Gli opportuniti IDV

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paolo11
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Gli opportuniti IDV

Messaggio da paolo11 »

Ho visto la puntata di Report.Lascio a DI Pietro difendersi dalle accuse, con una puntata non si può demolire un partito nel momento vicino alle elezioni.
Quello che non ammetto sono certi personaggi che hanno militato in vari partiti.De Magistri mi sembra un grande opportunista, ora pende verso gli gli arancioni.
Leoluca Orlando Opportunista pure lui.Uomo di lungo corso nella DC e poi vari passaggi.Massimo Donati altro personaggio che ha viaggiano in varie latitudini.
Guardatevi su Vikipedia il loro passato.
Se Di Pietro e Grillo vorrebbero fare un tragitto insione cosa ci sarebbe di male.
Chi sia ha dato da fare per tutti i referendun di ieri e di oggi.
Ciao
Paolo11
camillobenso
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Re: Gli opportuniti IDV

Messaggio da camillobenso »

Tutti i partiti sono pieni di opportunisti.

Clamorosa la posizione di Luca Barbareschi, socialista Pdl, Fli, gruppo misto.

Mastella e Rutelli, uomini per tutte le stagioni.

Il duca conte marchese del Grillo, Max che è passato da devoto della chiesa rossa moscovita, alla chiesa dell’Oltretevere.

http://st.ilfattoquotidiano.it/wp-conte ... jpg?47e3a5


Ferdinando Adornato, Pci > Pdl > U Dc.

Il comunista Carlo Rossella, da un pò di anni devoto del cav banana,

Da Wikipedia
Laureato in Economia e commercio, la sua prima esperienza lavorativa fu con La Stampa nel 1968, dove venne assunto nella sezione attualità da Alberto Ronchey; successivamente passò alla rivista Panorama come inviato di politica e cultura. In quegli anni era iscritto al Partito Comunista Italiano. Durante il suo lavoro a Panorama si occupò di terrorismo e delle vicende politiche legate all'eurocomunismo.
Nel 1971 fu tra i firmatari della lettera aperta pubblicata sul settimanale L'Espresso sul caso Pinelli, anche nota come "appello contro il commissario Calabresi"; in tale periodo militò in Lotta Continua

Immagine

Carlo Rossella durante una manifestazione nel 1974 a Milano. Foto Adriano Alecchi

Nel luglio 2007 viene nominato presidente di Medusa Film, la società di produzione e distribuzione cinematografica del gruppo Fininvest, in procinto di essere trasferita al gruppo Mediaset. Il 2 luglio lascia perciò la direzione del TG5 a Clemente Mimun

Basta avere un po’ di tempo e di pazienza e di opportunisti se ne trovano a sufficienza.
camillobenso
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Re: Gli opportuniti IDV

Messaggio da camillobenso »

Andrea Orlando: “E’ una competizione impari”

Da il Fatto del 3.11.12


Grillo “non lo fermiamo”

5 Stelle. I partiti terrorizzati dalla sua avanzata
L’incubo del movimento come primo partito prende forma
I sondaggisti: Grillo+Idv possono arrivare al 30%
Per Mannheimer, Piepoli e Weber l’eventuale alleanza fra grillini e dipietristi potrebbe insidiare il Pd:
“Marcia inarrestabile: M5S cresce quasi al ritmo di un punto al mese”
Bersani: “ L’asse tra lui e Di Pietro non utile al Paese”

di Wanda Marra

Nella vita le cazzate le facciamo tutti, facciamo politica anche con quello che siamo. E confrontarsi con un fantasma, con uno che non ci mette la faccia, che decide lui quando apparire, in maniera imprevedibile, è una competizione impari”.

Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd, giovane turco, sembra addirittura disarmato rispetto alla miscela esplosiva rappresentata da Grillo. “Stiamo facendo le primarie: è attraverso di loro che passa la nostra legittimazione”. Legittimazione dei partiti: ecco un’espressione entrata a pieno titolo nel dibattito politico. Così come “influenza” della Rete e nella Rete, alla quale ieri Claudio Tito su Repubblica dedicava un pezzo in cui si respirava l’attesa dell’Apocalisse.

D’altra parte, per dirla ancora con Orlando “la paura di un salto nel buio” è palpabile, soprattutto davanti a un fenomeno che mette insieme “consenso e reazione: una miscela esplosiva, come nel 92-93”. Dopo Berlusconi, Grillo.

Ecco, a sentir parlare politici di lungo corso, quello di Grillo sembra un incubo che diventa realtà. Il 5 Stelle può essere il primo partito? “In Sicilia l’ha dimostrato”, va al punto Roberto Rao, braccio destro di Casini. “Sarebbe interessante capire che succede con lui alla guida del paese: perché per ora ha sempre parlato come uno che mirava a fare l’opposizione”, dice ancora Orlando.

