BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
>>Lo so ... sono contro corrente, ma mi sembra giusto che una forza (chiunque sia) che ha meno del 40% non possa avere il 50% in Parlamento ...
Non sei contro corrente. Anch'io sono d'accordo.
SULLA TEORIA.
Il fatto rimane, pero`, che la nuova legge avrebbe dovuto garantire governabilita`, rappresentanza,
bassi costi della campagna, trasparenza, pulizia.
E invece lor signori per imporre Monti, stanno preparando il terreno allo stallo post-elettorale.
Alla faccia del cinismo.
Fossi un elettore del PD, fra Renzi, Ichini, Fioroni e Casini, penserei a mettere il voto al sicuro in SEL.
SEL avra` pure dei limiti come contenitore politico.
Ma l'alternativa e` votare PD e il giorno dopo trovarsi a rivotare la fiducia a Polillo e Fornero.
Stavolta per governare non 18 mesi, ma 5 anni.
5 anni di schiacciamento del lavoro dipendente e di tolleranza verso evasori, caste e sfruttatori vari.
Meditate, gente.
Ciao.
soloo42000
Non sei contro corrente. Anch'io sono d'accordo.
SULLA TEORIA.
Il fatto rimane, pero`, che la nuova legge avrebbe dovuto garantire governabilita`, rappresentanza,
bassi costi della campagna, trasparenza, pulizia.
E invece lor signori per imporre Monti, stanno preparando il terreno allo stallo post-elettorale.
Alla faccia del cinismo.
Fossi un elettore del PD, fra Renzi, Ichini, Fioroni e Casini, penserei a mettere il voto al sicuro in SEL.
SEL avra` pure dei limiti come contenitore politico.
Ma l'alternativa e` votare PD e il giorno dopo trovarsi a rivotare la fiducia a Polillo e Fornero.
Stavolta per governare non 18 mesi, ma 5 anni.
5 anni di schiacciamento del lavoro dipendente e di tolleranza verso evasori, caste e sfruttatori vari.
Meditate, gente.
Ciao.
soloo42000
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
>>Ma quando lo impareranno questi personaggi in cerca d'autore del PD?
Dobbiamo non votarli, non pretendere che "imparino".
Sono tutti adulti e vaccinati.
E quello che vediamo noi, lo vedono anche loro.
Se cosi` non e`, o sono "stolti" o sono in "malafede".
In entrambi casi NON VANNO VOTATI.
E` l'unica.
Ciao.
soloo42000
Dobbiamo non votarli, non pretendere che "imparino".
Sono tutti adulti e vaccinati.
E quello che vediamo noi, lo vedono anche loro.
Se cosi` non e`, o sono "stolti" o sono in "malafede".
In entrambi casi NON VANNO VOTATI.
E` l'unica.
Ciao.
soloo42000
Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Mi dispiace che non c'è più filippo. Secondo me la posizione più corretta sulla legge elettorale è quella dei radicali.
E' indecente, oltre che contro le direttive europee, che si riscriva la legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni, con in mano i sondaggi per vedere quella che conviene o non conviene a ciascun partito.
Legge Elettorale - Turco: Napolitano come un satrapo mesopotamico
06/11/2012
"Trovo incredibile l'uscita di oggi del presidente Monti a proposito di legge elettorale. Il suo e' un Governo tecnico. Penso che un'uscita del genere non puo' che essere dettata da una predisposizione naturale del presidente della Repubblica a fare ormai il satrapo mesopotamico". Lo ha detto a Radio Radicale il deputato radicale Maurizio Turco, giunto al cinquantesimo giorno di sciopero della fame.
"Quindici giorni fa ho scritto a Napolitano per segnalargli il fatto che esiste una disposizione del consiglio d'Europa che impedisce di cambiare la legge elettorale nell'ultimo anno prima delle elezioni- spiega- e ancor piu' della disposizione ci sono le motivazioni del perche' questo principio fa parte dei cardini del Consiglio d'Europa, e la Corte europea dei diritti dell'uomo lo riconosce come uno dei principi fondanti nel rispetto dei diritti umani fondamentali. A leggere i giornali, e' incredibile come coloro che dovrebbero essere la parte che dovrebbe fare lo sforzo di assumersi queste responsabilita' fanno invece fina di niente", ha concluso.
http://www.radicali.it/comunicati/20121 ... sopotamico
E' indecente, oltre che contro le direttive europee, che si riscriva la legge elettorale a pochi mesi dalle elezioni, con in mano i sondaggi per vedere quella che conviene o non conviene a ciascun partito.
