Come se ne viene fuori ?
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Re: Come se ne viene fuori ?
La Chiesa come disse il Cardinal martini è rimasta indietro di almeno 200 anni...
Per il suo bene sarebbe stato meglio che il 20/09/1870 i bersaglieri avessero occupato anche il Vaticano ponendo fine totalmente al dominio temporale così i prelati avrebbero potuto dedicarsi solo alla loro missione pastorale e non alla creazione di Opus Dei e IOR vari e continuare ad accumulare ricchezze, potere e influenze politiche soprattutto in Italia. Noi poi con i due concordati ci siamo praticamente suicidati nei rapporti Stato/Chiesa...
L'ultimo Papa che aveva capito il pericolo annunciato da Giovanni XXIII fu Papa Luciani ma sappiamo tutti come sia finita...
I due ultimi papi "stranieri" hanno indirizzato verso una svolta conservativa la Chiesa dietro le spinte di potere soprattutto dell'Opus Dei e con queste scelte stanno praticamente riuscendo dove anche Stalin fallì: la distruzione della Chiesa stessa!
Il fenomeno di allontanamento è palese e si sta manifestando anche in paesi una volta supercattolici e con il ricambio generazionale dei prossimi 20/25 anni sarà definitivo dando il colpo mortale dopo due millenni alla Chiesa come la conosciamo oggi. Forse sarà anche positivo perchè permetterà a una sparuta minoranza di persone di riscoprire i veri valori dei Vangeli (anche li c'è da chiedersi perchè solo quei 4 siano quelli ufficiali...) e della parola di Gesù...
Per il suo bene sarebbe stato meglio che il 20/09/1870 i bersaglieri avessero occupato anche il Vaticano ponendo fine totalmente al dominio temporale così i prelati avrebbero potuto dedicarsi solo alla loro missione pastorale e non alla creazione di Opus Dei e IOR vari e continuare ad accumulare ricchezze, potere e influenze politiche soprattutto in Italia. Noi poi con i due concordati ci siamo praticamente suicidati nei rapporti Stato/Chiesa...
L'ultimo Papa che aveva capito il pericolo annunciato da Giovanni XXIII fu Papa Luciani ma sappiamo tutti come sia finita...
I due ultimi papi "stranieri" hanno indirizzato verso una svolta conservativa la Chiesa dietro le spinte di potere soprattutto dell'Opus Dei e con queste scelte stanno praticamente riuscendo dove anche Stalin fallì: la distruzione della Chiesa stessa!
Il fenomeno di allontanamento è palese e si sta manifestando anche in paesi una volta supercattolici e con il ricambio generazionale dei prossimi 20/25 anni sarà definitivo dando il colpo mortale dopo due millenni alla Chiesa come la conosciamo oggi. Forse sarà anche positivo perchè permetterà a una sparuta minoranza di persone di riscoprire i veri valori dei Vangeli (anche li c'è da chiedersi perchè solo quei 4 siano quelli ufficiali...) e della parola di Gesù...
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Re: Come se ne viene fuori ?
Maucat ha scritto:La Chiesa come disse il Cardinal martini è rimasta indietro di almeno 200 anni...
Per il suo bene sarebbe stato meglio che il 20/09/1870 i bersaglieri avessero occupato anche il Vaticano ponendo fine totalmente al dominio temporale così i prelati avrebbero potuto dedicarsi solo alla loro missione pastorale e non alla creazione di Opus Dei e IOR vari e continuare ad accumulare ricchezze, potere e influenze politiche soprattutto in Italia. Noi poi con i due concordati ci siamo praticamente suicidati nei rapporti Stato/Chiesa...
L'ultimo Papa che aveva capito il pericolo annunciato da Giovanni XXIII fu Papa Luciani ma sappiamo tutti come sia finita...
I due ultimi papi "stranieri" hanno indirizzato verso una svolta conservativa la Chiesa dietro le spinte di potere soprattutto dell'Opus Dei e con queste scelte stanno praticamente riuscendo dove anche Stalin fallì: la distruzione della Chiesa stessa!
Il fenomeno di allontanamento è palese e si sta manifestando anche in paesi una volta supercattolici e con il ricambio generazionale dei prossimi 20/25 anni sarà definitivo dando il colpo mortale dopo due millenni alla Chiesa come la conosciamo oggi. Forse sarà anche positivo perchè permetterà a una sparuta minoranza di persone di riscoprire i veri valori dei Vangeli (anche li c'è da chiedersi perchè solo quei 4 siano quelli ufficiali...) e della parola di Gesù...
Infatti Gesù ha parlato di lievito e di sale, il lievito che deve agire sulla massa, ed il sale darle sapore.
Per quanto riguarda i Vangeli, chiunque può tenere conto, volendo, dei così detti V apocrifi, ma si è stabilito ritenere i 4 di: Marco, Matteo, Luca,Giovanni, seppur anch'essi per certi versi ripetitivi più affidabili ed esaustivi dell'insegnamento di Gesù Cristo.
D'altra parte non è la quantità che da valore al messaggio bensì è la qualità e la potenza rivoluzionaria del messaggio stesso.
Gesù ha insegnato di diffidare delle troppe parole: “Sia il vostro parlare:si, si; no, no: quel che vi è di più viene dal male.” Ha sempre badato alla sostanza, ha semplificato persino i comandamenti da 10 a 2 anzi a uno solo: quello dell'amore.
"Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza". Questo è il primo comandamento. E il secondo è simile a questo: "Ama il tuo prossimo come te stesso".
un saluto
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Re: Come se ne viene fuori ?
Non sono riuscita a trovarla, ma ieri c'era una bellissima vignetta su non so quale giornale.
Più o meno era questa:
una persona dice a Gesù :
"Gesù, hai visto che in Vaticano hanno fatto dei nuovi santi?"
e Gesù risponde :
"Veramente no, è tanto che non mi interesso più di quello che succede da quelle parti"
Per me riassume benissimo la situazione : la Chiesa è uno Stato, con tanto di banche, di faccendieri,
con tanti interessi e tanti, troppi, soldi da gestire.
Il papa non è credibile quando parla di difesa della famiglia senza tenere conto dei matrimoni che la sacra rota
scioglie a suon di migliaia di euro; non è credibile quando parla di povertà vestito di ermellino e ricoperto d'oro;
non è credibile quando parla di infallibilità della chiesa.
Un'altra cosa è il messaggio di Cristo, un'altra cosa sono i preti impegnatissimi nel sociale che, purtroppo, sono una minoranza nella chiesa.
Per parte mia, non mi sono mai sentita tanto religiosa come negli ultimi anni né tanto lontana dalla chiesa cattolica.
