Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la SX?

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pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

camillobenso ha scritto:Staccare i vari Civati e co dal PD farebbe solo il piacere a Renzi ed ai vari suoi amici.
pancho


Carlo Smuraglia dell'Anpi di Milano:

In un anno di vita dell’esecutivo si è arrivati a 34 voti di fiducia. “C’è un ricatto”, afferma, e questo ricatto si ripropone ogni volta che viene paventato lo spauracchio dello scioglimento anticipato del parlamento.

Il governo non ha neanche preso in considerazione due pareri conformi di Camera e Senato contro i licenziamenti collettivi, pareri ai quali dovrebbe attenersi: “Il governo non ne ha tenuto conto. Anche questo è un modo per far diventare il parlamento inutile”.

Così come diventano inutili i pareri di partiti svuotati e sindacati disprezzati dall’esecutivo. Secondo la Bonsanti c’è un percorso tracciato: “Quanto abbiamo detto qui porta a pensare che ci sia un movimento che porta verso una persona sola – riepiloga prima di fare una domanda a Zagrebelsky -. È possibile che il governo stia preparando una riforma delle istituzionali che possano cadere nelle mani di una persona con obiettivi meno democratici?”. “Il rischio c’è”, risponde lui.

Mi dici, caro pancho, a cosa serve quella ex sinistra cimiteriale, se partecipa al disfacimento dello Stato.

Io sono quasi tentato di chiedere al Presidente dell'Anpi di baypassare la festa del 25 aprile di quest'anno.

Sarebbe, in queste condizioni, come uccidere per la seconda volta chi ci ha rimesso la pelle per un'Italia libera.

CERTAMENTE NON PER QUESTA ITALIA IN ODORE DI FASCISMO.
Hai ragione che questa sinistra nel PD serve a poco ma a mio avviso è' , per il momento, meglio di niente.
La mia preoccupazione è' quella di bruciarli come è avvenuto per altri è che poi non ci sia alcun dubbio una volta bruciati che qualcuno possa poi dire: si sono bruciati e adesso per amore della carega si uniscono al nuovo soggetto.


Un salutone
Cercando l'impossibile, l'uomo ha sempre realizzato e conosciuto il possibile, e coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che sembrava possibile non sono mai avanzati di un sol passo.(M.A.Bakunin)
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

pancho ha scritto:
camillobenso ha scritto:Staccare i vari Civati e co dal PD farebbe solo il piacere a Renzi ed ai vari suoi amici.
pancho


Ho preso visione del video postato in altro 3D da paolo, di Balasso, un comico delle vostre parti che non conoscevo. L’ho visto questa sera per la prima volta. (Molto bravo, un Grillo d’antan in salsa veneta, ma anche un filosofo, dal mio punto di vista).

Nei rapporti di coppia ha accennato che si continua a convivere, in rapporti logorati, solo per fare dispetto alla moglie.

Quella sinistra cimiteriale deve stare nel Pd solo per fare dispetto a Renzi?

Che possibilità hanno per ribaltare la situzione?

In tv vediamo Bersani che sembra abbia rimediato una bastonata in testa, quando è stato battuto da Renzi.

“Io dal Pd non me ne vado!!!! Questa è casa mia!!!”

Mi sembra tanto Artemio (Vittorio Gassman), il pugile del film “I mostri”, che dopo essere risalito sul ring, convinto dall’amico manager (Ugo Tognazzi), ne ha prese così tante da passare i suoi giorni sulla riva del mare, in carrozzella, a guardare l’aquilone e a ripetere : “So contento,….sò contento…..”

Non ha capito, come faceva presente anche Cacciari, dopo l’episodio della contestazione di Bari a D'Alema, che quella classe dirigente viene aspramente contestata per aver portato alla rovina, in concorso con Berlusconi, l’intero Paese. Sono generali senza esercito. Che ci stanno a fare dentro il Pd???

Pensano democristianamente di operare come ai tempi delle correnti Dc, di aspettare che Renzi cada per tornare loro al potere?

Il Pd non è un partito di Csx, ma di Cdx. E’ per questo che Marchionne e i poteri forti lo appoggiano, e Alfano e Romina dichiara di voler stare con Renzi fino al 2018, perché il Job Act è roba loro.

Più stanno lì, e più quella sinistra cimiteriale si discredita, perché alla fine deve accettare sempre i dictat di Renzi, cioè di Marchionne e Confindustria

In questo momento il Pd, nei consensi torna a crescere. Ma sono tutti voti di destra.

