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Forum per un "Congresso della Sinistra" ... sempre aperto • Una giornata per non dimenticare
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Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 13:00
da mariok
"Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo".

"C'è Auschwitz, dunque non può esserci Dio. Non trovo una soluzione al dilemma. La cerco, ma non la trovo".

"Oggi io penso che, se non altro per il fatto che Auschwitz è esistito, nessuno dovrebbe ai nostri giorni parlare di Provvidenza: ma è certo che in quell'ora il ricordo dei salvamenti biblici nelle avversità estreme passò come un vento per tutti gli animi."

"Pochi sono gli uomini che sanno andare a morte con dignità, e spesso non quelli che ti aspetteresti".
  • (Primo Levi)

"Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora".

"A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio".

"Ciò che un cristiano fa è sua propria responsabilità, ma ciò che fa un singolo ebreo viene fatto ricadere sulle spalle di tutti gli ebrei".

"Ecco la difficoltà di questi tempi: gli ideali, i sogni, le splendide speranze non sono ancora sorti in noi che già sono colpiti e completamente distrutti dalla crudele realtà".
    • (Anna Frank)

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 13:12
da lucfig
Per il Giorno della Memoria il pensiero va a mia madre e ad un racconto che lei ha fatto ai suoi nipoti questo Natale.
Durante l'occupazione dei nazisti a Napoli, mia madre aveva circa 4 anni, meno di mio figlio Leonardo. Un giorno girò una voce, ci sono dei rastrellamenti da parte dei nazisti, ma questa volta avevano cambiato l'obiettivo, questa volta prendevano i BAMBINI.
Ed ecco il fuggi fuggi, si nascondono i bimbi nei posti più disperati.
Alla mia mamma toccò un vaso o una botte nello scandinato. Immaginate una bimba di quattro anni chiusa dentro una botte in uno scandinato, il buio, il freddo, la solitudine, l'unica luce era un luminario che dava sulla strada.
Ad un tratto da quel luminario la mia mamma vede tanti palloncini colorati, uno spettacolo bellissimo rispetto al buio del nascondiglio. Ti viene di correre in quel arcobaleno di colori, ma il suo istinto la salvò.
Penso che i nazisti usavano i palloncini colorati per stanare i bimbi nascosti. Dietro all'innocenza e all'aria di festa di un palloncino si può nascondere l'orrore, un orrore che solo gli uomini possono creare.

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 13:43
da camillobenso
Immagine


Si dice e si scrive sempre così ma non è affatto vero.


Se il vento dell'estrema destra prevarrà prossimamente in Europa, la stessa Ue entrerà in crisi.

Una crisi più profonda di questa perché i segnali sono forti.

Il silenzio sull'Ungheria è sintomatico.

La storia non ha mai insegnato niente a nessuno.

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 13:54
da camillobenso
lucfig ha scritto:Per il Giorno della Memoria il pensiero va a mia madre e ad un racconto che lei ha fatto ai suoi nipoti questo Natale.
Durante l'occupazione dei nazisti a Napoli, mia madre aveva circa 4 anni, meno di mio figlio Leonardo. Un giorno girò una voce, ci sono dei rastrellamenti da parte dei nazisti, ma questa volta avevano cambiato l'obiettivo, questa volta prendevano i BAMBINI.
Ed ecco il fuggi fuggi, si nascondono i bimbi nei posti più disperati.
Alla mia mamma toccò un vaso o una botte nello scandinato. Immaginate una bimba di quattro anni chiusa dentro una botte in uno scandinato, il buio, il freddo, la solitudine, l'unica luce era un luminario che dava sulla strada.
Ad un tratto da quel luminario la mia mamma vede tanti palloncini colorati, uno spettacolo bellissimo rispetto al buio del nascondiglio. Ti viene di correre in quel arcobaleno di colori, ma il suo istinto la salvò.
Penso che i nazisti usavano i palloncini colorati per stanare i bimbi nascosti. Dietro all'innocenza e all'aria di festa di un palloncino si può nascondere l'orrore, un orrore che solo gli uomini possono creare.
Ieri sera La7 ha mandato in onda un documento su questo tema. Su un'organizzazione francese che si è dedicata al salvataggio di bambini ebrei.