Finisco con una frase di Gandhi:
La mia convinzione è che tutte le grandi religioni del mondo siano vere. La religione è un unico albero con tanti rami. Se si vedono solo i rami si può essere tentati di dire che ci sono tante religioni, ma se si vede l'albero, si capisce che esiste solo una grande religione.
M.K. Gandhi
Più o meno era questa:
una persona dice a Gesù :
"Gesù, hai visto che in Vaticano hanno fatto dei nuovi santi?"
e Gesù risponde :
"Veramente no, è tanto che non mi interesso più di quello che succede da quelle parti"
Per me riassume benissimo la situazione : la Chiesa è uno Stato, con tanto di banche, di faccendieri,
con tanti interessi e tanti, troppi, soldi da gestire.
Il papa non è credibile quando parla di difesa della famiglia senza tenere conto dei matrimoni che la sacra rota
scioglie a suon di migliaia di euro; non è credibile quando parla di povertà vestito di ermellino e ricoperto d'oro;
non è credibile quando parla di infallibilità della chiesa.
Un'altra cosa è il messaggio di Cristo, un'altra cosa sono i preti impegnatissimi nel sociale che, purtroppo, sono una minoranza nella chiesa.
Per parte mia, non mi sono mai sentita tanto religiosa come negli ultimi anni né tanto lontana dalla chiesa cattolica.
Finisco con una frase di Gandhi:
La mia convinzione è che tutte le grandi religioni del mondo siano vere. La religione è un unico albero con tanti rami. Se si vedono solo i rami si può essere tentati di dire che ci sono tante religioni, ma se si vede l'albero, si capisce che esiste solo una grande religione.
M.K. Gandhi
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Re: Come se ne viene fuori ?
myriam,myriam ha scritto:Non sono riuscita a trovarla, ma ieri c'era una bellissima vignetta su non so quale giornale.
credo che tu ti riferisca a questa:
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... &start=170
L'ho postata ieri sull'argomento:THE CATHOLIC QUESTION.
un saluto
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Re: Come se ne viene fuori ?
[quote="soloo42000]
O come fa peanuts.
Con l'assurda pretesa di appiattimento, mettendo sullo stesso piano Bindi e Formigoni.
Quelli che stavano in campo antifascista e antiberlusconiano con i ciellini.
Chiedendo di "disconoscere" la propria carta d'identita` morale: "Vai in Chiesa? E allora sei dei loro".
Chissa` che risposta si sarebbe beccato peanuts se si fosse rivolto allo stesso modo ai partigiani italiani dicendo: "Siete italiani? E allora siete fascisti!!!".
Una bella schioppettata?
Saluti.
soloo42000[/quote]
Mah, e poi dicono che qua non ci sono attacchi personali.
Comunque, hai deformato i miei concetti. Tutti possono verificarlo dai miei interventi precedenti.
O come fa peanuts.
Con l'assurda pretesa di appiattimento, mettendo sullo stesso piano Bindi e Formigoni.
Quelli che stavano in campo antifascista e antiberlusconiano con i ciellini.
Chiedendo di "disconoscere" la propria carta d'identita` morale: "Vai in Chiesa? E allora sei dei loro".
Chissa` che risposta si sarebbe beccato peanuts se si fosse rivolto allo stesso modo ai partigiani italiani dicendo: "Siete italiani? E allora siete fascisti!!!".
Una bella schioppettata?
Saluti.
soloo42000[/quote]
Mah, e poi dicono che qua non ci sono attacchi personali.
Comunque, hai deformato i miei concetti. Tutti possono verificarlo dai miei interventi precedenti.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Come se ne viene fuori ?
Sì, è proprio questa ( la ricordavo diversa, ma il succo è quello)erding ha scritto:myriam,myriam ha scritto:Non sono riuscita a trovarla, ma ieri c'era una bellissima vignetta su non so quale giornale.
credo che tu ti riferisca a questa:
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... &start=170
L'ho postata ieri sull'argomento:THE CATHOLIC QUESTION.
un saluto
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Re: Come se ne viene fuori ?
Comunque, anche se qui oramai ci si diverte a deridere la gente salvo poi negare (chi era che faceva così? Credo fosse il caimano) la storiella di Myriam me ne ha ricordata un'altra, molto istruttiva. Buon divertimento.
A VOLTE RITORNA
«Buongiorno capo. Mi ha fatto chiamare?».
«Non chiamarmi capo».
«Ah, anche lei è un appassionato di Charlie Brown e Snoopy, vedo. Quel Charles Schulz è veramente un genio, l’ho incrociato proprio ieri e…».
«Pietro, per favore. Non sono dell’umore giusto».
«Che non vengano a saperlo laggiù, altrimenti perderebbero ogni speranza».
«Eh già, perché invece…».
«Beh, sono a sua disposizione».
«C’è qualche momento in cui non sei a mia disposizione?»
«Ma no, è un modo di dire, santo Dio».
«Non nominare il mio nome inv… ok, arriviamo al punto. Ho intenzione di inviarlo nuovamente sulla terra. Cosa ne pensi?».
«Ehm, posso parlare liberamente?».
«Tanto lo fai comunque».
«Bene. Come lei sa, ultimamente non è proprio al massimo. Passa ore intere con lo sguardo perso nel vuoto ripetendo in con-tinuazione “Hitler. Mussolini. Auschwitz. Hiroshima. Nagasaki. Ruanda. Palestina. Pinochet. Inquisizione. Torri gemelle. Berlu-sconi”, eccetera. Mi sembra tutto fuorché dell’umore giusto, in questo momento. E poi, perché rimandarlo giù?».
«Per due ragioni. La prima è che magari si potrebbe rilanciare il messaggio di fratellanza fra gli uomini».
«Ma per questo non c’è il Papa?»
«Pietro…», rispose Dio con l’aria affranta.
«Ha ragione, mi scusi. E la seconda?».
«Per ridargli un po’ di fiducia in se stesso. Ho idea che si stia pentendo di essersi fatto inchiodare a una croce per salvare quel-li là».
«Guardi, se crede che possa servire a qualcosa, faccia pure. La mia opinione è che sia meglio soprassedere, ora come ora. In ogni caso, se preferisce rischiare, posso informarlo io stesso».
«No, meglio che ci pensi io. Mandalo qui, per favore».
«Sai cosa mi stai chiedendo di fare?», disse Gesù con l’aria di uno che ha appena perso un derby al novantesimo.
«Aspetta. Prima di tutto ti rimanderei giù da adulto, e poi non ti chiedo di immolarti un’altra volta. Voglio solo che provi a parlare con la gente, che tenti di rilanciare il mio messaggio. Anche perché su tante cose non hanno capito un accidente e qualcuno che dice di venerarmi vive una vita a dir poco repres-sa. Non era questo che intendevo, ma vaglielo a far capire da quassù…».