Dalle mie parti i vecchi comunistoni che hanno sempre deprecato chi aveva smesso di votare, oggi invece non intendono più votare.
capisco il tuo ragionamento ma non son tutti legati al PD come Bersani e dalle mie parti ne sento pure i commenti.
Cmq non sono stato ispirato dal mago Otema.
Ho dato soltanto delle mie valutazioni è come tali sempre opinabili.


Un salutone
Il forum serve proprio a questo. A confrontare le opinioni, Neppure io ho la verità in tasca. Ci confrontiamo perché vogliamo la stessa cosa.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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Landini dalla Gruber chiarisce che non entrerà in Politica, mentre Sgarbi, valuta un’eventuale partito della sinistra intono al 15 %.

NON SONO D’ACCORDO SUL 15 %


La notizia doveva rimanere riservata perché tre mesi fa veniva direttamente dall’interno di Forza Italia.

La mummia cinese aveva dato l’ordine di licenziare gli 81 dipendenti del suo partito. Nessuno di loro fino al giorno prima non ci credeva nel modo più assoluto. “Silvio non farà mai una cosa del genere”.

Poi, come tutti gli italiani che credono ad Alice nel Paese delle meraviglie, si sono ricreduti quando si sono presi la tranvata.

Ora, la notizia è di dominio pubblico essendosene interessati anche i media.

Ma quello che i media non hanno detto, è che a Roma, buona parte dei licenziati da Silvietto si sono rivolti alla CGIL per tutelare i propri interessi.

Non mi stupisce affatto perché alla fine le reazioni umane sono queste. Quando vengono toccati gli interessi personali il credo politico va a farsi benedire.

Questo per dire, che manca a sinistra chi è in grado di spiegare all’elettorato cosa sta succedendo nella società italiana.

Il mondo del lavoro nell’ultimo ventennio non è stato rappresentato da nessuno.

Da noi non esiste un partito Laburista.

Siamo nel mezzo di una bufera determinata dalla Terza Rivoluzione industriale. Un tema di cui non ne parla sistematicamente mai nessuno.

Inoltre siamo all’interno di una crisi economica generata da un sistema formato da banditi nazistoidi che non hanno nessuna considerazione per gli esseri umani, in quanto tali.

Io non sono favorevole che Landini passi dalla Fiom alla politica. Questo perché Landini è un rullo compressore e conosce approfonditamente la materia sindacale. Spostarlo sarebbe un errore madornale. Ma Maurizio deve capire che deve far parte di un nuovo partito che si occupi di difendere in Parlamento il mondo del lavoro odierno e futuro che sarà drammatico.
Un partito che possa difendere concretamente il mondo del lavoro a mio avviso prenderà molto di più del 15%.

Svuoterà Grillo ed il Pd che non è formato da tutti lecca lecca, ma anche dal mondo del lavoro di base.

Non me ne voglia l’amico Paolo, ma Grillo su questo versante è inesistente.

Non dimentichiamo poi che dal momento della sua costituzione, la Lega Nord, si affida in fabbrica alla CGIL. Mi sembra anche facile capire il perché dello sdoppiamento.

Spero che Landini accetti di discuterne con noi perché in materia c’è parecchio da discutere sia per un nuovo partito che per un nuovo sindacato.

Zagrebelsky, Bonsanti, Smuraglia, Carlessari, Pace, e tanti altri ci stanno avvertendo che siamo agli sgoccioli della democrazia.

Renzi è l’uomo dei poteri forti nazionali ed internazionali e sta ripetendo la stessa esperienza di suo “nonno”, Andrea, Amilcare, Benito Mussolini tra il 1919 ed il 1924.

Non crediate che il fascismo si ripresenti con le camicie nere, con il santo manganello e l’olio di ricino.

Oggi c’è di meglio e più sofisticato. C’è la televisione che sciacqua i cervelli come meglio crede e ti fa votare prima Berlusconi e adesso Renzi.
pancho
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da pancho »

@camillobenso

Caro amico ora tutti noi stamo facendo tutte le elucubrazioni mentali sul che dovrebbe fare la base di sinistra ma purtroppo non si vede alcun"rigurgito" verso questa situazione il che mi fa pensare ancora una volta che queste nuove generazioni e non solo questi siano talmente sfiduciate della politica che non si sentono più di partecipare a qualsiasi movimento di protesta.

Aspettano sempre quel Godot/condottiero che non arriverà mai perché non si rendono ancora conto che quel Godot solo proprio loro.

In questi anni si son distrutte quasi 2 generazioni e quelli più anziani oramai si son adattati alle situazioni poiche e' mancato il loro solito condottiero carismatico che gli avrebbe potuto aiutare.

