Epifani: 'La fine del governo non implica il voto'.
Inviato: 15/06/2013, 23:09
Epifani: 'La fine del governo non implica il voto'.
Il Pd si divide su apertura di Bersani ai ribelli 5S
Il segretario democratico precisa che l'eventuale caduta dell'esecutivo guidato da Letta non significa necessariamente la fine della legislatura.
Il partito si spacca sulle parole dell'ex leader, che torna a definire realistico il governo del cambiamento, alla luce della possibile scissione in casa Cinque Stelle. E il centrodestra insorge
ROMA - La resa dei conti interna al Movimento Cinque stelle, con la possibile nascita di un nuovo gruppo parlamentare di dissidenti grillini, non passa certo inosservata in casa Pd. Ad attendere l'esito dello scontro non sono solo i "pontieri", come Civati e Puppato.
E' l'ex segretario, Pier Luigi Bersani, a prospettare di nuovo il "governo del cambiamento", che sembrava archiviato con il debutto dell'esecutivo Letta.
Lo fa con un'intervista al Corriere in cui sostiene: "Io appoggio Letta, ma la mia idea resta realistica. Stavolta, se Berlusconi stacca la spina, non si va automaticamente a votare".
Parole che agitano il partito e fanno insorgere il centrodestra.
Parole che fanno leggere in una luce particolare anche la dichiarazione di Guglielmo Epifani: "Non è detto - dice Epifani, durante il Forum dei progressisti a Parigi - che alla fine di un governo corrisponda la fine della legislatura".
Il segretario democratico ha sottolineato che non si tratta di "una minaccia", ma di "una constatazione rispetto a quello che resta l'obiettivo di continuare a fare le cose bene per il paese". Ma naturalmente le sue frasi scatenano le interpretazioni dei retroscenisti.
D'altronde, l'ipotesi del governo di cambiamento - avanzata da Bersani - è stata subito accolta con entusiasmo da Sandra Zampa, deputata prodiana, che dice: "Nel caso in cui avvenisse che al Senato abbiamo i voti per fare un governo diverso, bisogna che il Pd si fermi e si interroghi. Se hai la possibilità di fare un altro tipo di governo, senza trovarti continuamente ricattato con l'Imu, devi pensarci". Insomma, le larghe intese possono andare in soffitta.
Un gruppo di renziani reagisce invece con un altolà all'apertura bersaniana: "Balenare nuovamente un governo del cambiamento con i transfughi 5 stelle è una ipotesi dell'irrealtà", dicono Andrea Marcucci, Isabella De Monte, Mauro Del Barba, Nadia Ginetti e Laura Cantini, tutti vicini al sindaco di Firenze. "E comunque - continuano - è una bordata strumentale contro chi a parole si vuole difendere, ovvero Enrico Letta".
Ma soprattutto i renziani insorgono sul tema delle regole: primarie aperte - come vuole il primo cittadino di Firenze - o ristrette ai soli iscritti. "Il Pd che serve al Paese non cambia le regole per contrastare Matteo Renzi".
Sul congresso aperto, incassano il documento di 80 esponenti vicini a Fioroni che scrivono a Epifani: "Vogliamo un congresso di due giorni, sabato e domenica, con i gazebo aperti anche di notte".
Intanto però, su Bersani e il governo di cambiamento, si apre il fuoco del centrodestra. "Leggendo l'intervista di Bersani e le dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd, si ha l'impressione che alla fine rimarrà solo il PdL a sostenere il governo di servizio del democratico Letta", dice la deputata Deborah Bergamini.
E Fabrizio Cicchitto: "La crisi in corso all'interno del gruppo parlamentare dei grillini, l'aggressiva intervista di Bersani al Corriere, quelle che ci appaiono delle false gaffe di Zanonato mettono in evidenza che esistono forze e disegni che hanno per obiettivo quello di far saltare l'attuale quadro politico ma non per andare ad elezioni, bensi per far finalmente prevalere il famoso governo del cambiamento".
La portavoce dei deputati, Mara Carfagna: "Un governo di svolta non può essere certamente un governicchio tenuto in piedi col voto di gruppi improvvisati, frutto di una scissione da un movimento che non ha retto il peso delle sue contraddizioni".
Mentre Maurizio Gasparri chiede: "I transfughi grillini per un deprecabile governo rosso?".
L'allarme, in tutto il centrodestra, è scattato.[/b]
(15 giugno 2013)
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... -61161700/
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Mossa strategica per tenere a bada il PDL o veramente, come mi augurerei fosse, una strategia per fare alcune cose urgenti tra cui la legge elettorale e poi al voto?
Quale miglior cosa di questa?
