Megghiu cumannari ca futtiri......

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camillobenso
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Megghiu cumannari ca futtiri......

Messaggio da camillobenso »

Megghiu cumannari ca futtiri, è un vecchio proverbio siciliano che credo non abbia bisogno di spiegazioni e disegnini.

Fosse poi il proverbio nato in Svizzera non avrebbe valore quanto detto da un siciliano.

La lotta per il potere, per cummanari e non solo, prende tutti coloro chi si avvicinano alla politica come una droga.

I media avevano raccontato balle quando un mese fa circa, hanno scritto che questa volta si parlava d’Europa. Balle. Anche questa si tratta dello scontro politico per il potere in Italia.

Grillo dichiara che se avrà un voto in più dell’ebetino, andrà da Napolitano e chiederà il governo. Inoltre, ha aggiunto che Napolitano dovrà ritirarsi a Cesano Boscone ed incontrare il suo amico Berlusca.

I quotidiani di stamani riportano che i sondaggisti sono concordi sul fatto che se Silvietto va ai domiciliari, incrementerà i suoi voti.

Questo spiega perché dopo aver firmato il suo impegno per scontare la pena è partito a razzo per cercare in tutti i modi di farsi dare i domiciliari.

Un conto è se i domiciliari li avesse scelti lui. Diverso invece è se è la magistratura che in campagna elettorale lo spedisce ai domiciliari. Passerebbe ancora una volta di più come eterno martire perseguitato dai giudici rossi.

Stefano Folli su Il Sole 24 ore scrive oggi che si tratta di una campagna avvelenata. Infatti lo è perché si tratta del potere. Il Bomba deve consolidare con una vittoria il suo potere precario.

Sallusti ha quindi mutato i toni nei confronti del Bomba.

Il Giornale verso Renzi.



I poteri forti votano Renzi
Il presidente di Generali Galateri rivela un incontro tra Matteo Renzi e il ceo della più grande società di investimenti al mondo: "Da Fink commenti di grante importanza"

Chiara Sarra - Mer, 30/04/2014 - 17:31

Matteo Renzi conquista anche il plauso dei poteri forti. Nei giorni scorsi, infatti, il premier ha incontrato il numero uno del fondo BlackRock, Larry Fink, che ha commentato positivamente le mosse del governo italiano, come ha rivelato il presidente di Generali, Gabriele Galateri, che ha incontrato Fink lunedì a Milano per della convention annuale del gruppo.

Secondo Galateri, il ceo della più grande società di investimenti al mondo avrebbe fatto commenti sul Belpaese "di grande importanza, per la trasformazione che l’Italia sta avendo anche in relazione alla situazione europea, quindi direi un segnale buono". "Oltretutto, il fatto che abbia fatto la convention a Milano con tutti i suoi 150 responsabili mi sembra un segnale importante", ha aggiunto Galateri, "Un momento delicato in cui dobbiamo concentrarci ognuno nel suo campo, a dimostrare che sappiamo gestire le nostre cose bene,
crescendo nei risultati.
Fondata nel 1988 e originariamente parte di Blackstone, BlackRock ha asset in gestione per un ammontare di 4,1 trilioni di dollari. Da sola, cioè, gestisce un ammontare quasi equivalente a quello di tutti i fondi hedge e di private equity del mondo, ha stimato recentemente l’Economist. I gestori di fondi che hanno in portafoglio asset per ulteriori 11 trilioni di dollari si avvalgono dei servizi di Aladdin, la piattaforma di risk management creata e gestita da Blackrock. Negli ultimi mesi i fondi di Blackrock hanno preso posizioni rilevanti nel capitale di varie banche italiane, tra cui Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Popolare e Mps, e in società come Telecom Italia, nell’ambito di un generale ritorno di interesse degli investitori istituzionali esteri per i titoli italiani.

http://www.ilgiornale.it/news/i-poteri- ... 15313.html
camillobenso
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Re: Megghiu cumannari ca futtiri......

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Libero verso Renzi

MISURE ANTI-CASTA
Il bluff di Renzi sulle tariffe agevolate ai politici: la norma andrà in vigore dopo le Europee

30 aprile 2014
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Aveva annunciato che avrebbe abolito le tariffe postali agevolate per i partiti invitando i candidati alle Europee a trovare altri modi per convincere gli elettori. Oggi il bluff di Matteo Renzi è stato smascherato dal Fatto Quotidiano che si è accorto come la legge che prevede l'abolizione di questo privilegio andrà in vigore solo a partire dal 1° giugno 2014, ovvero una settimana dopo le elezioni. Ovviamente i partiti politici hanno tirato un sospiro di sollievo nel veder rimandata la misura anti-casta tanto sbandierata da Renzi e tanto poco gradita da loro. Cosa questa che persino il premier aveva ammesso pubblicamente nella conferenza stampa del 18 aprile scorso in cui aveva annunciato il provvedimento. Renzi, con il suo solito fare spavaldo, aveva detto che comunque l'avrebbe fatta. Poi però il passo indietro alla chetichella. Nel testo del decreto, a Cdm ancora in corso, c'era scritto: "A decorrere dalla data di entrata in vigore del presente decreto le tariffe postali agevolate sono sospese". Sulla Gazzetta Ufficiale del 24 aprile, quella con le "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale" all'articolo 18 invece c'è la correzione: "A decorrere dal 1° giugno 2014 le tariffe postali agevolate sono soppresse". Chi ha cambiato la data? A Palazzo Chigi, rivela Wanda Marra, ieri molti hanno ammesso che neanche se ne erano accorti. La versione ufficiale: "Ci siamo resi conto che non era possibile far entrare la norma in vigore subito. E' una questione di par condicio, rispetto ai candidati: alcuni hanno già speso, altri non l'hanno ancora fatto. Non potevamo cambiare le regole in gioco a metà della campagna elettorale".
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