Così e' successo con Berlinguer su cui eravamo tutti noi dei "figli" e ci fidavamo su tutto anche per il semplice fatto che erano personaggi di cui fidarsi magari anche con qualche critica verso i miglioristi di allora. Pero' sempre onesti e con etica e morale.

Nel contempo però non si è riusciti a faro mare una classe onesta di dirigenti e questo ha fatto si che quel popolo che ha sempre avuto bisogno del suo condottiero si è trovato difronte dei personaggi senza alcun ideale è perdipiu visto la loro incapacità politica non restava altro che seguire le tracce lasciate dalla vecchia DC.

Le sezioni gia da qualche decennio fa non rispettavano più gli obiettivi per cui erano nate.

I loro dirigenti erano dei semplici funzionari stipendiati che dettavano gia le linee politiche e le discussioni perdevano di valore.

Purtroppo la classe operaia non è riuscita a prendere i forconi e questo ha contribuito a tutto quello che ora ci troviamo davanti.

Quindi, per non dilungarmi ancora sulle cause che hanno generato tutto questo, dico soltanto che finché la base di sinistra non riuscirà a scrollarsi di dosso questa lunga pigrizia e non diventerà lei stessa motrice del cambiamento non ne verremo fuori.

In Spagna ed la Francia si vedono inizi di una volontà di cambiare e rivoltare questo modo di pensare e di far politica mentre da noi NIET !

Siamo un popolo che aspetterà sempre colui che per il momento non vedo sedendo però che questo modi di far politica aspettando il solito condottiero e' molto pericoloso e a lungo andare saremmo costretti a ripetersi.

Quindi ritornando a quello che si diceva sopra e sentendo anche le critiche che giustamente hai fatto rilevare queste non mi dicono niente poiché anche costoro stanno aspettando quel solito Godot.

La critica che ora facciamo ai vari dirigenti politici o a quelle figure che vorremmo dalla ns. parte a mio avviso servono a poco se questa base di "diseredati" non è sensibile a lottare e ad unirsi nei vari movimenti di protesta. Aspettano sempre...aspettano sempre che sia l'altro a muoversi per primo.

Capisco che un popolo lasciato alla mercé dei soliti populisti può diventare un po' anche lui populisti e a apolitico .
Caro amico, ci troviamo in un momento di grande confusione dovuto anche da quello che ho detto sopra.
La domanda rimane sempre quella del tu 3D e cioè : come verme fuori?

Se non siamo riusciti allora a prendere i forconi ed occupare le sezioni come potremmo fare oggi se proprio noi non abbiamo più sezioni?

I ragazzi del PD ci han provato ma dove sono andati a finire. Che fine hanno fatto.

Mah, speriamo che nel prossimo futuro si muova qualcosa altrimenti vedo nero ma molto nero e citando citando Gramsci sarei più vicino al
pessimismo della ragione piuttosto che al l'ottimismo della volontà visto come reagisce questo ns. popolo.

Se il mondo va cosi non possiamo concludere sbrigatamente che e' colpa di chi ci governa. Siamo noi i veri colpevoli che non siamo stati capaci di scrollarci di dosso quel imborghesimento che pian piano che hanno incollato sulla pelle.

Finita questa mia litania do il mio solito


salutone
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Questo è il necrologio di Marco Revelli alla sinistra di un paio d'anni fa. Ma la sinistra era morta prima.


Revelli: naufragio Italia, la sinistra ha abbandonato la nave
Scritto il 12/2/12 • nella Categoria: Recensioni • (5)

Torna un antico fantasma: la povertà. Uno spettro, quello della morte per fame, che la civiltà occidentale si era illusa di aver archiviato per sempre. Ora torna ad affacciarsi, sotto forma di paura, precarietà, indigenza. L’Italia è in piena decadenza, la povertà è in continua crescita e gli italiani sono disorientati: nonostante il vergognoso arricchimento di pochi, i penultimi se la prendono con gli ultimi, mentre la politica ha toccato il fondo e ora si rassegna all’azione dei “tecnici”. Fanno venire i brividi le cifre sciorinate da Marco Revelli nel suo ultimo libro “Poveri, noi”: «Siamo cambiati nell’ultimo quarto di secolo, ci siamo guardati allo specchio e non ci siamo riconosciuti più: un paese, il nostro, sfigurato dal rancore, dall’ostilità reciproca, dalle solitudini, dalla frustrazione, dall’invidia sociale».

http://www.libreidee.org/category/recensioni/page/7/
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

Landini “politico”. Ecco la coalizione della nuova sinistra
Salvatore Cannavò).
24/02/2015 di triskel182



Rodotà, Gino Strada, don Ciotti e…
Il leader Fiom tira diritto: “Non faccio un partito, ma mi muovo dal basso. Renzi dice che come sindacalista ho perso? Vorrei ricordargli che abbiamo 350mila iscritti, più del Pd. E che non facciamo cene da mille euro”. La Cgil: insieme per il referendum sull’art. 18.