Uno scenario impensabile, appena fino a qualche giorno fa, quando i travagli dei Democratici - saldamente primo partito nei sondaggi - erano rappresentati più che altro dalla possibile vittoria di Renzi alle primarie.

“Renzi si muove dentro confini più stretti. Ma alla fine anche lui è un fenomeno di destrutturazione e la sua forza è fare a meno della storia”, spiega ancora Orlando. Additati al pubblico ludibrio come esponenti di una casta indifendibile, ineluttabilmente soggetti a perdere pezzi di consenso un po’ alla volta, i politici comunicano una sensazione d’impotenza.

PIER LUIGI BERSANI fa una considerazione che assomiglia a un monito di Napolitano: “Un'alleanza tra Grillo e Di Pietro non è utile nè come modello democratico nè come direzione di marcia per il paese”, dice, riferendosi alla trovata del leader genovese che in un Tweet ha lanciato Di Pietro al Quirinale.

Nei corridoi del Palazzo si commenta che in fondo è solo un modo per togliergli voti. E però, magari al Colle Tonino non ci va, ma i suoi voti i 5 Stelle se li prendono. Matteo Renzi contesta il metodo: “Non si decide il capo dello Stato con un Tweet”. E Matteo Richetti, tra i suoi fedelissimi, presidente dell’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna ha un approccio più fattivo: “Se siamo in grado di dare risposte, il consenso di Grillo non aumenterà.”

Lapidario in controtendenza: “La politica che si preoccupa della politica ha già perso in partenza”. La politica però continua a preoccuparsi.

Secondo Guido Crosetto, candidato Pdl alle primarie, “è tardi” per arginare Grillo. Ci sono “molte possibilità” che i 5 Stelle siano primo partito.

Al quale riconosce una capacità di usare la Rete a livello persuasivo sulla quale non si può sindacare: “Usa tutti i mezzi che ha, e non è colpa sua se gli altri non l’hanno fatto prima”. Però, “non accettabile che lui si opponga ai dibattiti”. Poi ammette: “Può essere che si voti a febbraio. Ma dovremmo cercare di non regalargli il vantaggio col Porcellum”.

Nichi Vendola: “L’intesa tra Antonio Di Pietro e Beppe Grillo è un principio di deflagrazione per Italia di Valori e la decisione del leader Idv è inaspettata e contraddice una serie di aperture. Ora sta scegliendo la strada del populismo. È un grave errore politico”.

Sorprendentemente il bersaniano Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd prova a guardare il bicchiere mezzo pieno: “Il movimento di Grillo è ambivalente. Ha anche tante energie positive e costruttive”.

E a proposito di potenza della tv, potenza della rete e capacità lecita o illecita di usare questi strumenti, ecco quel che scriveva ieri sul Foglio Giorgio Gori, lo spin doctor di Renzi, uno che da ex direttore di Mediaset di tv se ne intende: “Grillo non va in tv - e lancia anatemi verso chi dei suoi vi si concede - perché la tv è la tv che va regolarmente da Grillo”.

E poi cita la battuta di De Gaulle: “Niente rafforza l’autorità quanto il silenzio”.
camillobenso
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Re: Gli opportuniti IDV

Messaggio da camillobenso »

Andrea Orlando: “E’ una competizione impari”

Da il Fatto del 3.11.12


Grillo “non lo fermiamo”

5 Stelle. I partiti terrorizzati dalla sua avanzata
L’incubo del movimento come primo partito prende forma
I sondaggisti: Grillo+Idv possono arrivare al 30%
Per Mannheimer, Piepoli e Weber l’eventuale alleanza fra grillini e dipietristi potrebbe insidiare il Pd:
“Marcia inarrestabile: M5S cresce quasi al ritmo di un punto al mese”
Bersani: “ L’asse tra lui e Di Pietro non utile al Paese”

di Wanda Marra

Nella vita le cazzate le facciamo tutti, facciamo politica anche con quello che siamo. E confrontarsi con un fantasma, con uno che non ci mette la faccia, che decide lui quando apparire, in maniera imprevedibile, è una competizione impari”.

Andrea Orlando, responsabile Giustizia del Pd, giovane turco, sembra addirittura disarmato rispetto alla miscela esplosiva rappresentata da Grillo. “Stiamo facendo le primarie: è attraverso di loro che passa la nostra legittimazione”. Legittimazione dei partiti: ecco un’espressione entrata a pieno titolo nel dibattito politico. Così come “influenza” della Rete e nella Rete, alla quale ieri Claudio Tito su Repubblica dedicava un pezzo in cui si respirava l’attesa dell’Apocalisse.

