quo vadis PD ????
Inviato: 22/02/2012, 8:40
Caro PD,
L'ala cosiddetta "liberal", ma che più efficacemente si potrebbe definire neo-democristiana, con Veltroni al seguito (!!!),
finirà certamente fra le braccia di Casini,
seguirà certamente il sentiero di Rutelli.
Ma penso che la loro intenzione è di farlo dopo le elezioni.
Casini sa bene che questi liberisti de noantri porterebbero molte sedie ma pochissimi voti.
Casini preferirà quindi lasciarli nel PD come guastatori alla “Binetti”,
farli eleggere nelle sue liste e cooptarli dopo in parlamento.
Quindi, il momento di farli venire allo scoperto per poi metterli alla porta è adesso.
Nel lasso di tempo che ci separa dalle elezioni.
Dopo sarà tardi.
Dopo anni di "ma anche" è ora che il PD si dia una linea politica.
Il nostro elettorato vuole sapere dove intende andare il partito ed ha il diritto di saperlo.
Casini è incompatibile con la stragrande maggioranza della base elettorale del partito:
che al loft se ne rendano edotti ed agiscano di conseguenza.
Ora, la risposta al quesito di cosa sarebbe successo al PD se si fosse andati ad elezione con una spaccatura così netta non è mai stata data.
L’elettorato che da vincente sempre e sostiene la formazione di csx lo fa anche di fronte a nessun atto del PD in quella direzione.
A maggio 2011 l’elettorato ha dimostrato cosa vuole ed il PD ci ha attaccato solo il cappello perché le vittorie di Milano e di Napoli vanno in direzione opposta di quello che vogliono i vari Fioroni, Letta e Veltroni.
Comprendo che si voglia far finta di non vedere, ma il problema non cambia, …..sta sempre lì.
Ed è lì che sta il punto più significativo del fallimento delle classi dirigenti del centrosinistra.
Il fatto di non aver avuto lo spessore di leader capaci di rispondere a quella chiara domanda di unità e di capacità di governo che viene dal basso.
La costante di questi dirigenti è sempre stata quella di tradire le attese ed il mandato ricevuto dalla base.
Per non farla lunga, mi riferisco a Bersani, che è l'ultimo, ma non l'unico, che è venuto meno all'investitura ricevuta. Ma lo stesso potrei dire di Veltroni e, prima di lui, dei vari D'Alema, Fassino, Rutelli ecc.
Il senso della sua candidatura alle primarie era chiaro. Dopo il fallimento della "vocazione maggioritaria" Veltroniana, il suo impegno era quello di ricostruire una più solida alleanza di centrosinistra.
Era un po' un ritorno alle origini, dopo l'ubbriacatura "modernista" delle promesse di rinnovamento clamorosamente mancate di Veltroni.
Dopo i Calearo, i Colaninno e le varie operazioni di facciata dei "ma anche" veltroniani, la promessa era quella di un ritorno ai fondamentali.
Mi rimase impressa la frase di Bersani, alla presentazione della sua mozione, che postulava il "recupero della parola sinistra".
Bene. Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che anche Bersani, al pari di tutti glia altri, non ha fatto nulla di ciò che aveva annunciato.
Non c'è ancora un'alleanza.
Nè tanto meno un programma di governo condiviso. Non un progetto degno di questo nome.
Quello che c'è è il solito barcamenarsi giorno per giorno, in piena continuità con la vocazione opportunistica di questa classe dirigente.
C'è una caratteristica abbastanza costante nell'elettorato di centrosinistra e del PD in particolare.
Ed è la voglia di unità, del superamento delle divisioni, per avere finalmente un governo alternativo alla destra.
E' una voglia di unità non solo basata sull'anti-berlusconismo, come molti detrattori vogliono far credere.
Essa è basata piuttosto sull'esigenza di non essere rappresentati dalle varie forme di razzismo, dal trionfo dei furbi e degli spregiudicati, dalla parte peggiore del nostro essere italiani.
E' quella parte che a più riprese ha dato chiari segnali su alcuni valori fondamentali su cui è possibile sentirsi uniti, come la pace ed il ripudio della guerra (ricordate le manifestazioni in tal senso inequivocabili durante la guerra in Iraq?), la solidarietà e l'accettazione delle diversità, contro ogni forma di intolleranza e di violenza.
E' quella parte che non ha dubbi quando c'è da scegliere tra Vendola, pur al di là del partito (sostanzialmente minoritario) che rappresenta, e Boccia, espressione della nomenklatura di partito.
O che sceglie il "moderato" Pisapia rispetto alle ambiguità di Boeri.
Che punisce duramente il partito a Napoli quando a rappresentarlo sono gli eredi di Bassolino o della Jervolino.
che fa vincere un perfetto,giovane sconosciuto come Zedda a Cagliari,
che diserta il voto in Molise perchè il candidato del csx è un ex Forza Italia che sfida un suo ex collega come Iorio,
Che sceglie Doria a Genova.