«Scusa, non faresti prima a far apparire un messaggio nel cie-lo del tipo “mi avete stufato, o rigate dritto o faccio un macel-lo”?».
«Ne andrebbe del libero arbitrio e di tante altre cose. Lo sai».
«Sì, ma se credi che servirà a qualcosa ti sbagli di grosso».
«Se parti battuto andrà così di sicuro. Abbi un po’ di fiducia».
«Fiducia in quelli? Ha, ha, ha».
«Non fare del sarcasmo con me».
«Bello. Puoi aggiungerci un “lei non sa chi sono io” e siamo a posto. Senti, almeno dammi un incentivo…».
«Sarebbe?».
«Nel caso mi trovi nei guai… posso reagire?».
«Ma sei impazzito? E poi, in che guai dovresti mai trovarti?».
«Hai dato un’occhiata laggiù, ultimamente? C’è gente che si spara per un parcheggio».
«Ti prego, fallo per me. Sono avvilito quanto te».
«Dio che prega qualcun altro? Accidenti, se sei avvilito. D’ac-cordo. Ma non rimanerci male, dopo».
«Correrò il rischio. E ricorda quanto ti ho detto: non reagire, non usare alcun potere ultraterreno. Solo parole».
E fu così che Gesù si ritrovò nuovamente sulla terra. Si senti-va un po’ sfasato: l’aveva lasciata molto più silenziosa, piena di carri e cavalli, ora invece c’era una quantità infinita di mezzi a quattro ruote che facevano un casino del diavolo. Indossava abiti consoni al periodo. Normali, non vistosi: non doveva dare nell’occhio.
Aveva almeno potuto scegliere la destinazione, e Roma gli era sembrata la soluzione ottimale, visto che la fonte del messaggio distorto si trovava proprio lì. Passeggiando sul Lungotevere, passò proprio nelle vicinanze della Città del Vaticano. Ripensò alle torture indicibili, ai roghi, a Papi sepolti là sotto con tutti gli onori che avevano ordinato ogni sorta di malefatte in nome del potere.
Aveva una voglia matta di far crollare tutto con un gesto. Ma si trattenne, sia pur a fatica, ricordando cosa gli aveva racco-mandato il Signore.
Si domandò da dove cominciare e pensò di partire dalle picco-le cose. Magari, un gesto di bontà da parte di un qualsiasi uomo avrebbe potuto innescarne altri.
Fu così che, giunto a un semaforo, notò una scena che quoti-dianamente si ripeteva. Allo scattare del verde, impietosi cla-cson invitavano i malcapitati automobilisti in testa alla fila a muoversi, provocando gestacci di reazione che a loro volta sca-tenavano ancor di più l’ira di chi non conosceva il significato della parola pazienza.
Allo scattare del rosso notò un ragazzo sulla trentina, vestito di abiti piuttosto costosi, alla guida di un’auto di grossa cilindra-ta. Il tizio in questione era arrivato al semaforo strombazzando e maledicendo chi gli stava davanti, accusandolo evidentemente di avergli causato un’ulteriore attesa con la sua presunta lentezza.
Si avvicinò al finestrino sorridendo e facendo cenno all’automobilista di abbassarlo.
«Non ciò niente! E nun me pulì i fari che m’incazzo!», tuonò quello.
«No, no, mi scusi, non volevo chiederle soldi. Volevo solo dirle che non è il caso di suonare così e di imprecare verso chi la precede. C’è molto traffico, come vede. Se lei agirà cortesemen-te, magari anche altre persone lo faranno nei suoi riguardi».
«Ma chi sei, un vigile in borghese? Ma che stai a dì?».
«Vorrei solo farle capire che…».
«Ahò, sta a scattà il verde, ma vedi da levatte de mezzo».
Subito dopo il ragazzo partì sgommando, mentre dietro la sua auto ricominciava il concerto. Le auto sfrecciarono davanti a lui e non poté fare a meno di notare un veicolo blu notte che, per evitare di fare la fila come tutti gli altri, aveva tirato fuori il lampeggiante ed azionato la sirena.
Si sentì molto scoraggiato.
Continuando a passeggiare arrivò a Piazza Trilussa. Vide una pattuglia della pubblica sicurezza che aveva fermato un giovane in motorino. Si chiese il motivo del fermo, visto che il ragazzo possedeva il casco protettivo. Così, si avvicinò con circospezio-ne.
«Allora, qui ci sono gli estremi per il sequestro del veicolo», disse il poliziotto più alto.
«Ma perché?», rispose il ragazzo, «Vi ho già spiegato cosa è successo. Sono passato oltre il semaforo rosso perché c’era un’auto blu che mi stava venendo addosso. Quello stronzo di au-tista si credeva il padrone del mondo con quella sirena e col lampeggiante e stava pure da solo. Voleva solo evitare di fare la fila come gli altri. Perché non avete fermato quello là?».
Gesù ammirò il coraggio del ragazzo e la sua sete di giustizia.
«Guarda che se non chiudi quella fogna te la chiudo io a pizze in faccia», ringhiò l’agente più basso. Ma il giovane non si fece intimidire.
«Eh, certo, come a Stefano Cucchi. A lui la bocca gliel’avete chiusa per sempre».
«Adesso hai chiuso. Giulià, fai venire un carro attrezzi. Tu in-vece ci segui al commissariato».
A quel punto intervenne Gesù.
«Scusate signori, non vorrei disturbare, ma il ragazzo ha ra-gione. Voi dovreste tutelare i cittadini ed essere di esempio. Ho notato anche io quel pazzo con l’auto blu poco fa; dovreste fer-mare gente come quella, invece di un innocente ragazzo».
«E tu chi caXXo sei? Cerchi rogne?», ribatté il poliziotto più alto.
«No, ma come dicevo prima voi dovreste…».
«Va bene, te la sei cercata. Documenti».
«Veramente…».
«Ah, manco i documenti hai? Benone, due piccioni con una fava».
Poco dopo si trovò di fronte al commissario. Gli tornò alla mente di quando, tanti anni prima, aveva vissuto una situazione simile. Era destino che con i romani finisse sempre così, eviden-temente.
«Allora, lei rifiuta di rilasciare le sue generalità. Mi lascia pensare, quindi, che sia un ricercato o magari un immigrato clandestino, visti i suoi lineamenti. Anche se parla un italiano perfetto e senza accento, e questo mi lascia perplesso».
