Ebola

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camillobenso
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Ebola

Messaggio da camillobenso »

Bianca Berlinguer ha appena comunicato al Tg3 delle 19,00, che il presidente della Nigeria ha annunciato le stato di emergenza.
paolo11
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Re: Ebola

Messaggio da paolo11 »

http://scienza.panorama.it/salute/ebola ... scienza-sa
Ebola, 8 cose che la scienza sa del virus
Massimo Galli, esperto di malattie infettive e tropicali dell’Università di Milano, spiega a che punto sono oggi le nostre conoscenze della malattia che spaventa il mondo.
i Chiara Palmerini
Massimo Galli è il responsabile della Divisione Terza di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università di Milano all’Ospedale Sacco. A lui toccherebbe, insieme all’Istituto Nazionale di malattie infettive Spallanzani da Roma, gestire eventuali casi di persone colpite da Ebola sul suolo italiano. Panorama.it gli ha chiesto di raccontare dell’origine di questa malattia e delle conoscenze scientifiche sul virus temibile e ancora misterioso che la causa.
Che malattia è Ebola?
È una malattia virale causata dal virus Ebola. Quello di Ebola è in realtà un genere di cui si conoscono cinque specie. Ebola-Zaire, quello interessato nell’epidemia attuale, è comparso diverse volte nella Repubblica Democratica del Congo, che nel 1976 era lo Zaire, da cui il nome. Però si può dire che, in pratica, ogni epidemia ha il suo virus, cioè in ogni scoppio il virus ha notevoli variazioni rispetto a quello dell’epidemia precedente. Per questo virus l’uomo è una specie di binario morto.
Che caratteristiche ha l’epidemia attuale in Africa Occidentale?
Ha un andamento più esplosivo del solito, probabilmente perché è interessata un’area più popolata. Un’altra caratteristica è che si è verificata più a nord delle precedenti. Potrebbe sembrare un’anomalia, in realtà la zona rientra nell’area di diffusione del pipistrello della frutta, che è il serbatoio naturale per il virus di Ebola. Questi animali si nutrono di frutta e si spostano a seconda della situazione climatica. Con clima secco, tendono ad arrivare in zone più vicine all’ambiente urbano, dove la frutta è coltivata o semi-coltivata. Molte delle epidemie del passato sono nate dal dall’aver mangiato carne infetta di scimmie o di piccole antilopi, animali a loro volta probabilmente contagiati dai pipistrelli.
Se si viene contagiati ci si ammala sicuramente?
Di regola è un’infezione fortemente sintomatica. La malattia si sviluppa solitamente in una settimana circa dal contagio, e il culmine della sua capacità infettiva si ha quando la febbre emorragica è del tutto esplosa con i suoi sintomi eclatanti. Alcune ricerche svolte in Gabon, in circa duecento villaggi, hanno però mostrato che in una buona percentuale della popolazione sono presenti anticorpi anti-Ebola, fino a quasi il venti per cento della popolazione che abita nei villaggi vicini alla foresta. Questo significa che o ci sono infezioni di Ebola asintomatiche, cioè è possibile ammalarsi in forma lieve e guarire, oppure c’è qualche altro virus poco patogeno che dà una reazione crociata (cioè il test non rivela Ebola ma un altro virus "somigliante", ndr).
Durante il periodo di incubazione, prima che la malattia si manifesti, una persona infetta potrebbe infettarne altre?
Teoricamente è possibile ma assai improbabile. Ad oggi è riportato un solo caso verificato in letteratura, del 1996: una persona dal Gabon volò in Sudafrica e contagiò un’infermiera, che morì dopo averlo curato. Il vero pericolo è assistere e maneggiare il paziente, dato che il virus si trasmette attraverso i fluidi corporei, sangue, vomito, diarrea, e preparare il morto per la sepoltura.
Che controlli ci sono da noi?
È attivo un sistema per monitorare i rischi delle infezioni legate al trasporto aereo, sotto il controllo dell’ECDC, l’ente europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. In pratica, sono allertate le autorità aeroportuali.
Ritiene possibile che Ebola possa arrivare da noi?
Che possa filtrare un caso asintomatico è teoricamente possibile, ma nella pratica molto improbabile. In Italia, da questo punto di vista, siamo in un certo senso "avvantaggiati" dal fatto che non ci sono voli diretti dalle zone dell’Africa dove c’è l’epidemia. Che poi un malato possa arrivare attraverso i migranti sui barconi è ancora più difficile. Nel percorso dalle terre di origine fino al le coste del Mediterraneo e poi sui "barconi" passano giorni o anche settimane. Una persona malata manifesterebbe i sintomi, e sarebbe intercettato
In Italia come siamo attrezzati per gestire la situazione?
Ci sono due centri attrezzati per gestire eventuali casi: lo Spallanzani di Roma e il Sacco di Milano
camillobenso
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Re: Ebola

Messaggio da camillobenso »

Sbatti sbatti le palline che questa sera vien papà.....

