Di Pietro

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
mariok

Re: Di Pietro

Messaggio da mariok »

Io non abbandonerò mai la nave IdV e rimarrò al suo comando fino alla fine, ovvero fino a quando non troveremo insieme una persona che lo farà con altrettanto amore e passione.
Questo passaggio mi ricorda un certo caimano. Per il resto mi sembra onestamente un po' patetico.

Caro Beppe, facciamo paura perchè siamo nel giusto

Caro Beppe,

hai visto che casino sta venendo fuori a seguito della mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano? E, soprattutto, del tuo successivo post in cui hai affermato che mi vedresti bene a fare il Presidente della Repubblica? “Troppa grazia Sant’Antonio”, direbbe mia sorella Concetta. E non mi pare proprio il caso di insistere. Però, il tuo paradosso ha certamente colto nel segno, se è vero, come è vero, che si è scatenato il mondo intero contro di noi.

Tutto l’establishment istituzionale ce l’ha con te per la tua proposta che reputano oscena. E, buona parte dei dirigenti “nominati” del mio partito, questi sì graziati da Sant’Antonio, se la sta facendo sotto temendo che una rinnovata accoppiata fra me e te metterebbe fuori automaticamente i riciclati, che pure si sono infilati nell’Italia dei Valori. Stiano tranquilli e sereni coloro che in Italia dei Valori ci sono venuti e ci stanno per amore e per passione di questo partito e di tutto il lavoro che abbiamo fatto insieme in questi anni (Travaglio in un esemplare editoriale di ieri ne ha fatto una sintesi meditata). Io non abbandonerò mai la nave IdV e rimarrò al suo comando fino alla fine, ovvero fino a quando non troveremo insieme una persona che lo farà con altrettanto amore e passione.

Certo, tutti quelli che nell’IdV, fino ad oggi, ne hanno approfittato e speravano di poterne approfittare ancora per riciclarsi, con abili manovre di trasformismo politico, fanno bene ad essere preoccupati. Perché sono effettivamente arrivati al capolinea all’interno del partito. E’ bene che costoro si preparino a traslocare altrove, giacché il Congresso prossimo venturo che ci aspetta non è, né può essere, riservato solo agli amici e agli amici degli amici. Insomma, a coloro che portano un mucchietto di tessere ogni tanto solo per assicurarsi una ricandidatura e una poltrona, sfruttando il lavoro e lo sforzo dei tanti, tantissimi militanti e dirigenti perbene che hanno fatto il loro dovere civico dentro il partito.

A costoro ribadisco: state sereni che l’IdV continuerà ad esistere e a lottare per le proprie battaglie di legalità e democrazia nel nostro Paese. Nessuno ha intenzione di ammainare la bandiera! Certo, quanto prima, e sicuramente in occasione del Congresso, toglieremo anche il mio nome dal simbolo ma questo solo perché, una volta eliminate le mele marce e i tanti “mosconi verdi” che erano saliti sul nostro carro, saremo tutti in grado di camminare a testa alta senza più il pericolo di coltellate alle spalle.

Quanto alla mia intervista di questa mattina su Il Fatto Quotidiano, i “soliti soloni”, soprattutto quelli presenti all’interno dell’IdV, mi chiedono di smentirne il contenuto e di rettificare il mio pensiero. E perché? Che cosa ho detto di male? Ho solo segnalato che l’azione di killeraggio politico in corso, su vari fronti, ai danni dell’IdV (da ultima quella realizzata da chi a Report ha dato informazioni false e documenti parziali e farlocchi, traendo così in inganno anche la sua conduttrice) sta scientemente delegittimando la nostra forza politica. Questo, allo specifico scopo di voler impedire al partito di raggiungere il quorum del 5% e così farlo restare fuori dal Parlamento nella prossima legislatura. Una riprova? Ebbene, in Parlamento stanno approvando una legge elettorale che prevede lo sbarramento del 5%, ad hoc solo per noi giacché per i partiti che si presenteranno all’interno della coalizione lo sbarramento è ridotto al 4% e per la Lega è previsto un diverso sbarramento se lo supera in almeno tre regioni e cioè quelle del Nord.

