Come se ne viene fuori ?
Re: Come se ne viene fuori ?
Io sono sinceramente stanco di farmi propinare i vecchi schemi "ad usum merlorum".
Scusate se insisto. Ma questa presunta contrapposizione tra chi è liberista e chi è di sinistra, chi è con i poteri forti e chi si ispira a papa Giovanni o al cardinal Martini, non me la bevo.
Quanto Vendola sia più o meno vicino ai poteri forti si è visto, al di là delle chiacchiere, in Puglia con la Marcegaglia e con Riva.
Non posso accettare i sermoni da chi per sette anni se ne è sbattuto che a Taranto si moriva di inquinamento.
Per non parlare del sistema sanità, rimasto praticamente intoccato, e dei costi di giunta e consiglio regionale.
Quanto a Bersani, ci spieghi che ruolo ha giocato, da ministro dello sviluppo, mentre il suo sponsor conte max faceva affari a palazzo Chigi con i capitani coraggiosi. O a che titolo ha preso i soldi da Riva.
Qualcuno mi spieghi che è di sinistra aver trovato il tempo, nei due anni dell'ultimo governo Prodi, per fare un'amnistia per salvare Previti dalla galera, ma non per fare una legge sulla corruzione o sul conflitto di interessi o abrogare le leggi ad personam in materia di giustizia e di informazione. Che sinistra è quella che, negli stessi due anni di governo, ha trovato tempo e soldi (10 miliardi di euro) per spostare un po' più in là lo "scalone di Maroni", ma non ha fatto niente di niente per i precari. Ha aumentato le tasse ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati (attraverso il passaggio dalle deduzioni alle detrazioni, con conseguente incremento delle addizionali IRPEF) mentre, su dictat di Rutelli, eliminava l'ICI sulla prima casa per tutti, evasori fiscali compresi.
Ed oggi questi stessi personaggi, pur di rimanere in sella, dovrebbero spaventarmi con il bau-bau Renzi, amico dei finanzieri d'assalto e dei liberisti mangia-operai?
No grazie. Lo raccontassero a qualcun altro.
Scusate se insisto. Ma questa presunta contrapposizione tra chi è liberista e chi è di sinistra, chi è con i poteri forti e chi si ispira a papa Giovanni o al cardinal Martini, non me la bevo.
Quanto Vendola sia più o meno vicino ai poteri forti si è visto, al di là delle chiacchiere, in Puglia con la Marcegaglia e con Riva.
Non posso accettare i sermoni da chi per sette anni se ne è sbattuto che a Taranto si moriva di inquinamento.
Per non parlare del sistema sanità, rimasto praticamente intoccato, e dei costi di giunta e consiglio regionale.
Quanto a Bersani, ci spieghi che ruolo ha giocato, da ministro dello sviluppo, mentre il suo sponsor conte max faceva affari a palazzo Chigi con i capitani coraggiosi. O a che titolo ha preso i soldi da Riva.
Qualcuno mi spieghi che è di sinistra aver trovato il tempo, nei due anni dell'ultimo governo Prodi, per fare un'amnistia per salvare Previti dalla galera, ma non per fare una legge sulla corruzione o sul conflitto di interessi o abrogare le leggi ad personam in materia di giustizia e di informazione. Che sinistra è quella che, negli stessi due anni di governo, ha trovato tempo e soldi (10 miliardi di euro) per spostare un po' più in là lo "scalone di Maroni", ma non ha fatto niente di niente per i precari. Ha aumentato le tasse ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati (attraverso il passaggio dalle deduzioni alle detrazioni, con conseguente incremento delle addizionali IRPEF) mentre, su dictat di Rutelli, eliminava l'ICI sulla prima casa per tutti, evasori fiscali compresi.
Ed oggi questi stessi personaggi, pur di rimanere in sella, dovrebbero spaventarmi con il bau-bau Renzi, amico dei finanzieri d'assalto e dei liberisti mangia-operai?
No grazie. Lo raccontassero a qualcun altro.
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Re: Come se ne viene fuori ?
L'Ultimo tango a Parigi - 14
Cause ed effetti - 12
Gli effetti del secondo tipo 11
In risposta ad Amà.
Per quanto riguarda i poteri forti , sono sempre esistiti, esisteranno sempre, prima gestivano grano, spezie e bulbi di tulipani e ora gestiscono titoli ..
Vero, nell’era della società industriale i poteri forti sono sempre esistiti. In ambito italiano in Piemonte, per allargare la sfera d’influenza del proprio giro d’affari hanno sostenuto la mini globalizzazione territoriale denominata dal punto di vista storico l’unità d’Italia.
Quando si forma il primo Parlamento italiano nel 1861, questo è affollato da Piemontesi che delibereranno in funzione dei loro affari. Circa dodici anni dopo esordisce in Parlamento un nuovo gruppo di pressione, la mafia siciliana.
All’indomani della fine della prima guerra mondiale il clima non è certamente dei migliori, manca lavoro e la disoccupazione è alle stelle. Il malessere popolare è grande, e la ruota della macina della storia continua a girare. In Russia succede questo:
Dal campo neutro di Wikipedia:
Con Rivoluzione d'Ottobre si intende la sollevazione rivoluzionaria per opera dei bolscevichi contro il governo provvisorio della Repubblica Russa guidato dal menscevicoKerenskij.
Dopo il tentativo controrivoluzionario di Kornilov, sventato dall'azione degli operai di Pietrogrado e dalle unità militari della guarnigione della città, i bolscevichi si convincono che bisogna stringere i tempi per realizzare il passaggio del potere dal governo provvisorio, nato dalle giornate di febbraio ed emanazione della proprietà terriera e della borghesia industriale, ai soviet, rappresentanti le masse operaie e contadine. Nel settembre 1917 la diffusione dei soviet nellaRussia è disomogenea e comunque le due componenti, operaia e contadina, rimangono ancora separate. Nei soviet degli operai e soldati (che provengono per la stragrande maggioranza dalle campagne) che si vanno formando nelle città i bolscevichi vedono aumentare costantemente la loro influenza mentre i soviet contadini sono saldamente nelle mani dei socialrivoluzionari.
La notizia allarma tutta l’Europa, ed in modo particolare il Regno d’Italia. I poteri forti dell’epoca, il mondo dell’imprenditoria, della banche, della finanza e del mondo agricolo-terriero entrano in allarme.
“Quello che è successo in Russia potrebbe succedere anche da noi se in questo malessere generale in cui versa il Regno d’Italia, i socialisti e affini, ripetessero quello che è avvenuto in Russia" diventa il pensiero dominate dei poteri forti.
La cosa più naturale è trovare tra il popolo del Regno d’Italia chi può opporsi a tutto questo e finanziarlo.
Il tutto viene individuato intorno ad una avventuriero, già direttore dell’Avanti, quotidiano socialista di nome Mussolini.
Lo portano al potere il 22 ottobre del 1922, con un golpe alle vongole, erano tutti d’accordo, dalla casa regnante sabauda ai poteri forti.
Questo ci difenderà da una soluzione russa.
Per vent’anni i poteri forti vanno a nozze, hanno realizzato il grado più alto di difesa, l’instaurazione di una dittatura.
Continua in :
L'Ultimo tango a Parigi - 15
Cause ed effetti - 13
Gli effetti del secondo tipo 12
In risposta ad Amà.
Cause ed effetti - 12
Gli effetti del secondo tipo 11
In risposta ad Amà.
Per quanto riguarda i poteri forti , sono sempre esistiti, esisteranno sempre, prima gestivano grano, spezie e bulbi di tulipani e ora gestiscono titoli ..
Vero, nell’era della società industriale i poteri forti sono sempre esistiti. In ambito italiano in Piemonte, per allargare la sfera d’influenza del proprio giro d’affari hanno sostenuto la mini globalizzazione territoriale denominata dal punto di vista storico l’unità d’Italia.
Quando si forma il primo Parlamento italiano nel 1861, questo è affollato da Piemontesi che delibereranno in funzione dei loro affari. Circa dodici anni dopo esordisce in Parlamento un nuovo gruppo di pressione, la mafia siciliana.