Legge Elettorale - Turco: Napolitano come un satrapo mesopotamico
06/11/2012
"Trovo incredibile l'uscita di oggi del presidente Monti a proposito di legge elettorale. Il suo e' un Governo tecnico. Penso che un'uscita del genere non puo' che essere dettata da una predisposizione naturale del presidente della Repubblica a fare ormai il satrapo mesopotamico". Lo ha detto a Radio Radicale il deputato radicale Maurizio Turco, giunto al cinquantesimo giorno di sciopero della fame.
"Quindici giorni fa ho scritto a Napolitano per segnalargli il fatto che esiste una disposizione del consiglio d'Europa che impedisce di cambiare la legge elettorale nell'ultimo anno prima delle elezioni- spiega- e ancor piu' della disposizione ci sono le motivazioni del perche' questo principio fa parte dei cardini del Consiglio d'Europa, e la Corte europea dei diritti dell'uomo lo riconosce come uno dei principi fondanti nel rispetto dei diritti umani fondamentali. A leggere i giornali, e' incredibile come coloro che dovrebbero essere la parte che dovrebbe fare lo sforzo di assumersi queste responsabilita' fanno invece fina di niente", ha concluso.
http://www.radicali.it/comunicati/20121 ... sopotamico
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Sgombriamo subito il campo da eventuali equivoci, anch’io sono d’accordo con l’osservazione di lucfig.
Ma vorrei doverosamente fare osservare che in questo caso, come in tutti gli altri che si stanno discutendo sul forum, si parte dal presupposto che questi siano tempi normali dove si possono fare ragionamenti ed osservazioni normali senza tenere conto che siamo all’interno del transitorio che ci sta portando dalla Seconda alla Terza Repubblica con tutti gli annessi e connessi consequenziali.
Gli atti vanno valutati per quelli che sono.
Nella fase di caduta dell’intera classe politica, definita nel marzo scorso da Gustavo Zagrebelsky, fallita, ognuno cerca di salvarsi come può per essere trasbordato nella Terza Repubblica.
Ognuno gioca la sua partita e davanti a sondaggi che danno il Pd + Sel intorno al 36 %, le destre hanno giocato la loro carta preferendo una nuova ammucchiata sotto la guida di Monti, piuttosto che si conceda un premio di maggioranza alla finta sinistra di Bersani e alla sinistra di Vendola.
Naturalmente condita dalla solita buffonata di aver fatto risorgere er sor Cicoria che racconta la palla dell’argine a Grillo.
Visto che siamo in una pallocrazia, le elezioni siciliane hanno visto concordi tutti i sondaggisti di destra e di sinistra da Piepoli a Mannehimer a Weber, in cui alle elezioni del 2013 non andranno a votare 8 milioni di italiani e che Grillo potrebbe raggiungere una quota del 25 – 30 %.
Quindi quella di Rutelli è una palla perché è evidente verso chi è rivolto il danno.
Tanto che Il Fatto stamani in prima pagina titola:
Superporcata: Risorge l’alleanza Pdl- Udc-Lega
Truffa contro Pd e Grillo
così vince Monti senza candidarsi
Il tutto ovviamente con l’appoggio dei poteri forti.
Ma vorrei doverosamente fare osservare che in questo caso, come in tutti gli altri che si stanno discutendo sul forum, si parte dal presupposto che questi siano tempi normali dove si possono fare ragionamenti ed osservazioni normali senza tenere conto che siamo all’interno del transitorio che ci sta portando dalla Seconda alla Terza Repubblica con tutti gli annessi e connessi consequenziali.
Gli atti vanno valutati per quelli che sono.
