Purche' non cada il governo, va bene tutto
Inviato: 18/07/2013, 10:31
Intervista a Felice Casson: "Se cade Angelino Alfano, cade il governo. Si cerchi una maggioranza con M5s"
Pubblicato: 17/07/2013 13:18 CEST
“Se cade Alfano, cade il governo. Non c’è una via di mezzo. Ma se cade il governo, bisogna fare una nuova legge elettorale e mettere in sicurezza i conti. Dunque, serve una fase di passaggio, prima del ritorno al voto. Con un’altra maggioranza. Che va cercata, anche con il Movimento cinque stelle”.
Il senatore Felice Casson è stato il primo nel Pd ad aprire la breccia sulle responsabilità di Angelino Alfano nel caso kazako. A due giorni dal voto in Senato sulla mozione di sfiducia presentata dal M5s e Sel contro il ministro dell’Interno, l’ex pm torna sull’argomento, proprio nelle ore in cui il Pd sta cercando una via d’uscita dal tunnel in cui si è infilato il governo delle larghe intese. E avverte il partito: “Il voto di venerdì su Alfano è diventato un voto sulla fiducia al governo Letta”. Di fatto, è questa la scelta di fronte alla quale si trovano i Dem in questi giorni: appoggiare ancora questo esecutivo o passare ad un’altra maggioranza.
Cominciamo dall’inizio: che impressione le ha fatto la relazione di Alfano al Parlamento?
E’ stata una mezza sceneggiata, nel senso che è venuto a raccontare delle circostanze riferite da rapporto del capo della polizia. La prima parte non è assolutamente credibile, cioè che la polizia non fosse a conoscenza dello status di questa persona.
E’ il caso di chiedere le dimissioni di Alfano, come stanno facendo in molti ormai nel Pd?
Questa è una valutazione politica diversa che coinvolge ambiti diversi. La presenza di Alfano nel governo è garanzia del governo stesso, è quindi comprensibile che venga data importanza alla presenza di Alfano. Se cade Alfano, salta la maggioranza e il governo e ora la questione politica per il Pd è questa. Trattandosi di fiducia a Letta, la questione è molto complicata. Io mi rimetto alla decisione del partito, pur confermando la mia valutazione di nebbia intorno al caso kazako.
Dunque non c’è via di mezzo: se Alfano si dimette, questo governo è finito. Eppure l’ala del Pd più vicina al governo confidava e forse ancora confida in questa via d’uscita proprio per tenere in vita l’esecutivo.
Non c’è una via di mezzo. Poteva esserci se ci fosse stata una scelta volontaria di Alfano di dare le dimissioni, ma mi pare che questa possibilità sia stata spazzata via da Berlusconi che ha blindato il ministro. Per cui ora la via è piuttosto ripida: o rimane Alfano insieme al governo oppure se ne va Alfano e cade il governo con questa maggioranza. E’ questo il punto che il Pd dovrà valutare fino a venerdì.
Ma ammettiamo che cada il governo, si tornerebbe alle urne in autunno?
Sono convinto che ci siano alcuni punti indispensabili da portare avanti prima di un ritorno al voto. La prima questione è la legge elettorale per ovvi motivi, perché con il Porcellum si rischia fortemente di avere maggioranze analoghe a quella che c’è già in questo Parlamento, con la conseguenza della stessa situazione di instabilità che abbiamo ora. Una situazione da evitare. E poi sarebbe fondamentale mettere in sicurezza l’economia, i conti pubblici. Non è necessario andare subito al voto, ma è necessario esplorare la possibilità di un governo di passaggio che porti a casa due, tre punti e poi passi la mano.
Con quale maggioranza?
Bisogna cercarne una diversa, è un lavoro che va fatto da parte del Pd e del presidente della Repubblica che dovrà sentire tutti. Bisogna esplorare la possibilità di trovare una maggioranza diversa.
Con il Movimento 5 stelle? Secondo lei sarebbe pronti ora?
Non è semplicissimo ma una maggioranza andrebbe cercata anche con loro. Concretamente io verifico che con il M5s nelle commissioni si lavora insieme e anche in accordo rispetto al Pdl.
