soloo42000 ha scritto:Posso dirla una cosa scandalosa?
Piu` guardo e riguardo il video, piu` non mi pare scandaloso come denunciato.
Vedere Violante dire ai destri beceri: "Non potete accusarci di faziosita`. Prova ne e` il fatto che...".
Non dimostra che ci sia stato un "accordo politico".
Ma semplicemente che gli ex comunsti (PDS), al solito, gia` nel 1994 dormivano
in piedi e non sapevano manco come se chiamavano.
E meno male che erano eredi di Berlinguer e della Resistenza...
Non hanno fatto quello che avrebbero potuto/dovuto.
Per inania e pavidita`.
E questo gia` di per se e` scandalo sufficiente per chiedere il "licenziamento"
di certi strateghi.
Inutile invece spingersi oltre a ipotizzare "accordi politici di scambio".
Pero` se vogliamo perdere tempo e energie, continuiamo cosi`.
Sotto con le prossime "prove di inciucio del tribuno Travaglio".
Invece di parlare di "capacita`" e "idoneita`" a rappresentare,
continuiamo coi processi per alto tradimento...
Ciao.
soloo42000
Oltre cinquant’anni fa ci si chiedeva perché nel Partito comunista c’era l’invalsa abitudine di arrampicarsi sui vetri per sostenere cose evidenti anche ai sassi. In quegli anni poi usciva la serie di Don Camillo, che raccontava molto bene la filosofia pepponica.
Il paradiso in terra esisteva ed era nell’Unione sovietica. Tutto là era perfetto, funzionava tutto, l’equalitarismo funzionava alla perfezione.
Nella scuola avanzavano solo coloro che meritavano, mentre qui prevaleva il censo,…..e così via…
La domanda più semplice ed evidente quindi era: “Ma se qui stai male,….se là c’è il paradiso in terra, perché stai a perdere tempo qui all’inferno e a buttar la tua vita?”
Ovviamente partivano regolarmente sempre le solite arrampicate sui vetri, per evitare a tutti i costi di dar corso alla coerenza e di dover fare le valigie per Mosca.
Per non parlare poi dell’invasione dell’Ungheria e poi della Cecoslovacchia da parte dei fraterni compagni sovietici con i carri armati.
Poi abbiamo visto Peppone che dopo aver vantata la superiorità della tecnologia sovietica anche nella costruzione dei trattori, quando ha toccato con mano nel viaggio con Don Camillo nel paradiso sovietico, quando si è ammalato ha fatto di tutto per rientrare all’inferno per non rimanere nelle mani dei sovietici.
Poi negli anni abbiamo scoperto una realtà differente.
Ma anche sull’altro campo le cose non erano differenti, di fronte ai fatti e ai ragionamenti logici l’arrampicata sui vetri era la normalità.
Erano gli anni ‘50 e ’60 e una certa giustificazione ci poteva stare tutta.
Ma mezzo secolo dopo con una grossa scolarizzazione, con la televisione, i giornali e i mezzi d’informazione a portata di mano, con internet, pensavo che quel livello fosse stato superato.
Invece no. Al che, dal punto di vista sociologico, subentra la convinzione che faccia parte della natura tricolore.
Arrampicarsi sui vetri è uno sport nazionale, come il calcio, il nuoto, la pallacanestro, l’atletica e il ciclismo.
Caro soloo42000, già le prese di posizione del duca conte Dalemoni all’epoca della bicamerale, delle scuse riportate sul perché non era stato preso in considerazione il conflitto d’interessi, che facevano ridere i polli e le polle, avevano fatto comprendere a sinistra che un accordo c’era stato.
Poi quando è emerso il “Patto della crostata”, non ci sono stati più dubbi.
Inciucio
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nella politica italiana [modifica]
Il termine è entrato nel gergo della politica italiana in seguito all'uso che ne fece il giornalista Mino Fuccillo, in un'intervista a Massimo D'Alema per il quotidiano la Repubblica, il 28 ottobre 1995. Da allora, "inciucio" è divenuto un termine comune per riferirsi ad un accordo informale fra forze politiche di ideologie contrapposte che mette in atto un do ut des o addirittura una vera e propria spartizione del potere. Nel caso italiano, un tacito patto di non-belligeranza sarebbe stato stipulato, secondo alcuni giornalisti, tra Massimo D'Alema, presidente dei Democratici di Sinistra, allora ancora segretario, e Silvio Berlusconi, durante una cena a casa di Gianni Letta, il cosiddetto "patto della crostata" (in riferimento al dolce preparato per quell'occasione dalla signora Letta).
Secondo questa versione, D'Alema si sarebbe impegnato a non fare andare in porto una legge sulla regolamentazione delle frequenze televisive: a tale fine si sarebbe prestato l'allora presidente della ottava Commissione permanente del Senato, Claudio Petruccioli, non calendarizzando l'esame degli articoli del disegno di legge n. 1138 per tutta la XIII legislatura. Tale legge infatti avrebbe costretto il gruppo Mediaset a vendere una delle proprie reti (in tal caso avrebbe scelto probabilmente la meno importante, Rete 4). Inoltre, in quel periodo, Mediaset era in procinto di quotarsi inborsa, e una legge di quel calibro avrebbe fatto calare a picco il valore delle azioni. L'eventuale prezzo che l'altro contraente (Silvio Berlusconi) avrebbe promesso come merce di scambio, non è noto. D'Alema bollò come "inciuci" (cioè pettegolezzi privi di fondamento) tali affermazioni. A causa probabilmente della scarsa conoscenza dei dialetti meridionali da parte dell'intervistatore, al termine fu attribuito un significato distorto, che è poi quello per il quale oggi viene più frequentemente utilizzato.
Più in generale, l'accusa di inciucio è usata non di rado da una parte dello schieramento di sinistra ogni volta che qualche politico di tale schieramento persegue l'obiettivo di accordarsi con lo schieramento contrapposto, anche se tale accordo è ricercato alla luce del sole o verte sulle regole comuni (accordi bipartisan): ciò che similmente accade, seppure con minor frequenza e intensità, anche all'interno dello schieramento di centrodestra.
NB. Le smentite del duca conte equivalgono sempre a conferme. “E’ la politica, ….”bellezza”.”
Nulla di strano quindi la precisazione di Luigi Saraceni, nell’articolo di Giglioli sull’Espresso segnalato da shiloh, quando afferma che nel 1994, l’ordine di assecondare Berlusconi era arrivato dall’alto.
Una ulteriore conferma in più.
Buona arrampicata.
