E' giusto che siano i partiti a decidere !Articolo 18
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E' giusto che siano i partiti a decidere !Articolo 18
Sembra che i tre segretari di partito siano daccordo, sulla riforma del lavoro.
Scusatemi ma io la vedo in altro modo.
Io la vedo così.Cosa centrano i segretari di partito nel decidere quella materia.
Sicuramente sbaglierò: ma gli unici interlocutori del governo sono i sindacati e la confindustria.
Questi sono quelli che rappresentano i lavoratori, non i partiti.
Come sbagliarono con l'indizizzazione delle pensioni.Anche in quel caso erano i sindacati che rappresentano i pensionati che dovevano discutere cosa fare,non i partiti.
Ciao
Paolo11
Scusatemi ma io la vedo in altro modo.
Io la vedo così.Cosa centrano i segretari di partito nel decidere quella materia.
Sicuramente sbaglierò: ma gli unici interlocutori del governo sono i sindacati e la confindustria.
Questi sono quelli che rappresentano i lavoratori, non i partiti.
Come sbagliarono con l'indizizzazione delle pensioni.Anche in quel caso erano i sindacati che rappresentano i pensionati che dovevano discutere cosa fare,non i partiti.
Ciao
Paolo11
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Re: E' giusto che siano i partiti a decidere !Articolo 18
Paolo11,
sfondi una porta aperta! Nessuno credo qui nel forum auspichi una riforma del lavoro fatta sulla testa dei lavoratori, ma quando il PD di Bersani da a Monti la disponibilità del PD ad appoggiare in parlamento la riforma Fornero,ciò significa che questa legge si farà checché ne dica la CGIL.
un saluto
sfondi una porta aperta! Nessuno credo qui nel forum auspichi una riforma del lavoro fatta sulla testa dei lavoratori, ma quando il PD di Bersani da a Monti la disponibilità del PD ad appoggiare in parlamento la riforma Fornero,ciò significa che questa legge si farà checché ne dica la CGIL.
un saluto
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
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Re: E' giusto che siano i partiti a decidere !Articolo 18
Sempre più lontano dall'attuale centro-sinistra ... resto aperto a nuove avventure per nuovi partiti.
Caro joblack.MI piace.
Almeno quelli che decidono sapessero cosa vuol dire lavorare sul serio nel mondo privato.Ma queste sono persone che non sanno cosa siano i calli alle mani.
Almeno applicassero le stesse regole nel pubblico impiego, allora si potrebbe riparlarne.Anche i veneti vanno a fare la spesa "Rovigo"durante le ore di lavoro.
Questi lo sanno che nel lavoro privato ti danno un calcio nel sedere se fai queste cose Non c'è alticolo 18 che tenga.Quando parlano di assenteisti nel posto di lavoro.
Lo so come funziona.Il datore di lavoro ti manda fuori il controllo se sei in malattia o altro, lo paga l'azienda.Quindi se una persona non la si trova a casa può prendere provvedimenti.Nell'arco della mia vita lavorativa ne ho viste molte di queste cose.Anche persone con emicranie a grappolo che dovevano stare a casa qualche giorno.
Ma l'azienda della salute delle persone se ne frega.Vogliono mani libere per mandarti a casa.
Ciao
Paolo11
Caro joblack.MI piace.
Almeno quelli che decidono sapessero cosa vuol dire lavorare sul serio nel mondo privato.Ma queste sono persone che non sanno cosa siano i calli alle mani.
Almeno applicassero le stesse regole nel pubblico impiego, allora si potrebbe riparlarne.Anche i veneti vanno a fare la spesa "Rovigo"durante le ore di lavoro.
Questi lo sanno che nel lavoro privato ti danno un calcio nel sedere se fai queste cose Non c'è alticolo 18 che tenga.Quando parlano di assenteisti nel posto di lavoro.
Lo so come funziona.Il datore di lavoro ti manda fuori il controllo se sei in malattia o altro, lo paga l'azienda.Quindi se una persona non la si trova a casa può prendere provvedimenti.Nell'arco della mia vita lavorativa ne ho viste molte di queste cose.Anche persone con emicranie a grappolo che dovevano stare a casa qualche giorno.
Ma l'azienda della salute delle persone se ne frega.Vogliono mani libere per mandarti a casa.
Ciao
Paolo11
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Re: E' giusto che siano i partiti a decidere !Articolo 18
Al lavoro ho avuto modo (purtroppo) di seguire gli interventi della oltraggia-morti-sul-lavoro e di mary scassapalle poppins.
E' evidente che si prepara l'attacco finale contro i diritti dei lavoratori.
E' evidente che il liberismo sfrenato ha fatto i danni e la loro soluzione è un liberismo ancora peggiore.
Che fa il Pd? Che ha intenzione di fare?
I nodi stanno venendo al pettine, la trappola del caimano e di angelino è pronta.
Mi raccomando, cascateci, eh.
E' evidente che si prepara l'attacco finale contro i diritti dei lavoratori.
E' evidente che il liberismo sfrenato ha fatto i danni e la loro soluzione è un liberismo ancora peggiore.
Che fa il Pd? Che ha intenzione di fare?
I nodi stanno venendo al pettine, la trappola del caimano e di angelino è pronta.
Mi raccomando, cascateci, eh.
"Ma anche i furbi commettono un errore quando danno per scontato che tutti gli altri siano stupidi. E invece non tutti sono stupidi, impiegano solo un po' più di tempo a capire, tutto qui".