Che ne pensa dell’affondo di Renzi che chiama in causa Letta sul caso Alfano?
L'ho detto anche sabato, con un'altra intervista all'Huffington Post: è stato sbagliato affidare l’accertamento dei fatti ad Alfano, il quale, a torto o a ragione, è chiamato in causa. Qui c’è una questione che coinvolge l’Italia a livello internazionale, una violazione grave dei diritti umani, la Comunità Europea ci ha chiesto conto. Penso che il presidente del Consiglio dovrebbe considerare in prima persona tale questione e valutarla per capire.
Cioè riferire in aula come chiede Renzi?
Al di là del riferire in aula, deve trattare la questione in prima persona. Che Alfano sapesse o meno, la cosa è comunque grave. Ed è ovvio che il premier è il primo interessato. Se poi per ragion di stato si vuole andare avanti così, ne prendo atto da senatore del Pd.
Il Pd si spacca sulla mozione di sfiducia contro Alfano presentata da M5s e Sel?
Sarà di fatto una questione di fiducia al governo e il Pd di fronte a questo si comporterà in maniera unitaria, ma naturalmente all’interno del partito le valutazioni sono le più diverse.
In caso di maggioranza alternativa, Letta potrebbe restare premier?
In questa fase perché no? Sarebbe una fase di passaggio.
E si tornerebbe al voto nel 2014?
Troppo presto per dire.
http://www.huffingtonpost.it/2013/07/17 ... ref=italy-
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Il PD no ha ltre alternative se non quelle di trovare un'accordo con i 5stelle.
Concordare con loro una legge elettorale dopodiche portarla in votazione sapendo di avere i numeri e poi sara quel che sara'. Si blinderanno alcuni punti sull'economia in modo tale da non mettere in fibrillazione il mercato e poi si andra' comodamente alle elezioni se non sara' possibile un governo con i grillini.
Ci si contera' alle urne e non si continuera' a essere sotto ricatto su tutto per non far cadere il governo.
Attualmente e' il solo PD a perdere la fiducia dei suoi elettori quindi deve fare in fretta per non consumarsi definitivamente e poi alle trovarsi alle prune con upugno di mosche.
Sicuramente il PD si spacchera' poiche andra' in frantumi l'antico progetto, e mai marto, di rifare una nuova DC con esponenti di ambo le parti politiche.
Ora la sinistra PD deve farsi sentire e non lasciare al solo Renzi questo compito. Un Renzi che in questo momento assume stranamente un compito che sarebbe dovuto alla sinistra del PD.
Come strana la vita!???
Cmq come stanno le cose o queste forze che non ci stanno con questi inciuci si fanno vedere e sentire trovando alternative diverse e veloci o non ne verremmo piu' fuori per decenni.
Si scelga e scelgano pure gli elettori(da quanto vedo e sento anche molti elettori del PD non si rendono conto della situazione grave in cui versiamo) in fretta sforzando questa via indicata anche da Casson o laranno anni bui per molto tempo.
Diventeremo uno stato come l'attuale Russia in cui noi non conteremmo un caXXo e le redini del potere saranno in mano alle oligarchie e alle mafie
Ma e' cosi' tanto difficile capirlo questo o veramente siamo noi a non voler cambiare.
Se lo capiamo, o siamo imbecilli e quindi ci basta avere un po di vaselina ma poi cosa diremmo ai ns. figli che e' stata solo colpa del caimano o avremmo dovuto prendere i forconi ed entrare nelle sedi politiche per farci sentire?
Anni orsono si occupavano le autostrade e le stazioni per tanto meno mentre ora che si fa?
Si mugugna o si trova sfogo nei forum come questo.
E il resto????
Non siamo in grado di reagire poiche poco o tanto siamo un po' tutti compromessi nel sistema e quindi, tutto sommato,(fino a che non ci mangeremo l'uno coll'altro) per ora tutto ci va bene e il cambiamento ce l'hanno fatto entrare nel cervello come un pericolo di arretramento ulteriore.....e noi come piccoli automi, costruiti nel tempo, siamo arrivati al fine corsa sempre pronti ad acconsentire tutto quello che loro ci proporranno. Come fossero divinita' extraterrestri venute da noi per derigerci e quindi da adorare e seguire ciecamente.