E’ evidente, quindi, che il regime partitocratico e dei poteri forti vuole che non ci sia più nemmeno una forza di opposizione all’interno del Parlamento e IdV ha dimostrato di sapersi opporre all’interno e fuori del Parlamento sia nei confronti del Governo Berlusconi che del Governo Monti. Nel corso dell’intervista ho poi aggiunto che – nel deprecato caso in cui l’IdV non dovesse riuscire a superare lo sbarramento del 5% (ma io e tutti noi dobbiamo batterci a morte per riuscirci) – mi auguravo, e mi auguro, che almeno in Parlamento ci possano andare tante persone perbene che ho visto nascere e crescere attorno al Movimento 5 Stelle. Sono ragazze e ragazzi puliti che, stufi pure loro, come noi, di stare ad aspettare che chi sta al Governo pensi un po’ al bene comune, si stanno rimboccando le maniche per occuparsi direttamente loro della cosa pubblica.

Una riprova? Guardate cosa è successo alle recenti elezioni siciliane: noi di IdV purtroppo non ce l’abbiamo fatta, ma quelli di M5S sì. Ed è un bene per la Sicilia che almeno loro ci siano riusciti ad entrare nel Consiglio regionale: così almeno ci sarà qualcuno che potrà controllare, informare e denunciare pubblicamente ciò che faranno i sempre soliti noti. E mi riferisco cioè a coloro che, durante la recente campagna elettorale, hanno fatto finta di correre l’uno contro l’altro, ma che da domani torneranno a governare insieme, ripetendo il copione di prima.

Caro Beppe, insomma e in conclusione: come mai una mia sola semplice e sincera intervista per elogiare il buon lavoro dei militanti di M5S e il tuo post di solidarietà alla mia persona hanno scatenato tanta preoccupazione? In fondo, io e te non ci siamo nemmeno sentiti, né parlati in questi giorni e men che meno abbiamo concordato, come invece qualcuno vorrebbe far credere, ciò che pubblicamente abbiamo affermato singolarmente. Sappiamo bene, tutti e due, che l’IdV e il M5S probabilmente andranno ognuno con il proprio simbolo al prossimo appuntamento elettorale. Ma ciò non toglie che sento il bisogno di ribadire il mio pensiero: rispetto ai tanti politici di professione, che hanno rovinato l’Italia in tutti questi anni, è un bene per il Paese che sia scoppiata la reazione della società civile. Una reazione che anche tu, Beppe, anzi soprattutto tu in questo periodo, hai saputo amalgamare e rappresentare.

Antonio Di Pietro
mariok

Re: Di Pietro

Messaggio da mariok »

De Magistris: “Non sufficiente rinnovamento Idv”



“Se Di Pietro capisce la voglia di politica che anima molti cittadini che hanno seguito i Cinque stelle può tornare a vincere, perché rispetto a loro ha una proposta politica più completa”. Così il sindaco di Napoli sulle ultime polemiche che hanno coinvolto il leader Idv dopo l’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano e dopo l’endorsement di Beppe Grillo che lo vorrebbe al Quirinale. “Antonio è un combattente, lui deve lottare – sostiene De Magistris – Anche se ultimamente non l’ho visto tonico”
Amadeus

Re: Di Pietro

Messaggio da Amadeus »

Di Pietro: 'Calunnie su di me no a killeraggio media'
Il leader Idv non si dimette e sul suo blog si rivolge a Maurizio Crozza lanciando "l'offensiva" delle carte per dimostrare che le accuse nei suoi confronti sono false
03 novembre, 16:03

ROMA, 3 NOV - Antonio Di Pietro non si dimette e sul suo blog si rivolge a Maurizio Crozza lanciando "l'offensiva" delle carte per dimostrare che le accuse nei suoi confronti sono false."Ci sono occasioni in cui bisogna non arretrare di un millimetro". "Non ci si piega ma si combatte a viso aperto, sapendo che presto o tardi la verità avrà la meglio".

uhm questa l'ho già sentita ma non ricordo chi l'ha detta... per circa 17 anni :|

"Se persino una persona come te, che a quelle logiche faziose non ha mai obbedito,contribuisce a divulgare, in perfetta buona fede, le bugie che sono state dette in questi giorni, è segno che la campagna di disinformazione e calunnia ha raggiunto davvero livelli molto allarmanti". Antonio Di Pietro si rivolge, sul suo blog, a Maurizio Crozza per criticare il "killeraggio mediatico" che si è scatenato contro di lui. "Sul mio conto, anzi sui miei conti, a te, come a milioni di altri italiani, sono state raccontate grandissime e sfacciate bugie. Ma, come ben sappiamo, una bugia ripetuta mille volte, amplificata da giornali e televisioni compiacenti, diventa una verità". Al comico, che lo aveva messo messo al centro di alcune sue gag, il leader Idv ricorda che "in Italia, come sai, non solo i politici rispondono agli interessi di fazione ma anche giornalisti, conduttori e persino uomini e donne di spettacolo si prestano spesso a operazioni di killeraggio per conto del padrino politico di turno". Quella delle bugie ripetute, prosegue Di Pietro, "é la legge su cui si basano tutte le campagne di calunnia e killeraggio politico e nessuno ci andava a nozze quanto Berlusconi. Pare - osserva - che abbia fatto scuola. A guidarli c'é anche la paura di una possibile alleanza del fronte dei non allineati a Monti e al governo della finanza e dei finanzieri".