SINISTRA, VENERDÌ LA FIOM DÀ IL VIA LIBERA A LANDINI. NEL PROGETTO UN’AGGREGAZIONE DI SOGGETTI SOCIALI, SENZA LEADER DI PARTITO. IL SINDACALISTA: “ABBIAMO 350 MILA ISCRITTI, PIÙ DEL PD E SENZA FARE CENE”.




La Fiom fa politica da 114 anni”. Maurizio Landini per spazzare via le polemiche seguite alla sua intervista al Fatto sceglie la trasmissione di Lilli Gruber 8 e 1/2 ispirandosi a uno dei padri della nuova Fiom, Claudio Sabattini, quando diceva che il sindacato fa politica “perché ha delle idee sulla società”. Dopo l’affondo di Matteo Renzi – domenica scorsa, anch’esso via tv – il segretario della Fiom rilancia tutto. Difende la propria organizzazione che, sia pure in difficoltà negli stabilimenti Fiat, “è ancora il primo sindacato italiano dei metalmeccanici, con 350 mila iscritti, più del Pd e senza fare cene” ma anche la sostanza del proprio progetto, la “coalizione sociale” confermando l’intervista al Fatto.

IL PROBLEMA è che su questo terreno la comunicazione diventa difficile e le parole assumono significati diversi. Per gli osservatori, infatti, “fare politica” significa fare un partito e farsi eleggere in Parlamento. Per Landini no: “Io voglio fare una politica più larga, dal basso, offrendo una rappresentanza a tutti i soggetti colpiti dalla crisi. Voglio unire coloro che non sono rappresentati da un Parlamento che rappresenta solo gli interessi di Confindustria”. Lo schema di gioco è diverso e si colloca a metà strada tra la storica divisione a cui tutti sono abituati: da una parte la politica, i partiti, le elezioni, dall’altra i sindacati, i movimenti sociali, le associazioni. La “sfida”, in realtà, è più ampia. Per capirla meglio, occorre guardare chi sono i soggetti a cui pensa il segretario della Fiom. Nelle riunioni preparatorie di un progetto che vedrà la luce in primavera, non si ritrovano i protagonisti della sinistra politica: non ci sono Vendola, Civati o Fassina. La Fiom si incontra con Emergency di Gino Strada, con Libera di don Ciotti, con Stefano Rodotà, punto di riferimento ideale di un’area ampia a sinistra, di strutture come la Rete degli studenti. I rapporti sono costanti con Sergio Cofferati che si dice “molto interessato” al progetto. Si guarda con interesse, anche se incontri finora non ci sono stati, ai comitati ambientalisti disseminati sul territorio, a esperienze di mutualismo sociale o ad alcuni settori dei centri sociali. La rete che si sta tessendo è lontana dal campo d’azione della politica più tradizionale. Non è un caso che quella sinistra sia diffidente o a disagio. Pippo Civati ha detto di non capire questa distinzione tra politica e sociale e ha annunciato di voler incontrare Landini. Sel, per ora, sta a guardare. “Non ci sfugge la valenza politica del nome di Landini” spiega al Fatto il responsabile organizzativo Massimiliano Smeriglio, “ma a oggi non si riesce a comprendere dove voglia andare”. Un discorso a parte va fatto per la Cgil. Landini nella sua iniziativa non ha mai fatto mistero di voler parlare a tutto il sindacato che “ha bisogno di riformarsi perché la crisi è generalizzata”. Nella Cgil, però, trova forti resistenze sia perché questa nuova relazione tra sindacato e politica non è compresa sia perché non è gradita la sua leadership. Ma, a quanto si coglie nei corridoi di Corso Italia, l’asse con Susanna Camusso per ora tiene. E potrebbe rinsaldarsi se la Cgil deciderà di andare a un referendum abrogativo sul Jobs Act. L’ultimo direttivo ha infatti deciso di “non escluderlo” affidandosi a una consultazione degli iscritti. Nel corso della riunione, però, si sono notati soprattutto i silenzi come quello della segretaria dei Pensionati, Carla Cantone. Eppure, l’ipotesi resta sul tavolo. Ieri i due ne hanno riparlato in un faccia a faccia previsto da giorni e che, secondo le ricostruzioni fatte da chi ha partecipato, è andato abbastanza bene. Camusso non ha preso nessuna distanza ufficiale da Landini anche se la preoccupazione che il suo attivismo possa nuocere alla Cgil c’è tutta. Soprattutto che il sindacato possa essere accusato di essersi mobilitato contro il Jobs Act per fini politici. IL REFERENDUM, comunque, qualora si celebrasse, sarebbe un test dello spazio politico esistente per questa coalizione sociale. Se ne discuterà venerdì a Cervia, all’assemblea dei delegati della Fiom. Circa 600 dirigenti locali e di fabbrica chiamati ad ascoltare, dal loro segretario, le coordinate di questo progetto e ad esprimersi. Dopo di che, la macchina organizzativa per la “coalizione sociale” si metterà davvero in moto.
Da Il Fatto Quotidiano del 24/02/2015.
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iafran »

