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Venezia, chiude l'inceneritore di Fusina

Inviato: 22/05/2013, 16:17
da paolo11
VENEZIA - Chiudera' entro quest'anno l'inceneritore di rifiuti urbani di Fusina: l'annuncio e' stato dato dall'assessore comunale all'Ambiente di Venezia, Gianfranco Bettin, nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, l'amministratore delegato di Veritas, Andrea Razzini, e l'amministratore delegato di Ecoprogetto, Adriano Tolomei.

''La chiusura di questo impianto - ha spiegato Bettin - e' il frutto di un percorso virtuoso che da tempo l'Amministrazione ha intrapreso e che consiste nel ridurre a monte la produzione di rifiuti, raccoglierli in modo corretto per poi poterli riciclare o ricavarne energia, superando cosi' il vecchio sistema di smaltimento, basato sul conferimento alle discariche e sugli inceneritori, come quello di Fusina, che bruciano i rifiuti 'tal quali', cioe' senza trattamento".

"Grazie allo straordinario aumento della raccolta differenziata nel nostro territorio, registrato nel 2012 e in continua crescita anche quest'anno, e' finalmente possibile procedere ad una chiusura che evitera' l'emissione nell'atmosfera di 50mila tonnellate all'anno di Co2 - ha sottolineato - Un altro passo importante che si aggiunge agli ottimi risultati gia' raggiunti in termini di minor conferimento di rifiuti nelle discariche, che nel nostro territorio si attesta sotto il 5% del totale, contro un 50% a livello nazionale''.

Alla dismissione dell'impianto, aperto negli anni Novanta, si accompagnera' il ricollocamento lavorativo dei 22 dipendenti attualmente impiegati.

Nel 2012 la meta' delle 500mila tonnellate di rifiuti raccolti ogni anno da Veritas nella provincia di Venezia, come ha ricordato Razzini, sono infatti gia' materiali indirizzati al riciclo, e si prevede che tale percentuale aumentera' in futuro grazie alla sempre maggiore diffusione della raccolta differenziata nelle famiglie, senza la quale lo scorso anno le bollette di Veritas sarebbero costate ai cittadini 5 milioni di euro in piu'.

La quantita' di rifiuti urbani residui e' dunque destinata a diminuire; tali rifiuti, preventivamente trattati, saranno destinati all'impianto di Fusina, gestito dalla Ecoprogetti Venezia, per la produzione di Cdr, un combustibile ottenuto da quello che rimane dopo la raccolta differenziata di vetro, plastica, lattine, carta e cartone, pile e batterie, medicinali, frazione organica.

http://www.oggitreviso.it/venezia-chiud ... sina-61901
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I Geysers d'Islanda
pubblicato il 20/03/2012.
L'anima calda dei vulcani arriva fin lì: i vapori e le acqua bollenti del sottosuolo vengono catturate per scaldare gli edifici e le serre, dai rubinetti esce un odore di zolfo che ricorda i bagni termali e le sorgenti calde di cui l'isola è ricca.

Queste sorgenti sono alimentate da acque di origine superficiale che circolano nel terreno e vengono riscaldate dal magma sottostante attraverso profonde fratture esistenti nella crosta terrestre.
L'uno per cento di esse è costituito da geysers, veri vulcani che funzionano ad acqua anzichè a lava e che sono presenti soltanto in altre due zone del mondo: Stati Uniti e Nuova Zelanda.
L'eruzione di un geyser avviene sostanzialmente in questo modo: nella parte bassa del condotto che congiunge le acque sotterranee (generalmente freatiche) alla superficie, l'acqua si riscalda in continuazione per il calore ceduto dalle rocce circostanti.
La grande pressione dovuta al peso della colonna di liquido sovrastante impedisce l'ebollizione alla normale temperatura di 100° C.
Ma poichè, sotto, la temperatura continua a crescere mentre la pressione resta immutata, a un certo punto accade che l'acqua comincia a bollire, si trasforma in vapore e aumenta di volume.
Questo provoca una prima fuoriuscita di acqua dalla bocca del condotto e, di conseguenza, una diminuzione di pressione sulla bolla di vapore sottostante.
Ha inizio così una reazione che si autoalimenta perchè altra acqua comincia a bollire trasformandosi in altro vapore.
L'equilibrio si rompe di colpo e allora tutta la colonna liquida, al di sopra della zona di ebollizione, viene spinta violentemente fuori dal condotto e raggiunge qualche decina di metri di altezza.
Ma le moderne teorie hanno dimostrato che un ruolo importante nella eruzione è svolto dai gas surriscaldati che provengono dal magma e dalle acque sotterranee che scorrono in profondità.

Il più grande geyser d'Islanda e anche il più famoso del mondo, è stato Geysir.

E' vecchio di ottomila anni ed è situato in una zona a vulcanismo recente, 150 chilometri a nord di Reykjavik.
Geysir, che in Islanda significa "eruzione intermittente", divenne il nome di questa fontana nel 1846 e diede il nome a tutte le sorgenti termali del mondo, trasformandosi nel termine inglese geyser.

Vicino a Geysir c'è Strokkur, che pare sia nato durante un terremoto nel 1294. Molto più piccolo ma più attivo, questo geyser lancia un getto di 18-20 metri ogni quattro-cinque minuti.

Geysir invece, si era completamente addormentato nel 1915 è stato risvegliato vent'anni dopo, artificialmente e grazie all'intervento dell'uomo.
Oggi spara la sua fontana alta fino a sessanta metri, dove insieme al vapore si mischiano azoto, anidride carbonica, ossigeno, idrogeno e gas rari solo ed unicamente a comando con l'ausilio di normalissimo "sapone" che disciolto in scaglie ne provoca il fenomeno.

Strokkur erutta più spesso ed in modo naturale. Il terreno che lo ospita è una collina ricoperta di riolite di colore giallo-bruno e di geyserite opalina grigio-bianca, d'origine idrotermale.
http://www.islanda.it/articolo.php?id_articoli=17
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Se si vuole le cose possono essere fatte basta la volontà di farle.
Ne ha parlato pure nella trasmissione di Ballarò.A noi non mancano ne vulcani ne zone vulcaniche sotterranee.Una prova l'abbiamo qui vicino Abano Terme.
Ma allora gas è petrolio?
Ciao
Paolo11