21 FEB 2014 20:07
1. E ALLA FINE L’UNICO ASFALTATO FU ENRICO LETTA. ANZICHÉ IL RENZI UNO, È NATO IL LETTA DUE. COL ROTTAM’ATTORE CHE SI È PRESO PALAZZO CHIGI E HA FATTO UN BEL RIMPASTONE -
2. LE CONFERME DI ALFANO, LUPI, LORENZIN, E LE PROMOZIONI DEI VARI ORLANDO E PINOTTI IN DICASTERI CHIAVE SEMBRANO INVECE LA PROVA CHE RENZI NON MIRA A COMPLETARE LA LEGISLATURA, MA A FARE UN PAIO DI RIFORME E ANDARE ALLE URNE TRA UN ANNETTO -
3. LA CARICA DI NOVITÀ DEL SINDACO DI FIRENZE È CONDENSATA NELLO SPOSTAMENTO DELL’EX MINISTRO DELRIO A PALAZZO CHIGI E NELLA SCELTA DI BEN 8 DONNE SU 16 MINISTRI, CON LA MARIANNA MADIA AFFIANCATA A MARIA ELENA BOSCHI NELLA LISTA BEAUTIFUL -
4. IL FATTO CHE RENZIE ABBIA TRANGUGIATO L’IMPOSIZIONE ALL’ECONOMIA DELL’AMERIKANO PADOAN, CHE ERA LA VERA SCELTA DI LETTA PRIMA CHE DRAGHI GLI RIFILASSE GELATINA SACCOMANNI, FA CAPIRE CHE FINE HANNO FATTO LE AMBIZIONI DEL FU ROTTAMATORE -
5. ANALISI DI TUTTI I MINISTRI CON PORTAFOGLIO, DA POLETTI ALLA GUIDI, DA DELRIO A PINOTTI
Francesco Bonazzi per Dagospia
E alla fine l'unico asfaltato fu Enrico Letta. Perché oggi, anziché il Renzi Uno, è nato il Letta Due. Con il Rottam'attore che si è semplicemente sostituito al mite nipote di Gianni e ha fatto un bel rimpastone.
La carica di novità del sindaco di Firenze è condensata nello spostamento dell'ex ministro Delrio a Palazzo Chigi come sottosegretario alla presidenza e nella scelta di ben 8 donne su 16 ministri, con la Marianna Madia affiancata a Maria Elena Boschi nella lista Beautiful.
Le conferme di Alfano, Lupi, Lorenzin, e le promozioni dei vari Orlando e Pinotti in dicasteri chiave sembrano invece la prova provata che questo esecutivo non mira a completare la legislatura, ma solo a fare un paio di riforme e andare alle urne nel giro di un annetto. Alla faccia di qualunque clausola strappata da Alfano.
E il fatto che Renzie abbia trangugiato l'imposizione dell'amerikano Padoan all'Economia, che era la vera scelta di Enrico Letta prima che Mario Draghi gli rifilasse Gelatina Saccomanni, fa capire ampiamente che fine hanno fatto le ambizioni del fu Rottamatore.
Graziano Delrio 53 anni, reggiano, medico endocrinologo, ex sindaco della sua città, ministro degli Affari regionali uscente. Il futuro uomo-macchina di Palazzo Chigi ha un passato da anarchico, ma poi è diventato cattolicissimo e ha fatto 9 figli con la stessa donna. Nel pd è stato tra i primissimi a capire il fenomeno Renzie ed è l'unico con cui Matteuccio non scatta mai. Dalla sua scrivania passeranno le prossime nomine pubbliche in Eni, Enel, Poste, Finmeccanica, Cdp e via spoltroneggiando. Nomine che secondo il corazziere Emanuele Macaluso sono la vera ragion d'essere del Renzi Uno.
Pier Carlo Padoan, romano, 60 anni, ha lavorato a lungo a Washington per il Fondo monetario e la Banca mondiale. E' stato anche consulente della Bce e della Commissione Ue, ma resta assolutamente un amerikano. Era già stato designato da Enrico Letta, al quale è assai legato, come prossimo presidente dell'Istat. E questo nonostante da capo economista dell'Ocse abbia la responsabilità di un clamoroso errore sulle ultime previsioni di crescita economica. In passato è stato dalemiano e amatiano di ferro. La sua nomina è un boccone amarissimo per Renzie: il segno di un inchino a tutti i poteri forti possibili e immaginabili.