Anche lì bambini nascosti in tutti modi.

L'indifferenza dei francesi e nel nostro caso degli italiani prima delle leggi razziali è la causa di certi eventi.

La storia si sta ripetendo in questi anni, l'indifferenza è prevalente sulla coscienza della realtà.

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 14:05
da erding
Doverosamente oggi ricordiamo l'immane crimine della shoah, altrettanto doverosamente dovremmo fare memoria
anche di tanti altri olocausti.
Quanti altri olocausti, crimini, genocidi, la storia annovera dalla strage degli innocenti in poi?
Gli olocausti degli armeni da parte dei curdi e voluto dai turchi, quelli perpetrati in Africa, in Asia, nelle Americhe.
Nessuno ha il copyright dell'abominio.

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 14:20
da camillobenso

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 14:28
da Amadeus
Il "Manifesto della razza" (1938)
(Da "La difesa della razza", direttore Telesio Interlandi, anno I, numero 1, 5 agosto 1938, p. 2).
Il ministro segretario del partito ha ricevuto, il 26 luglio XVI, un gruppo di studiosi fascisti, docenti nelle università italiane, che hanno, sotto l’egida del Ministero della Cultura Popolare, redatto o aderito, alle proposizioni che fissano le basi del razzismo fascista.

1. Le razze umane esistono. La esistenza delle razze umane non è già una astrazione del nostro spirito, ma corrisponde a una realtà fenomenica, materiale, percepibile con i nostri sensi. Questa realtà è rappresentata da masse, quasi sempre imponenti di milioni di uomini simili per caratteri fisici e psicologici che furono ereditati e che continuano ad ereditarsi.

Dire che esistono le razze umane non vuol dire a priori che esistono razze umane superiori o inferiori, ma soltanto che esistono razze umane differenti.

2. Esistono grandi razze e piccole razze. Non bisogna soltanto ammettere che esistano i gruppi sistematici maggiori, che comunemente sono chiamati razze e che sono individualizzati solo da alcuni caratteri, ma bisogna anche ammettere che esistano gruppi sistematici minori (come per es. i nordici, i mediterranei, i dinarici, ecc.) individualizzati da un maggior numero di caratteri comuni. Questi gruppi costituiscono dal punto di vista biologico le vere razze, la esistenza delle quali è una verità evidente.

3. Il concetto di razza è concetto puramente biologico. Esso quindi è basato su altre considerazioni che non i concetti di popolo e di nazione, fondati essenzialmente su considerazioni storiche, linguistiche, religiose. Però alla base delle differenze di popolo e di nazione stanno delle differenze di razza. Se gli Italiani sono differenti dai Francesi, dai Tedeschi, dai Turchi, dai Greci, ecc., non è solo perché essi hanno una lingua diversa e una storia diversa, ma perché la costituzione razziale di questi popoli è diversa. Sono state proporzioni diverse di razze differenti, che da tempo molto antico costituiscono i diversi popoli, sia che una razza abbia il dominio assoluto sulle altre, sia che tutte risultino fuse armonicamente, sia, infine, che persistano ancora inassimilate una alle altre le diverse razze.

4. La popolazione dell'Italia attuale è nella maggioranza di origine ariana e la sua civiltà ariana. Questa popolazione a civiltà ariana abita da diversi millenni la nostra penisola; ben poco è rimasto della civiltà delle genti preariane. L'origine degli Italiani attuali parte essenzialmente da elementi di quelle stesse razze che costituiscono e costituirono il tessuto perennemente vivo dell'Europa.

5. È una leggenda l'apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. Dopo l'invasione dei Longobardi non ci sono stati in Italia altri notevoli movimenti di popoli capaci di influenzare la fisionomia razziale della nazione. Da ciò deriva che, mentre per altre nazioni europee la composizione razziale è variata notevolmente in tempi anche moderni, per l'Italia, nelle sue grandi linee, la composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era mille anni fa: i quarantaquattro milioni d'Italiani di oggi rimontano quindi nella assoluta maggioranza a famiglie che abitano l'Italia da almeno un millennio.