Sarebbe anche una conta oltre far venir fuori allo scoperta la banda dei 101 se qualcuno non sa ancora chi siano
un salutone
Il Pd si divide su apertura di Bersani ai ribelli 5S
Il segretario democratico precisa che l'eventuale caduta dell'esecutivo guidato da Letta non significa necessariamente la fine della legislatura.
Il partito si spacca sulle parole dell'ex leader, che torna a definire realistico il governo del cambiamento, alla luce della possibile scissione in casa Cinque Stelle. E il centrodestra insorge
ROMA - La resa dei conti interna al Movimento Cinque stelle, con la possibile nascita di un nuovo gruppo parlamentare di dissidenti grillini, non passa certo inosservata in casa Pd. Ad attendere l'esito dello scontro non sono solo i "pontieri", come Civati e Puppato.
E' l'ex segretario, Pier Luigi Bersani, a prospettare di nuovo il "governo del cambiamento", che sembrava archiviato con il debutto dell'esecutivo Letta.
Lo fa con un'intervista al Corriere in cui sostiene: "Io appoggio Letta, ma la mia idea resta realistica. Stavolta, se Berlusconi stacca la spina, non si va automaticamente a votare".
Parole che agitano il partito e fanno insorgere il centrodestra.
Parole che fanno leggere in una luce particolare anche la dichiarazione di Guglielmo Epifani: "Non è detto - dice Epifani, durante il Forum dei progressisti a Parigi - che alla fine di un governo corrisponda la fine della legislatura".
Il segretario democratico ha sottolineato che non si tratta di "una minaccia", ma di "una constatazione rispetto a quello che resta l'obiettivo di continuare a fare le cose bene per il paese". Ma naturalmente le sue frasi scatenano le interpretazioni dei retroscenisti.
D'altronde, l'ipotesi del governo di cambiamento - avanzata da Bersani - è stata subito accolta con entusiasmo da Sandra Zampa, deputata prodiana, che dice: "Nel caso in cui avvenisse che al Senato abbiamo i voti per fare un governo diverso, bisogna che il Pd si fermi e si interroghi. Se hai la possibilità di fare un altro tipo di governo, senza trovarti continuamente ricattato con l'Imu, devi pensarci". Insomma, le larghe intese possono andare in soffitta.
Un gruppo di renziani reagisce invece con un altolà all'apertura bersaniana: "Balenare nuovamente un governo del cambiamento con i transfughi 5 stelle è una ipotesi dell'irrealtà", dicono Andrea Marcucci, Isabella De Monte, Mauro Del Barba, Nadia Ginetti e Laura Cantini, tutti vicini al sindaco di Firenze. "E comunque - continuano - è una bordata strumentale contro chi a parole si vuole difendere, ovvero Enrico Letta".
Ma soprattutto i renziani insorgono sul tema delle regole: primarie aperte - come vuole il primo cittadino di Firenze - o ristrette ai soli iscritti. "Il Pd che serve al Paese non cambia le regole per contrastare Matteo Renzi".
Sul congresso aperto, incassano il documento di 80 esponenti vicini a Fioroni che scrivono a Epifani: "Vogliamo un congresso di due giorni, sabato e domenica, con i gazebo aperti anche di notte".
Intanto però, su Bersani e il governo di cambiamento, si apre il fuoco del centrodestra. "Leggendo l'intervista di Bersani e le dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd, si ha l'impressione che alla fine rimarrà solo il PdL a sostenere il governo di servizio del democratico Letta", dice la deputata Deborah Bergamini.
E Fabrizio Cicchitto: "La crisi in corso all'interno del gruppo parlamentare dei grillini, l'aggressiva intervista di Bersani al Corriere, quelle che ci appaiono delle false gaffe di Zanonato mettono in evidenza che esistono forze e disegni che hanno per obiettivo quello di far saltare l'attuale quadro politico ma non per andare ad elezioni, bensi per far finalmente prevalere il famoso governo del cambiamento".
La portavoce dei deputati, Mara Carfagna: "Un governo di svolta non può essere certamente un governicchio tenuto in piedi col voto di gruppi improvvisati, frutto di una scissione da un movimento che non ha retto il peso delle sue contraddizioni".
Mentre Maurizio Gasparri chiede: "I transfughi grillini per un deprecabile governo rosso?".
L'allarme, in tutto il centrodestra, è scattato.[/b]
(15 giugno 2013)
http://www.repubblica.it/politica/2013/ ... -61161700/
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Mossa strategica per tenere a bada il PDL o veramente, come mi augurerei fosse, una strategia per fare alcune cose urgenti tra cui la legge elettorale e poi al voto?
Quale miglior cosa di questa?
Sarebbe anche una conta oltre far venir fuori allo scoperta la banda dei 101 se qualcuno non sa ancora chi siano
un salutone