Riscontro intorno a me un'indifferenza debordante. Il virus ebola marcia come un treno e tutti se ne fregano. Non so se è causa del bombardamento giornaliero dei problemi che ci affliggono, oppure se si tratta di una naturale propensione al menefreghismo.

Forse di più il secondo,.....perché:

1) Circa quarant'anni fa a cena con amici o conoscenti, con il televisore acceso per le notizie, quando veniva trattato il debito pubblico procapite, che allora era di 18 milioni di lire a cranio, la risposta prevalente era:
"E CHI SE FREGA,..........MICA DEBBO PAGARLO IO......"
Adesso è arrivato a 2.168 miliardi di euro, e quel debito pesa sull'intero Paese.

Un amico sostiene che i bambini appena nati in Italia, non piangono per ragioni naturali, ma per l'entità del debito pro capite che gli viene accollato senza essere colpevoli di niente.

2) Cinquant'anni fa, L'Espresso aveva pubblicato un articolo di un'intervista ad un ingegnere svedese, costretto a lavorare alla catena di montaggio, perché non trovava un lavoro adeguato ai suoi studi. La doglianza principale riguardava il fatto che gli studi gli avevano aperto il cervello e pensare di passare la vita in quel modo lo opprimeva. Il problema dei ragazzi che non trovano occupazione dopo gli studi è diventato un piaga dei nostri tempi.

Ma non lo si poteva risolvere prima affrontando il problema di natura sociale?????

E così via....

Ha ragione pancho a pubblicare il pensiero di Gramsci.

LA STORIA E' MAESTRA MA NON HA ALLIEVI.


LA PRESIDENTE DI «MEDICI SENZA FRONTIERE» DOPO UN SOPRALLUOGO NELLE REGIONI COLPITE
«Ebola si espande più velocemente delle nostre capacità di affrontarlo»

L’Oms: «Posti letto esauriti». Joanne Liu: «Non c’è bisogno di tute spaziali o altro. Servono, piuttosto, molte più persone operative sul territorio»
di Redazione Online



«Il virus di Ebola si espande più velocemente delle nostre capacità di fronteggiarlo. Stiamo correndo dietro a un treno che sta andando avanti e che è più rapido di noi. L’ emergenza potrebbe durare altri sei mesi: tanto ci vorrà per mettere sotto controllo l’epidemia , che ha causato più di mille morti in Africa e che si sta aggravando». A Ginevra, nel corso di una riunione sulla diffusione del virus, la presidente di Medici senza Frontiere, Joanne Liu ha fatto un bilancio della situazione dopo aver visitato le regioni colpite dall’emergenza, un viaggio di ricognizione durato 10 giorni. «Servono», ha spiegato, « molte più persone operative sul campo, sul territorio, che siano vicine alla popolazione per aiutare i malati e per evitare che si diffonda la paura del contagio. Serve un centro di sorveglianza sul territorio, in Africa, non esperti che stiano solo al computer».

Joanne Liu, presidente di Medici senza frontiere
Il bilancio
«Non è facile operare nei tre Paesi più colpiti per fermare l’epidemia» ha spiegato Liu. Occorre gestire le persone ammalate e solo persone sul campo lo possono fare», ha aggiunto. «Bisogna seguire duemila contatti di persone avuti con coloro che sono stati colpiti dal virus. Noi riusciamo a gestirne poco più che 50. Non va bene. Quello che serve per fermare l’epidemia è una task force sul campo per scoprire tutte le persone che sono entrate in contatto con i malati», ha spiegato Liu.
L’Oms: «Quasi tutti occupati i posti letto»LA PRESIDENTE DI «MEDICI SENZA FRONTIERE» DOPO UN SOPRALLUOGO NELLE REGIONI COLPITE
«Ebola si espande più velocemente delle nostre capacità di affrontarlo»
L’Oms: «Posti letto esauriti». Joanne Liu: «Non c’è bisogno di tute spaziali o altro. Servono, piuttosto, molte più persone operative sul territorio»
di Redazione Online