All’indomani della fine della prima guerra mondiale il clima non è certamente dei migliori, manca lavoro e la disoccupazione è alle stelle. Il malessere popolare è grande, e la ruota della macina della storia continua a girare. In Russia succede questo:
Dal campo neutro di Wikipedia:
Con Rivoluzione d'Ottobre si intende la sollevazione rivoluzionaria per opera dei bolscevichi contro il governo provvisorio della Repubblica Russa guidato dal menscevicoKerenskij.
Dopo il tentativo controrivoluzionario di Kornilov, sventato dall'azione degli operai di Pietrogrado e dalle unità militari della guarnigione della città, i bolscevichi si convincono che bisogna stringere i tempi per realizzare il passaggio del potere dal governo provvisorio, nato dalle giornate di febbraio ed emanazione della proprietà terriera e della borghesia industriale, ai soviet, rappresentanti le masse operaie e contadine. Nel settembre 1917 la diffusione dei soviet nellaRussia è disomogenea e comunque le due componenti, operaia e contadina, rimangono ancora separate. Nei soviet degli operai e soldati (che provengono per la stragrande maggioranza dalle campagne) che si vanno formando nelle città i bolscevichi vedono aumentare costantemente la loro influenza mentre i soviet contadini sono saldamente nelle mani dei socialrivoluzionari.
La notizia allarma tutta l’Europa, ed in modo particolare il Regno d’Italia. I poteri forti dell’epoca, il mondo dell’imprenditoria, della banche, della finanza e del mondo agricolo-terriero entrano in allarme.
“Quello che è successo in Russia potrebbe succedere anche da noi se in questo malessere generale in cui versa il Regno d’Italia, i socialisti e affini, ripetessero quello che è avvenuto in Russia" diventa il pensiero dominate dei poteri forti.
La cosa più naturale è trovare tra il popolo del Regno d’Italia chi può opporsi a tutto questo e finanziarlo.
Il tutto viene individuato intorno ad una avventuriero, già direttore dell’Avanti, quotidiano socialista di nome Mussolini.
Lo portano al potere il 22 ottobre del 1922, con un golpe alle vongole, erano tutti d’accordo, dalla casa regnante sabauda ai poteri forti.
Questo ci difenderà da una soluzione russa.
Per vent’anni i poteri forti vanno a nozze, hanno realizzato il grado più alto di difesa, l’instaurazione di una dittatura.
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Re: Come se ne viene fuori ?
L'Ultimo tango a Parigi - 15
Cause ed effetti - 13
Gli effetti del secondo tipo 12
In risposta ad Amà.
La mafia per tutto il ventennio fascista sarà in camicia nera. Mussolini non gradiva la presenza di forze criminali organizzate sul territorio. Nel terzo anno dell’era fascista decide di farla finita con la mafia siciliana. Per un partito d’ordine come il Pnf la mafia era una macchia non sopportabile. Il 20 ottobre 1925, il Duce del fascismo invia questo telegramma al prefetto Mori:
«vostra Eccellenza ha carta bianca, l'autorità dello Stato deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno, non costituirà problema, noi faremo nuove leggi»[6].
Nel 1929 Mori rinuncia all’incarico perché si rende conto che la mafia sta a Roma, nella Camera dei fasci.
Nel settembre del 1944 viene presa Rimini da parte delle truppe Alleate. Inizia lo sfondamento della Linea gotica l’ultimo baluardo tedesco in Italia. Diventa quindi evidente che dopo mesi di guerra di posizione gli alleati dilagheranno al Nord dell’Italia. La guerra sta finire. In casa Agnelli, ma non solo, si continua a finanziare contemporaneamente la Repubblica di Salò e le formazioni partigiane del Nord. Quei potere forti si assicurano l’avvenire come negli anni venti.
Da fascisti i camaleonti nella gran parte diventeranno repubblicani, altri rimarranno rigorosamente fascisti all’interno della Repubblica italiana. Nuovamente, per mezzo secolo i poteri forti torneranno a sguazzare in lungo e in largo. Mani pulite infierisce un colpo duro al sistema morente della Prima Repubblica.
Per i poteri forti ricomincia il problema di individuare i nuovi referenti. La Mafia, diventata SpA fa addirittura una salto di qualità. Oltre ad essere diventata un nuovo potere forte che si affianca a quelli esistenti, esce dopo più di 100 anni direttamente allo scoperto fondando addirittura un partito alla luce del sole tramite il suo referente, il cucchiaio delle cosche Marcello Dell’Utri.
Il nuovo sistema dura 18 anni e poi affonda.
In questa fase politica, per la quarta volta in quasi 100 anni i poteri forti devono nuovamente scegliere i referenti politici.
Nell’ultimo anno e mezzo i poteri forti soprattutto quello della finanza si rende conto che i partiti sono falliti e quindi si trova nelle condizioni di mettere un suo uomo alla guida dell’esecutivo. I suoi interessi li cura in presa diretta, senza intermediari.
Adesso la situazione è diventata esplosiva perché rispetto ad un anno fa la posizione dei partiti non è cambiata. Anzi, è peggiorata. La destra, tradizionale referente dei poteri forti si è sfasciata. Quelli che falsamente si dicono di centro sono altrettanto decotti e non in grado per il momento di realizzare uno schieramento che possa governare. I democristiani del Piddì malgrado godano di un favorevole consenso nei sondaggi non stanno molto bene e rischiano di saltare all’aria da un momento all’altro seguendo la sorte del partito berlusconiano. La sinistra si è fermata a Vendola che non riesce a crescere neppure in fasi transitorie e favorevoli come queste dove il consenso della base della sinistra delusa dal Piddì passa direttamente a Grillo senza essere intercettata dal Sel.
L’ultima mossa del governatore della Puglia accentua questa convinzione che genera scontento e delusione. Allearsi con il Pd viene valutato come una volontà di associarsi ai riti della casta, anche se il Sel per il momento non è in Parlamento.
In questa fase i poteri forti si stanno guardando attorno in cerca di nuovi referenti. La più grande industria privata da tempo non è più la Fiat, ma quella della criminalità organizzata con un fatturato annuo di 174 miliardi. In questo momento le Mafie SpA si possono mangiare il Paese in un sol boccone senza tante complicazioni.
Criminalità organizzata, sistema bancario ad alto livello e mondo della finanza non sono in disaccordo tra di loro perché i loro affari si intersecano in continuazione. Neppure il potere forte della Vaticano SpA è choosy, perché fa parte del giro.
Bene ha fatto erding a pubblicare l’articolo dell’intervista della Rossanda. Con grande abilità i poteri forti hanno nel tempo distrutto la sinistra studiando attentamente i suoi punti deboli (le guerre si fanno così, nulla di nuovo sotto il sole). Adesso non ha più classe dirigente.
Siamo all’interno di un vuoto di potere mai verificatosi prima nei 67 anni di storia repubblicana.
Se questo vuoto si fosse verificato 40 anni fa ai tempi della “Notte della repubblica” i poteri forti reazionari se la sarebbero mangiata in un battibaleno. Si vede che oggi ci sono altri uomini in tutti i settori. L’amico soloo42000, un po’ di tempo fa intervenendo sul tema ha espresso il suo parere sostenendo che non sono neppure più qualificati a livello militare.
Cause ed effetti - 13
Gli effetti del secondo tipo 12
In risposta ad Amà.
La mafia per tutto il ventennio fascista sarà in camicia nera. Mussolini non gradiva la presenza di forze criminali organizzate sul territorio. Nel terzo anno dell’era fascista decide di farla finita con la mafia siciliana. Per un partito d’ordine come il Pnf la mafia era una macchia non sopportabile. Il 20 ottobre 1925, il Duce del fascismo invia questo telegramma al prefetto Mori:
«vostra Eccellenza ha carta bianca, l'autorità dello Stato deve essere assolutamente, ripeto assolutamente, ristabilita in Sicilia. Se le leggi attualmente in vigore la ostacoleranno, non costituirà problema, noi faremo nuove leggi»[6].
