articolo 18
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Re: articolo 18
Fornero style
Con le sue battute Elsa Fornero dimostra di aver perduto la sobrietà che Monti voleva fosse la cifra del suo governo.
Con le offese però non si fanno accordi, semmai si alimentano tensioni.
Quelle frasi infelici sulla “paccata di miliardi” e sui privilegi dei lavoratori sono il segno evidente di una difficoltà politica e tradiscono un nervosismo che un ministro dovrebbe saper controllare.
La politica è capacità di mediazione e ostinata ricerca delle soluzioni.
La sensazione diffusa invece è che siamo finiti in una “empasse”.
Eppure l’accordo con sindacati e imprese è indispensabile.
Ed è anche possibile.
Senza di esso non solo non ci sarà decisione che tenga, ma il «patto sociale»,
che resta l’unica chiave per la ricostruzione dell’Italia, può subire un colpo pesante con effetti devastanti.
Alcuni elementi, per fortuna, dimostrano che la porta del confronto non è completamente chiusa.
Ma occorrono chiare scelte di merito e di stile che consentano di spalancarla.
E allora dobbiamo dire che se è positivo che nel piano Fornero si preveda una tassazione maggiore per i contratti a termine e si pensi a contratti di apprendistato, tuttavia ci sono ancora fragilità che rischiano di aumentare il disagio sociale.
Bisogna sapere che ci sono lavoratori che, senza più la «mobilità», resteranno privi sia di un sostegno e sia di una pensione che le nuove norme hanno allontanato nel tempo.
Che la protezione sociale non può essere preclusa ai giovani finiti nel labirinto di Cococo e Cocopro e varie precarietà.
E che per i nuovi ammortizzatori servono molte risorse.
La migliore “tecnica” per salvare una trattativa che si sta mettendo male, quindi, è abbandonare sia le visioni ideologiche che i toni sprezzanti.
Sulla vita e sui diritti delle persone non si può giocare a braccio di ferro.
Anche perché alla fine della disputa non vincerebbe nessuno.
http://giubberosse.comunita.unita.it/20 ... ero-style/
Con le sue battute Elsa Fornero dimostra di aver perduto la sobrietà che Monti voleva fosse la cifra del suo governo.
Con le offese però non si fanno accordi, semmai si alimentano tensioni.
Quelle frasi infelici sulla “paccata di miliardi” e sui privilegi dei lavoratori sono il segno evidente di una difficoltà politica e tradiscono un nervosismo che un ministro dovrebbe saper controllare.
La politica è capacità di mediazione e ostinata ricerca delle soluzioni.
La sensazione diffusa invece è che siamo finiti in una “empasse”.
Eppure l’accordo con sindacati e imprese è indispensabile.
Ed è anche possibile.
Senza di esso non solo non ci sarà decisione che tenga, ma il «patto sociale»,
che resta l’unica chiave per la ricostruzione dell’Italia, può subire un colpo pesante con effetti devastanti.
Alcuni elementi, per fortuna, dimostrano che la porta del confronto non è completamente chiusa.
Ma occorrono chiare scelte di merito e di stile che consentano di spalancarla.
E allora dobbiamo dire che se è positivo che nel piano Fornero si preveda una tassazione maggiore per i contratti a termine e si pensi a contratti di apprendistato, tuttavia ci sono ancora fragilità che rischiano di aumentare il disagio sociale.
Bisogna sapere che ci sono lavoratori che, senza più la «mobilità», resteranno privi sia di un sostegno e sia di una pensione che le nuove norme hanno allontanato nel tempo.
Che la protezione sociale non può essere preclusa ai giovani finiti nel labirinto di Cococo e Cocopro e varie precarietà.
E che per i nuovi ammortizzatori servono molte risorse.
La migliore “tecnica” per salvare una trattativa che si sta mettendo male, quindi, è abbandonare sia le visioni ideologiche che i toni sprezzanti.
Sulla vita e sui diritti delle persone non si può giocare a braccio di ferro.
Anche perché alla fine della disputa non vincerebbe nessuno.
http://giubberosse.comunita.unita.it/20 ... ero-style/
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Re: articolo 18
Lavoro.