Federica Guidi, modenese, 44 anni, figlia dell'industriale Guidalberto ed ex presidente dei Giovani di Confindustria. Tipo tosto e dal carattere non facilissimo. La sua nomina lascerà senza parole il suo successore Morelli, che agli amici aveva raccontato di una grande familiarità con il nuovo premier.
Giuliano Poletti, 62 anni, imolese, perito agrario e presidente della Lega delle cooperative. Fino a poco tempo fa assai legato a Pier Luigi Bersani, ma sempre con discrezione. Ha una gran passione per la pallamano ed è un grande esperto di formazione e lavoro. Ma potenzialmente si porta dietro un bagaglio di conflitti d'interessi mica da ridere. La sua scelta farà discutere.
Angelino Alfano, 43 anni, da segretario personale di Silvio Berlusconi a capo di un partito tutto suo e di Schifani (anche se per ora i voti arrivano più che altro dalla Calabria di Scopelliti). Perde i galloni di vicepremier, ma ottiene tre ministeri per i suoi e si imbullona al Viminale. Un vero miracolo, numeri alla mano. Voleva solo restare al governo, schivare le elezioni e congelare l'Italicum. Ha vinto su tutta la linea. Almeno per un po'.
Andrea Orlando, 44 anni, spezzino, in politica fin dai tempi della Fgci. Nel partito è stato veltroniano, franceschiniano e bersaniano. Faceva già parte del governo Letta come ministro dell'Ambiente, ma sa trattare con magistrati e avvocati perché è stato responsabile giustizia del pd e non ha mai litigato con nessuno. Non è noto per la grinta, ma è un politico che sa ascoltare e mediare. Faccia pulita, ottimo per Renzi e per la tv in generale.
Roberta Pinotti, 52 anni, genovese, ex insegnante di liceo e soprattutto ex capo scout come Renzie. Della Difesa sa tutto perché è stata presidente dell'omonima commissione al Senato, responsabile di partito per il settore ed è sottosegretario uscente. Rapporti consolidati ma istituzionali con Finmeccanica, anche per via dei legami genovesi. Essendo donna, e anche di una certa statura, molti generali e ammiragli la patiscono un po'.
Federica Mogherini, 40 anni, romana, una vita dedicata alle relazioni internazionali e al suo partito, dalla Sinistra giovanile al Pd. Ha saputo curare molto bene i rapporti con gli Stati Uniti ed è per questo che il Rottam'attore l'aveva già voluta nella segreteria a occuparsi di Esteri. Adesso trasloca tra le feluche con il compito - anche mediatico - di riportare a casa i due marò dal grilletto facile.
INFRASTRUTTURE
Maurizio Lupi, 54 anni, milanese, ex giornalista e ciellino doc. Legatissimo alla Fiera di Milano, della quale è stato dirigente fino a quando ha potuto (ovvero al 2013, quando è diventato ministro), ha un compito fondamentale nello scacchiere del potere lombardo e non solo: essere il referente politico numero uno per l'Expo 2015. I pochi soldi pubblici da spendere passeranno tutti da lì.
SALUTE
Beatrice Lorenzin, romana, 42 anni, maturità classica e a seguire tutta la trafila nei giovani di Forza Italia. Era già ministro della Salute nel governo di Lettanipote e la sua scelta di traslocare nel partito di Alfano ha pagato e paga ancora. A ottobre ha respinto 4 miliardi di tagli alla sanità chiesti da Gelatina Saccomanni. Chissà come se la caverà con Padoan. La sua poltrona è decisiva per il futuro elettorale di Ncd.
ISTRUZIONE
Stefania Giannini, 52 anni, lucchese, senatrice montiana eletta in Toscana per la prima volta nel 2013. Insegna glottologia ed è stata fino all'anno scorso rettore dell'Università per stranieri di Perugia. Entra al governo per il semplice fatto di essere il segretario di Sciolta Civica, il partito del Professore e dei sapientoni tutti. Da quanti anni non mette piede in una scuola primaria o secondaria?