Nel 1929 Mori rinuncia all’incarico perché si rende conto che la mafia sta a Roma, nella Camera dei fasci.
Nel settembre del 1944 viene presa Rimini da parte delle truppe Alleate. Inizia lo sfondamento della Linea gotica l’ultimo baluardo tedesco in Italia. Diventa quindi evidente che dopo mesi di guerra di posizione gli alleati dilagheranno al Nord dell’Italia. La guerra sta finire. In casa Agnelli, ma non solo, si continua a finanziare contemporaneamente la Repubblica di Salò e le formazioni partigiane del Nord. Quei potere forti si assicurano l’avvenire come negli anni venti.
Da fascisti i camaleonti nella gran parte diventeranno repubblicani, altri rimarranno rigorosamente fascisti all’interno della Repubblica italiana. Nuovamente, per mezzo secolo i poteri forti torneranno a sguazzare in lungo e in largo. Mani pulite infierisce un colpo duro al sistema morente della Prima Repubblica.
Per i poteri forti ricomincia il problema di individuare i nuovi referenti. La Mafia, diventata SpA fa addirittura una salto di qualità. Oltre ad essere diventata un nuovo potere forte che si affianca a quelli esistenti, esce dopo più di 100 anni direttamente allo scoperto fondando addirittura un partito alla luce del sole tramite il suo referente, il cucchiaio delle cosche Marcello Dell’Utri.
Il nuovo sistema dura 18 anni e poi affonda.
In questa fase politica, per la quarta volta in quasi 100 anni i poteri forti devono nuovamente scegliere i referenti politici.
Nell’ultimo anno e mezzo i poteri forti soprattutto quello della finanza si rende conto che i partiti sono falliti e quindi si trova nelle condizioni di mettere un suo uomo alla guida dell’esecutivo. I suoi interessi li cura in presa diretta, senza intermediari.
Adesso la situazione è diventata esplosiva perché rispetto ad un anno fa la posizione dei partiti non è cambiata. Anzi, è peggiorata. La destra, tradizionale referente dei poteri forti si è sfasciata. Quelli che falsamente si dicono di centro sono altrettanto decotti e non in grado per il momento di realizzare uno schieramento che possa governare. I democristiani del Piddì malgrado godano di un favorevole consenso nei sondaggi non stanno molto bene e rischiano di saltare all’aria da un momento all’altro seguendo la sorte del partito berlusconiano. La sinistra si è fermata a Vendola che non riesce a crescere neppure in fasi transitorie e favorevoli come queste dove il consenso della base della sinistra delusa dal Piddì passa direttamente a Grillo senza essere intercettata dal Sel.
L’ultima mossa del governatore della Puglia accentua questa convinzione che genera scontento e delusione. Allearsi con il Pd viene valutato come una volontà di associarsi ai riti della casta, anche se il Sel per il momento non è in Parlamento.
In questa fase i poteri forti si stanno guardando attorno in cerca di nuovi referenti. La più grande industria privata da tempo non è più la Fiat, ma quella della criminalità organizzata con un fatturato annuo di 174 miliardi. In questo momento le Mafie SpA si possono mangiare il Paese in un sol boccone senza tante complicazioni.
Criminalità organizzata, sistema bancario ad alto livello e mondo della finanza non sono in disaccordo tra di loro perché i loro affari si intersecano in continuazione. Neppure il potere forte della Vaticano SpA è choosy, perché fa parte del giro.
Bene ha fatto erding a pubblicare l’articolo dell’intervista della Rossanda. Con grande abilità i poteri forti hanno nel tempo distrutto la sinistra studiando attentamente i suoi punti deboli (le guerre si fanno così, nulla di nuovo sotto il sole). Adesso non ha più classe dirigente.
Siamo all’interno di un vuoto di potere mai verificatosi prima nei 67 anni di storia repubblicana.
Se questo vuoto si fosse verificato 40 anni fa ai tempi della “Notte della repubblica” i poteri forti reazionari se la sarebbero mangiata in un battibaleno. Si vede che oggi ci sono altri uomini in tutti i settori. L’amico soloo42000, un po’ di tempo fa intervenendo sul tema ha espresso il suo parere sostenendo che non sono neppure più qualificati a livello militare.
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Re: Come se ne viene fuori ?
L'Ultimo tango a Parigi - 16
Cause ed effetti - 14
Gli effetti del secondo tipo 13
In risposta ad Amà e mario.
Renzi ha incontrato 'sti signori incravattati in privato per tessere diabolici piani per fottere gli operai ? Renzi capo o pedina della Spectre? con quella faccia un pò così, quell'espressione un pò così? ....
Amadeus
*
Ed oggi questi stessi personaggi, pur di rimanere in sella, dovrebbero spaventarmi con il bau-bau Renzi, amico dei finanzieri d'assalto e dei liberisti mangia-operai?
No grazie. Lo raccontassero a qualcun altro.
mariok
*
Da:
Rossanda: «Qualcosa rinascerà
ma questa volta sarà diverso»
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 566#p12566
Ho detto a una giovane spagnola, a una indignata, che venivo a intervistarti. Le ho chiesto cosa le sarebbe piaciuto chiederti. Mi ha chiesto di domandarti come fa il 99% a sconfiggere l’1%.
***
La giovane indignata spagnola fa riferimento ad un dato planetario. Quel dato rapportato al Bel Paese, si traduce in:
Nel 10 % di italiani che detengono il 47 % della ricchezza privata nazionale
Nel 90 % di italiani che detengono il restante 53 % della ricchezza privata italiana.
(Fonte la Banca d'Italia)
La visione operaistica è un dato superato dagli inizi del 1980, quando le imprese ritengono esaurito il rapporto con il settore impiegatizio.
Il “divide et impera” che aveva caratterizzato le lotte del mondo del lavoro a partire dal 1948, in cui il padronato era riuscito a spaccare il fronte dei prestatori d’opera, manuale e intellettuale, cessa e i licenziamenti cadono a pioggia anche sul mondo impiegatizio. Da quel momento il fronte diventa unico.
Con l’avvento del secondo e del terzo governo Berlusconi, dal 11 giugno 2001 al 17 maggio 2006, si è verificata l’accentuazione della divaricazione tra il mondo dei ricchi e quello dei meno abbienti, producendo un iniziale sgretolamento della classe borghese intermedia.
Con la crisi del 2008, e i mancati interventi economici da parte del quarto governo Berlusconi, il processo di disgregazione della classe intermedia accelera vistosamente.
Piccole e medie aziende, oltre al settore dell’artigianato, del commercio ed alcune categorie professionali, entrano in una crisi profonda.
La conferma ulteriore di quanto sta accadendo al tessuto produttivo del Nord, l’ho avuta ieri mattina da un amico imprenditore nel settore dell’elettronica di potenza, che registra un fenomeno mai visto nei suoi 40 anni di attività.
Le imprese fuggono all’estero, soprattutto nel Veneto dove questo fenomeno continua inarrestabile da quando quell’area ha cessato di essere la Silicon valley italiana.
Le altre che rimangono sono alla canna del gas.
Nel mese di ottobre la CGIA di Mestre ha comunicato il dato che dall’inizio dell’anno stanno chiudendo in media 1.000 aziende al giorno. Ovviamente in alcuni casi si tratta di imprese o familiari da 1 / 2 persone addette o con 2 / 3 dipendenti.
E per non destare allarme sociale la CGIA ha comunicato che il saldo con le imprese che aprono è positivo.
Solo che si è guardata bene dal raccontare cosa comporta il saldo positivo. Non sono di certo le imprese che chiudono che riaprono, ma si sono registrate aperture da parte di 29.000 extracomunitari. Il che vuol dire che si tratta di imprese di pulizia o di servizi.
Se chiude un’impresa meccanica, elettromeccanica o elettronica, oppure edile, questa non riapre più, perché se no rimaneva aperta, anche perché per costruire il portafoglio clienti ci vogliono anni.