Bersani:
Ci sono spiragli positivi, accordo possibile.
"Ci sono spiragli positivi nelle ultime ore e giovedì spingeremo perché si arrivi ad un accordo".
Lo ha dichiarato il leader Pd, Pier Luigi Bersani, a margine di un incontro sulla riforma del mercato del lavoro con il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
“E' una fase
– ha continuato Bersani -
in cui bisogna stare zitti e affidarsi al dialogo delle forze sociali.
Io ho già detto che ci sono temi dirimenti
come il precariato e la modifica del sistema degli ammortizzatori
e poi ci può essere una manutenzione dell'articolo 18 ma mi fermo qui”.
“Noi ci affidiamo all'intesa dei sindacati e consiglierei al governo di affidarsi un po' di più all'esperienza,
alla competenza e anche alla voglia di innovare che le forze sedute al tavolo esprimono”.
Questo l'invito rivolto all'esecutivo da Bersani.
“Tutti sanno
- ha concluso -
che bisogna cambiare, tuttavia bisogna farlo in una direzione di coesione e sul tema del lavoro le risorse vanno trovate perché sulle pensioni già si è risparmiato parecchio”.
Anche il segretario Bonanni ha lasciato intravedere segnali di ottimismo sulla possibilità che si possa raggiungere un accordo con il governo:
“Noi non diamo scadenze
– ha detto Bonanni -
ma se il governo sarà flessibile come noi, l'accordo si potrebbe fare anche domani mattina.
Ci sono state schiarite nell'ultimo incontro col governo.
Per il sindacato queste terranno, spero tengano anche per il governo".
http://www.partitodemocratico.it/doc/23 ... sibile.htm
Bersani:
Ci sono spiragli positivi, accordo possibile.
"Ci sono spiragli positivi nelle ultime ore e giovedì spingeremo perché si arrivi ad un accordo".
Lo ha dichiarato il leader Pd, Pier Luigi Bersani, a margine di un incontro sulla riforma del mercato del lavoro con il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni.
“E' una fase
– ha continuato Bersani -
in cui bisogna stare zitti e affidarsi al dialogo delle forze sociali.
Io ho già detto che ci sono temi dirimenti
come il precariato e la modifica del sistema degli ammortizzatori
e poi ci può essere una manutenzione dell'articolo 18 ma mi fermo qui”.
“Noi ci affidiamo all'intesa dei sindacati e consiglierei al governo di affidarsi un po' di più all'esperienza,
alla competenza e anche alla voglia di innovare che le forze sedute al tavolo esprimono”.
Questo l'invito rivolto all'esecutivo da Bersani.
“Tutti sanno
- ha concluso -
che bisogna cambiare, tuttavia bisogna farlo in una direzione di coesione e sul tema del lavoro le risorse vanno trovate perché sulle pensioni già si è risparmiato parecchio”.
Anche il segretario Bonanni ha lasciato intravedere segnali di ottimismo sulla possibilità che si possa raggiungere un accordo con il governo:
“Noi non diamo scadenze
– ha detto Bonanni -
ma se il governo sarà flessibile come noi, l'accordo si potrebbe fare anche domani mattina.
Ci sono state schiarite nell'ultimo incontro col governo.
Per il sindacato queste terranno, spero tengano anche per il governo".
http://www.partitodemocratico.it/doc/23 ... sibile.htm
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Re: articolo 18
E' dal giorno delle lacrime di coccodrillo che dico che di quella là non ci si deve fidare.
Poi ce lo spiega in base a cosa va firmato un accordo quando non c'è la copertura economica.
Il caimano prometteva miracoli senza coprire niente, e difatti guarda come siamo ridotti.
Questa se l'è scordato?
Poi ce lo spiega in base a cosa va firmato un accordo quando non c'è la copertura economica.
Il caimano prometteva miracoli senza coprire niente, e difatti guarda come siamo ridotti.
Questa se l'è scordato?
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: articolo 18
peanuts ha scritto:E' dal giorno delle lacrime di coccodrillo che dico che di quella là non ci si deve fidare.
Poi ce lo spiega in base a cosa va firmato un accordo quando non c'è la copertura economica.
