chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

E' il luogo della libera circolazione delle idee "a ruota libera"
Rispondi
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da shiloh »

Joblack ha scritto:Anch'io sto per Rodotà ma vedrei anche bene Gustavo Zagrelbesky.

Tanto sono sicuro che quegli str.... del PD ci metteranno Casini.

Intanto suo cognato Caltagirone ruba su lavori pubblici.

Un saluto

@Jo,
per la cronaca: non è suo cognato...è il fratello del padre di Azzurra...ovviamente la fairy band è la stessa:

"da un pìr ag nàs mia un pòm"

(trad:da un pero non nasce una mela)

come diciamo qui in emilia...
Joblack
Messaggi: 1007
Iscritto il: 21/02/2012, 22:08

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da Joblack »

shiloh ha scritto:
Joblack ha scritto:Anch'io sto per Rodotà ma vedrei anche bene Gustavo Zagrelbesky.

Tanto sono sicuro che quegli str.... del PD ci metteranno Casini.

Intanto suo cognato Caltagirone ruba su lavori pubblici.

Un saluto

@Jo,
per la cronaca: non è suo cognato...è il fratello del padre di Azzurra...ovviamente la fairy band è la stessa:

"da un pìr ag nàs mia un pòm"

(trad:da un pero non nasce una mela)

come diciamo qui in emilia...
Grazie shiloh,

ormai da quando la moglie di Di Pietro non è sua moglie e che le cose accadono "a mia insaputa" pure io mi sto rincoglionendo.

Ciao
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
iospero
Messaggi: 2444
Iscritto il: 24/02/2012, 18:16

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da iospero »

E perché no Emma Bonino ?
mariok

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da mariok »

Mi sembra un'ipotesi poco credibile. In caso di vittoria, Bersani avrebbe tutto l'interesse di mandare Monti al quirinale per sgombrare il campo da possibili concorrenti per palazzo chigi.

RETROSCENA
24/11/2012

Tra Quirinale e Palazzo Chigi
spunta anche l’ombra di Prodi


FABIO MARTINI
INVIATO A BRUXELLES

Giù, nei sotterranei del «Justus Lipsius», il massiccio palazzone in vetro-granito dei vertici europei, Mario Monti inizia la conferenza stampa finale e poco dopo si ferma: «Mi sono dimenticato di presentare i ministri al mio fianco...». Veniale omissione, inusuale in Monti, ma si capisce subito che da non è da collegare a stress «domestici», perché il Presidente del Consiglio continua, dispiegando con la consueta ricchezza di eloquio concetti e dati sul bilancio europeo. Poi arrivano le domande dei giornalisti, Monti sa che, prima o poi capiterà quella sulla esternazione di Napolitano e, richiesto di una opinione, il Professore risponde così: «Non ho commenti».

Non una parola di più. È la conferma di una irritazione che Monti ha deciso di esprimere, l’altroieri a caldo col silenzio e ieri con un gelido no comment. Anche perché, tra le tante risposte possibili, la più pronosticata ieri prevedeva, da parte di Monti, la reiterazione di una «indisponibilità» già dichiarata infinite volte. E invece no, il premier non ha voluto esprimere neppure una replica del suo tradizionale «non possumus». E d’altra parte la vera novità nella esternazione di Napolitano consisteva nel dare per scontata una disponibilità di Monti a scendere in campo, disponibilità che il premier in realtà non ha mai affermato. Processo alle intenzioni? Equivoco? Oppure tensione destinata a sgonfiarsi? Per il momento la freddezza lungo l’asse Quirinale-palazzo Chigi è confermata dal fatto che, almeno fino a ieri sera, i due Presidenti non si erano ancora riparlati.

Certo, negli ultimi 15 giorni, i rapporti tra i due si erano incrinati, sia per effetto di esternazioni pubbliche di Napolitano («Dubai è lontana....»), sia per effetto dell’ attività informale di Monti. Il Professore, per la prima volta, ha lasciato che si spendesse il suo nome per una eventuale, futura corsa a Palazzo Chigi e ha fatto trapelare il suo incoraggiamento per la Convention «Verso la Terza Repubblica». Segnali, messaggi in codice, ma nessuna promessa, neppure alla coalizione Montezemolo-Casini-Riccardi. All’equidistanza, Monti ci tiene, come ha confermato anche ieri: per due volte ha voluto ricordare che le condizioni sfavorevoli all’Italia del bilancio europeo che è in scadenza, erano state trattate «nel 2005». Dunque, da Silvio Berlusconi. E se la trattativa sul nuovo bilancio si fosse chiusa ieri? «Il risultato per l’Italia sarebbe considerevolmente migliore del 2005».