L’età e l’esperienza permette subito di comprendere se un’attività commerciale di un nuovo negozio potrà avere successo. Infatti, a ripetizione aprono negozi che durano al massimo 6 mesi. Segno della disperazione da occupazione che spinge a rischiare in questa direzione, però senza il minimo senso commerciale.
La fascia quindi in difficoltà non è solo quella operaia. Molte categorie sono accomunate dalle difficoltà del momento.
Quella in corso è un’accentuazione della lotta di classe. Il mondo della finanza ha in pugno la situazione perché ha disposizione una massa di denaro enorme e con quello detta i tempi della politica nazionale.
Da il Fatto 18.11.12
Cayman
Investimento ad alto rischio Renzi & Serra: quei 10 milioni da Firenze
L’Ente Cassa di Risparmio si affida all’Algebris CoCo Fund del finanziere amico del sindaco,
Prima della cena milanese di ottobre con la grande finanza la fondazione di riferimento della sua città ha investito in CoCo Bond del guru Davide Serra
di Giampiero Calapà e Stefano Caselli
Proprio ieri Nichi Vendola, candidato alle primarie per Sel, sparava ancora su Renzi: “Questa campagna elettorale è un’esperienza splendida per chi non ha amici alle Cayman”.
Ma adesso si scopre che, oltre a essere amico di Renzi, Davide Serra ha visto investire in CoCo bond del suo fondo Algebris una cifra di circa 10 milioni di euro proveniente dall’Ente Cassa di Risparmio, la fondazione di Firenze, in cui il sindaco nomina un membro del comitato d’indirizzo: Bruno Cavini, portavoce di Renzi.
Dieci milioni di euro, quindi.
Un investimento che non è neppure l’1% di quelli della fondazione: nel bilancio 2011 toccavano in tutto quota 1 miliardo e trecento milioni.
Ma una cifra che, comunque, è la metà dei 23 milioni di investimenti previsti per il territorio nel 2013.
L’operazione è recente, avvenuta poco prima della ormai nota cena milanese, a ottobre, di Renzi con la grande finanza italiana.
Il sindaco, chiusa la Leopolda, è all’ultima corsa, tanto che domenica 25 novembre, il giorno delle primarie, sarà impegnato nella maratona di Firenze.
Davide Serra, il suo alter ego della finanza internazionale, proprio dal palco della kermesse, ha mostrato ancora una volta il suo
lato pop, discettando di scout e solidarietà, altro che paradisi fiscali alle Cayman.
Ma il sindaco Renzi, tra una corsa e l’altra, si sarà sicuramente informato degli investimenti della fondazione di riferimento della sua città.
Perché il fatto riguarda, e beneficia, proprio Davide Serra.
E la fondazione in questione è l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, appunto, presieduta dal potentissimo Jacopo Mazzei, uomo che nella città gigliata fa il bello e il cattivo tempo, amico del sindaco, ma non solo.
Perché nel cda dell’Ente c’è anche la vera eminenza grigia di Renzi, l’imprenditore Marco Carrai, appartenente a una dinastia di “principi” di Greve in Chianti, legato all’Opus Dei e molto vicino, anche con altri incarichi (Firenze Parcheggi, Gabinetto Viesseux), ai vertici di Palazzo Vecchio.
NELL’ARTICOLO 1 dello Statuto della fondazione fiorentina si legge: l’Ente opera “nello spirito della cultura europea di progresso civile, con lo scopo di favorire il risparmio e la previdenza delle classi meno agiate, prevedendo la destinazione dei profitti esclusivamente a scopi di utilità sociale”, e non ci può essere alcun dubbio sull’importante funzione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dal sostegno al soccorso clown per i bambini alla casa famiglia per giovani madri, per fare solo due lodevoli esempi.
Ma i CoCo bond, come spiegato nel sito ufficiale della Borsa italiana, “sono strumenti rischiosi che, in caso di conversione, potrebbero subire notevoli perdite” e ancora, “in cambio di questo maggiore rischio che viene addossato all’investitore sono previsti dei rendimenti più elevati”.
Proprio Carrai, invece, sostiene che “a fronte di un rendimento dell’11 per cento, il rischio per la fondazione è pari a zero”.
L’unica cosa che i mercati considerano a rischio zero, però, sono i bund tedeschi, che hanno rendimenti reali vicini allo zero.
Da regola base della finanza, infatti, più sale il rischio e più aumenta la possibilità di rendimento.
L’unica certezza è che, come riporta il Financial Times, l’Algebris CoCo Fund di Serra, che gestisce 900 milioni di dollari, sta
guadagnando nell’anno di grazia 2012 la bellezza del 45%.
In Italia è possibile investire in CoCo bond dal 21 maggio scorso.
Per Davide Serra è un elemento di prestigio avere un investitore italiano, a maggior ragione se questo investitore può vantare nel suo marchio la parola “Firenze”.
Eventuali benefici per la fondazione e di conseguenza per la comunità fiorentina si vedranno successivamente, anche se il margine di rischio dei CoCo bond, obbligazioni ibride convertibili, è talmente elevato che per alcuni analisti sarebbero addirittura i nuovi subprime, quelli della crisi dei mutui americani del 2007, all’origine di una catastrofe economica di proporzioni gigantesche.
Twitter @viabrancaleone @stefanocaselli
Cause ed effetti - 14
Gli effetti del secondo tipo 13
In risposta ad Amà e mario.
Renzi ha incontrato 'sti signori incravattati in privato per tessere diabolici piani per fottere gli operai ? Renzi capo o pedina della Spectre? con quella faccia un pò così, quell'espressione un pò così? ....
Amadeus
*
Ed oggi questi stessi personaggi, pur di rimanere in sella, dovrebbero spaventarmi con il bau-bau Renzi, amico dei finanzieri d'assalto e dei liberisti mangia-operai?
No grazie. Lo raccontassero a qualcun altro.
mariok
*
Da:
Rossanda: «Qualcosa rinascerà
ma questa volta sarà diverso»
http://forumisti.mondoforum.com/viewtop ... 566#p12566
Ho detto a una giovane spagnola, a una indignata, che venivo a intervistarti. Le ho chiesto cosa le sarebbe piaciuto chiederti. Mi ha chiesto di domandarti come fa il 99% a sconfiggere l’1%.
***
La giovane indignata spagnola fa riferimento ad un dato planetario. Quel dato rapportato al Bel Paese, si traduce in:
Nel 10 % di italiani che detengono il 47 % della ricchezza privata nazionale
Nel 90 % di italiani che detengono il restante 53 % della ricchezza privata italiana.
(Fonte la Banca d'Italia)
La visione operaistica è un dato superato dagli inizi del 1980, quando le imprese ritengono esaurito il rapporto con il settore impiegatizio.
Il “divide et impera” che aveva caratterizzato le lotte del mondo del lavoro a partire dal 1948, in cui il padronato era riuscito a spaccare il fronte dei prestatori d’opera, manuale e intellettuale, cessa e i licenziamenti cadono a pioggia anche sul mondo impiegatizio. Da quel momento il fronte diventa unico.
Con l’avvento del secondo e del terzo governo Berlusconi, dal 11 giugno 2001 al 17 maggio 2006, si è verificata l’accentuazione della divaricazione tra il mondo dei ricchi e quello dei meno abbienti, producendo un iniziale sgretolamento della classe borghese intermedia.
Con la crisi del 2008, e i mancati interventi economici da parte del quarto governo Berlusconi, il processo di disgregazione della classe intermedia accelera vistosamente.
Piccole e medie aziende, oltre al settore dell’artigianato, del commercio ed alcune categorie professionali, entrano in una crisi profonda.
La conferma ulteriore di quanto sta accadendo al tessuto produttivo del Nord, l’ho avuta ieri mattina da un amico imprenditore nel settore dell’elettronica di potenza, che registra un fenomeno mai visto nei suoi 40 anni di attività.
Le imprese fuggono all’estero, soprattutto nel Veneto dove questo fenomeno continua inarrestabile da quando quell’area ha cessato di essere la Silicon valley italiana.