Il caimano prometteva miracoli senza coprire niente, e difatti guarda come siamo ridotti.
Questa se l'è scordato?
letto su un blog:
"rimpiango Cicciolina (Ilona Staller),
almeno lei non ha mai fatto danni e vendeva solo il suo corpo.
la Fornero sta facendo molti danni e vende il corpo degli altri..."
non male eh...
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Re: articolo 18
Lavoro, l'ultima mediazione di Bersani.
"Adesso buttate la chiave e firmate"
La revisione alla tedesca per l'articolo 18 potrebbe ottenere il via libera della Cgil.
Dal Tesoro oltre 2 miliardi a chi perde il posto.
La posizione del segretario Pd, con il partito che si sarebbe spaccato in caso di un'intesa separata.
omissis...Susanna Camusso dirà sì al modello tedesco per la revisione dell'articolo 18:
i lavoratori potranno essere reintegrati o indennizzati.
Confindustria e le piccole imprese avranno i soldi necessari a garantire le nuove forme di ammortizzatori sociali:
2 miliardi, forse 2,5.
E oggi il segretario del Pd, con il responsabile economico Stefano Fassina, vedrà sia Rete imprese sia Emma Marcegaglia,
associazioni in grande sofferenza per la crescita sotto zero.
"Io li posso incontrare perché conosco i loro problemi",
dice con l'orgoglio dell'ex ministro e dell'ex amministratore emiliano.
omissis...
Dopo le frizioni di martedì e l'uscita infelice di Elsa Fornero sulla "paccata di miliardi", ieri è stato il giorno della svolta.
In casa democratica danno l'accordo per fatto.
"Bastava leggere tra le righe le reazioni alla battuta del ministro del Lavoro.
Il web si è scatenato, ma sindacati e partiti sono rimasti zitti", racconta Bersani.
Segno che i lavori era già molto avanzati.
Nel vertice di ieri tra parti sociali e Fornero si è scesi nei dettagli e sono arrivati nuovi passi positivi.
omissis...
Da subito è apparso evidente che il Pd si sarebbe spaccato in caso di accordo separato.
Avrebbe cioè rischiato una scissione, da destra o da sinistra per via di un'ala filo-Cgil molto scettica fin dalla nascita del governo tecnico.
Bisognava perciò tutelare i lavoratori e le imprese, ma anche le sorti del Pd.
Con la firma della Camusso, fra l'altro, il Pd non avrà molto da temere neanche per le reazioni di Vendola e Di Pietro.
Mancano i soldi adesso.
Ma se Bersani si è spinto così avanti qualcosa sul piatto dev'esserci.
La sua mediazione serve a percorrere l'ultimo miglio.
La Fornero non si sbilancia sulle risorse, tiene le carte coperte.
Eppure qualche garanzia è spuntata nei colloqui con le parti sociali.
Da Twitter ieri sono scomparse le indiscrezioni sulle riunioni a Palazzo Chigi diffuse in tempo reale dal profilo della Cgil nelle occasioni precedenti.
Un altro buon segno.
Il silenzio aiuta.
Ora il segretario del Pd si prepara a chiudere almeno il match politico nel vertice di maggioranza stasera.
Nel partito ognuno tirerà la coperta dell'intesa dalla sua parte.
L'ala laburista guidata da Fassina rivendicherà la difesa dei diritti, la non cancellazione dell'articolo 18, l'estensione di tutele ai precari e a chi rimane senza lavoro in età avanzata vedendo la pensione sempre più lontana dopo la riforma, la Cig estesa anche alle piccole imprese.
I moderati metteranno l'accento sull'innovazione del sistema.
"Il cambiamento è radicale
- sottolinea Francesco Boccia -
l'intero pacchetto degli ammortizzatori sociali viene rivoluzionato.
Si taglia il cordone ombelicale che lega attraverso la cassa integrazione aziende decotte e lavoratori.
E si sostituisce con l'indennità di disoccupazione".
omissis...
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
"Adesso buttate la chiave e firmate"
La revisione alla tedesca per l'articolo 18 potrebbe ottenere il via libera della Cgil.
Dal Tesoro oltre 2 miliardi a chi perde il posto.