Nella fase di caduta dell’intera classe politica, definita nel marzo scorso da Gustavo Zagrebelsky, fallita, ognuno cerca di salvarsi come può per essere trasbordato nella Terza Repubblica.
Ognuno gioca la sua partita e davanti a sondaggi che danno il Pd + Sel intorno al 36 %, le destre hanno giocato la loro carta preferendo una nuova ammucchiata sotto la guida di Monti, piuttosto che si conceda un premio di maggioranza alla finta sinistra di Bersani e alla sinistra di Vendola.
Naturalmente condita dalla solita buffonata di aver fatto risorgere er sor Cicoria che racconta la palla dell’argine a Grillo.
Visto che siamo in una pallocrazia, le elezioni siciliane hanno visto concordi tutti i sondaggisti di destra e di sinistra da Piepoli a Mannehimer a Weber, in cui alle elezioni del 2013 non andranno a votare 8 milioni di italiani e che Grillo potrebbe raggiungere una quota del 25 – 30 %.
Quindi quella di Rutelli è una palla perché è evidente verso chi è rivolto il danno.
Tanto che Il Fatto stamani in prima pagina titola:
Superporcata: Risorge l’alleanza Pdl- Udc-Lega
Truffa contro Pd e Grillo
così vince Monti senza candidarsi
Il tutto ovviamente con l’appoggio dei poteri forti.
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
E' evidente che ha una ragione forte la norma che vieta di fare la legge elettorale alla vigilia di elezioni.
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Il premio di ...minoranza.
Montano la rabbia e la frustrazione nel Pd mentre si materializza lo spettro di un altro 2005,
un altro accordo su una legge elettorale fatta su misura per danneggiare il centrosinistra.
Ci sono motivi politici e tecnici per respingere la soluzione votata ieri in senato.
Sul versante tecnico, Roberto D’Alimonte segnala l’eccesso della soglia del 42,5 per cento per il premio di maggioranza.
Sul piano politico torna il dubbio, molto presente nel Pd, sull’affidabilità di Casini.
Il tema è noto:
l’Udc è più che disposta a sostenere un governo coi democratici;
a patto però di limitarne la forza e di tenere aperta la porta a ogni interlocuzione a destra (Berlusconi escluso).
La reiterata citazione di un Monti bis è solo la metafora di un disegno che colloca comunque Casini al centro di ogni quadro politico.
Nel tornare a far blocco con Pdl e Lega, l’Udc sa di provocare pesantemente Bersani.
È il preavviso di quanto sarà aspra la strada per palazzo Chigi.
Purtroppo però per il Pd è anche lo scotto da pagare a una dimensione elettorale e a una politica delle alleanze entrambe insufficienti a ottenere ciò che si rivendica come un diritto:
il governo, un governo pienamente politico non delegato a figure tecniche né frutto di coalizioni innaturali.
È comunque insopportabile che le regole del gioco siano definite da partiti che tuttora possono fare maggioranza in parlamento, ma nel paese valgono tutti insieme il 20 per cento:
praticamente stanno assegnandosi un premio di minoranza.
Nessuno a cominciare dal capo dello stato, severo ed esigente in materia di riforma elettorale, può trascurare questo aspetto.
Napolitano giocherà un ruolo decisivo nei passaggi di questa vicenda, tutt’altro che chiusa.
Lui per primo sa che con la logica di esclusione praticata ieri si fila diritti verso le urne a cavallo del Porcellum.
Stefano Menichini
http://www.europaquotidiano.it/dettagli ... _minoranza
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Caro soloo42000.Sono indeciso se votare Grillo.Oppure sostenere Di Pietro.Dopo quello che gli stanno facendo.soloo42000 ha scritto:>>Ma quando lo impareranno questi personaggi in cerca d'autore del PD?
Dobbiamo non votarli, non pretendere che "imparino".
Sono tutti adulti e vaccinati.
E quello che vediamo noi, lo vedono anche loro.
Se cosi` non e`, o sono "stolti" o sono in "malafede".
In entrambi casi NON VANNO VOTATI.
E` l'unica.
