LA RIFORMA DEL LAVORO è POSSIBILE
Inviato: 23/09/2014, 17:29
LA RIFORMA DEL LAVORO è POSSIBILE
Con un gruppo di democratici e democratiche abbiamo prodotto un documento che entra nel merito delle scelte. Nessuno pretende di avere la verità rivelata e non chiediamo che sia adottato a scatola chiusa, anche se pensiamo che affondi le radici nell’elaborazione del nostro partito e nella nostra cultura di sempre (non vecchia né nuova, quella di sempre).
Siamo convinti che su questa linea potrebbero attestarsi il Pd, i sindacati, le altre forze di governo, all’insegna di quel contratto unico (unico, però) che si ispira al lavoro di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, con tutele progressive che nel giro di poco tempo possano arrivare a una definizione più sicura del rapporto di lavoro.
Lavoro: la riforma per mettere fine a tutte le riforme.
18.09.2014
“La” riforma, non “una” riforma: “una” riforma a legislatura, “una” riforma per ogni governo, ormai quasi “una” riforma all’anno. Il mercato del lavoro italiano non ha fatto altro che conoscere riforme: inutile pensare di fare l’ennesima se non si ha il coraggio e la visione di portare a casa, stavolta, il risultato grosso, e di impostare il lavoro nel nostro Paese per i prossimi venti anni, non per i prossimi venti mesi. Quindi: basta con i temporeggiamenti, inutile affidarsi alla legge delega quando si può legiferare subito, la crisi è adesso ogni giorno che passa senza intervenire la può solo peggiorare. La riforma delle certezze: il contratto unico non si aggiunge agli altri quaranta e oltre, ma è appunto “unico”, senza scappatoie, senza alternative, e fornisce al lavoratore la certezza che, una volta sottoscritto, alla fine del periodo stabilito, il suo posto di lavoro si trasformerà in un posto a tempo indeterminato, con le tutele che gli spettano (certezza anche per il datore di lavoro, quella di poter cambiare idea nel medesimo tempo). Certezza di sostegno economico al reddito per chi perde il lavoro, per tutti, a prescindere dalla situazione di partenza. Certezza di un mercato finalmente regolato, dotato di una prospettiva, e su cui il Paese può contare per un’intera generazione, e si spera anche più. Addio alle mezze riforme stagionali, e benvenuto alla Riforma delle Riforme
Una nostra proposta per una riforma del lavoro in tempi stretti, che inverta la rotta La riforma del lavoro è indispensabile. E non può attendere i tempi della legge delega. Non lo chiede (solo) l'Europa ma la situazione economico sociale del nostro Paese. Si devono varare subito le misure più urgenti. Ma deve essere chiaro l'indirizzo, puntando ad invertire la rotta rispetto alle politiche che si sono rivelate sbagliate (in Italia e in Europa). Prendere tempo, non scegliere, tentare mediazioni a tutti i costi può solo peggiorare le cose.
PROPOSTA Stralciare le parti della legge delega riguardanti misure urgenti, immediatamente attuabili. Non una forzatura per decreto, né l'ennesimo aggiustamento della delega ma provvedimenti ad hoc, di merito, con corsia preferenziale. In 4 pacchetti.
segue
Con un gruppo di democratici e democratiche abbiamo prodotto un documento che entra nel merito delle scelte. Nessuno pretende di avere la verità rivelata e non chiediamo che sia adottato a scatola chiusa, anche se pensiamo che affondi le radici nell’elaborazione del nostro partito e nella nostra cultura di sempre (non vecchia né nuova, quella di sempre).
Siamo convinti che su questa linea potrebbero attestarsi il Pd, i sindacati, le altre forze di governo, all’insegna di quel contratto unico (unico, però) che si ispira al lavoro di Tito Boeri e Pietro Garibaldi, con tutele progressive che nel giro di poco tempo possano arrivare a una definizione più sicura del rapporto di lavoro.
Lavoro: la riforma per mettere fine a tutte le riforme.
18.09.2014
“La” riforma, non “una” riforma: “una” riforma a legislatura, “una” riforma per ogni governo, ormai quasi “una” riforma all’anno. Il mercato del lavoro italiano non ha fatto altro che conoscere riforme: inutile pensare di fare l’ennesima se non si ha il coraggio e la visione di portare a casa, stavolta, il risultato grosso, e di impostare il lavoro nel nostro Paese per i prossimi venti anni, non per i prossimi venti mesi. Quindi: basta con i temporeggiamenti, inutile affidarsi alla legge delega quando si può legiferare subito, la crisi è adesso ogni giorno che passa senza intervenire la può solo peggiorare. La riforma delle certezze: il contratto unico non si aggiunge agli altri quaranta e oltre, ma è appunto “unico”, senza scappatoie, senza alternative, e fornisce al lavoratore la certezza che, una volta sottoscritto, alla fine del periodo stabilito, il suo posto di lavoro si trasformerà in un posto a tempo indeterminato, con le tutele che gli spettano (certezza anche per il datore di lavoro, quella di poter cambiare idea nel medesimo tempo). Certezza di sostegno economico al reddito per chi perde il lavoro, per tutti, a prescindere dalla situazione di partenza. Certezza di un mercato finalmente regolato, dotato di una prospettiva, e su cui il Paese può contare per un’intera generazione, e si spera anche più. Addio alle mezze riforme stagionali, e benvenuto alla Riforma delle Riforme
Una nostra proposta per una riforma del lavoro in tempi stretti, che inverta la rotta La riforma del lavoro è indispensabile. E non può attendere i tempi della legge delega. Non lo chiede (solo) l'Europa ma la situazione economico sociale del nostro Paese. Si devono varare subito le misure più urgenti. Ma deve essere chiaro l'indirizzo, puntando ad invertire la rotta rispetto alle politiche che si sono rivelate sbagliate (in Italia e in Europa). Prendere tempo, non scegliere, tentare mediazioni a tutti i costi può solo peggiorare le cose.
PROPOSTA Stralciare le parti della legge delega riguardanti misure urgenti, immediatamente attuabili. Non una forzatura per decreto, né l'ennesimo aggiustamento della delega ma provvedimenti ad hoc, di merito, con corsia preferenziale. In 4 pacchetti.
segue