Le altre che rimangono sono alla canna del gas.
Nel mese di ottobre la CGIA di Mestre ha comunicato il dato che dall’inizio dell’anno stanno chiudendo in media 1.000 aziende al giorno. Ovviamente in alcuni casi si tratta di imprese o familiari da 1 / 2 persone addette o con 2 / 3 dipendenti.
E per non destare allarme sociale la CGIA ha comunicato che il saldo con le imprese che aprono è positivo.
Solo che si è guardata bene dal raccontare cosa comporta il saldo positivo. Non sono di certo le imprese che chiudono che riaprono, ma si sono registrate aperture da parte di 29.000 extracomunitari. Il che vuol dire che si tratta di imprese di pulizia o di servizi.
Se chiude un’impresa meccanica, elettromeccanica o elettronica, oppure edile, questa non riapre più, perché se no rimaneva aperta, anche perché per costruire il portafoglio clienti ci vogliono anni.
L’età e l’esperienza permette subito di comprendere se un’attività commerciale di un nuovo negozio potrà avere successo. Infatti, a ripetizione aprono negozi che durano al massimo 6 mesi. Segno della disperazione da occupazione che spinge a rischiare in questa direzione, però senza il minimo senso commerciale.
La fascia quindi in difficoltà non è solo quella operaia. Molte categorie sono accomunate dalle difficoltà del momento.
Quella in corso è un’accentuazione della lotta di classe. Il mondo della finanza ha in pugno la situazione perché ha disposizione una massa di denaro enorme e con quello detta i tempi della politica nazionale.
Da il Fatto 18.11.12
Cayman
Investimento ad alto rischio Renzi & Serra: quei 10 milioni da Firenze
L’Ente Cassa di Risparmio si affida all’Algebris CoCo Fund del finanziere amico del sindaco,
Prima della cena milanese di ottobre con la grande finanza la fondazione di riferimento della sua città ha investito in CoCo Bond del guru Davide Serra
di Giampiero Calapà e Stefano Caselli
Proprio ieri Nichi Vendola, candidato alle primarie per Sel, sparava ancora su Renzi: “Questa campagna elettorale è un’esperienza splendida per chi non ha amici alle Cayman”.
Ma adesso si scopre che, oltre a essere amico di Renzi, Davide Serra ha visto investire in CoCo bond del suo fondo Algebris una cifra di circa 10 milioni di euro proveniente dall’Ente Cassa di Risparmio, la fondazione di Firenze, in cui il sindaco nomina un membro del comitato d’indirizzo: Bruno Cavini, portavoce di Renzi.
Dieci milioni di euro, quindi.
Un investimento che non è neppure l’1% di quelli della fondazione: nel bilancio 2011 toccavano in tutto quota 1 miliardo e trecento milioni.
Ma una cifra che, comunque, è la metà dei 23 milioni di investimenti previsti per il territorio nel 2013.
L’operazione è recente, avvenuta poco prima della ormai nota cena milanese, a ottobre, di Renzi con la grande finanza italiana.
Il sindaco, chiusa la Leopolda, è all’ultima corsa, tanto che domenica 25 novembre, il giorno delle primarie, sarà impegnato nella maratona di Firenze.
Davide Serra, il suo alter ego della finanza internazionale, proprio dal palco della kermesse, ha mostrato ancora una volta il suo
lato pop, discettando di scout e solidarietà, altro che paradisi fiscali alle Cayman.
Ma il sindaco Renzi, tra una corsa e l’altra, si sarà sicuramente informato degli investimenti della fondazione di riferimento della sua città.
Perché il fatto riguarda, e beneficia, proprio Davide Serra.
E la fondazione in questione è l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, appunto, presieduta dal potentissimo Jacopo Mazzei, uomo che nella città gigliata fa il bello e il cattivo tempo, amico del sindaco, ma non solo.
Perché nel cda dell’Ente c’è anche la vera eminenza grigia di Renzi, l’imprenditore Marco Carrai, appartenente a una dinastia di “principi” di Greve in Chianti, legato all’Opus Dei e molto vicino, anche con altri incarichi (Firenze Parcheggi, Gabinetto Viesseux), ai vertici di Palazzo Vecchio.
NELL’ARTICOLO 1 dello Statuto della fondazione fiorentina si legge: l’Ente opera “nello spirito della cultura europea di progresso civile, con lo scopo di favorire il risparmio e la previdenza delle classi meno agiate, prevedendo la destinazione dei profitti esclusivamente a scopi di utilità sociale”, e non ci può essere alcun dubbio sull’importante funzione dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze, dal sostegno al soccorso clown per i bambini alla casa famiglia per giovani madri, per fare solo due lodevoli esempi.
Ma i CoCo bond, come spiegato nel sito ufficiale della Borsa italiana, “sono strumenti rischiosi che, in caso di conversione, potrebbero subire notevoli perdite” e ancora, “in cambio di questo maggiore rischio che viene addossato all’investitore sono previsti dei rendimenti più elevati”.
Proprio Carrai, invece, sostiene che “a fronte di un rendimento dell’11 per cento, il rischio per la fondazione è pari a zero”.
L’unica cosa che i mercati considerano a rischio zero, però, sono i bund tedeschi, che hanno rendimenti reali vicini allo zero.
Da regola base della finanza, infatti, più sale il rischio e più aumenta la possibilità di rendimento.
L’unica certezza è che, come riporta il Financial Times, l’Algebris CoCo Fund di Serra, che gestisce 900 milioni di dollari, sta
guadagnando nell’anno di grazia 2012 la bellezza del 45%.
In Italia è possibile investire in CoCo bond dal 21 maggio scorso.
Per Davide Serra è un elemento di prestigio avere un investitore italiano, a maggior ragione se questo investitore può vantare nel suo marchio la parola “Firenze”.
Eventuali benefici per la fondazione e di conseguenza per la comunità fiorentina si vedranno successivamente, anche se il margine di rischio dei CoCo bond, obbligazioni ibride convertibili, è talmente elevato che per alcuni analisti sarebbero addirittura i nuovi subprime, quelli della crisi dei mutui americani del 2007, all’origine di una catastrofe economica di proporzioni gigantesche.
Twitter @viabrancaleone @stefanocaselli
Re: Come se ne viene fuori ?
Che il Fatto Quotidiano stia conducendo una battaglia elettorale contro Renzi ed in generale contro il PD, mi sembra lampante.Da il Fatto 18.11.12
Cayman
Investimento ad alto rischio Renzi & Serra: quei 10 milioni da Firenze
Ne ho avuto personalmente la prova per essere stato censurato ogni volta che ho postato un commento (correttissimo, senza la benché minima intemperanza verbale) critico del modo almeno parziale di riportare certe notizie.
Che oggi poi si voglia speculare sul fatto che una fondazione in cui un membro è nominato dal comune di Firenze, avrebbe per meno dell'1% dei suoi investimenti acquistato titoli ad alto rischio, mi sembra francamente ridicolo.
Sarebbe interessante andare a guardare la composizione del portafoglio titoli di Unipol, del MPS o della Fondazione Cassa di risparmio di Puglia.
Zio, sinceramente mi meraviglio di te. Come puoi anche di striscio dar credito a queste bagattelle per i merli?
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Re: Come se ne viene fuori ?
L'Ultimo tango a Parigi - 17
Cause ed effetti - 15
Gli effetti del secondo tipo 14
In risposta a mario.
Parto da qui, perché diventa un intervento forzato, in quanto una risposta a tue precedenti doglianze in merito avrei voluta darla prima, ma il tempo a disposizione è quello che è.
Ne ho avuto personalmente la prova per essere stato censurato ogni volta che ho postato un commento (correttissimo, senza la benché minima intemperanza verbale) critico del modo almeno parziale di riportare certe notizie.
1) In materia sono messo peggio di te. Il mio primo intervento nel settore “commenti” su Il Fatto è stato subito cassato. In realtà avevo introdotto nel commento il link del forum.
