Italia senza corruzione? Firma la petizione

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mariok

Italia senza corruzione? Firma la petizione

Messaggio da mariok »

Cari amici in Italia,



Abbiamo l'opportunità storica di far passare una legge forte contro la corruzione, ma solo se saremo in tanti riusciremo a mettere al tappeto il partito di Berlusconi, che sta facendo di tutto per far passare una legge annacquata e inutile. Mancano pochi giorni alla discussione in Parlamento: firma la petizione e fai il passaparola con tutti!

Firma la petizione
Fra pochi giorni il Ministro della giustizia annuncerà i pilastri della nuova legge anti-corruzione: potrebbe essere l'occasione migliore che l'Italia abbia mai avuto per fermare questo crimine odioso. Ma se non saremo in tanti a intervenire ora potremmo ritrovarci con una legge annacquata e inutile.

La nuova legge potrebbe dare ai giudici gli strumenti necessari per le indagini, vietare ai politici corrotti di candidarsi e proteggere chi sporge denuncia contro abusi e irregolarità. Il partito di Berlusconi sta facendo di tutto per indebolire la legge, ma con le elezioni amministrative alle porte i nostri politici sono molto attenti all'opinione pubblica. Se saremo in tanti a ricordare che il loro voto su questa legge potrebbe costare loro la rielezione, potremmo portare a casa la legge anti-corruzione di cui ha bisogno il paese.

La corruzione ci costa 60 miliardi di euro l'anno, per non parlare delle sue conseguenze velenose sulla nostra democrazia. Ora abbiamo un'opportunità unica per invertire la rotta, ma ci rimangono pochi giorni per dire la nostra prima che la legge sia discussa in Parlamento. Clicca sotto per firmare la petizione per ripulire la nostra democrazia una volta per tutte e fai il passaparola con tutti:

http://www.avaaz.org/it/italy_anticorruption_new//?vl

Sono passati 20 anni da Tangentopoli, lo scandalo più grande della storia politica italiana, ma la corruzione ha continuato ad allargarsi a macchia d'olio sotto i governi Berlusconi. Nella classifica internazionale l'Italia è al 69° posto, dopo paesi come Ruanda e Namibia!

Ora, con l'economia e la politica a pezzi, il Ministro della giustizia è determinata a far passare una legge anti-corruzione forte, ma c'è il rischio che il Parlamento finirà per adottare la versione diluita presentata dal partito di Berlusconi. Soltanto un appello pubblico enorme può fare la differenza.

I giudici e gli esperti ritengono che la battaglia contro la corruzione abbia bisogno di strumenti legali forti, inclusa la ratifica immediata delle convenzioni internazionali, l'esclusione dei politici condannati per corruzione dalle elezioni, la protezione di chi sporge denuncia contro i casi di corruzione, l'introduzione di nuovi crimini legati alla corruzione, e molto altro.

Questa è un'opportunità storica per fermare la corruzione in Italia e non possiamo farcela sfuggire. Se saremo in tanti a sostenere queste proposte potremo vincere. Firma ora per salvare la nostra democrazia: il nostro messaggio sarà consegnato al Ministro della giustizia e ai Presidenti di Camera e Senato e le nostre firme saranno pubblicate sul Fatto quotidiano:

http://www.avaaz.org/it/italy_anticorruption_new//?vl

Negli ultimi 2 anni la nostra incredibile comunità ha combattuto e aiutato a sconfiggere i molteplici tentativi di Berlusconi di distorcere l'essenza della nostra democrazia, attraverso bavagli e censure, fino alla sua caduta. Ora abbiamo davanti a noi una sfida ancora più difficile: dobbiamo salvare la politica italiana dalla sua eredità disastrosa. Dimostriamo ai nostri politici che non ci fermeremo finché il nostro paese non sarà libero dalla corruzione una volta per tutte!

Con speranza e determinazione,

Giulia, Luis, Alice, Ricken, Pascal, Emma, Antonia e tutto il resto del team di Avaaz


PIU' INFORMAZIONI

La proposta di legge del Fatto quotidiano contro la corruzione
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/09 ... %9D/59313/

La corruzione pesa per 60 miliardi (Il Sole 24 Ore)
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AaZLH7sE

Il rapporto, l’Italia e la corruzione: in classifica dopo il Ruanda (Corriere della Sera)
http://www.corriere.it/cronache/11_dice ... d24d.shtml

Corruzione, Severino: «Pene più severe» (Il Messaggero)
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=182158

Giro di vite sulla corruzione. I veti incrociati svuotano il decreto (Quotidiano nazionale)
http://qn.quotidiano.net/primo_piano/20 ... ione.shtml
erding
Messaggi: 1188
Iscritto il: 21/02/2012, 22:55

Re: Italia senza corruzione? Firma la petizione

Messaggio da erding »

ANTI CORRUZIONE: Qualcosa si muove?