"Io - sottolinea Di Pietro - non ho a disposizione televisioni e conduttori, anche perché l'Italia dei Valori è l'unico partito che abbia rinunciato a posti nel cda Rai, nelle reti Rai e nei Tg, mentre tutti gli altri lottizzavano a man bassa. Ho solo la forza della verità e della Rete, che ci permette di incrinare quel monopolio dell'informazione grazie al quale erano solo i padroni dei media a decidere cosa era vero e cosa falso". "Dunque, ho già iniziato a mettere in Rete una puntigliosa documentazione. Se hai un attimo - scrive, rivolto a Crozza - verifica di persona sul mio sito. Mai come in questo caso 'carta canta'". Di Pietro sottolinea di aver "dimostrato, con le visure catastali, che un modesto appartamento diviso in due e da me regalato nel 2008 ai miei figli Anna e Toto, a Milano, è diventato nella campagna di calunnia '15 case'. Ho messo a disposizione di chiunque i documenti che dimostrano come in quell'agguato travestito da inchiesta siano state fatte passare per mie proprietà marciapiedi, svincoli, strade di accesso e persino giardinetti pubblici. Ho chiarito, sempre con le visure catastali, che i due appartamenti di Bergamo, sui quali è stato sollevato un ennesimo polverone, sono in realtà un solo appartamento,acquistato a nome suo e dei nostri figli da mia moglie Susanna Mazzoleni, al termine di una carriera forense di notevole successo e che giustamente le ha fruttato meritati guadagni".
paolo11
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Re: Di Pietro

Messaggio da paolo11 »

Da mia sorella Concetta: “Tonino, fai il tuo dovere e pagane le conseguenze

(Montenero di Bisaccia 02.11.12)

Oggi è il “giorno dei morti”, e io sono appena arrivato a Montenero per far visita ai miei genitori che riposano al cimitero della Madonna di Bisaccia.

Approfitto di questo momento di pausa e di riflessione per rispondere ad alcune delle molte “perle” di disinformazione diffuse in questi giorni in merito ad un mio presunto e inesistente “ingente patrimonio immobiliare”. In verità, più che di disattenta informazione, trattasi di scientifica opera di killeraggio politico, portata avanti da chi vuole, a tutti i costi e da anni oramai, distruggere il mio nome e tentare di bloccare l’azione politica di Italia dei Valori, partito di cui sono stato il fondatore e sono ancora il Presidente.

Per oggi mi limito ad illustrare le proprietà immobiliari che fanno capo ai miei figli Anna ed Antonio Giuseppe (detto Toto). Il resto nei prossimi giorni.

Sui giornali e nelle televisioni sono stati attribuiti ad Anna ben 8 immobili e a Toto 7. Vale a dire “15 case”, almeno così è stato fatto credere sia in diverse trasmissioni radiotelevisive che da molti giornali. Immobili che, con artifizi linguistici e raggiri comunicativi, io avrei acquistato per loro con i soldi dei rimborsi elettorali ricevuti dal partito IdV, e anche di questo gli autori dovranno rispondere davanti alle competenti sedi giudiziarie.

La verità è ben diversa, come da estratto catastale che, qui di seguito, allego e che deve essere letto per intero senza fermarsi alla prima pagina, come fraudolentemente è stato fatto.

Certo, nella prima pagina della visura catastale, si legge che Anna è titolare di 7 fabbricati a Milano e Toto di altri 6. Risulta, inoltre, che entrambi siano intestatari di un ulteriore “fabbricato” a Bergamo (cfr. prima pagina della visura per Anna e della visura per Antonio Giuseppe).