La mia supposizione in merito è stata che non ammettessero pubblicità di questo genere. D’altra parte rimango fermamente convinto che per creare una forte sinistra ( il centro a mio avviso è solo una bufala, una truffa bella e buona ai danni degli elettori perché in pratica è di destra come lo è stata prevalentemente la Dc in contrapposizione ad un forte partito della sinistra come il Pci. E Casini di nome e di fatto, l’ha trasformato in una Casa chiusa alleandosi a macchia di leopardo nelle amministrative, nelle provinciali, nelle regionali, solo per consentire ai suoi assessori di religione POLTRONE & FORCHETTE, di partecipare al gioco del “Mangia tu che mangio anch’io”) occorre un collegamento tra forum e quotidiani d’area che danno ampio spazio ai commenti.
Però ritengo che se ho commesso un errore, visto che non esistono regole di partecipazione, venisse notificato in privato. Ma evidentemente ad esercitare il ruolo della moderazione è stato messo personale che non ha nessuna esperienza di forum, oltre al mancare di intelligenza, di cultura e di educazione.
Al secondo commento, un normalissimo commento senza link pubblicitari è scattato nuovamente il blocco. Tanto è vero che dopo aver segnalato il fatto sul forum, quel commento l’hai postato gentilmente tu, con il tuo nick.
Successivamente è stata una lunga battaglia con la moderazione che cassava regolarmente tutti i miei commenti.
Lì la moderazione funziona in modo strano, tanto che non sempre è presente, oppure, non è presente il tizio che ha il dente avvelenato con alcuni, perché più volte mi è capitato di leggere le stesse doglianze di gente che non capiva per quale motivo non venisse pubblicato il proprio commento.
Comunque, visto che certi articoli meritano commenti, io mi sono adattato a fare il carbonaro. Preso atto della non sistematica presenza del tizio o dei tizi con il dente avvelenato, preparo il commento su Word e prima di postarlo posto la cifra 11. Se c’è il via libera, non c’è la moderazione che cassa, cancello l’11 e posto il commento.
Trovo anche divertente il comportamento da Asilo Mariuccia, in quanto ho notato che viene modificato (aumentato) il numero dei commenti in modo tale che la media dei like rimanga intorno a 2. Personalmente non me ne frega più di tanto, ma trovo stupefacente dal punto di vista comportamentale che una persona adulta si abbassi a comportamenti da Asilo Mariuccia.
Detto questo, in cui confermo interamente le tue doglianze, io ho una visione differente. Separo questo comportamento che può essere visto come infantile, o da Unione sovietica pre, durante e post Leonid Breznev, dagli interventi dei vari autori che non sempre posso condividere, come è naturale che sia, ma che siano portatori di un giornalismo lontano dal concetto di megafono della casta e dei partiti che rappresentano, come stanno facendo da anni i principali quotidiani italiani compresi quelli che a chiacchiere sbandierano di essere indipendenti.
Cause ed effetti - 15
Gli effetti del secondo tipo 14
In risposta a mario.
Parto da qui, perché diventa un intervento forzato, in quanto una risposta a tue precedenti doglianze in merito avrei voluta darla prima, ma il tempo a disposizione è quello che è.
Ne ho avuto personalmente la prova per essere stato censurato ogni volta che ho postato un commento (correttissimo, senza la benché minima intemperanza verbale) critico del modo almeno parziale di riportare certe notizie.
1) In materia sono messo peggio di te. Il mio primo intervento nel settore “commenti” su Il Fatto è stato subito cassato. In realtà avevo introdotto nel commento il link del forum.
La mia supposizione in merito è stata che non ammettessero pubblicità di questo genere. D’altra parte rimango fermamente convinto che per creare una forte sinistra ( il centro a mio avviso è solo una bufala, una truffa bella e buona ai danni degli elettori perché in pratica è di destra come lo è stata prevalentemente la Dc in contrapposizione ad un forte partito della sinistra come il Pci. E Casini di nome e di fatto, l’ha trasformato in una Casa chiusa alleandosi a macchia di leopardo nelle amministrative, nelle provinciali, nelle regionali, solo per consentire ai suoi assessori di religione POLTRONE & FORCHETTE, di partecipare al gioco del “Mangia tu che mangio anch’io”) occorre un collegamento tra forum e quotidiani d’area che danno ampio spazio ai commenti.
Però ritengo che se ho commesso un errore, visto che non esistono regole di partecipazione, venisse notificato in privato. Ma evidentemente ad esercitare il ruolo della moderazione è stato messo personale che non ha nessuna esperienza di forum, oltre al mancare di intelligenza, di cultura e di educazione.
Al secondo commento, un normalissimo commento senza link pubblicitari è scattato nuovamente il blocco. Tanto è vero che dopo aver segnalato il fatto sul forum, quel commento l’hai postato gentilmente tu, con il tuo nick.
Successivamente è stata una lunga battaglia con la moderazione che cassava regolarmente tutti i miei commenti.
Lì la moderazione funziona in modo strano, tanto che non sempre è presente, oppure, non è presente il tizio che ha il dente avvelenato con alcuni, perché più volte mi è capitato di leggere le stesse doglianze di gente che non capiva per quale motivo non venisse pubblicato il proprio commento.
Comunque, visto che certi articoli meritano commenti, io mi sono adattato a fare il carbonaro. Preso atto della non sistematica presenza del tizio o dei tizi con il dente avvelenato, preparo il commento su Word e prima di postarlo posto la cifra 11. Se c’è il via libera, non c’è la moderazione che cassa, cancello l’11 e posto il commento.
Trovo anche divertente il comportamento da Asilo Mariuccia, in quanto ho notato che viene modificato (aumentato) il numero dei commenti in modo tale che la media dei like rimanga intorno a 2. Personalmente non me ne frega più di tanto, ma trovo stupefacente dal punto di vista comportamentale che una persona adulta si abbassi a comportamenti da Asilo Mariuccia.
Detto questo, in cui confermo interamente le tue doglianze, io ho una visione differente. Separo questo comportamento che può essere visto come infantile, o da Unione sovietica pre, durante e post Leonid Breznev, dagli interventi dei vari autori che non sempre posso condividere, come è naturale che sia, ma che siano portatori di un giornalismo lontano dal concetto di megafono della casta e dei partiti che rappresentano, come stanno facendo da anni i principali quotidiani italiani compresi quelli che a chiacchiere sbandierano di essere indipendenti.
Re: Come se ne viene fuori ?
Per chiarezza, vorrei precisare che la mia posizione non è quella di aderire al programma di Renzi né quella di dargli credito come personaggio capace, come afferma con tono alquanto enfatico, di rivoluzionare la politica italiana.
Molto più semplicemente credo che una sua vittoria (improbabile soprattutto perché molto contrastata dall'apparato) alle primarie è l'unica possibilità di scardinare l'establishment del PD. Ed è una convinzione che mi si rafforza quando vedo il livore con il quale personaggi come Bindi e D'Alema esprimono il loro fastidio per questa eventualità.
Per quanto riguarda Vendola, non penso che rappresenti una valida alternativa, né che abbia un effetto sostanziale sulle scelte del centrosinistra, ma che copra con un inutile se non dannosa retorica (dannosa in termini di risultato elettorale) un vuoto di contenuti.
Per il resto, non arrivo alla decisione di Flores d'Arcais di votare alle primarie per Renzi ed alle politiche per il M5S. Lo farei anche, se non ci fosse il dettaglio che il personaggio Grillo ed alcune sue affermazioni (in materia, per esempio, di Europa, euro ed immigrazione) mi danno i brividi.
Per il momento quindi mi auguro che questi personaggi del PD, che ci stanno ammorbando da oltre quindici anni, se proprio non andranno a casa, ricevano almeno una bella mazzata.
Per il resto vedremo.
Molto più semplicemente credo che una sua vittoria (improbabile soprattutto perché molto contrastata dall'apparato) alle primarie è l'unica possibilità di scardinare l'establishment del PD. Ed è una convinzione che mi si rafforza quando vedo il livore con il quale personaggi come Bindi e D'Alema esprimono il loro fastidio per questa eventualità.
