Di quanto socialismo ha bisogno un partito di sinistra?

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pancho
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Di quanto socialismo ha bisogno un partito di sinistra?

Messaggio da pancho »

Di quanto socialismo ha bisogno un partito di sinistra?

di: Luigi Agostini*

marzo - 8 - 2012

L’autocombustione del partito politico, avvenuta in questi anni, può rappresentarsi nella separazione, segmentazione e spesso nella opposizione tra militanza politica in senso stretto, militanza sociale, militanza culturale. Senza un lavoro di ricongiunzione tra queste tre dimensioni il partito politico perde il connotato della trasformazione e acquisisce progressivamente quello della amministrazione, innescando un cortocircuito distruttivo tra strategia e struttura

Tutto il resto(un po corposo ma interessantissimo)lo troverete sul link sotto

http://www.paneacqua.info/2012/03/di-qu ... -sinistra/

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un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
mariok

Re: Di quanto socialismo ha bisogno un partito di sinistra?

Messaggio da mariok »

Forse dovrei vergognarmi un po', ma confesso di non averci capito molto.

Sarà certamente per miei limiti, ma credo anche che chi utilizza un linguaggio troppo complicato spesso nasconde povertà e poca chiarezza di idee.

Il succo comunque mi sembra il solito: tutto e cambiato dal punto di vista economico, sociale e culturale, mentre i partiti di sinistra sono rimasti fermi ad un passato ormai obsoleto.

D'accordo. Ma ciò non sarà semplicemente perché è venuta meno la capacità di indicare un'idea alternativa di società e di modello di produzione e distribuzione della ricchezza, nella quale possano riconoscersi e per la quale siano disposti a lottare lbuona parte dei precari e degli emarginati del pianeta?
pancho
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Re: Di quanto socialismo ha bisogno un partito di sinistra?

Messaggio da pancho »

mariok ha scritto:Forse dovrei vergognarmi un po', ma confesso di non averci capito molto.

Sarà certamente per miei limiti, ma credo anche che chi utilizza un linguaggio troppo complicato spesso nasconde povertà e poca chiarezza di idee.

Il succo comunque mi sembra il solito: tutto e cambiato dal punto di vista economico, sociale e culturale, mentre i partiti di sinistra sono rimasti fermi ad un passato ormai obsoleto.

D'accordo. Ma ciò non sarà semplicemente perché è venuta meno la capacità di indicare un'idea alternativa di società e di modello di produzione e distribuzione della ricchezza, nella quale possano riconoscersi e per la quale siano disposti a lottare lbuona parte dei precari e degli emarginati del pianeta?
E' un po difficle fare il sunto poiche e' abbastanbza corposo il discorso.

Traccia tutto un percorso nel quale la sinistra non e' stata in grado di capire il mondo che si stava globalizzando. Anzi e' stata lei stessa ad essere superata mentre doveva capire il anticipo tutto questo.

Gli errori di questa globalizzazione li stiamo pagando noi per non aver capito in tempo che il problema della sinistra doveva anch'essso essere visto in modo globale e non solo nazionale(per quel poco che si e' fatto).

Le contrapposizioni al grande capitale, piu' che mai liberista come oggi, si fanno costruendo un'alternativa che va oltre i ns. piccoli paesi.

Le alternative doi sinistra o socialiste si devono organizzare, certamente non trascurando le loro realta nazionali, ma avendo un ottica piu allargata e quindi globale.

Se non si costruisce una sinistra assieme agli altri stati europei e non solo, non avremo mai la possibilita' di contrapporci a questi grandi poteri che sempre piu' trovano l'unita' fra di loro.

Lo stesso discorso deve valere anche per il mondo operaio.
Il sidacato deve instaurare a sua volta lo stesso discorso. Se questa globalizzazione ha avuto solo una svolta a favore dei capitali poiche solo questi erano i loro obiettivi, non possiamo aspettare che la globalizzazione verso il mondo del lavoro lo facciano loro. Dobbiamo per forza di cose farla noi.Cosa non facile di sicuro quando si presentano realta molto diverse fra loro pero se non si fa questo abbiamo gia perso in partenze senza aver tentato .

Noto, in questi momenti, solo degli accenni a questo problema.

Gli accordi che Bersani sta avendo con alcuni partiti della sinistra europea vanno in questo senso ma e' ancora troppo poco e credo che sia anche poco accettato all'interno dello stesso PD poiche gli accordi avvengono sapendo quali siano gli obiettivi.

Non so se questo percorso che Bersani ha iniziato, e cioe' creare raporti con alcuni esponenti socialisti europei, sia accolto favorevolmente dagli ex margherita e co.

Questo e' uno dei grossi guai che si vanno ad aggiungere a quelli gia' esistenti nel PD.

Assolutamente bisogna che scelga da che parte vuol andare o con i partiti socialisti e progressisti europei o con i popolari.
Sono pensieri ed obiettivi ben dintinti fra loro ed un partito che vuol dirsi serio deve saper scegliere e dire quali sono.

mi fermo.

un salutone
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