli Stati Uniti il Grande Satana e un'altra cosa è che il presidente di una nazione latino americana in prima persona scelga di definire, mentre si trova sul suolo statunitense, il loro presidente nientemeno che Belzebù.
Penso che quello che davvero ha irritato è stato che Chávez reclamava un privilegio che era appartenuto per lungo tempo agli Stati Uniti, cioè il diritto di rappresentare i propri avversari non come protagonisti razionali ma come male esistenziale....segue link http://www.forumdesalternatives.org/it/ ... ugo-chavez