Per quanto riguarda Vendola, non penso che rappresenti una valida alternativa, né che abbia un effetto sostanziale sulle scelte del centrosinistra, ma che copra con un inutile se non dannosa retorica (dannosa in termini di risultato elettorale) un vuoto di contenuti.
Per il resto, non arrivo alla decisione di Flores d'Arcais di votare alle primarie per Renzi ed alle politiche per il M5S. Lo farei anche, se non ci fosse il dettaglio che il personaggio Grillo ed alcune sue affermazioni (in materia, per esempio, di Europa, euro ed immigrazione) mi danno i brividi.
Per il momento quindi mi auguro che questi personaggi del PD, che ci stanno ammorbando da oltre quindici anni, se proprio non andranno a casa, ricevano almeno una bella mazzata.
Per il resto vedremo.
Re: Come se ne viene fuori ?
Mariok .... perfettamente allineati, non avrei saputo dirlo meglio.
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Re: Come se ne viene fuori ?
L'Ultimo tango a Parigi - 18
Cause ed effetti - 16
Gli effetti del secondo tipo 15
In risposta a mario.
2) In merito al caso Renzi
Le questioni di fondo sono più di una.
2 a) La scelta sbagliata
Renzi potrebbe destare un profondo sospetto nell’aver scelto il tipo di competizione sbagliata per realizzare la sua proposta contenuta nella propaganda iniziale dei “Rottamatori” nel 2010.
Visto all’opera un anno dopo per quanto mi riguarda i sospetti erano già caduti.
L’occasione delle primarie è stata la conferma finale.
Renzi della Rottamazione gli importa un fico secco. Lui mira solo e soltanto al bersaglio grosso senza fare la trafila. Visto che anche lui come tutti gli altri considera gli italiani dei merli scemi, perché non tentare la “Ruota della fortuna”? Diciamo che aveva calcolato tutto per benino, come qualsiasi arrampicatore sociale o in questo caso qualsiasi avventuriero.
Da sempre, sono disponibile allo scherzo, alla reciproca presa per il kiulen, agli sfottò reciproci. Ma sulle cose serie non transigo nel modo più assoluto di prendere per il culo la gente, soprattutto i più deboli in tutti i sensi,..nemmeno gli avversari quando non se lo meritano.
E’ per questo che non ho mai fatto politica, perché non è il mio ambiente, quello in cui ti devi obbligatoriamente rendere disponibile a fottere senza pietà il prossimo per il tuo tornaconto e per quello della congrega che ti dà ospitalità. Non a caso nel mio Pantheon (visto che da una settimana è di moda citarlo), ci stanno Sandro Pertini per la sua forte intransigenza morale in politica ed Enrico Berlinguer per la stessa motivazione.
Ed è per questo che per il sottoscritto diventa naturale l’avversione per San Bettino Craxi e il suo amico Silvio Berlusconi. Come lo è diventata per D’Alema per la modalità in cui è diventato premier e per tutta la successiva iniziativa politica.
Malgrado Bettino avesse sulle spalle 35 anni di vita politica quando è diventato primo ministro ( Renzi ha solo 2 anni di più di vita anagrafica), il fatto era di per sé inaccettabile perché il non aver mai fatto la gavetta, non essere mai stato ministro di qualcosa solo perché insofferente al comando e alla disciplina altrui, improvvisamente si proclama Duce. Primo esempio della classica bausceria milanese.
Il secondo è peggio ancora. Privo di ogni cognizione politica e diplomatica, diventa subito primo ministro e Duce.
I risultati politici dei due ducetti e bauscia milanesi li conosciamo tutti. Un autentico disastro.
Il terzo, il romano-gallipolese, diventato primo ministro per le manovre di Cossiga per conto dei poteri forti, non è che abbia brillato più di tanto.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Errare umanum est, perseverare autem diabolicum, et tertia non datur.
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^
Conosciamo i risultati nefasti dei superuomini precedenti. Stiamo pagando dolorosamente e rovinosamente gli errori di un “ghe pensi mi”degli ultimi 11 anni, al punto tale di non sapere più come venirne fuori e intendiamo ricominciare da capo con un nuovo “ghe pensi mi” non di derivazione milanese???
Stiamo scherzando?? Ditemi che siamo su “Scherzi a parte”.
Ammettiamo per assurdo che Renzi vinca le primarie,.. cosa succede????
Essendo primarie di coalizione,…..ripeto perché sia più chiaro per tutti, primarie di coalizione, automaticamente diventa il candidato ufficiale della coalizione che si deve confrontare con le due destre.
Niente di più che questo.
Ergo cosa può fare Renzi in merito alla Rottamazione?
Il massimo che può fare è non candidare personaggi che lui considera da rottamare e ci mette Ichino al Welfare, personaggio stimatissimo da tutto il forum.
Ma segretario del Piddì rimane Bersani. Non è che Renzi candidato premier automaticamente scalza Bersani. Non esiste.
Quindi Bersani può decidere come da regolamento di tenersi tutto il vecchio apparato fino al prossimo Congresso, quando verrà eletto un nuovo segretario e una nuova segreteria.
Renzi non ci può mettere il becco.
Immaginate che per assurdo (non per lui) vinca Vendola.
Qualcuno osa pensare che Vendola avrebbe il diritto di mettere il becco negli affari interni del Pd???
E’ folle solo pensarlo, perché Vendola con tutti i suoi difetti non è così stupido di arrogarsi questo diritto che sostanzialmente non esiste di fatto.
Ma come non esiste per Vendola, Tabacci e Puppato, non esiste neppure per Renzi.
Allora qualcuno vuole spiegarmi in che caXXo consiste la rottamazione??????
Quindi, per il sottoscritto questo è solo un inganno di fondo nei confronti degli elettori.
Se sto commettendo un errore di valutazione siete pregati di renderlo noto, perché neppure io ci tengo molto a commettere errori di valutazione.
Non dimentichiamoci poi che Renzi dal palco della zia Leopolda ha avvisato i suoi di stare attenti ai quei mascalzoni di bersaniani.
Se questi sono mascalzoni ora immaginiamoci cosa potrebbe succedere se Renzi vince e Bersani guida il Pd.
Qualcuno pensa che ci possa essere collaborazione? Qualcuno crede alla Befana?
Già dimenticata l’esperienza di Veltroni, lo stimatissimo vice del periodo 1996-1998, alla guida del Piddì nel 2007 e Prodi a Palazzo Chigi?
Uolter non ha mosso una dito per salvare Prodi.
La furbata di Renzi è comprensibile???
Sì, è comprensibile,……..ma dal mio punto di vista non accettabile perché per il suo tornaconto e non solo, sta fottendo alla base chi gli da il consenso.
E’ ovvio e più che normale che chiunque in politica intende salire si scelga dei temi di fondo, e in questo caso, forti, come quello di rottamare una classe dirigente.
Solo che Renzi ha sbagliato competizione.
Per “Rottamare una classe” dirigente la competizione giusta è quella del congresso.
Un esempio semplice semplice.
Achille Occhetto era un vecchio dirigente del Pci. Diventa segretario nel 1988 sostituendo Alessandro Natta. Nel 1989 annuncia la svolta della Bolognina e nel 1991 chiude il Pci e fa nascere il Pds. Nel 1994 sfida Berlusconi ed è battuto. Nel congresso di luglio il vecchio apparato viene sostituito e D’Alema diventa segretario. La linea D’Alema ha prevalso nel congresso e lì hanno fatto la loro rottamazione, che come sostiene la Jena è una parolaccia se rivolta ad esseri umani.
E queste cose Renzi non le sapeva??? Non sapeva che per rottamare come intendono i militanti e non del piddì occorreva passare, per il congresso?
Certo che lo sapeva!!!!
Solo che per fare il salto della quaglia alla Berlusconi aveva bisogno di un argomento forte, se no chi se lo sarebbe filato???
Solo che l’argomento “forte” ha un piccolo difetto: Fa fessi gli elettori che hanno creduto dal 2010 alla “Rottamazione”.