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soloo42000
Ciao
Paolo11
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Monsignor Bunga Bunga
Legge elettorale, Casini: ‘Il Pd è ridicolo se pensa di governare col 30 per cento’
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/ ... to/210006/
“Un blitz? Se non fosse ridicolo sarebbe tragico”. Pier Ferdinando Casini, leader Udc, commenta l’ira del Pd per la rottura sulla legge elettorale. “E’ lunare – afferma a margine di un convegno a Roma – si è discusso per 4 o 5 mesi, proprio con il Pd, dell’ipotesi di un premio di maggioranza al partito di maggioranza relativa e di un tetto, che la Corte Costituzionale ha chiesto. Il problema – continua – ora è quello che si vuole: il 55% dei seggi con il 30%? Chi lo vuole alzi la mano: io no”. “Leggo sui giornali – prosegue Casini – di organigrammi e caselle che qualcuno ipotizza. A me non interessano posti e organigrammi. Gli altri pensino a se, a me ci penso io: nessuno mi compra con i posti, non sono stato interessato in passato e non lo sarò in futuro. A me – conclude – non importa nulla di giochini e caselle: questo va su, l’altro va giù”
di Manolo Lanaro
7 novembre 2012
Legge elettorale, Casini: ‘Il Pd è ridicolo se pensa di governare col 30 per cento’
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2012/11/ ... to/210006/
“Un blitz? Se non fosse ridicolo sarebbe tragico”. Pier Ferdinando Casini, leader Udc, commenta l’ira del Pd per la rottura sulla legge elettorale. “E’ lunare – afferma a margine di un convegno a Roma – si è discusso per 4 o 5 mesi, proprio con il Pd, dell’ipotesi di un premio di maggioranza al partito di maggioranza relativa e di un tetto, che la Corte Costituzionale ha chiesto. Il problema – continua – ora è quello che si vuole: il 55% dei seggi con il 30%? Chi lo vuole alzi la mano: io no”. “Leggo sui giornali – prosegue Casini – di organigrammi e caselle che qualcuno ipotizza. A me non interessano posti e organigrammi. Gli altri pensino a se, a me ci penso io: nessuno mi compra con i posti, non sono stato interessato in passato e non lo sarò in futuro. A me – conclude – non importa nulla di giochini e caselle: questo va su, l’altro va giù”
di Manolo Lanaro
7 novembre 2012
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Scherzi da prete - 1
Da il Fatto 07.11.12
Legge elettorale. Urlano contro Grillo per fermare Bersani
Accordo Pdl-Lega-Udc e volata lanciata a Monti: premio a chi supera il 42,5%
I Democratici non ci stanno
di C.Pe.
L’attacco è arrivato da lontano, dall’estremo Oriente. Ha aspettato di atterrare dall’altra parte del mondo, Mario Monti, per richiamare all’ordine i senatori sulla legge elettorale, dopo aver a lungo conversato con il Quirinale, fin qui inascoltato dal Parlamento. E come ogni buon maestro che si rispetti, ha dato un aut aut ai suoi allievi: o la legge la cambiate voi, o la cambio io, con un decreto. “Tecnicamente – ha detto Monti – il governo potrebbe intervenire, ma è auspicabile che siano i partiti a cambiare l’attuale sistema di voto”.
É BASTATA mezza giornata perché, fiutata l’aria, i partiti si riorganizzassero. In commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, dove la bozza di riforma si era arenata, Pdl, Lega e Udc hanno approvato con un blitz un emendamento proposto da Francesco Rutelli: soglia del 42,5% perché la coalizione vincente possa incassare il premio di maggioranza del 12,5%.
Il Pd è stato preso alla sprovvista ed è l’unico che ha qualcosa da perderci. Un’alleanza tra i democratici e Sel è stimata al 35-37%.
Nella migliore delle ipotesi può raggiungere il 40%, mentre la soglia più alta è un’utopia per chiunque.
Ma se nessuno raggiunge il premio, nessuno può governare il Paese. Tranne uno, ovviamente: Mario Monti.
Lo stesso che ieri mattina ha chiesto una modifica urgente della legge, salvo farla lui stesso.