Ma se si ha l’accortezza di “girare” le pagine successive delle singole visure catastali, ci si può facilmente rendere conto che, in realtà, i miei figli non sono affatto proprietari di “15 case” ma solo di due appartamentini, con annesso unico garage, entrambi siti al quarto piano di un condominio popolare di recente costruzione in zona Bovisa a Milano. Tutte le altre particelle immobiliari, indicate nell’estratto catastale, invece, altro non sono che “aree urbane” dell’intero condominio cedute al Comune di Milano per “servizi pubblici” (marciapiedi, parcheggi pubblici, svincoli e strade di accesso, giardinetti pubblici al servizio di tutta la collettività locale, etc.).

Ebbene sì, ai miei figli, Anna e Toto, ho in effetti donato, con atto notarile del 30 giugno 2008, un appartamento con annesso garage a Milano, immobile che in fase di costruzione e al momento del rogito ho fatto frazionare in due porzioni (fisicamente con un muro di cartongesso e catastalmente come da atto notarile) in modo che siano loro un domani a decidere se abitarci in due famiglie, oppure in una sola.

Ho pagato tale acquisto con miei proventi personali, frutto del mio lavoro, dei miei risparmi e dei miei investimenti…e, soprattutto, dei tanti risarcimento danni che, in tutti questi anni, ho ricevuto da parte di chi è stato condannato dall’Autorità giudiziaria competente per le continue e ripetute diffamazioni e calunnie commesse ai miei danni, al solo scopo di annientarmi professionalmente, dapprima come magistrato e poi come politico.

Ovviamente, ho pagato l’acquisto dell’appartamento in questione sempre e solo con assegni e/o bonifici bancari provenienti da miei esclusivi conti personali, come da documentazione già controllata e riscontrata una miriade di volte dalle competenti Autorità giudiziarie.

Quanto agli immobili di Bergamo che, dall’estratto catastale pure risultano intestati ad Anna e Toto, anche in questo caso una attenta e non preconcetta lettura dei documenti catastali permette facilmente di comprendere che non si tratta affatto di due appartamenti, ma di uno solo, peraltro cointestato non solo a loro due ma anche alla loro madre Avv. Susanna Mazzoleni (cioè mia moglie).

E, in effetti, trattasi dell’appartamento che mia moglie si è comprata, a coronamento del suo lavoro trentennale, e che ha voluto, appunto intestare oltre che a se stessa anche ai figli. Io, quindi, con questo acquisto non “c’azzecco” proprio nulla!

Ribadisco, al riguardo, che “mia moglie non è mia moglie”, come ingenuamente ho affermato alla giornalista di Report mai immaginando che questa frase sarebbe stata poi così fraudolentemente estrapolata dal contesto per farle assumere un significato diverso da quello che io intendevo dire in dialetto “dipietrese”. Significato che qui voglio specificare in lingua italiana (spero!) per non essere nuovamente travisato: l’avv. Susanna Mazzoleni è sì mia moglie ma va valutata e rispettata per quello che è, per ciò che vale e per il suo mestiere e non per il semplice fatto che sia mia moglie.

Susanna è una qualificata docente universitaria ed un’affermata professionista legale che lavora da oltre 30 anni (cioè da prima che io la conoscessi). Ha un proprio avviato studio legale e proviene da una benestante famiglia di professionisti bergamaschi (padre anch’egli avvocato e nonno notaio).

Insomma, Susanna Mazzoleni ha di suo e si è fatta da sola: quindi, ben poteva e può permettersi, dopo una vita di lavoro, di comprarsi un appartamento, intestandolo a sé e ai propri figli. Non aveva e non ha certo bisogno di me per attuare i suoi sogni, né me ne ha mai fatto richiesta.

Io e mia moglie pensavamo finora, e pensiamo tuttora, che utilizzare i nostri risparmi – frutto del nostro lavoro e dopo averci pagato tutte le tasse previste – per costruire un futuro migliore ai nostri figli fosse un comportamento da “buoni genitori”.

Ora ci ritroviamo con Anna e Toto che fanno fatica pure a uscire di casa perché si sentono mortificati per le accuse, gli insulti e le umiliazioni che arrivano sulle loro pagine Facebook, come se fossero dei riciclatori di professione di denaro sporco.

Anche per difendere il loro onore, non intendo arrendermi né indietreggiare e affronterò quest’ altra prova del destino con più determinazione di prima.

Lo devo alla mia famiglia ma anche alle migliaia di militanti di Italia dei Valori che hanno dato e stanno dando l’anima per il partito e che sono anche in queste ore intorno ai banchetti di raccolta delle firme per i 4 referendum contro la Casta e a favore dei diritti dei lavoratori.