«Non posso proprio rivelarle chi sono, commissario, e mi ren-do conto che lei sta facendo il suo lavoro, ma le assicuro che al-cuni suoi sottoposti fanno ben altro e sarebbe il caso di ricorda-gli che portano una divisa per proteggere i propri fratelli e non per vessarli».
«Ma come parla? Chi crede di essere, Gesù Cristo?».
Gesù sospirò.
«Comunque, lei verrà trattenuto qui finché non avremo la convalida del fermo da parte del giudice. La sua foto sarà sotto-posta a confronto con quelle del nostro archivio centrale. Scopri-remo chi è lei, può starne certo». Poi si rivolse agli agenti che l’avevano arrestato. «Portatelo via», disse strizzando l’occhio ai due uomini in divisa.
Una volta entrati nella piccola stanza di sicurezza, i due lo spintonarono e presero a insultarlo, poi lo pestarono. Gesù non reagì e non disse una parola. Più che altro, ebbe alcuni pensieri poco riportabili.
Qualche ora dopo arrivò la convalida del fermo e il commis-sario ordinò ai due di tornare a prendere il detenuto per farlo tra-sferire a Regina Coeli. Ma, una volta giunti nella stanza di sicu-rezza, i due non trovarono nessuno.
Dio era in forte imbarazzo.
«Senti, mi dispiace, sul serio. Ci abbiamo provato ed è andata male, ma non è il caso di prendersela».
«ABBIAMO?» urlò Gesù mentre si massaggiava l’occhio pe-sto.
«Hai ragione. Senti, chiedimi cosa posso fare per consolarti e lo farò. Promesso».
Gesù rifletté un momento. Poi espose ciò che aveva in mente.
«Bene, adesso mi rimandi giù e mi dai carta bianca».
«Che intenzioni hai?».
«Hai promesso, no? Aspetta e vedrai».
La sera successiva, dopo una segnalazione anonima, furono rinvenuti nelle abitazioni del commissario e dei due agenti gros-si quantitativi di cocaina. I tre, increduli, furono arrestati e porta-ti a Regina Coeli.
Un uomo, vestito di abiti normali e non vistosi, assistette all’ingresso nel carcere delle volanti che trasportavano i tre uo-mini, poi si allontanò fischiettando.
A VOLTE RITORNA
«Buongiorno capo. Mi ha fatto chiamare?».
«Non chiamarmi capo».
«Ah, anche lei è un appassionato di Charlie Brown e Snoopy, vedo. Quel Charles Schulz è veramente un genio, l’ho incrociato proprio ieri e…».
«Pietro, per favore. Non sono dell’umore giusto».
«Che non vengano a saperlo laggiù, altrimenti perderebbero ogni speranza».
«Eh già, perché invece…».
«Beh, sono a sua disposizione».
«C’è qualche momento in cui non sei a mia disposizione?»
«Ma no, è un modo di dire, santo Dio».
«Non nominare il mio nome inv… ok, arriviamo al punto. Ho intenzione di inviarlo nuovamente sulla terra. Cosa ne pensi?».
«Ehm, posso parlare liberamente?».
«Tanto lo fai comunque».
«Bene. Come lei sa, ultimamente non è proprio al massimo. Passa ore intere con lo sguardo perso nel vuoto ripetendo in con-tinuazione “Hitler. Mussolini. Auschwitz. Hiroshima. Nagasaki. Ruanda. Palestina. Pinochet. Inquisizione. Torri gemelle. Berlu-sconi”, eccetera. Mi sembra tutto fuorché dell’umore giusto, in questo momento. E poi, perché rimandarlo giù?».
«Per due ragioni. La prima è che magari si potrebbe rilanciare il messaggio di fratellanza fra gli uomini».
«Ma per questo non c’è il Papa?»
«Pietro…», rispose Dio con l’aria affranta.
«Ha ragione, mi scusi. E la seconda?».
«Per ridargli un po’ di fiducia in se stesso. Ho idea che si stia pentendo di essersi fatto inchiodare a una croce per salvare quel-li là».
«Guardi, se crede che possa servire a qualcosa, faccia pure. La mia opinione è che sia meglio soprassedere, ora come ora. In ogni caso, se preferisce rischiare, posso informarlo io stesso».
«No, meglio che ci pensi io. Mandalo qui, per favore».
«Sai cosa mi stai chiedendo di fare?», disse Gesù con l’aria di uno che ha appena perso un derby al novantesimo.
«Aspetta. Prima di tutto ti rimanderei giù da adulto, e poi non ti chiedo di immolarti un’altra volta. Voglio solo che provi a parlare con la gente, che tenti di rilanciare il mio messaggio. Anche perché su tante cose non hanno capito un accidente e qualcuno che dice di venerarmi vive una vita a dir poco repres-sa. Non era questo che intendevo, ma vaglielo a far capire da quassù…».
«Scusa, non faresti prima a far apparire un messaggio nel cie-lo del tipo “mi avete stufato, o rigate dritto o faccio un macel-lo”?».
«Ne andrebbe del libero arbitrio e di tante altre cose. Lo sai».
«Sì, ma se credi che servirà a qualcosa ti sbagli di grosso».
«Se parti battuto andrà così di sicuro. Abbi un po’ di fiducia».
«Fiducia in quelli? Ha, ha, ha».
«Non fare del sarcasmo con me».
«Bello. Puoi aggiungerci un “lei non sa chi sono io” e siamo a posto. Senti, almeno dammi un incentivo…».
«Sarebbe?».
«Nel caso mi trovi nei guai… posso reagire?».
«Ma sei impazzito? E poi, in che guai dovresti mai trovarti?».
«Hai dato un’occhiata laggiù, ultimamente? C’è gente che si spara per un parcheggio».
«Ti prego, fallo per me. Sono avvilito quanto te».
«Dio che prega qualcun altro? Accidenti, se sei avvilito. D’ac-cordo. Ma non rimanerci male, dopo».
«Correrò il rischio. E ricorda quanto ti ho detto: non reagire, non usare alcun potere ultraterreno. Solo parole».
E fu così che Gesù si ritrovò nuovamente sulla terra. Si senti-va un po’ sfasato: l’aveva lasciata molto più silenziosa, piena di carri e cavalli, ora invece c’era una quantità infinita di mezzi a quattro ruote che facevano un casino del diavolo. Indossava abiti consoni al periodo. Normali, non vistosi: non doveva dare nell’occhio.
Aveva almeno potuto scegliere la destinazione, e Roma gli era sembrata la soluzione ottimale, visto che la fonte del messaggio distorto si trovava proprio lì. Passeggiando sul Lungotevere, passò proprio nelle vicinanze della Città del Vaticano. Ripensò alle torture indicibili, ai roghi, a Papi sepolti là sotto con tutti gli onori che avevano ordinato ogni sorta di malefatte in nome del potere.