E' una forza forse non maggioritaria, ma certamente capace di farsi sentire e di coinvolgere quando viene correttamente mobilitata.
Questa è la base, che dovrebbe essere rappresentata da vertici che portano avanti queste idee , le "correnti" dovrebbero adeguarsi , accodarsi, invece rimaniamo sotto ricatto o ci propongono l'udc , o "ma anche" la grande ammucchiata .
ici alla chiesa ? già la Bindi con l'orticaria.
voto contro privilegi della "casta" ? hanno votato solo 21 di IDV ...
etc...etc...
la credibilità persa è persa, e certo non la recuperi con altre false promesse.
il corpo elettorale è esausto, esaurito, sconfortato.
il livello di indignazione e sfiducia dice che sono finiti i tempi in cui si crede per fede o per ideologia, si crede solo per tornaconto ed emerge solo il peggio.
Questa "non politica" ha ucciso la voglia di credere che un modo onesto di condurre la cosa pubblica sia possibile .
Ma se siamo destinati a rappresentare tutti e nessuno e a fare riemergere una destra inguardabile non è meglio una botta di orgoglio che almeno renderebbe visibile e chiaro quello che siamo ?
dobbiamo fare un altro programma in cui ci sono 100 cose favolose, moderne e convincenti che poi gli alleati , quando non i nostri stessi rematori contro, ci bocciano riducendo il tutto all'ennesima farsa? alla gestione dell'emergenza? al solito volevo ma non ho potuto ?
No grazie, io non ci sto.
se mi chiedete per chi voterò non lo so , certo non un programma troppo mediato da alleanze centriste.
ma tanto del programma non ne parla nessuno, lo dovrebbero aggiornare ogni ora , troppa fatica.
La cosa peggiore che addebito al PD,
oltre al misfatto di voler affamare i pensionati e ridurre alla disperazione i lavoratori in genere con la riforma “Fornero” votata in parlamento,
è il fatto di avermi tolto il sogno di vivere in un'Italia migliore con gli ideali del partito che hanno votato i miei nonni, i miei genitori e che io ho votato per una vita, e non solo di aver lasciato la “questione morale” al punto dove l’aveva sollevata Berlinguer, ma di aver accettato che molti dei nostri politici si adagiassero nel malcostume.
Ho seguito tutto il calvario di perdita di valori che dalla svolta della Bolognina ha portato il PCI a diventare PD.
Ora mi ritrovo a sostenere un partito di plastica, un partito di voltagabbana e non posso farci nulla,
posso solo assicurare che io non morirò democristiano.
aloha...e a voi.
L'ala cosiddetta "liberal", ma che più efficacemente si potrebbe definire neo-democristiana, con Veltroni al seguito (!!!),
finirà certamente fra le braccia di Casini,
seguirà certamente il sentiero di Rutelli.
Ma penso che la loro intenzione è di farlo dopo le elezioni.
Casini sa bene che questi liberisti de noantri porterebbero molte sedie ma pochissimi voti.
Casini preferirà quindi lasciarli nel PD come guastatori alla “Binetti”,
farli eleggere nelle sue liste e cooptarli dopo in parlamento.
Quindi, il momento di farli venire allo scoperto per poi metterli alla porta è adesso.
Nel lasso di tempo che ci separa dalle elezioni.
Dopo sarà tardi.
Dopo anni di "ma anche" è ora che il PD si dia una linea politica.
Il nostro elettorato vuole sapere dove intende andare il partito ed ha il diritto di saperlo.
Casini è incompatibile con la stragrande maggioranza della base elettorale del partito:
che al loft se ne rendano edotti ed agiscano di conseguenza.
Ora, la risposta al quesito di cosa sarebbe successo al PD se si fosse andati ad elezione con una spaccatura così netta non è mai stata data.
L’elettorato che da vincente sempre e sostiene la formazione di csx lo fa anche di fronte a nessun atto del PD in quella direzione.
A maggio 2011 l’elettorato ha dimostrato cosa vuole ed il PD ci ha attaccato solo il cappello perché le vittorie di Milano e di Napoli vanno in direzione opposta di quello che vogliono i vari Fioroni, Letta e Veltroni.
Comprendo che si voglia far finta di non vedere, ma il problema non cambia, …..sta sempre lì.
Ed è lì che sta il punto più significativo del fallimento delle classi dirigenti del centrosinistra.
Il fatto di non aver avuto lo spessore di leader capaci di rispondere a quella chiara domanda di unità e di capacità di governo che viene dal basso.
La costante di questi dirigenti è sempre stata quella di tradire le attese ed il mandato ricevuto dalla base.
Per non farla lunga, mi riferisco a Bersani, che è l'ultimo, ma non l'unico, che è venuto meno all'investitura ricevuta. Ma lo stesso potrei dire di Veltroni e, prima di lui, dei vari D'Alema, Fassino, Rutelli ecc.
Il senso della sua candidatura alle primarie era chiaro. Dopo il fallimento della "vocazione maggioritaria" Veltroniana, il suo impegno era quello di ricostruire una più solida alleanza di centrosinistra.