Mi.rda!!!!
.
un salutone
Pubblicato: 17/07/2013 13:18 CEST
“Se cade Alfano, cade il governo. Non c’è una via di mezzo. Ma se cade il governo, bisogna fare una nuova legge elettorale e mettere in sicurezza i conti. Dunque, serve una fase di passaggio, prima del ritorno al voto. Con un’altra maggioranza. Che va cercata, anche con il Movimento cinque stelle”.
Il senatore Felice Casson è stato il primo nel Pd ad aprire la breccia sulle responsabilità di Angelino Alfano nel caso kazako. A due giorni dal voto in Senato sulla mozione di sfiducia presentata dal M5s e Sel contro il ministro dell’Interno, l’ex pm torna sull’argomento, proprio nelle ore in cui il Pd sta cercando una via d’uscita dal tunnel in cui si è infilato il governo delle larghe intese. E avverte il partito: “Il voto di venerdì su Alfano è diventato un voto sulla fiducia al governo Letta”. Di fatto, è questa la scelta di fronte alla quale si trovano i Dem in questi giorni: appoggiare ancora questo esecutivo o passare ad un’altra maggioranza.
Cominciamo dall’inizio: che impressione le ha fatto la relazione di Alfano al Parlamento?
E’ stata una mezza sceneggiata, nel senso che è venuto a raccontare delle circostanze riferite da rapporto del capo della polizia. La prima parte non è assolutamente credibile, cioè che la polizia non fosse a conoscenza dello status di questa persona.
E’ il caso di chiedere le dimissioni di Alfano, come stanno facendo in molti ormai nel Pd?
Questa è una valutazione politica diversa che coinvolge ambiti diversi. La presenza di Alfano nel governo è garanzia del governo stesso, è quindi comprensibile che venga data importanza alla presenza di Alfano. Se cade Alfano, salta la maggioranza e il governo e ora la questione politica per il Pd è questa. Trattandosi di fiducia a Letta, la questione è molto complicata. Io mi rimetto alla decisione del partito, pur confermando la mia valutazione di nebbia intorno al caso kazako.
Dunque non c’è via di mezzo: se Alfano si dimette, questo governo è finito. Eppure l’ala del Pd più vicina al governo confidava e forse ancora confida in questa via d’uscita proprio per tenere in vita l’esecutivo.
Non c’è una via di mezzo. Poteva esserci se ci fosse stata una scelta volontaria di Alfano di dare le dimissioni, ma mi pare che questa possibilità sia stata spazzata via da Berlusconi che ha blindato il ministro. Per cui ora la via è piuttosto ripida: o rimane Alfano insieme al governo oppure se ne va Alfano e cade il governo con questa maggioranza. E’ questo il punto che il Pd dovrà valutare fino a venerdì.
Ma ammettiamo che cada il governo, si tornerebbe alle urne in autunno?
Sono convinto che ci siano alcuni punti indispensabili da portare avanti prima di un ritorno al voto. La prima questione è la legge elettorale per ovvi motivi, perché con il Porcellum si rischia fortemente di avere maggioranze analoghe a quella che c’è già in questo Parlamento, con la conseguenza della stessa situazione di instabilità che abbiamo ora. Una situazione da evitare. E poi sarebbe fondamentale mettere in sicurezza l’economia, i conti pubblici. Non è necessario andare subito al voto, ma è necessario esplorare la possibilità di un governo di passaggio che porti a casa due, tre punti e poi passi la mano.
Con quale maggioranza?
Bisogna cercarne una diversa, è un lavoro che va fatto da parte del Pd e del presidente della Repubblica che dovrà sentire tutti. Bisogna esplorare la possibilità di trovare una maggioranza diversa.
Con il Movimento 5 stelle? Secondo lei sarebbe pronti ora?
Non è semplicissimo ma una maggioranza andrebbe cercata anche con loro. Concretamente io verifico che con il M5s nelle commissioni si lavora insieme e anche in accordo rispetto al Pdl.
Che ne pensa dell’affondo di Renzi che chiama in causa Letta sul caso Alfano?