Aveva una voglia matta di far crollare tutto con un gesto. Ma si trattenne, sia pur a fatica, ricordando cosa gli aveva racco-mandato il Signore.
Si domandò da dove cominciare e pensò di partire dalle picco-le cose. Magari, un gesto di bontà da parte di un qualsiasi uomo avrebbe potuto innescarne altri.
Fu così che, giunto a un semaforo, notò una scena che quoti-dianamente si ripeteva. Allo scattare del verde, impietosi cla-cson invitavano i malcapitati automobilisti in testa alla fila a muoversi, provocando gestacci di reazione che a loro volta sca-tenavano ancor di più l’ira di chi non conosceva il significato della parola pazienza.
Allo scattare del rosso notò un ragazzo sulla trentina, vestito di abiti piuttosto costosi, alla guida di un’auto di grossa cilindra-ta. Il tizio in questione era arrivato al semaforo strombazzando e maledicendo chi gli stava davanti, accusandolo evidentemente di avergli causato un’ulteriore attesa con la sua presunta lentezza.
Si avvicinò al finestrino sorridendo e facendo cenno all’automobilista di abbassarlo.
«Non ciò niente! E nun me pulì i fari che m’incazzo!», tuonò quello.
«No, no, mi scusi, non volevo chiederle soldi. Volevo solo dirle che non è il caso di suonare così e di imprecare verso chi la precede. C’è molto traffico, come vede. Se lei agirà cortesemen-te, magari anche altre persone lo faranno nei suoi riguardi».
«Ma chi sei, un vigile in borghese? Ma che stai a dì?».
«Vorrei solo farle capire che…».
«Ahò, sta a scattà il verde, ma vedi da levatte de mezzo».
Subito dopo il ragazzo partì sgommando, mentre dietro la sua auto ricominciava il concerto. Le auto sfrecciarono davanti a lui e non poté fare a meno di notare un veicolo blu notte che, per evitare di fare la fila come tutti gli altri, aveva tirato fuori il lampeggiante ed azionato la sirena.
Si sentì molto scoraggiato.
Continuando a passeggiare arrivò a Piazza Trilussa. Vide una pattuglia della pubblica sicurezza che aveva fermato un giovane in motorino. Si chiese il motivo del fermo, visto che il ragazzo possedeva il casco protettivo. Così, si avvicinò con circospezio-ne.
«Allora, qui ci sono gli estremi per il sequestro del veicolo», disse il poliziotto più alto.
«Ma perché?», rispose il ragazzo, «Vi ho già spiegato cosa è successo. Sono passato oltre il semaforo rosso perché c’era un’auto blu che mi stava venendo addosso. Quello stronzo di au-tista si credeva il padrone del mondo con quella sirena e col lampeggiante e stava pure da solo. Voleva solo evitare di fare la fila come gli altri. Perché non avete fermato quello là?».
Gesù ammirò il coraggio del ragazzo e la sua sete di giustizia.
«Guarda che se non chiudi quella fogna te la chiudo io a pizze in faccia», ringhiò l’agente più basso. Ma il giovane non si fece intimidire.
«Eh, certo, come a Stefano Cucchi. A lui la bocca gliel’avete chiusa per sempre».
«Adesso hai chiuso. Giulià, fai venire un carro attrezzi. Tu in-vece ci segui al commissariato».
A quel punto intervenne Gesù.
«Scusate signori, non vorrei disturbare, ma il ragazzo ha ra-gione. Voi dovreste tutelare i cittadini ed essere di esempio. Ho notato anche io quel pazzo con l’auto blu poco fa; dovreste fer-mare gente come quella, invece di un innocente ragazzo».
«E tu chi caXXo sei? Cerchi rogne?», ribatté il poliziotto più alto.
«No, ma come dicevo prima voi dovreste…».
«Va bene, te la sei cercata. Documenti».
«Veramente…».
«Ah, manco i documenti hai? Benone, due piccioni con una fava».
Poco dopo si trovò di fronte al commissario. Gli tornò alla mente di quando, tanti anni prima, aveva vissuto una situazione simile. Era destino che con i romani finisse sempre così, eviden-temente.
«Allora, lei rifiuta di rilasciare le sue generalità. Mi lascia pensare, quindi, che sia un ricercato o magari un immigrato clandestino, visti i suoi lineamenti. Anche se parla un italiano perfetto e senza accento, e questo mi lascia perplesso».
«Non posso proprio rivelarle chi sono, commissario, e mi ren-do conto che lei sta facendo il suo lavoro, ma le assicuro che al-cuni suoi sottoposti fanno ben altro e sarebbe il caso di ricorda-gli che portano una divisa per proteggere i propri fratelli e non per vessarli».
«Ma come parla? Chi crede di essere, Gesù Cristo?».
Gesù sospirò.
«Comunque, lei verrà trattenuto qui finché non avremo la convalida del fermo da parte del giudice. La sua foto sarà sotto-posta a confronto con quelle del nostro archivio centrale. Scopri-remo chi è lei, può starne certo». Poi si rivolse agli agenti che l’avevano arrestato. «Portatelo via», disse strizzando l’occhio ai due uomini in divisa.
Una volta entrati nella piccola stanza di sicurezza, i due lo spintonarono e presero a insultarlo, poi lo pestarono. Gesù non reagì e non disse una parola. Più che altro, ebbe alcuni pensieri poco riportabili.
Qualche ora dopo arrivò la convalida del fermo e il commis-sario ordinò ai due di tornare a prendere il detenuto per farlo tra-sferire a Regina Coeli. Ma, una volta giunti nella stanza di sicu-rezza, i due non trovarono nessuno.
Dio era in forte imbarazzo.
«Senti, mi dispiace, sul serio. Ci abbiamo provato ed è andata male, ma non è il caso di prendersela».
«ABBIAMO?» urlò Gesù mentre si massaggiava l’occhio pe-sto.
«Hai ragione. Senti, chiedimi cosa posso fare per consolarti e lo farò. Promesso».
Gesù rifletté un momento. Poi espose ciò che aveva in mente.
«Bene, adesso mi rimandi giù e mi dai carta bianca».
«Che intenzioni hai?».
«Hai promesso, no? Aspetta e vedrai».
La sera successiva, dopo una segnalazione anonima, furono rinvenuti nelle abitazioni del commissario e dei due agenti gros-si quantitativi di cocaina. I tre, increduli, furono arrestati e porta-ti a Regina Coeli.