D’altra parte, per dirla ancora con Orlando “la paura di un salto nel buio” è palpabile, soprattutto davanti a un fenomeno che mette insieme “consenso e reazione: una miscela esplosiva, come nel 92-93”. Dopo Berlusconi, Grillo.

Ecco, a sentir parlare politici di lungo corso, quello di Grillo sembra un incubo che diventa realtà. Il 5 Stelle può essere il primo partito? “In Sicilia l’ha dimostrato”, va al punto Roberto Rao, braccio destro di Casini. “Sarebbe interessante capire che succede con lui alla guida del paese: perché per ora ha sempre parlato come uno che mirava a fare l’opposizione”, dice ancora Orlando.

Uno scenario impensabile, appena fino a qualche giorno fa, quando i travagli dei Democratici - saldamente primo partito nei sondaggi - erano rappresentati più che altro dalla possibile vittoria di Renzi alle primarie.

“Renzi si muove dentro confini più stretti. Ma alla fine anche lui è un fenomeno di destrutturazione e la sua forza è fare a meno della storia”, spiega ancora Orlando. Additati al pubblico ludibrio come esponenti di una casta indifendibile, ineluttabilmente soggetti a perdere pezzi di consenso un po’ alla volta, i politici comunicano una sensazione d’impotenza.

PIER LUIGI BERSANI fa una considerazione che assomiglia a un monito di Napolitano: “Un'alleanza tra Grillo e Di Pietro non è utile nè come modello democratico nè come direzione di marcia per il paese”, dice, riferendosi alla trovata del leader genovese che in un Tweet ha lanciato Di Pietro al Quirinale.

Nei corridoi del Palazzo si commenta che in fondo è solo un modo per togliergli voti. E però, magari al Colle Tonino non ci va, ma i suoi voti i 5 Stelle se li prendono. Matteo Renzi contesta il metodo: “Non si decide il capo dello Stato con un Tweet”. E Matteo Richetti, tra i suoi fedelissimi, presidente dell’Assemblea regionale dell’Emilia Romagna ha un approccio più fattivo: “Se siamo in grado di dare risposte, il consenso di Grillo non aumenterà.”

Lapidario in controtendenza: “La politica che si preoccupa della politica ha già perso in partenza”. La politica però continua a preoccuparsi.

Secondo Guido Crosetto, candidato Pdl alle primarie, “è tardi” per arginare Grillo. Ci sono “molte possibilità” che i 5 Stelle siano primo partito.

Al quale riconosce una capacità di usare la Rete a livello persuasivo sulla quale non si può sindacare: “Usa tutti i mezzi che ha, e non è colpa sua se gli altri non l’hanno fatto prima”. Però, “non accettabile che lui si opponga ai dibattiti”. Poi ammette: “Può essere che si voti a febbraio. Ma dovremmo cercare di non regalargli il vantaggio col Porcellum”.

Nichi Vendola: “L’intesa tra Antonio Di Pietro e Beppe Grillo è un principio di deflagrazione per Italia di Valori e la decisione del leader Idv è inaspettata e contraddice una serie di aperture. Ora sta scegliendo la strada del populismo. È un grave errore politico”.

Sorprendentemente il bersaniano Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd prova a guardare il bicchiere mezzo pieno: “Il movimento di Grillo è ambivalente. Ha anche tante energie positive e costruttive”.

E a proposito di potenza della tv, potenza della rete e capacità lecita o illecita di usare questi strumenti, ecco quel che scriveva ieri sul Foglio Giorgio Gori, lo spin doctor di Renzi, uno che da ex direttore di Mediaset di tv se ne intende: “Grillo non va in tv - e lancia anatemi verso chi dei suoi vi si concede - perché la tv è la tv che va regolarmente da Grillo”.

E poi cita la battuta di De Gaulle: “Niente rafforza l’autorità quanto il silenzio”.
paolo11
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Re: Gli opportuniti IDV

Messaggio da paolo11 »

Certo che De Magistri mi ha molto deluso.E' quel personaggio che fece cadere il governo Prodi con Mastella.
Poi IDV lo candida alle Europee.Poi vuole fare il Sindaco.Poi vuole il movimento degli arancioni.Ne ha fatta di strada in breve tempo.
Caro Di Pietro.Ora scegli anche tu cittadini normali e incensurati che non abbiamo militato in nessun partito.
Allora Tu e Grillo, forse cambieremo questo paese.Visto che per i referendun ti sei sempre dato da fare.Mentre altri si accodavano dopo.
Ciao
Paolo11
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