shadow
«Il virus di Ebola si espande più velocemente delle nostre capacità di fronteggiarlo. Stiamo correndo dietro a un treno che sta andando avanti e che è più rapido di noi. L’ emergenza potrebbe durare altri sei mesi: tanto ci vorrà per mettere sotto controllo l’epidemia , che ha causato più di mille morti in Africa e che si sta aggravando». A Ginevra, nel corso di una riunione sulla diffusione del virus, la presidente di Medici senza Frontiere, Joanne Liu ha fatto un bilancio della situazione dopo aver visitato le regioni colpite dall’emergenza, un viaggio di ricognizione durato 10 giorni. «Servono», ha spiegato, « molte più persone operative sul campo, sul territorio, che siano vicine alla popolazione per aiutare i malati e per evitare che si diffonda la paura del contagio. Serve un centro di sorveglianza sul territorio, in Africa, non esperti che stiano solo al computer».
Joanne Liu, presidente di Medici senza frontiere
Joanne Liu, presidente di Medici senza frontiere
Il bilancio
«Non è facile operare nei tre Paesi più colpiti per fermare l’epidemia» ha spiegato Liu. Occorre gestire le persone ammalate e solo persone sul campo lo possono fare», ha aggiunto. «Bisogna seguire duemila contatti di persone avuti con coloro che sono stati colpiti dal virus. Noi riusciamo a gestirne poco più che 50. Non va bene. Quello che serve per fermare l’epidemia è una task force sul campo per scoprire tutte le persone che sono entrate in contatto con i malati», ha spiegato Liu.

L’Oms: «Quasi tutti occupati i posti letto»
Nella stessa conferenza stampa, a Ginevra, l’Organizzazione mondiale della Sanità, attraverso il portavoce Gregory Hartl, ha spiegato che il flusso dei pazienti verso i centri di trattamento appena aperti dimostra come la dimensione del focolaio sia molto più grande di quanto sembrava dai primi conteggi ufficiali. «Sono quasi tutti occupati i posti letto nei centri di trattamento contro l’ebola in Africa occidentale. Un centro di 80 posti letto, aperto nei giorni scorsi a Monrovia, capitale della Liberia, si è riempito immediatamente. Decine di persone sono rimaste senza un posto adeguato alle loro esigenze di assistenza» . E mentre il virus continua a mietere vittime, il l Programma Alimentare mondiale (Pam) dell’Onu programma aiuti per le popolazioni duramente colpite. Il Pam interverrà, infatti, a favore di un milione di persone in Sierra Leone, Liberia e Guinea, per prevenire una crisi alimentare. «Su richiesta dell’Oms e dei governi interessati, abbiamo istituito aiuti per circa un milione di persone nelle zone all’interno del cordone sanitario nei tre Paesi colpiti», ha detto un portavoce del Pam.
15 agosto 2014 | 13:58
© RIPRODUZIONE RISERVATA

http://www.corriere.it/salute/14_agosto ... 0fda.shtml
camillobenso
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Re: Ebola

Messaggio da camillobenso »

Ebola, caos in Liberia: attaccata la clinica dei malati, che scappano.
18/08/2014 di triskel182


Immagine


« Pensioni nel mirino, ma salve sotto 2000 euro (ROSARIA AMATO).I want you (Giannelli). »
Ebola, caos in Liberia: attaccata la clinica dei malati, che scappano.
18/08/2014 di triskel182
Ebola

Almeno 29 contagiati sono sparsi per Monrovia. Gli aggressori convinti che il virus non esista e sia solo un’invenzione governativa.

Ora i medici africani si trovano a dover fronteggiare oltre che il virus ebola anche la superstizione popolare. Che può aggravare ulteriormente il fenomeno. Un commando di uomini armati ha infatti attaccato a Monrovia, capitale della Liberia, una clinica dove erano ricoverate in regime di isolamento persone contagiate dal virus di ebola. Lo hanno riferito numerosi testimoni, aggiungendo che 29 pazienti hanno lasciato la struttura e sono in fuga.



L’attacco

«Hanno abbattuto le porte e hanno saccheggiato la clinica», causando la fuga dei pazienti, hanno raccontato una testimone, Rebecca Wesseh, e il capo di un sindacato dei dipendenti della sanità. I pazienti fuggiti erano già risultati positivi ai test che accertano il contagio e stavano ricevendo trattamenti preliminari contro il virus prima di essere trasferiti in ospedale. Alcuni testimoni hanno riferito che gli aggressori, armati di bastoni, sostengono che il virus di ebola non sia presente in Liberia e accusano il presidente Ellen Johnson Sirleaf di voler guadagnare approfittando dell’emergenza. Con i pazienti sono fuggiti dalla struttura anche alcuni infermieri.