Equidistante ma quella sua informalissima disponibilità ad «esserci» racconta la vera novità intervenuta in Monti: il professore ha preso «gusto» alla politica. Da mesi in tanti ripetono che lui, stando fermo, dopo le elezioni si ritroverebbe comunque ricoperto di chances: se gli andasse «male», il Professore potrebbe ascendere al Quirinale, mentre se gli andasse «bene», potrebbero riaprirsi le porte di palazzo Chigi. Eppure, le colonne d’Ercole di quel possibile, doppio scenario si sono incrinate. Non è più certo che cambierà la legge elettorale, perché la resistenza passiva del Pd di Bersani potrebbe consentire la tenuta del Porcellum, una legge che consegna alla coalizione che vince le chiavi di Palazzo Chigi, ma anche i numeri per eleggere il nuovo Capo dello Stato.

E qui si incrocia la seconda novità: Romano Prodi, dopo aver ricevuto Matteo Renzi alcuni mesi fa nel suo ufficio di Bologna e dopo avergli dato qualche consiglio telefonico, ha spento i riflettori sulle sue intenzioni di voto. Di più: non ha avuto nulla da obiettare sul fatto che una delle persone a lui più vicine, la portavoce Sandra Zampa, assumesse il coordinamento dei Comitati Bersani di Bologna. Un messaggio che allude al voto per Bersani? Prodi in queste Primarie ha assunto il ruolo del padre nobile: ha annunciato che si metterà in fila come un qualunque cittadino, ma senza spendersi per nessuno. Al Pd hanno apprezzato questo atteggiamento e negli ultimi giorni, nei pourparler, il nome di Romano Prodi è tornato a circolare come quello del candidato più credibile al Colle per uno schieramento progressista che dovesse vincere le elezioni.

http://www.lastampa.it/2012/11/24/itali ... agina.html
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da shiloh »

mariok ha scritto:
Al Pd hanno apprezzato questo atteggiamento e negli ultimi giorni, nei pourparler, il nome di Romano Prodi è tornato a circolare come quello del candidato più credibile al Colle per uno schieramento progressista che dovesse vincere le elezioni.

http://www.lastampa.it/2012/11/24/itali ... agina.html
:idea:

maremmabbona...sarebbe un dream come true.
paolo11
Messaggi: 3688
Iscritto il: 22/02/2012, 14:30

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da paolo11 »

http://www.youtube.com/watch?v=hg7NGiHRfAY
Anche Rodotà.Anche se anziano.
Ciao
Paolo11
Joblack
Messaggi: 1007
Iscritto il: 21/02/2012, 22:08

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da Joblack »

Paolo,

Rodotà mi starebbe benissimo ... ma non si farà!

Se si volesse una donna in cima non mi dispiacerebbe Sandra Bonsanti di LeG.

Bye
Toro Seduto (Ta-Tanka I-Yo-Tanka)

‘‘Lo Stato perirà nel momento in cui il potere legislativo sarà più corrotto dell’esecutivo’’. C.L. Montesquieu
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da shiloh »


Corsa al Colle, mossa di Monti pro Napolitano
:shock:
L'ipotesi di una «legislatura» breve fa salire le possibilità
di una riconferma.

Ma Casini in privato sostiene Prodi. :)
Il retroscena

Corsa al Colle, mossa di Monti pro Napolitano

L'ipotesi di una «legislatura» breve fa salire le possibilità
di una riconferma.
Ma Casini in privato sostiene Prodi

Se è vero che la corsa al Quirinale è come una partita a scacchi, la proposta di rieleggere un presidente della Repubblica uscente è la classica mossa di apertura, che segna di fatto l'inizio della competizione e serve a tenere coperti i nomi dei veri contendenti. Stavolta però non è così, almeno non del tutto: l'endorsement di Monti a favore di Napolitano non è scolastica, né può essere (solo) interpretata come segno di gratitudine verso chi l'ha nominato senatore a vita e poi presidente del Consiglio. Stavolta l'ipotesi che l'attuale capo dello Stato succeda a se stesso è contemplata nel novero delle possibilità, è una soluzione di cui si discute ai massimi livelli, anche istituzionali, è l'opzione estrema che potrebbe tornar utile se il risultato delle urne dovesse proporre in Italia uno scenario greco.

Più volte Napolitano ha pubblicamente escluso di voler restare al vertice dello Stato. Dopo sette anni a dir poco turbolenti e faticosi, il suo auspicio è di passar la mano. Ma a parte il fatto che il Colle - come raccontano i politici di lungo corso - «è miracoloso quanto la piscina di Cocoon», la prospettiva indicata da Monti non sarebbe irrealistica se il nuovo Parlamento non garantisse la governabilità. Il primo a manifestare timori in tal senso è stato Casini, due settimane fa: «Ho l'impressione che la prossima legislatura non durerà mica tanto». A ruota, qualche giorno dopo, il ministro Barca è stato ancor più esplicito. «Chissà se tra qualche mese mi troverò ancora al mio posto», ha sorprendentemente detto in un'intervista al Corriere il responsabile per la Coesione territoriale, spiegandone i motivi: «Senza una maggioranza stabile, potrebbe accadere che - una volta eletto il nuovo presidente della Repubblica - si torni al voto».