“Sia chiaro – ha risposto il segretario Pier Luigi Bersani – che se ci si ferma a oggi noi non ci stiamo. Non per noi ma per l’Italia. Questo impianto va profondamente aggiustato”. Nessuno pensi, è l’avvertimento del Pd, di introdurre arbitrariamente un metodo che porti al pareggio come viatico al Monti bis. Il premier in carica è l’unico che potrebbe provare a guidare un paese senza maggioranza. Ed è l’unico vero sfidante di Bersani, senza bisogno di fare primarie o presentarsi alle elezioni.
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Ma la scusa addotta dai promotori della modifica è un’altra: abbiamo paura di Beppe Grillo. Fino a qualche giorno fa nessuno l’avrebbe confessato, nel timore degli attacchi da parte del comico genovese.
Ma se i nemici da battere diventano due, allora meglio attaccare quello sulla carta più debole (Grillo) per uccidere anche l’altro (Bersani).
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“Una soglia significativa è la condizione base per evitare avventure – ha dichiarato Rutelli – in Sicilia il primo partito è stato quello di Grillo e la prima coalizione quella di centrosinistra. Occorre una soglia alta per avere un premio di maggioranza per governare, altrimenti il rischio è che il primo partito che ottiene il premio è Grillo. Ed è un rischio molto alto”.
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Insomma, guai far governare chi vince le elezioni. Meglio approvare un proporzionale corretto (con premio alla coalizione del 12,5% vincolato al raggiungimento del 42,5%, preferenze e soglia di sbarramento al 5%) per frammentare a dovere l’offerta politica e restituire ai centristi il loro ruolo di ago della bilancia, scippato dal sistema bipolare.
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L’Idv si è allineata al no del Pd, quasi a voler tendere la mano nella speranza che si riapra la possibilità di un’alleanza. Per Pier Ferdinando Casini “il testo è migliorabile. Bisognava trovare un punto, altrimenti non se ne usciva”. E a proposito della contrarietà del Pd osserva: “Ci sono reazioni di facciata e altre di sostanza. A me interessano le seconde”. Poi aggiunge che la decisione non ha nulla a che vedere con il Monti-Bis: “Cosa c’entra questo? ” chiede.
A RISPONDERGLI ci pensa Arturo Parisi: “Se di fronte alla reazione del Pd, Casini, che di Bersani e D’Alema è da sempre il principale alleato, dice che ‘ci sono reazioni di facciata e reazioni di sostanza’ è perchè ha le sue ragioni. Ho tuttavia paura che la vicenda della legge elettorale che Casini descrive come una commedia vada volgendo pian piano verso la tragedia. Quello che ancora non è chiaro è se ci si è alleati con l’Udc per tornare al passato, o se si torna al passato per allearsi con l’Udc”.
L’unico punto di contatto tra Pd e Pdl è l’ipotesi che il relatore Lucio Malan presenti a suo nome una modifica come quella proposta da Roberto D’Alimonte, ovvero l’aggiunta alla soglia già votata del 42,5% un “premietto” di aggregazione al primo partito. Ma manca ancora l’accordo sulla percentuale. E le possibilità di dialogo si assottigliano sempre di più allungando la vita al Porcellum.
Da il Fatto 07.11.12
Legge elettorale. Urlano contro Grillo per fermare Bersani
Accordo Pdl-Lega-Udc e volata lanciata a Monti: premio a chi supera il 42,5%
I Democratici non ci stanno
di C.Pe.
L’attacco è arrivato da lontano, dall’estremo Oriente. Ha aspettato di atterrare dall’altra parte del mondo, Mario Monti, per richiamare all’ordine i senatori sulla legge elettorale, dopo aver a lungo conversato con il Quirinale, fin qui inascoltato dal Parlamento. E come ogni buon maestro che si rispetti, ha dato un aut aut ai suoi allievi: o la legge la cambiate voi, o la cambio io, con un decreto. “Tecnicamente – ha detto Monti – il governo potrebbe intervenire, ma è auspicabile che siano i partiti a cambiare l’attuale sistema di voto”.