La notizia del caos in Liberia arriva dopo che sabato il Kenya aveva annunciato di aver chiuso la frontiera ai viaggiatori provenienti da Guinea, Liberia e Sierra Leone i tre Paesi colpiti dal virus oltre la Nigeria in cui però vi sono ancora casi sporadici.

Da corriere.it
paolo11
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Re: Ebola

Messaggio da paolo11 »

Sospetto caso di Ebola in Germania
Isolata donna con sintomi malattia
14:03 - Ebola potrebbe aver raggiunto la Germania: una donna proveniente dall'Africa è stata isolata e presa in cura dai medici intervenuti a Berlino in un'agenzia dell'ufficio di collocamento tedesco nel quartiere di Pankow. La donna, che si era recata nell'agenzia per questioni private, presentava i sintomi dell'infezione, hanno scritto alcuni media locali citando un portavoce dei vigili del fuoco.
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/20 ... 3585.shtml
Ciao
Paolo11
Maucat
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Re: Ebola

Messaggio da Maucat »

Mi sa che tocca isolare e mettere in quarantena l'Africa...
camillobenso
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Re: Ebola

Messaggio da camillobenso »


Adesso si scatenerà la Lega,....e non solo...............




LA REGIONE STA ATTIVANDO LE PROCEDURE DEL CASO
Ebola, un caso sospetto nelle Marche
Si tratta di una 42enne nigeriana residente a Civitanova (Macerata), rientrata da sei giorni dal suo Paese di origine. La diagnosi non è stata ancora confermata
di Redazione Salute Online

Ebola potrebbe essere arrivata anche in Italia: c’è infatti un caso sospetto nelle Marche. Si tratta di una nigeriana di 42 anni, da diversi anni residente a Civitanova (Macerata), che era stata di recente nel suo Paese di origine.

La donna esce dal pronto soccorso dell’ospedale di Civitanova Marche per essere trasportata ad Ancona (Ansa/De Marco)
Rientrata da sei giorni dalla Nigeria
La donna sarà trasferita dall’ospedale di Civitanova Marche agli Ospedali Riuniti di Ancona, unico punto di riferimento regionale per casi di questo genere, che si coordinerà con il centro di riferimento nazionale Spallanzani di Roma. I sintomi che presenta sono simili a quelli della febbre emorragica, ma la diagnosi non è stata ancora confermata. Dopo sei giorni dal rientro in Italia dalla Nigeria E.L. ha manifestato febbre superiore a 38 gradi, dolori muscolari, nausea, vomito. Poiché la paziente ha sintomi compatibili anche con l’esordio della malattia causata dal virus Ebola ed è rientrata in Italia da meno di 21 giorni (periodo massimo di incubazione), è stato attivato il protocollo di allerta per la verifica di casi sospetti.



http://www.corriere.it/salute/14_settem ... d66b.shtml
Maucat
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Re: Ebola

Messaggio da Maucat »

L'avevo detto... Africa in quarantena...
camillobenso
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Re: Ebola

Messaggio da camillobenso »

Ebola, caso sospetto nelle Marche: negativo il test eseguito all'Istituto Spallanzani
Gli esami effettuati sulla paziente nigeriana hanno escluso la presenza del virus. Confermata, invece, la diagnosi di malaria

ROMA - Negativo. È questo il risultato del test per il virus Ebola eseguito presso l'Istituto Spallanzani di Roma su una paziente nigeriana ricoverata a Civitanova Marche. Il responso è arrivato in nottata alla Divisione Malattie infettive della Azienda Ospedali Riuniti di Ancona, dove la donna è stata trasferita. Confermata invece la diagnosi di malaria, una delle malattie che "devono essere considerate nella diagnosi per i soggetti che, di ritorno dalle aree contagiate da Ebola, presentino i primi sintomi, comuni, appunto, ad altre malattie infettive". La notizia è stata confermata anche il ministero della Salute.

La paziente resta comunque ricoverata per le terapie necessarie. "Le procedure rigorose per la gestione di casi sospetti, adottate nella Regione Marche sulla base delle indicazioni internazionali e del Ministero della Salute, hanno funzionato bene - commenta l'assessore regionale alla Salute, Almerino Mezzolani -. Sarà cura della Regione e di tutte le strutture del Servizio sanitario regionale mantenere questo livello di controllo anche nel prossimo futuro". "I dati diffusi dalla Organizzazione mondiale della sanità anche ieri, indicano, infatti - aggiunge - che nei paesi dell'Africa Occidentale colpiti, l'epidemia continua a segnalare una fase di crescita.