Robert Harris, "Archangel"
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Re: E' giusto che siano i partiti a decidere !Articolo 18
POLITICA
18/03/2012 - IL CASO
Riforma del lavoro, Fornero accelera
"Non possiamo discutere all'infinito"
Il ministro: «Le mie dimissioni non sono all'ordine del giorno»
Sugli investimenti in Italia di Fiat «Credo a Marchionne e Elkann»
MILANO
Avanti sulla riforma, senza passi indietro e senza discussioni infinite. Il ministro Fornero, alla vigilia della settimana chiave, va in tv e accelera. La riforma del lavoro, spiega, andrà in aula anche senza l’accordo. «Credo che oggi siamo abbastanza maturi sui contenuti- dice a “Che tempo che fa”- Abbiamo un tempo limitato, affrontiamo i problemi con grande serietà. Non possiamo andare avanti a discutere all’infinito».
Il ministro parla del momento politico, delicato, e delle aspettative che si sono create attorno ad una riforma «molto attesa dagli italiani, all’estero, dai politici, da tutti. Forse c’è un carico eccessivo di aspettative - continua - ma comunque vogliamo continuare a cercare l’accordo con le parti sociali. Questa non è una stagione qualunque per il Paese, ha obiettivi molto importanti. Il governo tecnico ha una maggioranza politica molto ampia con i due partiti maggiori che in questi anni sono stati contrapposti che ora vedo dialogare nella maggioranza».
Quanto alla centralità nelle discussioni con le parti sociali dell’articolo 18, Fornero ha spiegato che «ho sempre detto che io non sono il ministro dell’articolo 18. Non ho nessun interesse a fare la riforma solo sull’articolo 18». La riforma del mercato del lavoro, ha sottolineato il ministro, deve essere in particolare indirizzata ai giovani che in Italia «vivono un grave problema di occupazione».
Fornero dice che «sui giovani si è scaricata la flessibilità cattiva, vogliamo rendere più dinamico il mercato del lavoro. Questo vuol dire avere più facilità in accesso e in uscita». In ogni caso, ha aggiunto, l’articolo 18 «non vuol dire libertà di licenziare, ma passare da una filosofia per cui si vuole tenere attaccato il lavoratore a un certo posto di lavoro, anche se questo posto non è più produttivo, a una filosofia in cui noi aiutiamo a entrare il lavoratore in un nuovo posto di lavoro». Questo significa «per i giovani più facilità di ingresso ma anche una maggiore stabilizzazione».
C’è spazio anche per Fiat. «Se il presidente Fiat John Elkann e l’a.d Marchionne mi dicono “abbiamo intenzione di mantenere il piano industriale e fare gli investimenti che sono previsti” che cosa posso dire, che non gli credo? Io devo credergli» dice il ministro, aggiungendo che questo «non significa che (Fiat) può fare quello che vuole».
18/03/2012 - IL CASO
Riforma del lavoro, Fornero accelera
"Non possiamo discutere all'infinito"
Il ministro: «Le mie dimissioni non sono all'ordine del giorno»
Sugli investimenti in Italia di Fiat «Credo a Marchionne e Elkann»
MILANO
Avanti sulla riforma, senza passi indietro e senza discussioni infinite. Il ministro Fornero, alla vigilia della settimana chiave, va in tv e accelera. La riforma del lavoro, spiega, andrà in aula anche senza l’accordo. «Credo che oggi siamo abbastanza maturi sui contenuti- dice a “Che tempo che fa”- Abbiamo un tempo limitato, affrontiamo i problemi con grande serietà. Non possiamo andare avanti a discutere all’infinito».
Il ministro parla del momento politico, delicato, e delle aspettative che si sono create attorno ad una riforma «molto attesa dagli italiani, all’estero, dai politici, da tutti. Forse c’è un carico eccessivo di aspettative - continua - ma comunque vogliamo continuare a cercare l’accordo con le parti sociali. Questa non è una stagione qualunque per il Paese, ha obiettivi molto importanti. Il governo tecnico ha una maggioranza politica molto ampia con i due partiti maggiori che in questi anni sono stati contrapposti che ora vedo dialogare nella maggioranza».
Quanto alla centralità nelle discussioni con le parti sociali dell’articolo 18, Fornero ha spiegato che «ho sempre detto che io non sono il ministro dell’articolo 18. Non ho nessun interesse a fare la riforma solo sull’articolo 18». La riforma del mercato del lavoro, ha sottolineato il ministro, deve essere in particolare indirizzata ai giovani che in Italia «vivono un grave problema di occupazione».
Fornero dice che «sui giovani si è scaricata la flessibilità cattiva, vogliamo rendere più dinamico il mercato del lavoro. Questo vuol dire avere più facilità in accesso e in uscita». In ogni caso, ha aggiunto, l’articolo 18 «non vuol dire libertà di licenziare, ma passare da una filosofia per cui si vuole tenere attaccato il lavoratore a un certo posto di lavoro, anche se questo posto non è più produttivo, a una filosofia in cui noi aiutiamo a entrare il lavoratore in un nuovo posto di lavoro». Questo significa «per i giovani più facilità di ingresso ma anche una maggiore stabilizzazione».
C’è spazio anche per Fiat. «Se il presidente Fiat John Elkann e l’a.d Marchionne mi dicono “abbiamo intenzione di mantenere il piano industriale e fare gli investimenti che sono previsti” che cosa posso dire, che non gli credo? Io devo credergli» dice il ministro, aggiungendo che questo «non significa che (Fiat) può fare quello che vuole».
Ma allora, visto che è l'unica persona in Italia che conosce il piano industriale di Marchionne, perché non ce lo spiega?«Se il presidente Fiat John Elkann e l’a.d Marchionne mi dicono “abbiamo intenzione di mantenere il piano industriale e fare gli investimenti che sono previsti” che cosa posso dire, che non gli credo? Io devo credergli»
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