É BASTATA mezza giornata perché, fiutata l’aria, i partiti si riorganizzassero. In commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama, dove la bozza di riforma si era arenata, Pdl, Lega e Udc hanno approvato con un blitz un emendamento proposto da Francesco Rutelli: soglia del 42,5% perché la coalizione vincente possa incassare il premio di maggioranza del 12,5%.
Il Pd è stato preso alla sprovvista ed è l’unico che ha qualcosa da perderci. Un’alleanza tra i democratici e Sel è stimata al 35-37%.
Nella migliore delle ipotesi può raggiungere il 40%, mentre la soglia più alta è un’utopia per chiunque.
Ma se nessuno raggiunge il premio, nessuno può governare il Paese. Tranne uno, ovviamente: Mario Monti.
Lo stesso che ieri mattina ha chiesto una modifica urgente della legge, salvo farla lui stesso.
“Sia chiaro – ha risposto il segretario Pier Luigi Bersani – che se ci si ferma a oggi noi non ci stiamo. Non per noi ma per l’Italia. Questo impianto va profondamente aggiustato”. Nessuno pensi, è l’avvertimento del Pd, di introdurre arbitrariamente un metodo che porti al pareggio come viatico al Monti bis. Il premier in carica è l’unico che potrebbe provare a guidare un paese senza maggioranza. Ed è l’unico vero sfidante di Bersani, senza bisogno di fare primarie o presentarsi alle elezioni.
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Ma la scusa addotta dai promotori della modifica è un’altra: abbiamo paura di Beppe Grillo. Fino a qualche giorno fa nessuno l’avrebbe confessato, nel timore degli attacchi da parte del comico genovese.
Ma se i nemici da battere diventano due, allora meglio attaccare quello sulla carta più debole (Grillo) per uccidere anche l’altro (Bersani).
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“Una soglia significativa è la condizione base per evitare avventure – ha dichiarato Rutelli – in Sicilia il primo partito è stato quello di Grillo e la prima coalizione quella di centrosinistra. Occorre una soglia alta per avere un premio di maggioranza per governare, altrimenti il rischio è che il primo partito che ottiene il premio è Grillo. Ed è un rischio molto alto”.
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Insomma, guai far governare chi vince le elezioni. Meglio approvare un proporzionale corretto (con premio alla coalizione del 12,5% vincolato al raggiungimento del 42,5%, preferenze e soglia di sbarramento al 5%) per frammentare a dovere l’offerta politica e restituire ai centristi il loro ruolo di ago della bilancia, scippato dal sistema bipolare.
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L’Idv si è allineata al no del Pd, quasi a voler tendere la mano nella speranza che si riapra la possibilità di un’alleanza. Per Pier Ferdinando Casini “il testo è migliorabile. Bisognava trovare un punto, altrimenti non se ne usciva”. E a proposito della contrarietà del Pd osserva: “Ci sono reazioni di facciata e altre di sostanza. A me interessano le seconde”. Poi aggiunge che la decisione non ha nulla a che vedere con il Monti-Bis: “Cosa c’entra questo? ” chiede.
A RISPONDERGLI ci pensa Arturo Parisi: “Se di fronte alla reazione del Pd, Casini, che di Bersani e D’Alema è da sempre il principale alleato, dice che ‘ci sono reazioni di facciata e reazioni di sostanza’ è perchè ha le sue ragioni. Ho tuttavia paura che la vicenda della legge elettorale che Casini descrive come una commedia vada volgendo pian piano verso la tragedia. Quello che ancora non è chiaro è se ci si è alleati con l’Udc per tornare al passato, o se si torna al passato per allearsi con l’Udc”.
L’unico punto di contatto tra Pd e Pdl è l’ipotesi che il relatore Lucio Malan presenti a suo nome una modifica come quella proposta da Roberto D’Alimonte, ovvero l’aggiunta alla soglia già votata del 42,5% un “premietto” di aggregazione al primo partito. Ma manca ancora l’accordo sulla percentuale. E le possibilità di dialogo si assottigliano sempre di più allungando la vita al Porcellum.