pancho ha scritto:I ragazzi del PD ci han provato ma dove sono andati a finire. Che fine hanno fatto.
La protesta "occupyPD" c'è stata in tutta Italia, ma la teniamo presente solo noi.
Gli altri (Letta, Renzi e compagnia bella) pensavano di farla sbollire nel tempo ... Alla prima occasione buona (regionali dell'Emilia Romagna e della Calabria) i ragazzi, senz'altro, non erano nel 37,7% e nel 44,1% dei votanti nelle due regioni.

Il "gufofobo" del PD perde 769mila voti ma è felice come una pasqua ("Negli ultimi 8 mesi abbiamo avuto 5 elezioni regionali e il Pd ha vinto 5 a zero. Oggi una persona normale dovrebbe esserne felice" http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... o/1230005/ ) per le vittorie (ottenute anche per gli 80 euro che ha distribuito). A lui importa essere vincente, al comando ... e le astensioni per il momento lo hanno favorito; se dovessero aumentare in futuro, il "gufofobo" sarà sempre sul carro ... del socio di maggioranza! :x
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

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A lui importa essere vincente, al comando ... e le astensioni per il momento lo hanno favorito; se dovessero aumentare in futuro, il "gufofobo" sarà sempre sul carro ... del socio di maggioranza! :x
iafran


Una recensione di 4 mesi fa:

L’intoccabile: scalare l’Italia in pochi anni, con l’aiuto di chi?
Scritto il 23/11/14 • nella Categoria: Recensioni • (2)


«Solo gli ingenui possono pensare che un boy scout di provincia, noto fra gli amici come “il Bomba” per la spiccata attitudine a spararle grosse, possa scalare il potere in un paese come l’Italia con una tale rapidità e facilità, e soprattutto da solo». A spiegarne la strepitosa arrampicata, scrive Marco Travaglio, non bastano le sue innegabili doti di coraggio, prontezza, velocità, abilità comunicativa e sintonia con la pancia del paese, dopo il faticoso ventennio berlusconiano. «Il self-made man è roba americana, non italiana.

Il nostro italianissimo selfie mad man ha, dietro le spalle, robusti appoggi. La qual cosa non sarebbe affatto uno scandalo, se fosse tutto dichiarato e alla luce del sole. Purtroppo non lo è».

Al “mistero” dell’ascesa di Renzi è dedicato “L’intoccabile”, l’ultimo libro-indagine di Davide Vecchi, reporter del “Fatto Quotidiano”. Punto di partenza: Matteo Renzi non è soltanto il più giovane presidente del Consiglio della storia d’Italia, davanti a Benito Mussolini. È anche il più osannato e soprattutto il più misterioso. «Nessuno sa davvero come il giovanotto di Rignano sull’Arno abbia costruito il suo sistema di relazioni e protezioni nell’attesa di metter fuori il periscopio e uscire allo scoperto».

Dalla sua prima vera campagna elettorale, quella del 2003-2004 che lo portò alla presidenza della Provincia di Firenze, fino sulle poltrone di sindaco della sua città, poi segetario del Pd e infine di capo del governo.

«Quando Matteo era sindaco di Firenze – scrive Travaglio su “Micromega” – l’amico Marco Carrai gli metteva gentilmente a disposizione, a titolo gratuito, un pied-à-terre in via degli Alfani, senza neppure fargli pagare l’affitto e in palese conflitto d’interessi, visti i numerosi incarichi pubblici che Carrai ricopre». Altra «affettuosa amicizia», quella col berlusconiano Denis Verdini, «che nessuno sa di preciso quando sia cominciata né perché».

Il libro di Vecchi rievoca il fallimento di una società del padre, Tiziano Renzi, e l’inchiesta della Procura di Genova per bancarotta fraudolenta: «Salta fuori un groviglio di aziende che passano di mano in mano, fra soci effettivi e prestanome, e che soprattutto usano con disinvoltura contratti atipici di precariato e addirittura impiegano extracomunitari clandestini in nero, con strascichi di cause di lavoro che almeno in tre occasioni certificano violazioni dello Statuto dei lavoratori. Altro che articolo 18».