A Renzi importa di far fessi gli elettori??? Certamente no, perché lui come tutti gli arrampicatori sociali devono trovare un argomento forte per salire.
E dove sta il problema??? Così fan tutti. Basta andarsi a rivedere la sceneggiata del caimano mummia con gli occhi a mandorla nello studio notarile di Vespasiano con il famoso contratto con gli italiani.
E se Renzi dovesse perdere???
Si affrancherebbero ancora di più i dinosauri e l’insoddisfazione verso i defunti aumenterebbe. Chissà se Renzi ci ha pensato?
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L'Ultimo tango a Parigi - 19
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2) In merito al caso Renzi
Le questioni di fondo sono più di una.
2 a) La scelta sbagliata
Renzi potrebbe destare un profondo sospetto nell’aver scelto il tipo di competizione sbagliata per realizzare la sua proposta contenuta nella propaganda iniziale dei “Rottamatori” nel 2010.
Visto all’opera un anno dopo per quanto mi riguarda i sospetti erano già caduti.
L’occasione delle primarie è stata la conferma finale.
Renzi della Rottamazione gli importa un fico secco. Lui mira solo e soltanto al bersaglio grosso senza fare la trafila. Visto che anche lui come tutti gli altri considera gli italiani dei merli scemi, perché non tentare la “Ruota della fortuna”? Diciamo che aveva calcolato tutto per benino, come qualsiasi arrampicatore sociale o in questo caso qualsiasi avventuriero.
Da sempre, sono disponibile allo scherzo, alla reciproca presa per il kiulen, agli sfottò reciproci. Ma sulle cose serie non transigo nel modo più assoluto di prendere per il culo la gente, soprattutto i più deboli in tutti i sensi,..nemmeno gli avversari quando non se lo meritano.
E’ per questo che non ho mai fatto politica, perché non è il mio ambiente, quello in cui ti devi obbligatoriamente rendere disponibile a fottere senza pietà il prossimo per il tuo tornaconto e per quello della congrega che ti dà ospitalità. Non a caso nel mio Pantheon (visto che da una settimana è di moda citarlo), ci stanno Sandro Pertini per la sua forte intransigenza morale in politica ed Enrico Berlinguer per la stessa motivazione.
Ed è per questo che per il sottoscritto diventa naturale l’avversione per San Bettino Craxi e il suo amico Silvio Berlusconi. Come lo è diventata per D’Alema per la modalità in cui è diventato premier e per tutta la successiva iniziativa politica.
Malgrado Bettino avesse sulle spalle 35 anni di vita politica quando è diventato primo ministro ( Renzi ha solo 2 anni di più di vita anagrafica), il fatto era di per sé inaccettabile perché il non aver mai fatto la gavetta, non essere mai stato ministro di qualcosa solo perché insofferente al comando e alla disciplina altrui, improvvisamente si proclama Duce. Primo esempio della classica bausceria milanese.
Il secondo è peggio ancora. Privo di ogni cognizione politica e diplomatica, diventa subito primo ministro e Duce.
I risultati politici dei due ducetti e bauscia milanesi li conosciamo tutti. Un autentico disastro.
Il terzo, il romano-gallipolese, diventato primo ministro per le manovre di Cossiga per conto dei poteri forti, non è che abbia brillato più di tanto.
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Errare umanum est, perseverare autem diabolicum, et tertia non datur.
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Conosciamo i risultati nefasti dei superuomini precedenti. Stiamo pagando dolorosamente e rovinosamente gli errori di un “ghe pensi mi”degli ultimi 11 anni, al punto tale di non sapere più come venirne fuori e intendiamo ricominciare da capo con un nuovo “ghe pensi mi” non di derivazione milanese???
Stiamo scherzando?? Ditemi che siamo su “Scherzi a parte”.
Ammettiamo per assurdo che Renzi vinca le primarie,.. cosa succede????
Essendo primarie di coalizione,…..ripeto perché sia più chiaro per tutti, primarie di coalizione, automaticamente diventa il candidato ufficiale della coalizione che si deve confrontare con le due destre.
Niente di più che questo.
Ergo cosa può fare Renzi in merito alla Rottamazione?
Il massimo che può fare è non candidare personaggi che lui considera da rottamare e ci mette Ichino al Welfare, personaggio stimatissimo da tutto il forum.
Ma segretario del Piddì rimane Bersani. Non è che Renzi candidato premier automaticamente scalza Bersani. Non esiste.
Quindi Bersani può decidere come da regolamento di tenersi tutto il vecchio apparato fino al prossimo Congresso, quando verrà eletto un nuovo segretario e una nuova segreteria.
Renzi non ci può mettere il becco.
Immaginate che per assurdo (non per lui) vinca Vendola.
Qualcuno osa pensare che Vendola avrebbe il diritto di mettere il becco negli affari interni del Pd???
E’ folle solo pensarlo, perché Vendola con tutti i suoi difetti non è così stupido di arrogarsi questo diritto che sostanzialmente non esiste di fatto.
Ma come non esiste per Vendola, Tabacci e Puppato, non esiste neppure per Renzi.
Allora qualcuno vuole spiegarmi in che caXXo consiste la rottamazione??????
Quindi, per il sottoscritto questo è solo un inganno di fondo nei confronti degli elettori.
Se sto commettendo un errore di valutazione siete pregati di renderlo noto, perché neppure io ci tengo molto a commettere errori di valutazione.
Non dimentichiamoci poi che Renzi dal palco della zia Leopolda ha avvisato i suoi di stare attenti ai quei mascalzoni di bersaniani.
Se questi sono mascalzoni ora immaginiamoci cosa potrebbe succedere se Renzi vince e Bersani guida il Pd.
Qualcuno pensa che ci possa essere collaborazione? Qualcuno crede alla Befana?
Già dimenticata l’esperienza di Veltroni, lo stimatissimo vice del periodo 1996-1998, alla guida del Piddì nel 2007 e Prodi a Palazzo Chigi?
Uolter non ha mosso una dito per salvare Prodi.
La furbata di Renzi è comprensibile???
Sì, è comprensibile,……..ma dal mio punto di vista non accettabile perché per il suo tornaconto e non solo, sta fottendo alla base chi gli da il consenso.
E’ ovvio e più che normale che chiunque in politica intende salire si scelga dei temi di fondo, e in questo caso, forti, come quello di rottamare una classe dirigente.
Solo che Renzi ha sbagliato competizione.
Per “Rottamare una classe” dirigente la competizione giusta è quella del congresso.
Un esempio semplice semplice.
Achille Occhetto era un vecchio dirigente del Pci. Diventa segretario nel 1988 sostituendo Alessandro Natta. Nel 1989 annuncia la svolta della Bolognina e nel 1991 chiude il Pci e fa nascere il Pds. Nel 1994 sfida Berlusconi ed è battuto. Nel congresso di luglio il vecchio apparato viene sostituito e D’Alema diventa segretario. La linea D’Alema ha prevalso nel congresso e lì hanno fatto la loro rottamazione, che come sostiene la Jena è una parolaccia se rivolta ad esseri umani.
E queste cose Renzi non le sapeva??? Non sapeva che per rottamare come intendono i militanti e non del piddì occorreva passare, per il congresso?
Certo che lo sapeva!!!!
Solo che per fare il salto della quaglia alla Berlusconi aveva bisogno di un argomento forte, se no chi se lo sarebbe filato???
Solo che l’argomento “forte” ha un piccolo difetto: Fa fessi gli elettori che hanno creduto dal 2010 alla “Rottamazione”.
A Renzi importa di far fessi gli elettori??? Certamente no, perché lui come tutti gli arrampicatori sociali devono trovare un argomento forte per salire.
E dove sta il problema??? Così fan tutti. Basta andarsi a rivedere la sceneggiata del caimano mummia con gli occhi a mandorla nello studio notarile di Vespasiano con il famoso contratto con gli italiani.
E se Renzi dovesse perdere???
Si affrancherebbero ancora di più i dinosauri e l’insoddisfazione verso i defunti aumenterebbe. Chissà se Renzi ci ha pensato?
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