Antonio Di Pietro


Allegati:

Elenco delle categorie catastali

Visure catastali Toto Di Pietro

Visure catastali Anna Di Pietro

(il resto delle visure nei prossimi giorni)
http://www.antoniodipietro.it/2012/11/d ... onseguenze
........................................................
Vedremo come andrà a finire con Report e la Gabanelli.
Ciao
Paolo11
mariok

Re: Di Pietro

Messaggio da mariok »

Abuso d'ufficio: indagato il cognato di Di Pietro

Bergamo, per il deputato Cimadoro si parla anche di concussione.

Gabriele Cimadoro.

C'è anche il parlamentare dell'Italia dei valori Gabriele Cimadoro, cognato di Antonio Di Pietro, fra le 54 persone indagate a Palazzago, in provincia di Bergamo.
La notizia è stata riportata domenica 4 novembre da L'Eco di Bergamo.
La procura di Bergamo ha avviato le indagini sui presunti favori di cui avrebbero goduto alcune licenze edilizie e su alcuni terreni che hanno cambiato destinazione d'uso all'interno del Piano di governo del territorio.
I reati ipotizzati vanno dall'abuso d'ufficio al falso ideologico e materiale, sino alla tentata concussione.
A Cimadoro è stato contestato il concorso nell'abuso d'ufficio.
PRESSIONI IN COMUNE. Per il pm Giancarlo Mancusi, avrebbe fatto pressioni in municipio per indirizzare alcune pratiche.
Cimadoro, titolare di una società immobiliare, è di Palazzago e in passato è stato assessore e consigliere comunale. Ma il pressing, per l'accusa, sarebbe avvenuto quando non aveva cariche comunali.
Domenica, 04 Novembre 2012

http://www.lettera43.it/cronaca/abuso-d ... 571023.htm
myriam
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Re: Di Pietro

Messaggio da myriam »

Uno dei peggiori curriculum: trasformismo e attaccamento alla poltrona

Biografia
Di professione agente immobiliare, è cognato di Antonio Di Pietro.
Esponente del Centro Cristiano Democratico, nel 1994 ne diventa segretario regionale in Lombardia[1]. Nel 1998 segue Clemente Mastella e aderisce all'Unione Democratica per la Repubblica. Successivamente, nel 1999, passa a I Democratici e diventa sottosegretario di Stato per l'Industria e Commercio durante il governo D'Alema II.
Nel 2000, insieme ad Antonio Di Pietro e ad Elio Veltri, è espulso dal partito dopo aver negato la fiducia al governo Amato II[2]; in seguito Cimadoro aderisce all'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro.
Nel 2006 si candida alle elezioni comunali di Palazzago, ma è sconfitto fermandosi al 37,7% dei voti[3].
Nel 2007 passa all'Italia dei Valori[4], per il quale è rieletto alla Camera nel 2008. Nel2009 si candida a presidente della provincia di Bergamo, piazzandosi al quarto posto con il 5,8% dei voti.


De Gregorio, Scipiloti e Razzi non li conosceva ( !) , ma il cognato lo conosceva, a anche bene.
Sinceramente certe scuse sono solo patetiche.
Ha ammesso di aver utilizzato i soldi della Borletti per scopi personali.
Come mai Prodi non ha pensato nemmeno per un momento che i soldi gli fossero stati dati
“per la sua bella faccia” ?
Sicuramente questa storia ( già pubblicata nel 2010 da Libero ) non è venuta fuori ora casualmente.
Ma , al di là di tutto, io da un politico pretendo ONESTA’ e TRASPARENZA, oltre che capacità.
E da uno che fa di queste caratteristiche la sua bandiera lo pretendo ancora di più.
Anche se non c’è niente di penalmente perseguibile, moralmente Di Pietro non è stato corretto.
Non è più credibile!
paolo11
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Re: Di Pietro

Messaggio da paolo11 »

Che Di Pietro stia sui c...i al PD ora lo sanno anche i sassi.
Che la tessa cosa di cui sopra fosse da parte pure di Berlusconi è risaputa.
Ora ragionateci sopra.
Non vi sembra una cosa programmata per togliere Di Pietro di mezzo?
Sicuramente lui procederà per vie legali.E spero che la Gabanelli o la RAI3 alla fine debbano pagare, come hanno dovuto fare altri.
Certo che la Gabanelli si è messa in una situazione che può pregiudicare la sua carriera futura.
Ciao
Paolo11
myriam
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Iscritto il: 24/02/2012, 21:23