Centrale, ovviamente, l’atipico rapporto con Berlusconi, ovvero «l’unico politico della “vecchia guardia” che il polemicissimo Renzi non attacca, non sfancula, non critica, non sfida, non contraria, non scontenta mai». Secondo Vecchi, il forte legame tra i due non è mediato da Verdini: «E’ diretto, profondo, antico e naturalmente misterioso», annota Travaglio.


Nel libro, Vecchi risale allo zio di Renzi, Nicola Bovoli, fratello della madre di Matteo, che fu dirigente del gruppo Rizzoli e poi entrò in affari con Fininvest, «al punto da raccomandare il nipote prediletto per la famosa e fruttuosa (un bottino di 48 milioni di lire in cinque puntate) comparsata alla “Ruota della fortuna” nel 1994», condotto da Mike Bongiorno. «Poi, certo, arrivarono gli incontri ufficiali e ufficiosi: quello del 2005 fra il Caimano e il presidente della Provincia alla Prefettura di Firenze, con Verdini a fare da sensale.

E quello del 2010, già con la fascia tricolore di sindaco, nella villa di Arcore: Matteo – scrive Travaglio – si credeva così furbo da riuscire a tenerlo segreto, ma a divulgarlo provvide l’entourage del Cavaliere, costringendolo a imbarazzate e imbarazzanti spiegazioni».Ora, Berlusconi e Renzi «si vedono di continuo e dappertutto: dal Nazareno a Palazzo Chigi, senza neppure nascondersi».


Il Cavaliere «considera Matteo il suo unico erede: populista, bugiardo e gattopardesco», infatti «ne fiancheggia con entusiasmo e spudoratezza il governo (che peraltro completa la sua opera lasciata a metà)», compreso il sogno del “partito unico della nazione”. «Basta il fatto che lo Spregiudicato di Rignano abbia sdoganato il Pregiudicato di Arcore a spiegare tanta corrispondenza di amorosi sensi? O c’è qualcosa nel loro passato che dobbiamo ancora scoprire?». Una pista americana, per esempio: «Che ci faceva un uomo delle operazioni riservate Cia come Michael Ledeen al matrimonio di Carrai, in mezzo a banchieri, prelati, alti magistrati, imprenditori, nobiluomini, giornalisti, editori, top manager, finanzieri, faccendieri, oltre naturalmente a Matteo, premier e testimone dello sposo, impegnato proprio in quei giorni a dipingersi come vittima inerme e piagnucolante dei “poteri forti”?».

Domanda fondamentale: «Oltre alla squadra di governo che tutti purtroppo vediamo, formata da ragazzotti e fanciulle tanto mediocri e ignoranti quanto pretenziosi e arroganti, ce n’è un’altra che dirige il traffico da dietro le quinte?».(Il libro: Davide Vecchi, “L’intoccabile. Matteo Renzi, la vera storia”, Chiarelettere, 188 pagine, euro 13,90).


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camillobenso
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Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da camillobenso »

A cui va aggiunta......


Gelli: L'abolizione del Senato è una mia idea
Renzi è un fenomeno italiano e degli Usa


Puntualmente, ad ogni passaggio cruciale della situazione politica italiana, l'ex “venerabile” Licio Gelli fa sentire la sua voce per lanciare messaggi cifrati e per ribadire che non solo non è un fantasma del passato, come troppi vorrebbero far credere, ma che c'è anche il suo marchio di fabbrica nei cambiamenti che stanno avvenendo sotto il nostro naso.

É quanto è successo per esempio con l'intervista a Il Fatto Quotidiano del 23 maggio, guarda caso all'immediata vigilia delle elezioni europee che hanno incoronato “supervincitore” il Berlusconi democristiano Renzi, legittimando, con questa provvidenziale “investitura popolare”, la sua fulminante ascesa politica pompata anche dalla massoneria nazionale e internazionale.


Naturalmente il capo della loggia P2 è troppo furbo per bruciare il suo nuovo cavallo di razza proclamandone ai quattro venti la provenienza dai suoi allevamenti.

Specialmente alla vigilia di un'elezione così importante, in cui un suo abbraccio troppo esplicito e diretto avrebbe potuto spaventare quegli elettori del PD che sono ancora convinti, o cercano di convincersi, che Renzi sia un leader “di sinistra”.


E perciò finge di prendere le distanze dall'ex neopodestà fiorentino, dicendo che è “un bambinone”, dipingendolo quasi come un parolaio, che “non è destinato a durare a lungo”. E che comunque – aggiunge con aria sorniona - “non è mai stato né lui né i suoi familiari nella massoneria”.