La posizione del segretario Pd, con il partito che si sarebbe spaccato in caso di un'intesa separata.
omissis...Susanna Camusso dirà sì al modello tedesco per la revisione dell'articolo 18:
i lavoratori potranno essere reintegrati o indennizzati.
Confindustria e le piccole imprese avranno i soldi necessari a garantire le nuove forme di ammortizzatori sociali:
2 miliardi, forse 2,5.
E oggi il segretario del Pd, con il responsabile economico Stefano Fassina, vedrà sia Rete imprese sia Emma Marcegaglia,
associazioni in grande sofferenza per la crescita sotto zero.
"Io li posso incontrare perché conosco i loro problemi",
dice con l'orgoglio dell'ex ministro e dell'ex amministratore emiliano.
omissis...
Dopo le frizioni di martedì e l'uscita infelice di Elsa Fornero sulla "paccata di miliardi", ieri è stato il giorno della svolta.
In casa democratica danno l'accordo per fatto.
"Bastava leggere tra le righe le reazioni alla battuta del ministro del Lavoro.
Il web si è scatenato, ma sindacati e partiti sono rimasti zitti", racconta Bersani.
Segno che i lavori era già molto avanzati.
Nel vertice di ieri tra parti sociali e Fornero si è scesi nei dettagli e sono arrivati nuovi passi positivi.
omissis...
Da subito è apparso evidente che il Pd si sarebbe spaccato in caso di accordo separato.
Avrebbe cioè rischiato una scissione, da destra o da sinistra per via di un'ala filo-Cgil molto scettica fin dalla nascita del governo tecnico.
Bisognava perciò tutelare i lavoratori e le imprese, ma anche le sorti del Pd.
Con la firma della Camusso, fra l'altro, il Pd non avrà molto da temere neanche per le reazioni di Vendola e Di Pietro.
Mancano i soldi adesso.
Ma se Bersani si è spinto così avanti qualcosa sul piatto dev'esserci.
La sua mediazione serve a percorrere l'ultimo miglio.
La Fornero non si sbilancia sulle risorse, tiene le carte coperte.
Eppure qualche garanzia è spuntata nei colloqui con le parti sociali.
Da Twitter ieri sono scomparse le indiscrezioni sulle riunioni a Palazzo Chigi diffuse in tempo reale dal profilo della Cgil nelle occasioni precedenti.
Un altro buon segno.
Il silenzio aiuta.
Ora il segretario del Pd si prepara a chiudere almeno il match politico nel vertice di maggioranza stasera.
Nel partito ognuno tirerà la coperta dell'intesa dalla sua parte.
L'ala laburista guidata da Fassina rivendicherà la difesa dei diritti, la non cancellazione dell'articolo 18, l'estensione di tutele ai precari e a chi rimane senza lavoro in età avanzata vedendo la pensione sempre più lontana dopo la riforma, la Cig estesa anche alle piccole imprese.
I moderati metteranno l'accento sull'innovazione del sistema.
"Il cambiamento è radicale
- sottolinea Francesco Boccia -
l'intero pacchetto degli ammortizzatori sociali viene rivoluzionato.
Si taglia il cordone ombelicale che lega attraverso la cassa integrazione aziende decotte e lavoratori.
E si sostituisce con l'indennità di disoccupazione".
omissis...
http://www.repubblica.it/politica/2012/ ... ref=HREA-1
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Re: articolo 18
Pare che martedì prossimo ci sia l'incontro "conclusivo".
Io resto di un'idea: allargare l'articolo 18 a tutti.
Se "piangina" rompe, le si ricorda i due lavori della sua figliola.
E vadano a quel paese tutti quanti, dopo, passera, piangina, tutti, basta, basta.
Io resto di un'idea: allargare l'articolo 18 a tutti.
Se "piangina" rompe, le si ricorda i due lavori della sua figliola.
E vadano a quel paese tutti quanti, dopo, passera, piangina, tutti, basta, basta.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
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Re: articolo 18
Camusso:
«Non vanno bene» Intesa su giustizia e lavoro.