Era un po' un ritorno alle origini, dopo l'ubbriacatura "modernista" delle promesse di rinnovamento clamorosamente mancate di Veltroni.
Dopo i Calearo, i Colaninno e le varie operazioni di facciata dei "ma anche" veltroniani, la promessa era quella di un ritorno ai fondamentali.
Mi rimase impressa la frase di Bersani, alla presentazione della sua mozione, che postulava il "recupero della parola sinistra".
Bene. Mi pare che sia sotto gli occhi di tutti che anche Bersani, al pari di tutti glia altri, non ha fatto nulla di ciò che aveva annunciato.
Non c'è ancora un'alleanza.
Nè tanto meno un programma di governo condiviso. Non un progetto degno di questo nome.
Quello che c'è è il solito barcamenarsi giorno per giorno, in piena continuità con la vocazione opportunistica di questa classe dirigente.
C'è una caratteristica abbastanza costante nell'elettorato di centrosinistra e del PD in particolare.
Ed è la voglia di unità, del superamento delle divisioni, per avere finalmente un governo alternativo alla destra.
E' una voglia di unità non solo basata sull'anti-berlusconismo, come molti detrattori vogliono far credere.
Essa è basata piuttosto sull'esigenza di non essere rappresentati dalle varie forme di razzismo, dal trionfo dei furbi e degli spregiudicati, dalla parte peggiore del nostro essere italiani.
E' quella parte che a più riprese ha dato chiari segnali su alcuni valori fondamentali su cui è possibile sentirsi uniti, come la pace ed il ripudio della guerra (ricordate le manifestazioni in tal senso inequivocabili durante la guerra in Iraq?), la solidarietà e l'accettazione delle diversità, contro ogni forma di intolleranza e di violenza.
E' quella parte che non ha dubbi quando c'è da scegliere tra Vendola, pur al di là del partito (sostanzialmente minoritario) che rappresenta, e Boccia, espressione della nomenklatura di partito.
O che sceglie il "moderato" Pisapia rispetto alle ambiguità di Boeri.
Che punisce duramente il partito a Napoli quando a rappresentarlo sono gli eredi di Bassolino o della Jervolino.
che fa vincere un perfetto,giovane sconosciuto come Zedda a Cagliari,
che diserta il voto in Molise perchè il candidato del csx è un ex Forza Italia che sfida un suo ex collega come Iorio,
Che sceglie Doria a Genova.
E' una forza forse non maggioritaria, ma certamente capace di farsi sentire e di coinvolgere quando viene correttamente mobilitata.
Questa è la base, che dovrebbe essere rappresentata da vertici che portano avanti queste idee , le "correnti" dovrebbero adeguarsi , accodarsi, invece rimaniamo sotto ricatto o ci propongono l'udc , o "ma anche" la grande ammucchiata .
ici alla chiesa ? già la Bindi con l'orticaria.
voto contro privilegi della "casta" ? hanno votato solo 21 di IDV ...
etc...etc...
la credibilità persa è persa, e certo non la recuperi con altre false promesse.
il corpo elettorale è esausto, esaurito, sconfortato.
il livello di indignazione e sfiducia dice che sono finiti i tempi in cui si crede per fede o per ideologia, si crede solo per tornaconto ed emerge solo il peggio.
Questa "non politica" ha ucciso la voglia di credere che un modo onesto di condurre la cosa pubblica sia possibile .
Ma se siamo destinati a rappresentare tutti e nessuno e a fare riemergere una destra inguardabile non è meglio una botta di orgoglio che almeno renderebbe visibile e chiaro quello che siamo ?
dobbiamo fare un altro programma in cui ci sono 100 cose favolose, moderne e convincenti che poi gli alleati , quando non i nostri stessi rematori contro, ci bocciano riducendo il tutto all'ennesima farsa? alla gestione dell'emergenza? al solito volevo ma non ho potuto ?
No grazie, io non ci sto.
se mi chiedete per chi voterò non lo so , certo non un programma troppo mediato da alleanze centriste.
ma tanto del programma non ne parla nessuno, lo dovrebbero aggiornare ogni ora , troppa fatica.
La cosa peggiore che addebito al PD,
oltre al misfatto di voler affamare i pensionati e ridurre alla disperazione i lavoratori in genere con la riforma “Fornero” votata in parlamento,
è il fatto di avermi tolto il sogno di vivere in un'Italia migliore con gli ideali del partito che hanno votato i miei nonni, i miei genitori e che io ho votato per una vita, e non solo di aver lasciato la “questione morale” al punto dove l’aveva sollevata Berlinguer, ma di aver accettato che molti dei nostri politici si adagiassero nel malcostume.
Ho seguito tutto il calvario di perdita di valori che dalla svolta della Bolognina ha portato il PCI a diventare PD.
Ora mi ritrovo a sostenere un partito di plastica, un partito di voltagabbana e non posso farci nulla,
posso solo assicurare che io non morirò democristiano.
aloha...e a voi.