Qualcosa si muove nel PD?

C'è da crederci?

E' pensabile che i partiti riformino se stessi?

Stando ai commenti... pochi ci credono.

E noi?





I rottamatori del Pd ci riprovano
Da Canossa la crociata anti corruzione

Un giornata dedicata dibattiti sul futuro del partitone. Tra gli ospiti di Pippo Civati i giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio, il giurista Stefano Rodotà e il sindaco di Bari Michele Emiliano
“Vogliamo un Paese a corruzione zero”. La notizia è che ci provano. Una parte del Pd si è data appuntamento il 3 marzo per parlare senza sconti di corruzione e di etica pubblica. E per mettere sul tavolo proposte da mettere nero su bianco per la lunga stagione elettorale che si sta preparando. Perché l’Italia continua ad avere livelli di corruzione insopportabili: 60 miliardi di euro l’anno, più di una manovra finanziaria, una tassa occulta. E i partiti? Oltre a essere spesso i leader indiscussi del settore – grazie a 85 parlamentari con pendenze giudiziarie – sembrano ormai incapaci di affrontare la questione. Tutti? Forse no. O almeno ci credono gli organizzatori della prima “Assise nazionale sulla lotta alla corruzione” che si terrà il 3 marzo prossimo in Emilia. Sono gli esponenti del Pd Giuseppe Civati, Debora Serracchiani, Pina Picierno ed altri esponenti della società civile, più o meno giovani anagraficamente, ma tutti legati dalla volontà di muovere qualcosa in un partito che su temi cruciali sembra come fossilizzato.

L’evento si chiama “La politica va a Canossa”, ed è un appuntamento di “Prossima Fermata Italia”, il progetto di stazioni tematiche-itineranti dedicato all’attivismo e alla partecipazione politica. L’evento sarà articolato in due momenti (la mattina dalle 10 alle 13 e il pomeriggio dalle 15 alle 18) e trasmesso in streaming sull’home page del sito http://www.prossimaitalia.it e seguito in diretta su Twitter tramite l’hashtag #corruzionezero. Tra gli altri arriveranno a Reggio il giurista Stefano Rodotà, i giornalisti del Fatto Quotidiano Marco Travaglio e Peter Gomez, la giornalista del Foglio Nunzia Penelope, l’ex numero uno di Asìa Napoli Raphael Rossi, i professori Alberto Vannucci, Cristina Brasili e Cristina Dallara ma anche Elio Veltri, Pierpaolo Romani, Massimo Romano, Cristian Vaccari, Filippo Taddei e Giorgio Belettini. Ernesto Ruffini, invece, leggerà alcuni passi scelti dall’ultimo discorso parlamentare di Aldo Moro mentre il sindaco di Bari Michele Emiliano si collegherà in videoconferenza.

L’incontro ha il sapore di una sfida e a spiegarlo è Pippo Civati. “Non c’è differenza deontologica tra destra e sinistra in questi comportamenti che sono umani. Ma la sinistra”, sostiene il consigliere regionale del Pd, “può ancora essere ‘migliore’ se sa porre il tema su un piano scomodo come quello politico, senza nascondere la testa sotto la sabbia e cercando soluzioni concrete per prevenire e ridurre il rischio”. La destra, invece, “ha un deficit maggiore di credibilità perché negli ultimi vent’anni ha pensato che costituire le cricche fosse la strada per liberalizzare il paese. Un suicidio concettuale della destra italiana”.

Il punto di partenza è che la corruzione costa. “Costa sia in termini oggettivi come denaro sottratto alle casse pubbliche e alle attività economiche dei privati sia come arretramento di credibilità della politica quando si trova a compiere azioni concrete”, prosegue Civati. “Una classe politica corrotta non avrà mai il consenso per fare delle buone riforme e delle buone leggi e sarà sempre costretta a trovare compromessi al ribasso e sponde con chi offre scorciatoie e voti a buon mercato. Combattere la corruzione ha un valore economico anche superiore a tante misure che stabbo facendo scalpore in questi giorni”.