«Sull'art. 18 vedremo quali proposte saranno fatte:
quelle sentite finora dal governo non ci convincono e non vanno bene»,
scrive su twitter Susanna Camusso, segrearia generale della Cgil.
«Gli accordi sono possibili quando c'è un merito che viene condiviso:
se dovessi dirlo oggi, credo che ci sia ancora della strada da fare»,
ha poi sottolineato Camusso parlando coi cronisti delle trattative per la riforma del mercato del lavoro a margine di una iniziativa del sindacato a Firenze.
MODELLO TEDESCO ? TRATTIVA CON PARTI SOCIALI.
«Per noi l'art. 18 è una tutela generale,
ha una funzione di deterrennza rispetto all'arbitrio sui licenziamenti»,
precisa Camusso.
«Continuo a pensare che la trattativa vada fatta con le parti sociali»,
ha sottolineato parlando dell'ipotesi di 'modello tedesco' per la riforma del mercato del lavoro,
emersa ieri al vertice fra il premier Mario Monti e i segretari dei grandi partiti di maggioranza.
«Non ho notizie, se non quelle giornalistiche, su cosa si siano detti»,
ha proseguito a margine di un'assemblea a Firenze, aggiungendo che
«vedremo cosa ci dirà il governo al tavolo».
http://www.unita.it/italia/intesa-su-gi ... 8-1.392050
-----------------------------
ormai c'è la moda consolidata ,da parte di ogni governo o confindustria che dir si voglia,
di trattare / informare "le parti sociali",
non durante gli incontri che si fanno e che pur sono stati tanti,
ma attraverso i media...
«Non vanno bene» Intesa su giustizia e lavoro.
«Sull'art. 18 vedremo quali proposte saranno fatte:
quelle sentite finora dal governo non ci convincono e non vanno bene»,
scrive su twitter Susanna Camusso, segrearia generale della Cgil.
«Gli accordi sono possibili quando c'è un merito che viene condiviso:
se dovessi dirlo oggi, credo che ci sia ancora della strada da fare»,
ha poi sottolineato Camusso parlando coi cronisti delle trattative per la riforma del mercato del lavoro a margine di una iniziativa del sindacato a Firenze.
MODELLO TEDESCO ? TRATTIVA CON PARTI SOCIALI.
«Per noi l'art. 18 è una tutela generale,
ha una funzione di deterrennza rispetto all'arbitrio sui licenziamenti»,
precisa Camusso.
«Continuo a pensare che la trattativa vada fatta con le parti sociali»,
ha sottolineato parlando dell'ipotesi di 'modello tedesco' per la riforma del mercato del lavoro,
emersa ieri al vertice fra il premier Mario Monti e i segretari dei grandi partiti di maggioranza.
«Non ho notizie, se non quelle giornalistiche, su cosa si siano detti»,
ha proseguito a margine di un'assemblea a Firenze, aggiungendo che
«vedremo cosa ci dirà il governo al tavolo».
http://www.unita.it/italia/intesa-su-gi ... 8-1.392050
-----------------------------
ormai c'è la moda consolidata ,da parte di ogni governo o confindustria che dir si voglia,
di trattare / informare "le parti sociali",
non durante gli incontri che si fanno e che pur sono stati tanti,
ma attraverso i media...
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Re: articolo 18
Lavoro,
la mossa di Cgil, Cisl e Uil.
contro-proposta sull'articolo 18.
Documento da presentare al governo con l'appoggio del Pd.
Oggi il vertice fra i tre leader.
Bersani: "La via è il modello tedesco".
Bonanni regista della mediazione: "Non facciamoci distruggere".
omissis...Una mossa per sparigliare, per far emergere la reale volontà del governo Monti all'accordo, ma anche una resa dei conti al proprio interno.
Una mossa per sopravvivere.
E a favore di questa operazione ha lavorato, non solo ieri, il Partito democratico.
Perché Pier Luigi Bersani sa benissimo che senza una soluzione condivisa dai sindacati su un tema socialmente esplosivo come quello dei licenziamenti il suo partito rischia un ulteriore scollamento con la base elettorale.
E a maggio ci sono le amministrative...omissis...