6. Esiste ormai una pura "razza italiana". Questo enunciato non è basato sulla confusione del concetto biologico di razza con il concetto storico-linguistico di popolo e di nazione ma sulla purissima parentela di sangue che unisce gli Italiani di oggi alle generazioni che da millenni popolano l'Italia. Questa antica purezza di sangue è il più grande titolo di nobiltà della Nazione italiana.

7. È tempo che gli Italiani si proclamino francamente razzisti. Tutta l'opera che finora ha fatto il Regime in Italia è in fondo del razzismo. Frequentissimo è stato sempre nei discorsi del Capo il richiamo ai concetti di razza. La questione del razzismo in Italia deve essere trattata da un punto di vista puramente biologico, senza intenzioni filosofiche o religiose. La concezione del razzismo in Italia deve essere essenzialmente italiana e l'indirizzo ariano-nordico. Questo non vuole dire però introdurre in Italia le teorie del razzismo tedesco come sono o affermare che gli Italiani e gli Scandinavi sono la stessa cosa. Ma vuole soltanto additare agli Italiani un modello fisico e soprattutto psicologico di razza umana che per i suoi caratteri puramente europei si stacca completamente da tutte le razze extra-europee, questo vuol dire elevare l'Italiano ad un ideale di superiore coscienza di se stesso e di maggiore responsabilità.

8. È necessario fare una netta distinzione fra i Mediterranei d'Europa (Occidentali) da una parte gli Orientali e gli Africani dall'altra. Sono perciò da considerarsi pericolose le teorie che sostengono l'origine africana di alcuni popoli europei e comprendono in una comune razza mediterranea anche le popolazioni semitiche e camitiche stabilendo relazioni e simpatie ideologiche assolutamente inammissibili.

9. Gli ebrei non appartengono alla razza italiana. Dei semiti che nel corso dei secoli sono approdati sul sacro suolo della nostra Patria nulla in generale è rimasto. Anche l'occupazione araba della Sicilia nulla ha lasciato all'infuori del ricordo di qualche nome; e del resto il processo di assimilazione fu sempre rapidissimo in Italia. Gli ebrei rappresentano l'unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli Italiani.

10. I caratteri fisici e psicologici puramente europei degli Italiani non devono essere alterati in nessun modo. L'unione è ammissibile solo nell'ambito delle razze europee, nel quale caso non si deve parlare di vero e proprio ibridismo, dato che queste razze appartengono ad un ceppo comune e differiscono solo per alcuni caratteri, mentre sono uguali per moltissimi altri. Il carattere puramente europeo degli Italiani viene alterato dall'incrocio con qualsiasi razza extra-europea e portatrice di una civiltà diversa dalla millenaria civiltà degli ariani.


Elenco dei 10 scienziati italiani firmatari del manifesto della razza[modifica | modifica sorgente]
Lino Businco, Assistente alla cattedra di patologia generale all'Università di Roma
Lidio Cipriani, Professore incaricato di Antropologia all'Università di Firenze
Arturo Donaggio, Direttore della Clinica Neuropsichiatrica dell'Università di Bologna, Presidente della Società Italiana di Psichiatria
Leone Franzi, Assistente nella Clinica Pediatrica dell'Università di Milano
Guido Landra, Assistente alla cattedra di Antropologia all'Università di Roma
Nicola Pende, Direttore dell'Istituto di Patologia Speciale Medica dell'Università di Roma
Marcello Ricci, Assistente alla cattedra di Zoologia all'Università di Roma
Franco Savorgnan, Professore Ordinario di Demografia all'Università di Roma, Presidente dell'Istituto Centrale di Statistica
Sabato Visco, Direttore dell'Istituto di Fisiologia Generale dell'Università di Roma, Direttore dell'Istituto Nazionale di Biologia presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche
Edoardo Zavattari, Direttore dell'Istituto di Zoologia dell'Università di Roma.