I cavalli di razza, sottolinea Gelli, erano altri: Cossiga e Andreotti, sopra tutti, perché “avevano entrambi dei sistemi di controllo politico, uno con 'Gladio' e l'altro con 'Anello', cosa che Berlusconi non è mai riuscito a ripetere.


E si sono visti i risultati di questa sua incapacità...”. Renzi invece “è circondato da mezze tacche: gli ex lacché di Berlusconi”, come per esempio Fini, Schifani e Alfano. Così come, prosegue Gelli come saltando di palo in frasca, Berlusconi si circondava di “personaggi di bassa levatura... penso a Verdini, un mediocre uomo di finanza; è un massone... credo, ma non della nostra squadra”.


Un patto siglato all'ombra delle logge massoniche
Insomma, si tratta del suo solito gioco di sottintesi, finte smentite e allusioni, con il quale nel momento stesso in cui sembra negare una cosa in realtà insinua il sospetto che sia vera: come quando dice (senza peraltro esserne richiesto dall'intervistatore) che né Renzi né i suoi familiari (chiara allusione alle voci che corrono su suo padre) sono mai stati nella massoneria.


E come quando ritorna sornionamente sull'argomento citando, tra tutti i “personaggi di bassa levatura” intorno a Berlusconi, proprio Verdini, di cui rammenta come di passaggio l'affiliazione alla massoneria: sapendo benissimo invece di citare colui che è il referente privilegiato e diretto di Renzi per il patto del Nazareno sull'Italicum ispirato alla legge elettorale mussoliniana Acerbo e sulle “riforme” istituzionali piduiste.


Come dire cioè che quel patto, prima ancora che nella sede nazionale del PD, è stato siglato all'ombra delle logge massoniche fiorentine, in cui evidentemente Renzi e Verdini sono di casa.




Ma in questo gioco Gelli si spinge ancor più in là, alludendo anche all'intervento della massoneria d'oltreoceano dietro la veloce ascesa di Renzi, quando dice che “Renzi è un fenomeno parzialmente italiano, e mi risulta che fra i suoi mentori politici ci siano persone che vivono a Washington”.



Con questo Gelli non dice nulla di nuovo, essendo noti i legami di Renzi (tramite anche la sua inquietante eminenza grigia, il massone e affiliato all'Opus Dei, Marco Carrai), con gli ambienti politico-finanziari Usa, e segnatamente con l'esponente della destra “neocon” e agente segreto molto addentro alle più oscure vicende e trame politiche italiane, Michael Leeden.


Del resto noi lo abbiamo denunciato ancor prima dell'ascesa di Renzi alla segreteria del PD e poi a Palazzo Chigi, e anche di recente, sul numero precedente de Il Bolscevico , si parla dei rapporti di Renzi con la destra Usa.


Ma il fatto che sia lo stesso “venerabile” della P2 a confermarlo è altamente significativo, specie se a farlo è un personaggio che in apertura dell'intervista ci tiene a ricordare che da quando Mussolini volle ricompensare la sua famiglia per i servigi resi allo Stato fascista ammettendolo nel mondo dei servizi segreti, “da allora non ne sono più uscito”.


Lasciando intendere cioè che tuttora mantiene i suoi legami e le sue fonti dirette nei servizi segreti. Che, com'è noto, sono sempre stati forti tanto in quelli italiani quanto in quelli d'oltreoceano.



“Mi considerano un lungimirante propositore di leggi”
Ma dove Gelli mette da parte ogni reticenza e allusione per rivendicare apertamente il suo ruolo di “grande burattinaio” della politica italiana è nel passaggio sulle “riforme di Renzi”, che non esita a proclamare farina del suo sacco, soprattutto l'abolizione del Senato che considera copiata dal suo “Piano di rinascita democratica” elaborato già alla metà degli anni '70: “Quelle di Renzi, per la legge elettorale e il Senato, sono goffe.


Per quanto riguarda Palazzo Madama, mi fa piacere pensare che, nonostante tutti mi abbiano vituperato, sotto sotto mi considerano un lungimirante propositore di leggi”, gongola infatti il capo della P2.


E più oltre, dopo aver ricordato anche lo “Schema R” elaborato insieme a Randolfo Pacciardi su richiesta dell'allora presidente Giovanni Leone, che poi non gli diede mai “alcun riscontro” (adombrando qui un suo ruolo nella campagna di stampa della sua “amica Camilla Cederna” che contribuì alle dimissioni di Leone), Gelli sottolinea:



“Riguardo al Piano di rinascita democratica, sfogliando le pagine di quel testo, si ritrova – nella parte riguardante le riforme istituzionali – una quasi totale abolizione del Senato (e delle Province, già cancellate da Renzi, ndr). Riducendone drasticamente il numero dei membri, aumentando la quota di quelli scelti dal presidente della repubblica e attribuendo al Senato una competenza limitata alle sole materie di natura economica e finanziaria, con l'esclusione di ogni altro atto di natura politica.