Una svolta comunque per la Cgil, prevedendo che di fronte a un licenziamento individuale per motivi economici o organizzativi senza giusta causa fosse il giudice a decidere tra il reintegro nel posto di lavoro o il pagamento di un indennizzo monetario al lavoratore.
Ma questo è solo un aspetto perché il "modello tedesco" stabilisce che allo stesso criterio siano sottoposti i licenziamenti disciplinari.
Oggetto sul quale si è consumata la rottura tra il governo e i due sindacati, la Cgil e la Uil di Luigi Angeletti, perché la Fornero ha limitato il ricorso al giudice solo per questi, stabilendo invece l'indennizzo per i licenziamenti economici.
Bonanni pensa a una mediazione:
inserire tra le norme che il giudice deve considerare prima di emettere la sentenza anche quelle contrattuali che sono frutto degli accordi firmati dai sindacati.
E' una strada in salita ma percorribile.
Cgil, Cisl e Uil hanno 24 ore di tempo per rialzarsi dal tappeto.
Ma se dovessero trovare un accordo "sarebbe allora il governo
- dice il laburista Fassina -
a doversi assumere la responsabilità di dirigersi verso Madrid anziché verso Berlino".
segue al link:
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1
la mossa di Cgil, Cisl e Uil.
contro-proposta sull'articolo 18.
Documento da presentare al governo con l'appoggio del Pd.
Oggi il vertice fra i tre leader.
Bersani: "La via è il modello tedesco".
Bonanni regista della mediazione: "Non facciamoci distruggere".
omissis...Una mossa per sparigliare, per far emergere la reale volontà del governo Monti all'accordo, ma anche una resa dei conti al proprio interno.
Una mossa per sopravvivere.
E a favore di questa operazione ha lavorato, non solo ieri, il Partito democratico.
Perché Pier Luigi Bersani sa benissimo che senza una soluzione condivisa dai sindacati su un tema socialmente esplosivo come quello dei licenziamenti il suo partito rischia un ulteriore scollamento con la base elettorale.
E a maggio ci sono le amministrative...omissis...
Una svolta comunque per la Cgil, prevedendo che di fronte a un licenziamento individuale per motivi economici o organizzativi senza giusta causa fosse il giudice a decidere tra il reintegro nel posto di lavoro o il pagamento di un indennizzo monetario al lavoratore.
Ma questo è solo un aspetto perché il "modello tedesco" stabilisce che allo stesso criterio siano sottoposti i licenziamenti disciplinari.
Oggetto sul quale si è consumata la rottura tra il governo e i due sindacati, la Cgil e la Uil di Luigi Angeletti, perché la Fornero ha limitato il ricorso al giudice solo per questi, stabilendo invece l'indennizzo per i licenziamenti economici.
Bonanni pensa a una mediazione:
inserire tra le norme che il giudice deve considerare prima di emettere la sentenza anche quelle contrattuali che sono frutto degli accordi firmati dai sindacati.
E' una strada in salita ma percorribile.
Cgil, Cisl e Uil hanno 24 ore di tempo per rialzarsi dal tappeto.
Ma se dovessero trovare un accordo "sarebbe allora il governo
- dice il laburista Fassina -
a doversi assumere la responsabilità di dirigersi verso Madrid anziché verso Berlino".
segue al link:
http://www.repubblica.it/economia/2012/ ... ref=HREA-1
Re: articolo 18
Questa partita sull'art. 18 è importante per la sua valenza simbolica e politica.
Ma non è il problema e, malgrado la consapevolezza della CGIL, ancora una volta si rischia di prestarsi al solito gioco dei diversivi rispetto alle questioni centrali.
Intanto l’Inps autorizza 82 milioni di ore di cassa integrazione. La recessione è arrivata e significa 400mila persone mandate a casa in 2 mesi.
I calcoli della Cgil sui dati Inps parlano di un’Italia tutt’altro che “sulla buona strada”. La recessione tecnica, dichiarata nelle scorse settimane da Bankitalia e dal Tesoro, è in atto da un bel po’, quello che vediamo ora è la punta dell’iceberg finalmente emersa. Tra gennaio e febbraio, le ore di cassa integrazione in deroga – ovvero quelle previste al di fuori del regime ordinario e straordinario – sono aumentate del 49,1%: un boom improvviso che riporta le “ore perse” al di sopra del livello di febbraio 2011 (+16,8%).