Il 25 luglio 1938 – dopo un incontro tra i dieci redattori della tesi, il ministro della cultura popolare Dino Alfieri e il segretario del PNF Achille Starace – la segreteria politica del PNF comunica il testo completo del lavoro, corredato dall'elenco dei firmatari e degli aderenti.
Tra le successive adesioni al manifesto spiccano quelle di personaggi illustri – o destinati a diventare tali – come, ad esempio, Giorgio Almirante, Piero Bargellini, Giorgio Bocca, Galeazzo Ciano, Amintore Fanfani, Agostino Gemelli, Giovanni Gentile, Luigi Gedda, Giovannino Guareschi, Mario Missiroli, Romolo Murri, Giovanni Papini, Ardengo Soffici, Giuseppe Tucci.

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 14:32
da Amadeus
Regio Decreto Legge n. 1390 del 5 Settembre 1938 (Pubblicato il 13 Settembre 1938 sulla Gazzetta Ufficiale n. 209)
Provvedimenti per la difesa della Razza nella scuola fascista


Vittorio Emanuele III per grazia di Dio e per la volontà della nazione Re d'Italia Imperatore d'Etiopia
Visto l'art. 3, n.2, della legge 31 gennaio 1926-IV, n.100; Ritenuta la necessità assoluta ed urgente di dettare disposizioni per la difesa della razza nella scuola italiana; Udito il Consiglio dei Ministri; Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per l'educazione nazionale, di concerto con quello per le finanze;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo 1.
All'ufficio di insegnante nelle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine e grado e nelle scuole non governative, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere ammesse persone di razza ebraica, anche se siano state comprese in graduatorie di concorso anteriormente al presente decreto; nè potranno essere ammesse all'assistentato universitario, né al conseguimento dell'abilitazione alla libera docenza.
Articolo 2.
Alle scuole di qualsiasi ordine e grado, ai cui studi sia riconosciuto effetto legale, non potranno essere iscritti alunni di razza ebraica.
Articolo 3.
A datare dal 16 ottobre 1938-XVI tutti gli insegnanti di razza ebraica che appartengano ai ruoli per le scuole di cui al precedente art. 1, saranno sospesi dal servizio; sono a tal fine equiparati al personale insegnante i presidi e direttori delle scuole anzidette, gli aiuti e assistenti universitari, il personale di vigilanza delle scuole elementari. Analogamente i liberi docenti di razza ebraica saranno sospesi dall'esercizio della libera docenza.
Articolo 4.
I membri di razza ebraica delle Accademie, degli Istituti e delle Associazioni di scienze, lettere ed arti, cesseranno di far parte delle dette istituzioni a datare dal 16 ottobre 1938-XVI.
Articolo 5.
In deroga al precedente art. 2 potranno in via transitoria essere ammessi a proseguire gli studi universitari studenti di razza ebraica, già iscritti a istituti di istruzione superiore nei passati anni accademici.
Articolo 6.
Agli effetti del presente decreto-legge è considerato di razza ebraica colui che è nato da genitori entrambi di razza ebraica, anche se egli professi religione diversa da quella ebraica.
Articolo 7.
Il presente decreto-legge, che entrerà in vigore alla data della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Regno, sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge. Il Ministro per l'educazione nazionale è autorizzato a presentare il relativo disegno di legge.
Ordiniamo
che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a San Rossore, addì 5 settembre 1938
Vittorio Emanuele, Mussolini, Bottai, Di Revel

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 15:36
da camillobenso
Una domanda ai cattolici del forum:

dall'ultima parte del racconto di Vera:

«Qui dove anche Dio ha taciuto»
Vera nel campo di Auschwitz

che significato date a questo silenzio?

Re: Una giornata per non dimenticare

Inviato: 27/01/2014, 17:14
da Amadeus
c'è anche il rovescio della medaglia


http://www.corriere.it/esteri/14_gennai ... primopiano