Un uomo, vestito di abiti normali e non vistosi, assistette all’ingresso nel carcere delle volanti che trasportavano i tre uo-mini, poi si allontanò fischiettando.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il Paese allo sbando – 58
Diario di un disastro annunciato – 10 ottobre 2012 - 1
Il secchio sfondato
Cosa hanno in comune Monty e l’uomo delle caverne di oltre 6 mila anni fa?
Che dovendo riempire di acqua un secchio alla fonte naturale non userebbero mai un secchio senza fondo.
Eppure, Monty, santificato dai piddini, ma soprattutto da monsignor Casini che non ha altra prospettiva politica futura che nascondersi dietro il Professore della Bocconi per ririciclarsi, (qualche osservatore politico fa notare che in casa U Dc le cose non vanno troppo bene fino al punto che nei sondaggi il partito di monsignore è finito addirittura dietro la Lega, il che è tutto un dire) da 11 mesi ha fatto poco o niente per riparare il fondo del secchio con cui intende riempire le casse dello Stato.
Dopo 11 mesi si sta ancora rigirando per le mani il decreto anticorruzione che era l’architrave della manovra economico-finanziaria, che tra l’altro come impostato oggi non può affatto soddisfare la possibilità di successo nel Paese che è ai massimi livelli della corruzione mondiale.
E’ inutile continuare a buttare soldi all’interno di quel secchio sfondato se non si mette mano ad un drastico taglio degli sprechi e ai furti a 360 gradi.
Lusi, Belsito, Fiorito, Saggese, le Regioni, le Provincie, i Comuni sono solo la punta dell’iceberg. E’ solo quello che è emerso, spesso a causa della magistratura e mai della politica. E’ per questo che la legge anticorruzione doveva essere varata immediatamente, non oltre la metà di dicembre 2011.
Monty ne aveva tutte le possibilità e facoltà, perché ufficialmente hanno fatto credere che la scelta del cambio della guida del Titanic Italia è caduto sul presidente della Bocconi perché non essendo vincolato alla necessità di rispondere ad un elettorato, si trovava nelle condizioni migliori per prendere decisioni importanti per il risanamento del Paese.
A quasi un anno dal suo insediamento ci accorgiamo che le scelte economico-finanziarie del Professore milanese sono la continuità del fallimento Tremonti-Berlusconi.
Le bande di bucanieri che stanno depredando in lungo e in largo il Paese, ieri il ministro dell’Interno Cancellieri ha sciolto il governo del Comune di Reggio Calabria per “Continuità con organizzazioni mafiose”, non sono affatto intenzionate a mollare la presa, tanto che, prima monsignor Casini, poi Fini con Luchino al seguito, e tanti altri pretendono la continuità dell’opera demolitrice di Monty.
Non ultimo il capo dei disperati di Bataan, che non sapendo più quale soluzione adottare per riuscire a mantenere una piccola fetta di potere d’interdizione nella prossima legislatura (le sue aziende e i suoi processi non vanno molto bene, si trova in pratica al punto di partenza del 1992, dopo aver fatto un intero giro della ruota panoramica), ieri ha giocato la carta del suo passo indietro indicando Monty come la guida dello schieramento dei moderati.
Un autentico bacio della morte per il Professore bocconiano. Il disperato pensa ancora una volta a se stesso a come salvarsi e come salvare le sue aziende, dimenticando completamente che da mesi il 70 % del suo elettorato sta contestando in tutti i modi l’operato di Monty.
Pagnoncelli per Ballarò ha fornito il dato che per il 64 % degli italiani questa è solo un’operazione di facciata. Monsignor Casini e i suoi pretini del Piddì, insieme a Gianfrà, Luchino, e Silvietto, sono avvisati.
Ballarò continua stancamente da anni a discutere di dati economici che non trovano mai conclusione o concretizzazione. Parlano, parlano, parlano, mostrano dati, fanno servizi, forniscono sondaggi, interpellano politici ed economisti, ma dalla sua nascita, certamente non per colpa di Ballarò, la situazione in Italia sta peggiorando a vista d’occhio, mese dopo mese ed ora settimana dopo settimana.
Il Professor Vaciago, ex sindaco di sinistra di Piacenza, ora docente di economia alla Cattolica di Milano, rispondendo ad Angeletti, ha sostenuto che non è che facendo scappare le barche in Francia, possiamo risolvere i problemi della nostra economia.
Quello che il Professor Vaciago come Monti, e la stragrande maggioranza degli economisti con tanto di laurea appesa alla parete di casa si sono dimenticati, è l’abc dell’economia che dura inossidabile da oltre 6 mila anni, quando i nostri antenati primitivi non potevano neppure immaginarsi il significato del termine “economia”. Si sono completamente dimenticati, o fanno finta per rendere un servizio ai loro padroni, come funziona lo scambio di beni o prestazioni all’interno di una società.
Non da adesso ma da qualche anno noi siamo davanti ad un bivio in cui ci rifiutiamo di scegliere la strada più dolorosa, sperando sempre, come hanno fatto per anni e anni gli italiani, e negli ultimi 4 anni il Berlusca, nel provvidenziale stellone italiano. Non è più così perché il danno è nel profondo e lo stellone oggi non può più risolvere una pippa.
Già altri come Vaciago hanno espresso lo stesso parere, come Monty, sostenendo che non devono essere toccate le categorie ultrabenestanti, l’esempio del fallimento di ieri nei confronti dell’imposizione dell’Imu alla Chiesa Cattolica è un chiaro esempio.
E’ certamente vero che se si iniziano ad imporre tributi e contributi anche alle classi privilegiate, che Travaglio ha indicato come spesso si identificano con i ladri, queste scelgano poi di andarsene.
Ma agli effetti pratici cosa cambia? Bisogna rendersi conto che bisogna ricominciare da capo, e se una parte di ricchi se ne va, buon viaggio. Tanto anche se rimangono il carico per superare la crisi vogliono che sia sopportato dalle classi inferiori, e quindi per il 90 % degli italiani non cambia assolutamente nulla.
Sono in molti che si stanno preoccupando del futuro dei figli e nipoti. Sul forum lo fa insistentemente Maucat. Se si vuole per lo meno alleviare il carico delle immense puttanate, spesso criminali, volute dalle generazioni del dopo De Gasperi, bisogna prendere il coraggio a due mani e ricominciare da zero, con quelli che vogliono rimanere in Italia. Anche perché continuando a procedere sempre in questo modo, in cui la Corte di Versailles pretende attraverso le sue pedine di non essere toccata, la presa della Bastiglia è dietro l’angolo.
