antonio77 ha scritto:
caro comandante pancho mi dispiace leggere il tuo sconforto, ma su facebook l' attività politica è molto vivace forse troppo anche se a scrivere sono probabilmente sempre gli stessi.
questo forum purtroppo viene letto come un forum un po ulivista anche se di sinistra.
il futuro dei forum a mio avviso non sono i post, la piazza...ma la biblioteca l' approfondimento.. abbiamo cercato di giocare la carta del manifesto come tutti i manifesti sangue sangue e sangue il risultato è stato un commento di un accademico che dice che bobbio è bravo perchè studia anche i neoliberisti.....
Il futuro di Facebook è il telefono: un mezzo meraviglioso, che permette di sentire la viva voce dei nostri amici, che possono comunicarci in diretta i loro like. Pensate: la viva voce. Straordinario. Io il telefono ce l'ho già, quindi non ho fatto l'account FB: mi sono seduto sulla sponda del fiume, in attesa che il futuro mi raggiunga.
Non credo che questo forum venga letto come ulivista: voglio dire, non credo che questo, se pure fosse vero, sarebbe un problema.
Credo che venga letto, e poi basta. Questo è "il" problema.
Un manifesto è una cosetta impegnativa, da scegliere: ma, anche qui, non credo che abbia il potere di bloccare o di mettere il fuoco nelle tastiere.
Un forum funziona se fa venire voglia di intervenire, di scrivere più che di leggere. Cose interessanti da leggere, vedere, consultare si trovano ovunque.
Se il contenuto sembra appartenere all'area politica o culturale di chi legge, si interviene per precisare e per aggiungere il proprio punto di vista, la propria esperienza vissuta.
Se chi legge appartiene a un'area diversa, ha voglia di intervenire per contestare e controbattere.
Ma è essenziale che ci sia dialogo: non una rassegna di opinioni.
A questo proposito, va bene che sia posto come obiettivo quello di "capire": molto corretto.
Ma il capire avviene attraverso due modi: si capisce in solitario, ragionando tra sé e sé, leggendo, riflettendo, sognando, e si capisce attraverso il confronto di idee, e questo prende inevitabilmente la forma di una dialettica in cui si confrontano "ragioni".
Io non conosco dialoghi in cui i protagonisti partano con l'idea, ciascuno, di avere torto, di pensare cose sbagliate, per quanto umili, modesti e aperti siano.
L'impressione, infatti, che si ha è che nel forum, più che "capire", si cerchi di "far capire". Più che una ricerca, ci sono conferme: tutto bene, se però si accettano, anzi si cercano obiezioni. Obiezioni dalle quali far partire il dialogo, non obiezioni da far spegnere nell'indifferenza o da liquidare sbrigativamente, come se ci fosse "ben altro da fare".
Per dirla in altro modo, il clima del forum è glaciale: non si avverte, anzi non si "vede" la voglia e il gusto di intervenire. A parte la massa di articoli che soffocano tutto, anche i post che contengono opinioni personali sono affrettati, ridotti al minimo e interloquiscono poco tra loro, danno la sensazione di poca voglia, come se il dialogo fosse un optional, una perdita di tempo.
Per inciso, anche scrivendo questo post, ho la sensazione che verrà accolto con freddezza, o meglio, che sia considerato una forzatura, un'intrusione, qualcosa che "sfregia" o disturba - e lo scrivo sapendo che avrà poca o nulla reazione, e la più probabile sarà liquidatoria o esplicitamente infastidita.
Nota bene: non lo sto dicendo per "chiedere" un comportamento diverso, egoisticamnte. Non sto parlando insomma per ragioni meschinamente personali, egocentriche.
Non posso, onestamente, parlare a nome di gente che non conosco, e che presuppongo essere i potenziali iscritti che, come dicevo, "leggono e basta", e poi si dimenticano di questo forum. Ma cerco di immaginare e di dedurre, basandomi su quello che so dei mezzi di comunicazione e sulle mie stesse reazioni, che non saranno le stesse identiche di quelle di milioni di persone, ma che qualche fondamento logico forse ce l'hanno.
Anzi, vi dico di più. A questo punto, dopo un paio di mesi e un centinaio di post, o più, avrei dovuto già sentirmi parte di questo forum. E' sempre stato così, in tutte le altre occasioni che ho avuto.
Invece no, mi sento sempre un estraneo: non nel senso che "io non sono stato capito", ma nel senso che "io non ho capito".
Quindi temo che il destino della mia partecipazione sia segnato, e dunque questo è il messaggio e il senso di tutto quello che sto cercando di dire: tenete conto delle mie osservazioni, perché sono sincere, perché non ho alcun interesse personale, nemmeno quello (chissà quale) di voler rimanere qui ad ogni costo, cercando un ruolo o una posizione.
Se ci tenete al forum, prendete atto che c'è bisogno di aria, aria, aria, e di spontaneità, di leggerezza, di dialogo, di voglia di scivere, scrivere, scrivere, senza tanti paletti. Non è detto che questo porti anche un solo iscritto in più, ma sicuramente (male che vada) farebbe un gran bene a chi c'è già.