È in quel contesto balcanizzato che la figura di Napolitano diverrebbe punto di riferimento in attesa di traghettare di nuovo il Paese alle urne, siccome - prima di restituire la parola ai cittadini - sarebbe indispensabile almeno modificare la legge elettorale. Il mandato sarebbe quindi una sorta di proroga concordata tra il Colle e le forze politiche, un patto per gestire la transizione che si esaurirebbe con la fine di quella fase. Ecco perché le parole pronunciate ieri da Monti, «voterei per Napolitano», non sono (solo) un gesto di cortesia ma assumono valenza politica. E testimoniano al tempo stesso un evidente disappunto del Professore verso quella «corrente di pensiero» che lo voleva candidare al Quirinale e che «oggi non so quanto si sia effettivamente inaridita».

Non c'è dubbio che la corsa di Monti per il Colle appaia molto complicata, dato che né il Pd né il Pdl (e nemmeno l'Udc) sono propensi a sostenerla. Nei partiti c'è la volontà di chiudere la parentesi emergenziale, perciò non è soltanto Bersani a sperare che lo scenario greco non si concretizzi. Anche Fini di fatto ha preso le distanze dall'idea di Monti, tessendo le lodi di Napolitano, «voterei per un suo bis», ma con l'aggiunta di un inciso: «Non credo sia possibile».

Tuttavia l'opzione resta, dato che restano le preoccupazioni delle forze politiche sull'esito della sfida elettorale. E i timori oggi non sono tanto legati al rischio che il centrosinistra non abbia la maggioranza in entrambi i rami del Parlamento: l'allarme è sulla reale forza di Grillo, che secondo alcuni leader sarebbe «sottostimato nei sondaggi», mentre Monti sarebbe «sopravvalutato».

Non a caso nel Pd c'è chi prevede che Scelta Civica non andrà «oltre il 7-8%», con l'intera coalizione centrista «tra l'11 e il 12%». Se così fosse, ogni calcolo finora fatto sulla composizione del Senato salterebbe. E salterebbero anche i calcoli per la corsa al Colle, dove Grillo vorrebbe far salire un Dario Fo «perplesso» solo all'ipotesi della sua candidatura.

Ma allora come mai Casini nei conversari riservati sostiene che «in pole position per il Quirinale c'è Prodi»? E il capo dell'Udc non è l'unico a sussurrarlo, dato che il fondatore dell'Ulivo viene dato per favorito anche a Palazzo Chigi e tra i maggiorenti del Pdl. È vero che Prodi sconta resistenze nel Pd, che a scrutinio segreto potrebbero rivelarsi fatali. Ma autorevoli esponenti del governo sottolineano i legami dell'ex premier con Bersani e soprattutto con il governatore emiliano Errani, braccio destro del leader democratico. In più Prodi potrebbe contare sull'appoggio dei renziani, pronti a votarlo in blocco per il Colle.

Si vedrà. Resta da capire come si muoverebbe Berlusconi sul Quirinale. Il Pd, che in caso di vittoria inserirà le presidenze delle Camere nella trattativa di governo con i centristi, sul nome del futuro capo dello Stato vorrà invece dialogare «anche con il Pdl», come ha detto per tempo Bersani. Non è dato sapere se ci siano già stati dei contatti tra i due partiti, è certo che i vertici democrat considerano «un bluff» i segnali di disponibilità del Cavaliere verso Amato, le cui quotazioni peraltro sono in calo per il «caso Mps». E allora, in attesa di capire l'esito del voto che decreterà la griglia di partenza per la corsa al Colle, nel Pd c'è chi si esercita nelle previsioni: e se Berlusconi per il Quirinale facesse ai democratici una «proposta choc»? No, il Cavaliere che propone Prodi...

Francesco Verderami

http://www.corriere.it/politica/13_febb ... 0aac.shtml
shiloh
Messaggi: 3973
Iscritto il: 21/02/2012, 17:56

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da shiloh »

l'unica cosa che mi risulta oscura,nell'articolo qua sopra,
(apparte la stronzata OGM di un Napolitano-bis...vista l'età...cosa pretendono ...che Napo presieda il paese coadiuvato da una badante ??? )
è perchè si debba cercare il consenso della mummia cinese sul PdC.
se si vince ci mettiamo chi ci pare...che gli piaccia o no.

e Prodi,oltre che perfetto per il ruolo,
sarebbe...per me...un dream come true.
Amadeus

Re: chi sarà il prossimo Presdiente della Repubblica ???

Messaggio da Amadeus »

Corsa al Colle, mossa di Monti pro Napolitano
:o

immagino la risposta confidenziale di Napo ....
citando Crozza ( che imita Jo Bastianich ...quello di masterchef)

" Vuoi che muoro? "
Rispondi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 17 ospiti