Il punto di arrivo sono cinque proposte concrete. Un sito unico gestito da un ente terzo che pubblichi tutte le transazioni di partiti, fondazioni politiche e comitati elettorali superiori a 500 euro. Una nuova disciplina delle cause di ineleggibilità e decadenza di ogni eletto condannato in via definitiva per delitti contro la pubblica amministrazione. Estensioni delle tutele per chi denuncia. “White list” di operatori economici che adottino soluzioni di trasparenza come la composizione societaria, il casellario giudiziale di titolari e soci, i bilanci e gli elenchi dei fornitori e subappaltatori. Sanzioni pecuniarie e meccanismi fondati sul danno punitivo, oggi assenti, potranno avere un valore deterrente.

La convinzione dei promotori è che il clima dell’Italia di Monti sia quello giusto per una svolta. “Ha rinnovato l’attenzione verso la fedeltà fiscale e questo sta cambiando il ‘frame’ del Paese. I blitz alla Cortina sono tecnicamente possibili da sempre ma per vent’anni sono stati tenute volutamente a freno. Si può fare di più, si può alzare il tiro. Andando ad esempio a scardinare un paradiso fiscale che non sta nel lontano Pacifico ma a pochi chilometri da casa nostra, in Svizzera”. Anche di questo si parlerà.

“La speranza che porto io è quella di diventare europei anche su questi temi”. Debora Serracchiani arriva da Bruxelles con una valigia carica di esperienze. “C’è una normativa europea del 1999 che l’Italia disattende e si basa su tre pilastri: contrasto all’autoriciclaggio, traffico di influenza, corruzione tra privati. Quello che dirò è che siamo un po’ più europei nella lotta all’evasione, ora dobbiamo diventarlo con la corruzione. Porto anche l’esperienza di Paesi del Nord Europa e di ex colonie che hanno da vent’anni politiche di educazione alla legalità nelle scuole e di fatto hanno i tassi di corruzione più bassi. Si può imparare dai vicini quando non si hanno idee migliori. Facciamolo”.

Non sfuggirà a nessuno che la giornata sarà vista con un occhio attento dall’apparato del Pd ache sembra giusto tollerare le spinte al cambiamento. Osservati speciali… “Il Pd – sostiene Civati – deve maturare una propria posizione su questi temi. Altrimenti li regala all’antipolitica. Ma l’unico modo è farli propri. Il Partito democratico non ha perso voti per un caso, sia Penati o Lusi, ma certo ne avrebbe guadagnati interpretando i temi che hanno sollevato e dicendo chiaramente cosa intende fare perché non si vierifichino più, serve maggior rigore e coraggio, anche nell’ammettere che non si hanno ricette pronte. Ma bisogna arrivarci. Non basta limitarsi a frasi di circostanza tipo “ci auguriamo che la Magistratura faccia chiarezza al più presto”. E’ un po’ poco e l’imbarazzo non è una categoria della politica”. E’ un po’ quello che succede con altre battaglie, come quelle sulle primarie per i parlamentari, o il limite ai mandati degli eletti. “Sono tutte questioni ritenute eversive ma secondo noi sono quelle che in realtà farebbero vincere le elezioni al Pd”. Gli organizzatori puntano a dimostrare che l’etica pubblica è possibile, subito. Ogni spesa per la giornata di Canossa e le successive tappe sarà rendicontata puntualmente sul sito. Un buon inizio.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02 ... ne/194669/
iospero
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Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: Italia senza corruzione? Firma la petizione

Messaggio da iospero »

erding
ANTI CORRUZIONE: Qualcosa si muove?
Qualcosa si muove nel PD?
C'è da crederci?
E' pensabile che i partiti riformino se stessi?
Stando ai commenti... pochi ci credono.
E noi?
Ai rottamatori che vanno a Canossa ho chiesto di non lasciare il monopolio della Democrazia Diretta al movimento " 5 Stelle", di sostenere alle prossime elezioni solo candidati disposti a fare quelle riforme costituzionali previste da" iniziativaquorumzeropiùdemocrazia", se si perde questa opportunità alle prossime elezioni vedremo " 5 Stelle" al 10% e le altre forze politiche con percentuali tali da non permettere la formazione di un governo stabile.
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