Ciò indica che esiste il rischio, seppur al momento modesto, di registrare, nel nostro Paese, singoli casi di malattia in persone provenienti dai territori colpiti. Come Regione Marche - conclude - siamo sollevati per lo scongiurato pericolo e soddisfatti per aver dato prova, sul campo, di efficienza e tempestività, come richiesto dai protocolli. Continueremo a tenera alta la guardia per affrontare ogni emergenza e contrastare ogni pericolo".

http://www.repubblica.it/salute/2014/09 ... ef=HREC1-5
camillobenso
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Re: Ebola

Messaggio da camillobenso »

“Ebola, i medici scappano. Così la Sierra Leone muore”
Scatta il coprifuoco per il virus. Emergency: peggio della guerra



Immagine
Bambini della Sierra Leone con le raccomandazioni anti-contagio


FRANCESCA PACI
Il primo dei tre giorni di quarantena imposti dal governo della Sierra Leone per contrastare la diffusione dell’Ebola si chiude silenzioso com’è iniziato, con le strade deserte di villaggi già fantasma dove sono state sepolte almeno 491 delle 2400 vittime dell’epidemia abbattutasi sull’Africa occidentale.


A circolare sono solo gli operatori sanitari autorizzati: è attraverso i loro occhi che possiamo guardare il collasso del sistema welfare, il deserto della speranza, l’abitudine alla coabitazione con la morte.

«Sono qui dal 2011 e ho seguito l’aggravarsi della situazione giorno dopo giorno, quando il 4 agosto scorso il presidente ha dichiarato l’emergenza sanitaria è crollato tutto: anziché accorrere a dare una mano, come avviene in questi casi nel resto del mondo, i medici e gli infermieri sono scappati dagli ospedali che adesso sono vuoti».


Il racconto di Luca Rolla, 42 anni, arriva dal nuovo Centro per il trattamento dei malati che Emergency ha aperto giovedì a Lakka, una ventina di minuti da Freetown. L’organizzazione fondata da Gino Strada è nel Paese dal 2001 con un Centro chirurgico e pediatrico da 110 posti letto in un villaggio vicino alla capitale. La nuova struttura, che può accogliere 24 persone, ne ha già 5 isolate in attesa del risultato degli esami, verosimilmente positivi.

Manca tutto in Sierra Leone, il prezzo dei sacchi di riso e della farina è raddoppiato, l’isolamento internazionale del Paese dovuto alla sospensione dei voli si sta facendo sentire.


Ma manca soprattutto personale sanitario specializzato. Alcuni giorni fa il direttore generale dell’Oms Margaret Chan ha chiesto 1000 effettivi in più: molti mancano all’appello. Difficoltà, impreparazione, paura. Il 10% delle persone contagiate in Sierra Leone sono medici o infermieri.

Rolla testimonia come milioni di uomini, donne e bambini (anche in Congo e la Liberia) siano prigionieri di questo circolo vizioso: «L’Ebola è terribile, la gente lo capisce e infatti ha ascoltato l’appello del presidente e se ne sta in casa.

Ma c’è una tragedia ancora più grande nella tragedia.

La Sierra Leone è un Paese con un già altissimo tasso di mortalità infantile (il 178% su 1000 bambini nati vivi ndr.) e a breve peggiorerà.

L’unico ospedale pediatrico infatti è chiuso ormai da 36 giorni, non era mai accaduto neppure durante i dieci anni di guerra civile.

Gli altri ospedali governativi sono deserti o lavorano a regime ridotto da almeno tre mesi, vale a dire pronto soccorso e niente ricoveri. Di fatto siamo la sola struttura funzionante 24 ore al giorno in una situazione in cui oltre che di Ebola si continua a morire di malaria».

Il primo dei tre giorni di quarantena ha visto un andirivieni regolare laddove il pronto soccorso è aperto.

I taxi con l’autorizzazione sanitaria fanno la spola per prelevare i malati non necessariamente sospetti d’infezione, magari con un problema d’ernia. Se ci fossero medici, infermieri e organizzazioni internazionali a garantirne il lavoro, continua Rolla, si riuscirebbe a tamponare l’epidemia: «In assenza di assistenza sanitaria effettiva chi non si sente bene e non sa dove andare si reca a casa dei dottori che conosce o dai curatori locali dove non c’è protezione, il rischio è molto alto e il virus finisce per espandersi».



http://www.lastampa.it/2014/09/20/ester ... agina.html
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