”Il nostro sistema produttivo, e la sua caratura manifatturiera, è invischiato in una crisi profondissima con prospettive pericolose di declino“, osserva il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere commentando i dati. “Con queste cifre è sempre più difficile immaginare una inversione di tendenza senza una ripresa nelle produzioni e nei consumi”. Ripresa in salita, se gli italiani devono fare i conti con una pressione fiscale reale al 54,4% – dove dovrebbero prendere i soldi per consumare? E il circolo vizioso si estende alle aziende che producono meno, mandano altri lavoratori in Cig, meno reddito alle famiglie, etc.
Il braccio di ferro sull’art.18 va avanti, nonostante la realtà. I sindacati sono al momento divisi, rischiano la spaccatura al tavolo di mercoledì con il Governo.
Servirà aver versato tanto sangue e tanti diritti sull’articolo 18, se i licenziamenti continueranno? Se le fabbriche chiudono perché le famiglie non hanno soldi per comprare? Forse scopriremo che il problema del lavoro non era licenziare con facilità, ma incentivare la produzione e i consumi.
Tratto da: http://www.dirittodicritica.com/2012/03 ... isi-30998/
Ma non è il problema e, malgrado la consapevolezza della CGIL, ancora una volta si rischia di prestarsi al solito gioco dei diversivi rispetto alle questioni centrali.
Intanto l’Inps autorizza 82 milioni di ore di cassa integrazione. La recessione è arrivata e significa 400mila persone mandate a casa in 2 mesi.
I calcoli della Cgil sui dati Inps parlano di un’Italia tutt’altro che “sulla buona strada”. La recessione tecnica, dichiarata nelle scorse settimane da Bankitalia e dal Tesoro, è in atto da un bel po’, quello che vediamo ora è la punta dell’iceberg finalmente emersa. Tra gennaio e febbraio, le ore di cassa integrazione in deroga – ovvero quelle previste al di fuori del regime ordinario e straordinario – sono aumentate del 49,1%: un boom improvviso che riporta le “ore perse” al di sopra del livello di febbraio 2011 (+16,8%).
”Il nostro sistema produttivo, e la sua caratura manifatturiera, è invischiato in una crisi profondissima con prospettive pericolose di declino“, osserva il segretario confederale della Cgil, Vincenzo Scudiere commentando i dati. “Con queste cifre è sempre più difficile immaginare una inversione di tendenza senza una ripresa nelle produzioni e nei consumi”. Ripresa in salita, se gli italiani devono fare i conti con una pressione fiscale reale al 54,4% – dove dovrebbero prendere i soldi per consumare? E il circolo vizioso si estende alle aziende che producono meno, mandano altri lavoratori in Cig, meno reddito alle famiglie, etc.
Il braccio di ferro sull’art.18 va avanti, nonostante la realtà. I sindacati sono al momento divisi, rischiano la spaccatura al tavolo di mercoledì con il Governo.
Servirà aver versato tanto sangue e tanti diritti sull’articolo 18, se i licenziamenti continueranno? Se le fabbriche chiudono perché le famiglie non hanno soldi per comprare? Forse scopriremo che il problema del lavoro non era licenziare con facilità, ma incentivare la produzione e i consumi.
Tratto da: http://www.dirittodicritica.com/2012/03 ... isi-30998/
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Re: articolo 18
Non capisco. A parte che i motivi economici rientravano nella giusta causa e quindi gli imprenditori potevano licenziare senza reintegro ma qui pare che, formulato in questo modo, se c'è il motivo economico il lavoratore è indennizzabile; e anche nei licenziamenti disciplinari il giudice dà qualche cosa al lavoratore. Ma se si parla di licenziamenti disciplinari o economici vuol dire che esiste una giusta causa. La dizione "licenziamenti economici senza giusta causa" non vuol dire nulla. La frase dice tutto e il suo contrario.
Ultima modifica di cielo 70 il 19/03/2012, 22:25, modificato 1 volta in totale.
Chi c’è in linea
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