Prima però di iniziare la nuova stagione dei sacrifici, occorre che il fondo del secchio sia riparato, perché è una garanzia che i sacrifici non vengano sprecati come invece avvenuto con puntuale regolarità nell’ultimo mezzo secolo. Monti & Co, quando l’insegnante di fisica del liceo spiegava i principi elementari della meccanica, compresi i carichi di rottura, guardavano distratti fuori dalla finestra i fiocchi di neve che calavano dall’alto, che nelle grigie giornate d’inverno avevano certamente il loro fascino.
Diario di un disastro annunciato – 10 ottobre 2012 - 1
Il secchio sfondato
Cosa hanno in comune Monty e l’uomo delle caverne di oltre 6 mila anni fa?
Che dovendo riempire di acqua un secchio alla fonte naturale non userebbero mai un secchio senza fondo.
Eppure, Monty, santificato dai piddini, ma soprattutto da monsignor Casini che non ha altra prospettiva politica futura che nascondersi dietro il Professore della Bocconi per ririciclarsi, (qualche osservatore politico fa notare che in casa U Dc le cose non vanno troppo bene fino al punto che nei sondaggi il partito di monsignore è finito addirittura dietro la Lega, il che è tutto un dire) da 11 mesi ha fatto poco o niente per riparare il fondo del secchio con cui intende riempire le casse dello Stato.
Dopo 11 mesi si sta ancora rigirando per le mani il decreto anticorruzione che era l’architrave della manovra economico-finanziaria, che tra l’altro come impostato oggi non può affatto soddisfare la possibilità di successo nel Paese che è ai massimi livelli della corruzione mondiale.
E’ inutile continuare a buttare soldi all’interno di quel secchio sfondato se non si mette mano ad un drastico taglio degli sprechi e ai furti a 360 gradi.
Lusi, Belsito, Fiorito, Saggese, le Regioni, le Provincie, i Comuni sono solo la punta dell’iceberg. E’ solo quello che è emerso, spesso a causa della magistratura e mai della politica. E’ per questo che la legge anticorruzione doveva essere varata immediatamente, non oltre la metà di dicembre 2011.
Monty ne aveva tutte le possibilità e facoltà, perché ufficialmente hanno fatto credere che la scelta del cambio della guida del Titanic Italia è caduto sul presidente della Bocconi perché non essendo vincolato alla necessità di rispondere ad un elettorato, si trovava nelle condizioni migliori per prendere decisioni importanti per il risanamento del Paese.
A quasi un anno dal suo insediamento ci accorgiamo che le scelte economico-finanziarie del Professore milanese sono la continuità del fallimento Tremonti-Berlusconi.
Le bande di bucanieri che stanno depredando in lungo e in largo il Paese, ieri il ministro dell’Interno Cancellieri ha sciolto il governo del Comune di Reggio Calabria per “Continuità con organizzazioni mafiose”, non sono affatto intenzionate a mollare la presa, tanto che, prima monsignor Casini, poi Fini con Luchino al seguito, e tanti altri pretendono la continuità dell’opera demolitrice di Monty.
Non ultimo il capo dei disperati di Bataan, che non sapendo più quale soluzione adottare per riuscire a mantenere una piccola fetta di potere d’interdizione nella prossima legislatura (le sue aziende e i suoi processi non vanno molto bene, si trova in pratica al punto di partenza del 1992, dopo aver fatto un intero giro della ruota panoramica), ieri ha giocato la carta del suo passo indietro indicando Monty come la guida dello schieramento dei moderati.
Un autentico bacio della morte per il Professore bocconiano. Il disperato pensa ancora una volta a se stesso a come salvarsi e come salvare le sue aziende, dimenticando completamente che da mesi il 70 % del suo elettorato sta contestando in tutti i modi l’operato di Monty.
Pagnoncelli per Ballarò ha fornito il dato che per il 64 % degli italiani questa è solo un’operazione di facciata. Monsignor Casini e i suoi pretini del Piddì, insieme a Gianfrà, Luchino, e Silvietto, sono avvisati.
Ballarò continua stancamente da anni a discutere di dati economici che non trovano mai conclusione o concretizzazione. Parlano, parlano, parlano, mostrano dati, fanno servizi, forniscono sondaggi, interpellano politici ed economisti, ma dalla sua nascita, certamente non per colpa di Ballarò, la situazione in Italia sta peggiorando a vista d’occhio, mese dopo mese ed ora settimana dopo settimana.
Il Professor Vaciago, ex sindaco di sinistra di Piacenza, ora docente di economia alla Cattolica di Milano, rispondendo ad Angeletti, ha sostenuto che non è che facendo scappare le barche in Francia, possiamo risolvere i problemi della nostra economia.
Quello che il Professor Vaciago come Monti, e la stragrande maggioranza degli economisti con tanto di laurea appesa alla parete di casa si sono dimenticati, è l’abc dell’economia che dura inossidabile da oltre 6 mila anni, quando i nostri antenati primitivi non potevano neppure immaginarsi il significato del termine “economia”. Si sono completamente dimenticati, o fanno finta per rendere un servizio ai loro padroni, come funziona lo scambio di beni o prestazioni all’interno di una società.
Non da adesso ma da qualche anno noi siamo davanti ad un bivio in cui ci rifiutiamo di scegliere la strada più dolorosa, sperando sempre, come hanno fatto per anni e anni gli italiani, e negli ultimi 4 anni il Berlusca, nel provvidenziale stellone italiano. Non è più così perché il danno è nel profondo e lo stellone oggi non può più risolvere una pippa.
Già altri come Vaciago hanno espresso lo stesso parere, come Monty, sostenendo che non devono essere toccate le categorie ultrabenestanti, l’esempio del fallimento di ieri nei confronti dell’imposizione dell’Imu alla Chiesa Cattolica è un chiaro esempio.
E’ certamente vero che se si iniziano ad imporre tributi e contributi anche alle classi privilegiate, che Travaglio ha indicato come spesso si identificano con i ladri, queste scelgano poi di andarsene.
Ma agli effetti pratici cosa cambia? Bisogna rendersi conto che bisogna ricominciare da capo, e se una parte di ricchi se ne va, buon viaggio. Tanto anche se rimangono il carico per superare la crisi vogliono che sia sopportato dalle classi inferiori, e quindi per il 90 % degli italiani non cambia assolutamente nulla.
Sono in molti che si stanno preoccupando del futuro dei figli e nipoti. Sul forum lo fa insistentemente Maucat. Se si vuole per lo meno alleviare il carico delle immense puttanate, spesso criminali, volute dalle generazioni del dopo De Gasperi, bisogna prendere il coraggio a due mani e ricominciare da zero, con quelli che vogliono rimanere in Italia. Anche perché continuando a procedere sempre in questo modo, in cui la Corte di Versailles pretende attraverso le sue pedine di non essere toccata, la presa della Bastiglia è dietro l’angolo.