Ultima modifica di camillobenso il 08/11/2012, 1:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: BLITZ SULLA LEGGE ELETTORALE
Scherzi da prete - 2
Da il Fatto 07.11.12
L’intervista: Matteo Orfini
“Con Casini c’è un problema”
Risponde al telefono dall’automobile. “Un attimo che accosto, ero a un incontro a Narni, ora sto andando a Umbertide, il novantesimo appuntamento pubblico in centodieci giorni”. Non si risparmia Matteo Orfini, responsabile Cultura e informazione del Partito democratico, nella sua campagna elettorale a favore di Pier Luigi Bersani. Ma la corsa verso Palazzo Chigi del segretario potrebbe subire uno stop se modificassero la legge elettorale.
Orfini, c’è un accordo per far fuori Bersani?
Di certo c’è un netto segno di irresponsabilità. Nel momento di massimo distacco dei cittadini dalla politica, invece di riconoscere l’esigenza di cambiare la legge partendo dagli interessi del Paese si fanno interessi di parte.
Quale parte?
Quella di chi, ogni volta che rischia di perdere, cerca di limitare la sconfitta.
Questa volta l’iniziativa non è guidata solo da Pdl e Lega, ma anche dai potenziali alleati dell’Udc.
È evidente che c’è un vulnus politico. Non solo nei confronti del Pdl da cui ci aspettiamo un passo indietro per continuare a dialogare, ma l’Udc sta facendo un grave errore.
Bersani ha detto basta dialogo sulla legge. È uno stop anche all’alleanza con Casini?
Anteporre gli interessi di parte a quelli del paese non fa onore a Casini. Siamo tutti chiamati alla responsabilità e alla soluzione della crisi con un dialogo tra progressisti e moderati, ma se si dimenticano di esserlo, per fare accordi con i “genitori” del Porcellum, si crea un grave problema.
Con questa legge vi conviene fare una nuova Unione per andare al governo, recuperando quel che resterà dell’Idv e dei movimenti?
Se fosse approvata chiederemo agli elettori di darci la forza di raggiungere quota 42,5% con la coalizione con cui ci siamo impegnati programmaticamente, quella che sta facendo le primarie, senza costruire baracconi inutili.
E l’Api, promotrice dell’emendamento, presente alle primarie con Bruno Tabacci?
Tabacci si presenta come personalità indipendente del centrosinistra, non esiste nessuna alleanza con il partito di Rutelli. Il Pd non è un hotel con le porte girevoli. Chi ha fatto scelte diverse sia coerente.
Rutelli ha detto che non ce l’ha con Bersani, l’innalzamento del premio è contro Beppe Grillo.
Sono comportamenti che non fanno altro che amplificare la forza del messaggio di Grillo. Lucrare vantaggi senza avere consensi crea solo frammentazione e ingovernabilità.
Non sarà una legge “ad personam” per Mario Monti?
Se il paese è ingovernabile lo è per chiunque, anche per lui. Non gli serve una maggioranza che metta veti su tutto. Con questa ipotesi si produce un proporzionale puro, senza i correttivi che esistono in tutti i paesi moderni, che darà solo frammentazione e proliferazione di liste e partiti per evitare che qualcuno raggiunga il premio.
La legge è ancora al Senato, è possibile che la Camera l’affossi?
Noi speriamo di no e auspichiamo un passo indietro di Pdl e Udc e la riapertura della discussione sulla base di un ragionamento serio e di un premio che garantisca la governabilità.
Il deputato democratico Roberto Giachetti, dall’alto dei suoi 65 giorni di sciopero della fame, è convinto che si rivoterà con il Porcellum.
Qualora ci fosse ancora quella legge sarà necessario fare le primarie per scegliere i candidati senza nominarli dall’alto. Il Pd è l’unico partito che ha deciso di farlo, neanche Grillo, che si riempie la bocca di democrazia diretta, l’ha ancora annunciato.
Ci sarà il Porcellum se si voterà anticipatamente. Lei non è mai stato contrario.
Ho detto che non è un’eresia, ma spero che questo governo arrivi a fine legislatura.