L'ho detto anche sabato, con un'altra intervista all'Huffington Post: è stato sbagliato affidare l’accertamento dei fatti ad Alfano, il quale, a torto o a ragione, è chiamato in causa. Qui c’è una questione che coinvolge l’Italia a livello internazionale, una violazione grave dei diritti umani, la Comunità Europea ci ha chiesto conto. Penso che il presidente del Consiglio dovrebbe considerare in prima persona tale questione e valutarla per capire.
Cioè riferire in aula come chiede Renzi?
Al di là del riferire in aula, deve trattare la questione in prima persona. Che Alfano sapesse o meno, la cosa è comunque grave. Ed è ovvio che il premier è il primo interessato. Se poi per ragion di stato si vuole andare avanti così, ne prendo atto da senatore del Pd.
Il Pd si spacca sulla mozione di sfiducia contro Alfano presentata da M5s e Sel?
Sarà di fatto una questione di fiducia al governo e il Pd di fronte a questo si comporterà in maniera unitaria, ma naturalmente all’interno del partito le valutazioni sono le più diverse.
In caso di maggioranza alternativa, Letta potrebbe restare premier?
In questa fase perché no? Sarebbe una fase di passaggio.
E si tornerebbe al voto nel 2014?
Troppo presto per dire.
http://www.huffingtonpost.it/2013/07/17 ... ref=italy-
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Il PD no ha ltre alternative se non quelle di trovare un'accordo con i 5stelle.
Concordare con loro una legge elettorale dopodiche portarla in votazione sapendo di avere i numeri e poi sara quel che sara'. Si blinderanno alcuni punti sull'economia in modo tale da non mettere in fibrillazione il mercato e poi si andra' comodamente alle elezioni se non sara' possibile un governo con i grillini.
Ci si contera' alle urne e non si continuera' a essere sotto ricatto su tutto per non far cadere il governo.
Attualmente e' il solo PD a perdere la fiducia dei suoi elettori quindi deve fare in fretta per non consumarsi definitivamente e poi alle trovarsi alle prune con upugno di mosche.
Sicuramente il PD si spacchera' poiche andra' in frantumi l'antico progetto, e mai marto, di rifare una nuova DC con esponenti di ambo le parti politiche.
Ora la sinistra PD deve farsi sentire e non lasciare al solo Renzi questo compito. Un Renzi che in questo momento assume stranamente un compito che sarebbe dovuto alla sinistra del PD.
Come strana la vita!???
Cmq come stanno le cose o queste forze che non ci stanno con questi inciuci si fanno vedere e sentire trovando alternative diverse e veloci o non ne verremmo piu' fuori per decenni.
Si scelga e scelgano pure gli elettori(da quanto vedo e sento anche molti elettori del PD non si rendono conto della situazione grave in cui versiamo) in fretta sforzando questa via indicata anche da Casson o laranno anni bui per molto tempo.
Diventeremo uno stato come l'attuale Russia in cui noi non conteremmo un caXXo e le redini del potere saranno in mano alle oligarchie e alle mafie
Ma e' cosi' tanto difficile capirlo questo o veramente siamo noi a non voler cambiare.
Se lo capiamo, o siamo imbecilli e quindi ci basta avere un po di vaselina ma poi cosa diremmo ai ns. figli che e' stata solo colpa del caimano o avremmo dovuto prendere i forconi ed entrare nelle sedi politiche per farci sentire?
Anni orsono si occupavano le autostrade e le stazioni per tanto meno mentre ora che si fa?
Si mugugna o si trova sfogo nei forum come questo.
E il resto????
Non siamo in grado di reagire poiche poco o tanto siamo un po' tutti compromessi nel sistema e quindi, tutto sommato,(fino a che non ci mangeremo l'uno coll'altro) per ora tutto ci va bene e il cambiamento ce l'hanno fatto entrare nel cervello come un pericolo di arretramento ulteriore.....e noi come piccoli automi, costruiti nel tempo, siamo arrivati al fine corsa sempre pronti ad acconsentire tutto quello che loro ci proporranno. Come fossero divinita' extraterrestri venute da noi per derigerci e quindi da adorare e seguire ciecamente.
Mi.rda!!!!
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un salutone