Prima però di iniziare la nuova stagione dei sacrifici, occorre che il fondo del secchio sia riparato, perché è una garanzia che i sacrifici non vengano sprecati come invece avvenuto con puntuale regolarità nell’ultimo mezzo secolo. Monti & Co, quando l’insegnante di fisica del liceo spiegava i principi elementari della meccanica, compresi i carichi di rottura, guardavano distratti fuori dalla finestra i fiocchi di neve che calavano dall’alto, che nelle grigie giornate d’inverno avevano certamente il loro fascino.
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Re: Come se ne viene fuori ?
Il Paese allo sbando – 59
Diario di un disastro annunciato – 10 ottobre 2012 – 2
Esistono le streghe???
Eistono,..esistono,..capperi se esistono. Intorno, 08,40, piomba nello studio di Agorà il dispaccio di agenzia dell’arresto a Milano di Domenico Zambretti, assessore alla casa della Regione del Celeste.
La reazione di Michaela Biancofiore è del tipo streghifero, già in condizioni ordinarie sprizza da ogni poro la sua appartenenza alla benemerita corporazione (almeno Nocciola ci fa sorridere), figuriamoci poi se come in questi giorni si ripetono arresti quotidiani come nel 1992 dell’ex pentapartito, in questo caso tutte le capacità artistiche professionali vengono alla luce.
Tanto per non farci mancare nulla, un tocco di colore da Asilo Mariuccia da parte di Salvatore Tramontano, guerrigliero vice direttore de Il Giornale, ex combattente di Lotta continua, che fa rilevare che non è possibile sempre amplificare le notizie di una parte e minimizzare quelle dell’altra. Porello, che ci può fare la stampa se aresteno tutti quelli del Pdl, faccia una petizioni ai due ministeri competenti per fare arrestare quelli dell’altra parte, tanto per equità.
Per la cronaca l’arresto è per mafia. L’assessore per farsi eleggere si è rivolto alla ‘ndrangheta, settore votificio.
Latorre fa notare che l’arresto è grave e che bisogna metterci mano. Ma guarda un po’ questi illuminati politici, scoprono la mafia quando ne parlano le cronache e bisogna fare propaganda di contrasto, negli altri giorni dormono alla grande facendo finta di non sapere che la Mafia SpA è la prima azienda privata con un fatturato annuo di 170 miliardi.
Diario di un disastro annunciato – 10 ottobre 2012 – 2
Esistono le streghe???
Eistono,..esistono,..capperi se esistono. Intorno, 08,40, piomba nello studio di Agorà il dispaccio di agenzia dell’arresto a Milano di Domenico Zambretti, assessore alla casa della Regione del Celeste.
La reazione di Michaela Biancofiore è del tipo streghifero, già in condizioni ordinarie sprizza da ogni poro la sua appartenenza alla benemerita corporazione (almeno Nocciola ci fa sorridere), figuriamoci poi se come in questi giorni si ripetono arresti quotidiani come nel 1992 dell’ex pentapartito, in questo caso tutte le capacità artistiche professionali vengono alla luce.
Tanto per non farci mancare nulla, un tocco di colore da Asilo Mariuccia da parte di Salvatore Tramontano, guerrigliero vice direttore de Il Giornale, ex combattente di Lotta continua, che fa rilevare che non è possibile sempre amplificare le notizie di una parte e minimizzare quelle dell’altra. Porello, che ci può fare la stampa se aresteno tutti quelli del Pdl, faccia una petizioni ai due ministeri competenti per fare arrestare quelli dell’altra parte, tanto per equità.
Per la cronaca l’arresto è per mafia. L’assessore per farsi eleggere si è rivolto alla ‘ndrangheta, settore votificio.
Latorre fa notare che l’arresto è grave e che bisogna metterci mano. Ma guarda un po’ questi illuminati politici, scoprono la mafia quando ne parlano le cronache e bisogna fare propaganda di contrasto, negli altri giorni dormono alla grande facendo finta di non sapere che la Mafia SpA è la prima azienda privata con un fatturato annuo di 170 miliardi.
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- Iscritto il: 19/04/2012, 12:04
Re: Come se ne viene fuori ?
Ho sentito anch'io Ballarò ieri sera e le tesi di Vaciago e del Sottosegretario di turno in studio mi hanno lasciato basito e arrabbiato...
Continuano loro i politici di carriera e tecnici e gli economisti a prenderci per i fondelli...
Tolgono 1 punto di Irpef (max 280 €) ma aumentano l'IVA di 1 punto così l'operazione è almeno a costo Zero se non in attivo per lo Stato (ovviamente in passivo per i poveri contribuenti) non ragionano sul -4,1% in un anno di potere d'acquisto delle famiglie che avviterà ancor più i consumi e quindi meno vendite meno profitti per le aziende meno posti di lavoro meno reddito per le famiglie e alla fine peggioramento del famoso rapporto Deficit/PIL e così via con altri tagli per "tappare" il buco...
Toglietegli le laureee in Economia a questi individui !
O non capiscono una emerita ceppa o sono dei delinquenti che sanno benissimo di delinquere e quindi vanno messi in condizione di non nuocere eliminanandoli... tanto pensano solo al loro interesse "particulare" come diceva Machiavelli e a giungere in un Mondo tipo "Illuminati" con un governo centrale (Il Grande Capitale) e miliardi di schiavi ignoranti che lavorano solo per farli arricchire sempre di più...
Basta !!! Alle armi !!!
Continuano loro i politici di carriera e tecnici e gli economisti a prenderci per i fondelli...
Tolgono 1 punto di Irpef (max 280 €) ma aumentano l'IVA di 1 punto così l'operazione è almeno a costo Zero se non in attivo per lo Stato (ovviamente in passivo per i poveri contribuenti) non ragionano sul -4,1% in un anno di potere d'acquisto delle famiglie che avviterà ancor più i consumi e quindi meno vendite meno profitti per le aziende meno posti di lavoro meno reddito per le famiglie e alla fine peggioramento del famoso rapporto Deficit/PIL e così via con altri tagli per "tappare" il buco...
Toglietegli le laureee in Economia a questi individui !
O non capiscono una emerita ceppa o sono dei delinquenti che sanno benissimo di delinquere e quindi vanno messi in condizione di non nuocere eliminanandoli... tanto pensano solo al loro interesse "particulare" come diceva Machiavelli e a giungere in un Mondo tipo "Illuminati" con un governo centrale (Il Grande Capitale) e miliardi di schiavi ignoranti che lavorano solo per farli arricchire sempre di più...
Basta !!! Alle armi !!!
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