Re: Di Pietro

Messaggio da myriam »

Paolo, sei così sicuro che la Gabanelli perderebbe un'eventuale causa per diffamazione?
paolo11
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Re: Di Pietro

Messaggio da paolo11 »

myriam ha scritto:Uno dei peggiori curriculum: trasformismo e attaccamento alla poltrona

Biografia
Di professione agente immobiliare, è cognato di Antonio Di Pietro.
Esponente del Centro Cristiano Democratico, nel 1994 ne diventa segretario regionale in Lombardia[1]. Nel 1998 segue Clemente Mastella e aderisce all'Unione Democratica per la Repubblica. Successivamente, nel 1999, passa a I Democratici e diventa sottosegretario di Stato per l'Industria e Commercio durante il governo D'Alema II.
Nel 2000, insieme ad Antonio Di Pietro e ad Elio Veltri, è espulso dal partito dopo aver negato la fiducia al governo Amato II[2]; in seguito Cimadoro aderisce all'Unione dei Democratici Cristiani e di Centro.
Nel 2006 si candida alle elezioni comunali di Palazzago, ma è sconfitto fermandosi al 37,7% dei voti[3].
Nel 2007 passa all'Italia dei Valori[4], per il quale è rieletto alla Camera nel 2008. Nel2009 si candida a presidente della provincia di Bergamo, piazzandosi al quarto posto con il 5,8% dei voti.

..........................................
De Gregorio, Scipiloti e Razzi non li conosceva ( !) , ma il cognato lo conosceva, a anche bene.
Sinceramente certe scuse sono solo patetiche.
Ha ammesso di aver utilizzato i soldi della Borletti per scopi personali.
Come mai Prodi non ha pensato nemmeno per un momento che i soldi gli fossero stati dati
“per la sua bella faccia” ?
Sicuramente questa storia ( già pubblicata nel 2010 da Libero ) non è venuta fuori ora casualmente.
Ma , al di là di tutto, io da un politico pretendo ONESTA’ e TRASPARENZA, oltre che capacità.
E da uno che fa di queste caratteristiche la sua bandiera lo pretendo ancora di più.
Anche se non c’è niente di penalmente perseguibile, moralmente Di Pietro non è stato corretto.
Non è più credibile!
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Cara Mirian.Per correttezza quel famoso dono della sig Borletti.1995
Ha fatto parte del pool di Mani pulite come sostituto procuratore della repubblica presso il tribunale di Milano; nel 1996 è entrato in politica, e nel 1998[1] ha fondato il movimento Italia dei Valori.
Qualcuno sopra lo aveva gia citata questa cosa.
Suo cognato?se la vedrà con i magistrati, mi sembra adulto e vacinato.
Anche report poteva SE voleva guardare ViKipedia nel 1995 Di Pietro era ancora Magistrato, quando gli furono dati quei soldi.
La furbata della Gabanelli poteva risparmiarsela.Nel far vedere Prodi, e fare il confronto.
Il nome di L'Ulivo si identifica, dal 1995 al 2004,
Ciao
Paolo11
myriam
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Iscritto il: 24/02/2012, 21:23

Re: Di Pietro

Messaggio da myriam »

Come la vedo io :

Suo cognato?se la vedrà con i magistrati, mi sembra adulto e vacinato.

Sì, è vero. Ma Di Pietro , che lo conosceva, non doveva imbarcarlo nell’IdV come non doveva imbarcare il figlio.

Quel famoso dono della sig Borletti.1995

Anche se nel 95 era ancora magistrato, non credo avesse bisogno di beneficenza ( tanto è vero che li ha investiti in immobili ) , né che questo fosse l’intento della contessa.

Mio padre, circa 30 anni fa, ereditò un piccolo appezzamento di terreno lasciatogli da una vecchietta, vedova e senza figli, alla quale lui per anni aveva fatto le dichiarazioni dei redditi e faccende simili.
Si trattò di un dono fatto sicuramente con il cuore e in piena volontà.
Dopo averlo saputo mio padre si recò immediatamente dal notaio e firmò la rinuncia all’eredità.
Non voleva che in paese qualcuno potesse insinuare che aveva approfittato della situazione.
E mio padre non era né un magistrato, né un politico né aveva nessun ruolo pubblico.
Ora , questa dignità sempre più rara da trovarsi a certi livelli, io la pretendo.
Mi dispiace , per me Di Pietro ha dimostrato, se non proprio di essere uguale agli altri ( e ce ne vuole!) di esserci molto vicino.
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