L'intento era ed è ancora oggi (sic) chiaro. Dare un taglio effettivo a un ramo del parlamento che, storicamente, ha maggiore saggezza e cultura non solo politica, a favore di una maggiore velocità nel fare leggi e riforme”.


Esattamente gli stessi concetti e perfino le stesse parole che usa Renzi per giustificare la sua controriforma del Senato e l'abolizione del bicameralismo.


Come non dare allora ancor più credito, dopo questa intervista, all'accusa dell'ex ministro Rino Formica lanciata sul Fatto Quotidiano del 3 maggio secondo cui “I programmi di Gelli e Renzi sono uguali e oggi non c'è alcuna forza maggioritaria, compresa quella di Grillo, che si pone il problema della democrazia organizzata”?



E come non vedere, anche alla luce delle parole dello stesso Gelli, che Renzi è una reincarnazione moderna e tecnologica di Berlusconi e Mussolini, creato in vitro dalla classe dominante borghese in camicia nera per far pagare più facilmente la crisi capitalistica ai lavoratori e alle masse popolari italiane, e per completare, in combutta col delinquente di Arcore, la seconda repubblica neofascista secondo il piano della P2?



Del resto anche il nuovo Valletta Marchionne aveva salutato Renzi premier con queste parole: "Ha il mio totale appoggio. Ieri sono stato estremamente orgoglioso” “Se non ci comportiamo così, se non diamo uno scossone la baracca non si muove. Lasciamo che la gente lo critichi per l’età, per lo stile. A me non importa niente, importa la sostanza di quello che sta facendo. L’importante è farlo finire. Ha dato target piuttosto aggressivi. Io sono veloce, ma il ragazzo...” “Io ci avrei messo un paio di settimane in più. Con tutti questi obiettivi Renzi ha molto da fare ”.

4 giugno 2014
iafran
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Iscritto il: 17/01/2015, 9:10

Re: Come possiamo contribuire a far nascere un partito x la

Messaggio da iafran »

camillobenso ha scritto:Domanda fondamentale: «Oltre alla squadra di governo che tutti purtroppo vediamo, formata da ragazzotti e fanciulle tanto mediocri e ignoranti quanto pretenziosi e arroganti, ce n’è un’altra che dirige il traffico da dietro le quinte?».
I cosiddetti "poteri forti" (quelli che per confabulare si dotano di clubs, per difendersi formano la confederazione industriale, per sistemare la progenie fanno proliferare le aziende e le sedi legali di riferimento, per controbattere si costituiscono in cupole segrete, per aiutarsi reciprocamente si dotano di qualche loggia massonica deviata,) per fare come meglio credono devono dare l'assalto alla "diligenza dell'impunibilità e dell'oro": lo Stato italiano con il suo forziere.

Ma debbono essere votati dalla maggioranza dell'elettorato votante!

Allora ... elencare le cause del malessere, additare i nemici del popolo (idealisti, professoroni, comunisti, teorici, etc.), ed esaltare i "capitani coraggiosi" (quelli che badano al sodo, i pratici, che si sono fatti da sé ... con i soldi pubblici) che rischiano di perdere il capitale accumulato per far lavorare la gente (da libro "Cuore"), e che "fanno bene ad evadere le tasse"!

Debbono, comunque, trovare quello che ci mette la faccia ad elencare tutti i progetti futuri per far ripartire l'economia (faraonici, naturalmente, compreso il Ponte sullo Stretto) e ad evidenziare i mali e gli sbagli dei predecessori. Il resto (con le comparse come contorno) verrà dopo.

Bisogna, comunque, arrivare alla gente ... e non c'è altro mezzo che la TV, oltre alla carta stampata.
Se poi uno è proprietario di televisioni e di giornali, il gioco è bell'e fatto! Il tipo, poi, è a cavallo se riesce a bucare anche lo schermo ... Renzi quanto a faccia tosta ed a strafottenza ... ha superato anche il maestro, che gli ha messo a disposizione i suoi potenti mezzi per risultare il "nuovo salvatore della patria".

Si chiude, così, il cerchio dei poteri forti (e delle persone smaniose di arrivare a tutti i costi) e dei cittadini, loro malgrado, loro elettori creduloni!
La variabile è rappresentata dai cittadini onesti e liberi.
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