Chi sarà il prossimo presidente del Consiglio?
Bersani, naturalmente.
Da il Fatto 07.11.12
L’intervista: Matteo Orfini
“Con Casini c’è un problema”
Risponde al telefono dall’automobile. “Un attimo che accosto, ero a un incontro a Narni, ora sto andando a Umbertide, il novantesimo appuntamento pubblico in centodieci giorni”. Non si risparmia Matteo Orfini, responsabile Cultura e informazione del Partito democratico, nella sua campagna elettorale a favore di Pier Luigi Bersani. Ma la corsa verso Palazzo Chigi del segretario potrebbe subire uno stop se modificassero la legge elettorale.
Orfini, c’è un accordo per far fuori Bersani?
Di certo c’è un netto segno di irresponsabilità. Nel momento di massimo distacco dei cittadini dalla politica, invece di riconoscere l’esigenza di cambiare la legge partendo dagli interessi del Paese si fanno interessi di parte.
Quale parte?
Quella di chi, ogni volta che rischia di perdere, cerca di limitare la sconfitta.
Questa volta l’iniziativa non è guidata solo da Pdl e Lega, ma anche dai potenziali alleati dell’Udc.
È evidente che c’è un vulnus politico. Non solo nei confronti del Pdl da cui ci aspettiamo un passo indietro per continuare a dialogare, ma l’Udc sta facendo un grave errore.
Bersani ha detto basta dialogo sulla legge. È uno stop anche all’alleanza con Casini?
Anteporre gli interessi di parte a quelli del paese non fa onore a Casini. Siamo tutti chiamati alla responsabilità e alla soluzione della crisi con un dialogo tra progressisti e moderati, ma se si dimenticano di esserlo, per fare accordi con i “genitori” del Porcellum, si crea un grave problema.
Con questa legge vi conviene fare una nuova Unione per andare al governo, recuperando quel che resterà dell’Idv e dei movimenti?
Se fosse approvata chiederemo agli elettori di darci la forza di raggiungere quota 42,5% con la coalizione con cui ci siamo impegnati programmaticamente, quella che sta facendo le primarie, senza costruire baracconi inutili.
E l’Api, promotrice dell’emendamento, presente alle primarie con Bruno Tabacci?
Tabacci si presenta come personalità indipendente del centrosinistra, non esiste nessuna alleanza con il partito di Rutelli. Il Pd non è un hotel con le porte girevoli. Chi ha fatto scelte diverse sia coerente.
Rutelli ha detto che non ce l’ha con Bersani, l’innalzamento del premio è contro Beppe Grillo.
Sono comportamenti che non fanno altro che amplificare la forza del messaggio di Grillo. Lucrare vantaggi senza avere consensi crea solo frammentazione e ingovernabilità.
Non sarà una legge “ad personam” per Mario Monti?
Se il paese è ingovernabile lo è per chiunque, anche per lui. Non gli serve una maggioranza che metta veti su tutto. Con questa ipotesi si produce un proporzionale puro, senza i correttivi che esistono in tutti i paesi moderni, che darà solo frammentazione e proliferazione di liste e partiti per evitare che qualcuno raggiunga il premio.
La legge è ancora al Senato, è possibile che la Camera l’affossi?
Noi speriamo di no e auspichiamo un passo indietro di Pdl e Udc e la riapertura della discussione sulla base di un ragionamento serio e di un premio che garantisca la governabilità.
Il deputato democratico Roberto Giachetti, dall’alto dei suoi 65 giorni di sciopero della fame, è convinto che si rivoterà con il Porcellum.
Qualora ci fosse ancora quella legge sarà necessario fare le primarie per scegliere i candidati senza nominarli dall’alto. Il Pd è l’unico partito che ha deciso di farlo, neanche Grillo, che si riempie la bocca di democrazia diretta, l’ha ancora annunciato.
Ci sarà il Porcellum se si voterà anticipatamente. Lei non è mai stato contrario.
Ho detto che non è un’eresia, ma spero che questo governo arrivi a fine legislatura.
Chi sarà il prossimo presidente del Consiglio?
Bersani, naturalmente.
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